Milan-Boca Juniors, l'Intercontinentale... di Saddam Hussein

Milan-Boca Juniors, l'Intercontinentale... di Saddam Hussein

Il 14 dicembre del 2003 i rossoneri persero malamente il trofeo ai rigori contro gli argentini dopo essere passati in vantaggio nelle ore della cattura del dittatore iracheno

Alessandro Ruta/Edipress

18.12.2023 ( Aggiornata il 18.12.2023 15:51 )

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Se il Milan nelle finali di Coppa Campioni o di Champions League ha un bilancio comunque positivo tra vittorie e sconfitte, lo stesso non si può dire per quanto riguarda le Coppe Intercontinentali o Mondiali per Club: 7 titoli in Europa per i rossoneri, solo 4 quando si è trattato si sfidare le vincitrici della Coppa Libertadores. All'appello per la "doppietta" mancano il 1963 (ko con il Santos), il 1994 (0-2 con il Velez Sarsfield) e soprattutto la sconfitta ai rigori del 14 dicembre 2003 contro il Boca Juniors. In più ci sarebbe anche la sconfitta 2-3 con il San Paolo del 1993, quando al Milan fu concesso di disputare la Coppa Intercontinentale per via della squalifica dell'Olympique Marsiglia. Anche nei momenti felici, tipo il trionfo contro l'Estudiantes del 1969, tra parapiglia, risse, feriti e arresti, non è che ai rossoneri l'Intercontinentale abbia sempre detto bene. Vent'anni fa, comunque, la brutta sconfitta ai rigori contro il Boca Juniors. Curiosamente nelle stesse ore a migliaia di chilometri di distanza veniva catturato dopo una lunghissima caccia all'uomo l'ormai ex dittatore dell'Iraq, Saddam Hussein.

 

Milan - Boca, di nuovo Carlos Bianchi

Il Milan ha perso due volte la Coppa Intercontinentale contro squadre argentine, curiosamente sempre allenate da Carlos Bianchi: un tecnico che fuori dal Sudamerica ha sempre rimediato magre figure (Roma, ti ricordi?) ma che evidentemente tra la sua gente ha saputo infondere quel quid in più buono per avere la meglio sulle corazzate europee. Capolavoro assoluto il 2-0 del piccolo Velez Sarsfield al Milan di Capello nel 1994, ma come dimenticare nel 2000 quando dominò contro il Real Madrid sempre nell'Intercontinentale? E nel 2003 ecco servito il tris, con una squadra anche questa nettamente sfavorita come nomi rispetto al Diavolo, nel pieno fulgore del ciclo con Carlo Ancelotti in panchina.

E in effetti nel primo tempo in quel di Yokohama il Milan va in vantaggio con un gol "alla Tomasson di Tomasson", il centravanti danese formidabile in area di rigore. Sembra tutto in discesa, ma cinque minuti dopo un'azione manovrata del Boca porta Donnet a segnare quasi a porta vuota. Come in un incontro di pugilato, un cazzotto a testa e si ricomincia, ma si vede chiaramente che i rossoneri faticano contro l'esuberanza degli Xeneizes, ben rappresentata alla vigilia dalle frasi del mediano Cascini: "Io il Milan lo odio".

 

Entra Tevez, cambia tutto

Nonostante un reparto offensivo che comprende oltre a Tomasson anche Shevchenko, Kakà, Seedorf e Pirlo, il Milan non sfonda. Anzi, la mossa decisiva, quella che quantomeno dà del brio alla gara nel secondo tempo, la fa Carlos Bianchi, che butta nella mischia un attaccante di 19 anni con il volto deturpato: si chiama Carlos Tevez, ma è assolutamente tarantolato, non ha paura di andare faccia a faccia contro Costacurta e Maldini.
In un Boca da battaglia (c'è persino un giocatore che si chiama così, Battaglia) "L'Apache" si fa vedere al mondo e ha ragione lui, perché alla lunga sono gli argentini a farsi preferire, in una di quelle classiche partite del Milan ancelottiano in cui il Diavolo si specchia nel proprio talento aspettando un colpo risolutore che invece non arriva.

Si va ai rigori, come nella finale di Champions vinta contro la Juventus. Stavolta però l'esito è totalmente diverso, sale in cattedra Roberto "Pato" Abbondanzieri, uno dei migliori portieri argentini nella storia recente, mai abbastanza reclamizzato. Blocca il tiro di Pirlo e vede quello di Seedorf volare sopra la traversa: il Boca sbaglia solo con Battaglia, ma il momento "clou" è quando tocca calciare a Costacurta, che zappa malamente il terreno in uno dei rigori peggio tirati di sempre. La chiude poi Cascini, quello che "odiava il Milan": 4-2 il risultato complessivo per gli "Xeneizes".

Una grande delusione per il Diavolo, in quella stagione che si concluderà con l'eliminazione beffarda in Champions contro il Deportivo e la vittoria dello scudetto.

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