Sette calciatori che non ricordavate con la maglia del Psg

Sette calciatori che non ricordavate con la maglia del Psg

In passato il Paris Saint-Germain, futuro avversario del Milan in Champions, ha avuto in rosa calciatori di culto e meteore incredibili: andiamo a vederne alcuni

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Si fa presto oggi a dire Paris Saint-Germain, il club degli sceicchi e delle spese pazze (forse quest'anno un po' meno), dell'accumulo di giocatori che a un certo punto devono andare da un'altra parte perché l'allenatore è cambiato e ha altre priorità.

In passato il Psg ha avuto altra gente di culto in rosa, molti di questi totalmente dimenticati. Ne abbiamo scelti sette di quando il club non era affatto la superpotenza dei nostri giorni.

 

Safet Susic

Uno dei più grandi talenti mai visti al Parco dei Principi, forse il miglior calciatore bosniaco di sempre. Come proprietà di palleggio e capacità di deliziare l'immaginario collettivo assolutamente un top, "Pape", che in realtà nel 1982 dopo il mondiale con la Jugoslavia dovrebbe venire in Italia: firma un pre-contratto sia con l'Inter che con il Torino, col risultato di scontentare tutti. Così finisce al Psg, dove per nove anni farà impazzire avversari e tifosi. Risultati alla fine modesti, un campionato e una Coppa di Francia. In compenso non lascerà Parigi, passando al Red Star, un altro club della capitale che all'epoca non stava passando tempi grami come adesso.

 

Marco Simone

Dopo aver vinto tutto con il Milan l'attaccante rossonero trova una sorta di seconda patria nella Ligue 1. Non cambia mai l'attitudine di Marco Simone nei confronti del calcio: grande lottatore e al contempo eccezionale finalizzatore, penalizzato in Italia da una concorrenza esagerata. Il Psg per lui paga ben 10 miliardi, un record per un calciatore straniero, nell'estate del 1997. Del resto Simone è reduce da un decennio con il Milan da urlo, e anche a Parigi segna un discreto quantitativo di gol, saranno 32 in due stagioni anche in Champions League. Poi il passaggio al Monaco.

 

Jay-Jay Okocha

Alla fine i calciatori che rimangono maggiormente impressi nella mente sono i giocolieri, o gli ultra-tecnici. Tipo il nigeriano, prototipo del funambolo un po' fine a se stesso. Che bello vederlo all'opera, però, anche in televisione: o forse proprio perché il Psg andava spesso in televisione grazie a lui in questo circuito senza inizio e senza fine. Jay-Jay, fantasista che più fantasista non si può, dal 1998 al 2002 al Paris Saint-Germain senza vincere nulla e con qualche infortunio di troppo. Maglia numero 10, magie assolute in campo, quando il Psg arrancava dietro al Nantes, al Monaco o al Lione.

 

Mauricio Pochettino

Giocatore e allenatore dello stesso club, a Pochettino Parigi è sempre piaciuta. Ci ha giocato appena due anni, molti meno rispetto alle sue esperienze con l'Espanyol (altra squadra che ha diretto dopo averci giocato), come difensore centrale. Moderno nell'applicazione, nel gennaio 2001 il Psg lo pesca quasi dal nulla per circa 5 milioni di euro. "Non è il più rapido, bensì il più intelligente in tutte le situazioni di gioco: si allena, è una persona seria che sta attenta alla sua forma", parole di Luis Fernandez, l'irrequieto allenatore che fece arrivare Pochettino a Parigi.

 

Vampeta

Uno dei più grandi bidoni mai transitati dall'Inter, che nell'inverno 2000-01 decide di liberarsene a qualunque costo. Per farlo trova una sponda nel Paris Saint-Germain, che in cambio offre un giovane centrocampista: Stephane Dalmat. Affare fatto, con Vampeta che si trasferisce a Parigi ma per soli sei mesi. Nemmeno al Psg trova molto spazio, anche se segna un gol all'Auxerre quasi maradoniano, scartando mezza difesa portiere compreso. Certo, il contesto è un po' diverso. Ultimo lampo comunque di un giocatore che in Europa ha steccato dappertutto ma che vincerà il mondiale del 2002 seppur da riserva.

 

Mario Yepes

Ve lo ricordate il difensore centrale colombiano, elegante ma un po' lento, visto al Chievo e al Milan? Uno che sembrava non dovesse mai smettere e che in effetti è andato avanti fino a quarant'anni. La sua carriera europea era iniziata al Nantes e proseguita al Paris Saint-Germain, da dove il Chievo l'aveva prelevato nel 2008. Altri tempi davvero, oggi un affare del genere non sarebbe nemmeno pensabile e non solo perché il Chievo, ahinoi, è sparito. Tra il 2004 e il 2008, appunto, Yepes è uno dei difensori sudamericani più regolari in Europa, diventando anche capitano del Psg.

 

Bonus: Ronaldinho

Non ha vissuto in brutte città, Ronaldinho. Milano, Barcellona, ma prima ancora Parigi dove arriva coi capelli corti e i dentoni in bella vista nel 2001 dal Gremio. Storia complicata, quella del suo trasferimento, con richiesta danni da parte del club brasiliano alla fine accontentato con 5 milioni di dollari. Gioca due stagioni e mezzo, Dinho, al Psg: non vince niente, ma segna 25 gol e regala 20 assist in 77 partite. Di lui e delle sue precoci aevventure nella Parigi by night dirà l'ex compagno di squadra Leroy: "Lo vedevamo solo dal venerdì alla domenica, a volte non si allenava nemmeno ma in campo faceva la differenza".

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