Coppa d’Africa: lo storico trionfo dei Bafana Bafana nel 1996

Coppa d’Africa: lo storico trionfo dei Bafana Bafana nel 1996

Il Sudafrica si aggiudicò il trofeo da paese ospitante alla prima partecipazione nel torneo. La vittoria si rivelò fondamentale soprattutto in ambito sociale, aiutando Mandela ad abbattere le divisioni razziali

Jacopo Pascone/Edipress

06.02.2022 ( Aggiornata il 06.02.2022 13:23 )

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Da tante persone il calcio viene vissuto come una ragione di vita, come una religione in alcuni casi, mentre in tanti altri resta spesso la cosa più importante tra quelle meno importanti. Durante il corso dei decenni, però, ci sono state situazioni in cui lo sport ha saputo trasportare a tal punto i suoi seguaci da poter influire sul corso degli eventi circostanti, fungendo veramente da collante per l’aggregazione sociale. È quello che accadde in Sudafrica a metà degli anni ’90, quando la nazione, oltre a svegliarsi dall’incubo dell’apartheid, seppe ritagliarsi i primi indimenticabili bagliori sportivi della sua tormentata storia.

La lotta all’apartheid di Mandela e il Mondiale di rugby

Il cambiamento era cominciato nelle mura di un carcere. Dalla sua cella Nelson Mandela non ha mai smesso di combattere, di sperare e proliferare speranza per un’intera popolazione. Con la scarcerazione del leader massimo della lotta all’apartheid nel 1990, la storia aveva finalmente intrapreso la via della rettitudine. Per la prima volta dal 1960 il Sudafrica ebbe la possibilità di misurarsi con le altre nazionali in ambito sportivo. La vittoria degli “Springboks” nei Mondiali di rugby del ‘95 – organizzati proprio in Sudafrica – già aveva scritto un capitolo chimerico, non solo di sport, ma soprattutto di storia contemporanea, con Mandela immortalato in campo nella leggendaria istantanea in cui consegna la coppa al capitano François Pienaar. Il trionfo di Johannesburg contro la Nuova Zelanda – che ispirerà la celebre pellicola “Invictus” di Clint Eastwood –, precedette quello dell’anno successivo, quando toccò ai “Bafana Bafana” nel calcio con la Coppa d’Africa.

La Coppa d’Africa 1996

Nel novembre ‘94 il Kenya dichiara di non essere in grado di ospitare l’edizione del ‘96. Così Mandela, che come già ampiamente dimostrato credeva tantissimo nell’importanza dello sport per l’aggregazione, decide di candidare il Sudafrica come paese ospitante. La nazionale dei Bafana Bafana si assicura un posto alla fase finale senza dover passare per i gironi di qualificazione. Il torneo cambia formula passando per la prima volta da 12 a 16 squadre. A fare scalpore la rinuncia della Nigeria campione uscente, per via dell’imposizione posta dalla giunta militare al comando del Paese. La squadra sudafricana è affidata a Clive Barker ed è composta da un mix di calciatori bianchi e di colore. Il capitano è il bianco Neil Tovey, poi c’è il futuro laziale Mark Fish e il prossimo cagliaritano Erik Tinkler. Tra i neri spicca la coppia d’attacco Bartlett-Masinga. Quest’ultimo, indimenticato centravanti che in Italia transiterà a Salerno ed entrerà per sempre nel cuore dei tifosi del Bari. È proprio lui a segnare la prima rete della sua nazionale, aprendo il tabellino nella gara d’esordio contro il Camerun (3-0). Il girone è presto superato a braccetto con l’Egitto, nazionale contro la quale gli uomini di Barker perdono la terza ma ininfluente partita del raggruppamento. Ai quarti è l’Algeria a cedere il passo (2-1), mentre in semifinale è il Ghana a capitolare (3-0). Il 3 febbraio al Soccer City Stadium si ripete la scena già vista in occasione del Mondiale di rugby, con Mandela in campo a consegnare la coppa al capitano Neil Tovey, che diventa così il primo bianco ad alzare al cielo il trofeo. Un trionfo maturato sul campo grazie a un nero, l’attaccante del Wolverhampton Mark Williams, entrato in campo nella ripresa al posto di Phil Masinga e autore della doppietta in rapida successione (73’ e 75’) che ha steso la Tunisia. Il Sudafrica festeggia la vittoria alla sua prima storica apparizione nella competizione, nel segno dei Bafana Bafana e di Nelson Mandela. "Madiba" – che come fatto con la divisa degli Springboks pochi mesi prima, ha assistito alla gara con indosso la maglia dei Bafana Bafana – può festeggiare un altro trionfo d’importanza capitale, che travalica i confini dello sport legandosi per sempre alla storia del Sudafrica come nazione.

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