Udinese 1997-98, il capolavoro di Zaccheroni

Udinese 1997-98, il capolavoro di Zaccheroni

Guidata in panchina dal tecnico di Meldola e trascinata in campo dallo spettacolare tridente Poggi-Bierhoff-Amoroso, la squadra friulana centrò un memorabile terzo posto

Jacopo Pascone/Edipress

30.11.2021 17:21

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L’Udinese della seconda metà degli anni ’90 si può considerare a tutti gli effetti una grande del calcio italiano. Anche se non viene inserita nell’elitaria cerchia delle Sette Sorelle (Milan, Inter, Juve, Lazio, Roma, Parma e Fiorentina), la società del presidente Pozzo ha saputo ritagliarsi uno spazio di primo livello nei campionati giocati in quell’irripetibile periodo storico del nostro calcio. Tornata stabilmente in A con la promozione del 1994-95 sotto la guida di Galeone, trova la sua svolta mettendo al timone un uomo che non aveva mai allenato in massima serie: Alberto Zaccheroni. Basti pensare che la squadra friulana non ha mai più conosciuto il purgatorio della Serie B. Ma Zac è riuscito addirittura ad andare oltre, portando per la prima volta nella storia i bianconeri in zona Uefa. Se nel 1995-96 l’Udinese si piazza decima, nella stagione successiva, quando il tecnico di Meldola trova la quadra definitiva architettando il suo celebre 3-4-3, si piazza quinta centrando, appunto, la Coppa Uefa. 

Il capolavoro dell’Udinese 1997-98

Il mercato estivo del ’97 porta rinforzi soprattutto nel reparto centrale del campo: arriva l’esperto belga Johan Walem; dopo la stagione 1993-94 torna in squadra il già rodato Francesco Statuto; rientra dai vari prestiti Jonathan Bachini; approdano in Friuli anche due giovani prospetti come Stephen Appiah e Martin Jorgensen. Zaccheroni ha trovato la quadra in un’indimenticabile domenica del campionato precedente. Nella trasferta del Delle Alpi contro la Juve, dopo l’espulsione di Genaux al terzo minuto di gioco, aveva schierato i suoi con un inedito 3-4-2. Risultato: battuta 3-0 la Juventus campione del mondo e futura campione d’Italia. Zac affronta il campionato 1997-98 basandosi su un’unica certezza: il 3-4-3. Il portiere è l’affidabile Luigi Turci; la difesa titolare è composta da Pierini, Calori e Bertotto; a centrocampo Giannichedda e Walem sono gli equilibratori della manovra, mentre Helveg e Bachini agiscono sulle corsie; il fiore all’occhiello dello scacchiere è il tridente offensivo formato da Poggi, Bierhoff e Amoroso. Una squadra spettacolare, che subisce parecchi gol, ma che spesso riesce a segnarne più degli avversari.

Il girone d’andata 

Nonostante le premesse, il cammino dell’Udinese parte con una sconfitta per 3-2 contro la Fiorentina trascinata da un immenso Batistuta, autore di una fantastica tripletta al Friuli. La squadra di Zac si riprende subito centrando due successi consecutivi, tra cui un 2-1 interno al Milan firmato dai primi gol in campionato di Oliver Bierhoff. Tra i due poker subiti al Tardini e al Delle Alpi, rispettivamente contro Parma e Juventus, l’Udinese conquista 4 punti. Il resto del girone d’andata (dall’ottava alla diciassettesima) è un capolavoro: gli uomini di Zac non perdono più, accumulando 7 vittorie e 3 pareggi che consentono di chiudere in zona scudetto. Spiccano i due successi dell’Olimpico (2-3 con la Lazio, 1-2 con la Roma), ma soprattutto quello del Friuli contro l’Inter di Ronaldo (1-0). Quando siamo al giro di boa i bianconeri si trovano al terzo posto, a -3 dall’Inter e a -4 dalla Juve.

Il girone di ritorno

Nella seconda parte di stagione i bianconeri subiscono meno gol, con il portiere Turci che riuscirà a portare a casa 6 clean sheet, mentre l’attacco continua a segnare a ripetizione. Spettacolare il 6-0 al Lecce alla seconda e il 3-0 al Marassi contro la Samp alla quinta, quando Martin Jorgensen trova i suoi primi gol in Italia. Il giovane danese trova più spazio nella seconda parte di campionato visto il grave infortunio occorso a Marcio Amoroso. Il suo impiego nel tridente porta più equilibrio, ma per forza di cose depotenzia la prolificità offensiva. Tra marzo e aprile i bianconeri subiscono un leggero calo, che li fa scivolare in quintapiazza. Sarà un ultimo spettacolare mese di campionato a consentire a Zaccheroni di raggiungere un memorabile terzo posto. 4-2 alla Roma, 3-1 al San Paolo di Napoli, 1-0 all’Atalanta e 3-1 esterno contro il Vicenza. L’Udinese chiude a 64 punti dietro a Juventus e Inter, con Oliver Bierhoff capocannoniere del torneo grazie ai 27 centri realizzati sui 62 totali della squadra. Se si esclude il secondo posto della stagione 1954-55 – culminato con la retrocessione in Serie B per illecito sportivo –, il piazzamento del 1997-98 resta il migliore della storia friulana. Sarà poi eguagliato nel 2011-12 dall’Udinese di Guidolin, che grazie agli stessi punti e al cambiamento delle regole, centrerà addirittura la qualificazione in Champions League.

 

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