Nello Governato, il dirigente gentiluomo che fece grande la Lazio

Nello Governato, il dirigente gentiluomo che fece grande la Lazio

Calciatore, giornalista e manager, legò il suo nome alle fortune biancocelesti degli anni '90 insieme a Sergio Cragnotti

Alessio Abbruzzese/Edipress

06.07.2023 ( Aggiornata il 06.07.2023 11:08 )

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È un viaggio pressoché unico all’interno della storia del calcio quello di Nello Governato. Nato a Torino nel 1938, da calciatore ha collezionato quasi 400 presenze tra Serie A, B e C vestendo le maglie di Como, Lazio, Inter, Lanerossi Vicenza e Savona. Nonostante la sua più che dignitosa carriera, non è per questo che viene ricordato principalmente al giorno d’oggi. Governato, una volta appesi gli scarpini al chiodo, intraprende la carriera da giornalista, arrivando a scrivere per la redazione romana di Tuttosport. Parallelamente si dedica con costanza a ruoli dirigenziali in alcuni club di Serie A come Bologna, Juventus e Fiorentina. Qui Governato è, come lo ha descritto recentemente Rui Costa, “l’uomo che sembra non ci sia e che, invece, è sempre al posto giusto”. Fidatissimo manager, è il primo collaboratore di Trapattoni. Ha saputo trovare nel tempo la giusta sintonia con tutti e mai è entrato in rotta di collisione con Antognoni. Durante gli anni ’90 viene ricordato principalmente per la sua esperienza con la Lazio di Cragnotti, club in ascesa che in quelle stagioni riuscirà a costruire una delle squadre più forti d’Europa.

I colpi di mercato con la Lazio di Cragnotti

Tra le numerose trattative di mercato che seguì in quegli anni, ce ne sono alcune particolarmente celebri. Governato era abituato alla presenza costante del patron Cragnotti quando si arrivava al sodo, ma nel gennaio del 1998 si muove personalmente per chiudere uno dei colpi più importanti della storia laziale. In Argentina c’è un giovane attaccante che ha stregato i tifosi del River Plate e ha trascinato il suo Cile alla qualificazione per Francia ’98: Marcelo Salas. In Europa si sta per scatenare una vera e propria asta per il bomber, è in quel momento che Governato anticipa la concorrenza, vola a Buenos Aires e si aggiudica le prestazioni sportive del Matador a partire dall’agosto successivo. Nel corso degli anni sarà il diesse di Mancini, Stankovic, Vieri, Simeone, Boksic, accompagnando Cragnotti in tutte le scelte decisive. Sarà sempre lui, nell’ottobre del 1999, a condurre un blitz che porterà nella Capitale un altro grande attaccante. Governato, accompagnato da Fernando Hidalgo, uno dei collaboratori del manager argentino Gustavo Mascardi, vola a Valencia per incontrare Claudio Lopez, attaccante entrato nell’orbita del club biancoceleste dal giugno precedente. Un incontro di cortesia, che convince però definitivamente l’argentino a scegliere la Lazio. Governato dopo aver vinto quasi tutto con la Lazio di Sergio Cragnotti, decide di farsi da parte, con la stessa discrezione con cui aveva vissuto tutta la sua carriera, mai sul palcoscenico ma sempre dietro al sipario. Uno degli ultimi gentiluomini del calcio: colto, istruito, elegante, troppo lontano da tutto quello che è diventato il ruolo di manager oggigiorno.

 

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