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Il 31 ottobre 1971 i giallorossi affrontarono i nerazzurri in mezzo agli impegni contro il Borussia Moenchengladbach: ci fu la famosa partita in cui Boninsegna fu colpito alla testa e il match venne ripetuto
Secondo il regolamento delle coppe europee del tempo che fu il gol in trasferta valeva doppio, ma la lattina - o presunta tale - del pubblico di casa faceva superare il turno. Nella fattispecie, quello degli ottavi di finale della Coppa dei Campioni ‘71-’72.
L’Inter di Invernizzi nella gara di andata affronta il Borussia Moenchengladbach al Bökelbergstadion; trascinati da Günter Netzer, i padroni di casa trovano il vantaggio durante il settimo giro di lancetta, con un gol di Jupp Heynckes; pareggia Boninsegna al 20’, quindi tedeschi di nuovo in vantaggio un minuto dopo con Le Fevre. Ci vorrebbe un altro gol di “Bonimba”, per l’Inter, magari con un’incornata delle sue. In effetti arriva, ma non al pallone: al minuto 29 Boninsegna rovina al suolo perché colpito da una lattina di Coca-Cola piovuta dagli spalti. Caos, accenni di rissa, l’arbitro Jef Dorpmans viene accerchiato tra accuse reciproche, la lattina viene fatta sparire ma Mazzola è lesto a recuperarne un’altra dal settore dei tifosi italiani... in campo finisce 7-1 ma la partita vera la gioca, magistralmente, l’Avvocato Peppino Prisco per i nerazzurri, facendo valere le loro ragioni davanti al Tribunale dell’Uefa. A quel punto la gara di ritorno a San Siro diventa... l’andata e il 3 novembre l’Inter prevale per 4-2 tra le mura di casa. Tra ricorsi e memorie difensive, il Borussia ottiene di poter disputare il ritorno in Germania Ovest e non a Berna come convenuto inizialmente: 0-0 a Berlino, la Coppa dalle grandi orecchie prosegue per i nerazzurri.
Tra la (prima) gara di andata e la partita di San Siro c’è di mezzo la Serie A: in campionato i nerazzurri scendono all’Olimpico contro la Roma, guidata in panchina dall’artefice dei trionfi interisti delle stagioni precedenti, ovvero Helenio Herrera. È il 31 ottobre 1971, va in scena la quarta giornata del massimo campionato, sotto la direzione dell’arbitro Angonese di Mestre. Inter distratta e, per così dire, affaticata dagli eventi; Roma galvanizzata dal nome del grande avversario. Spinta dal pubblico delle grandi occasioni, la squadra giallorossa trova il vantaggio nella fase iniziale del primo tempo, con un gol di La Rosa, per poi raddoppiare con Cappellini al minuto 36 e chiudere sul 2-0 il primo tempo. In apertura di ripresa, Boninsegna, il cui nome in quegli stessi giorni imperversa nelle cronache e nei rotocalchi, dimezza lo svantaggio. Partita riaperta? È brava la Roma a controllarla, per poi arrotondare il risultato fino al definitivo 3-1 con Salvori.
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