Zubizarreta, da Bilbao a Barcellona: tutti i trionfi del portiere spagnolo

Zubizarreta, da Bilbao a Barcellona: tutti i trionfi del portiere spagnolo

Nato nei Paesi Baschi il 23 ottobre di 60 anni fa, ha giocato più di 1.000 partite da professionista vincendo due storiche Liga con l'Athletic e poi tutto con il Barça

Jacopo Pascone/Edipress

23.10.2021 09:01

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Portiere della Spagna per quattro edizioni dei campionati Mondiali, icona del calcio anni ’80 e ’90, Andoni Zubizaretta non ha avuto fortuna tra i pali delle Furie Rosse, ma a livello di club ha saputo vincere tutto quello che c’era da vincere. La sua carriera terminò proprio all’indomani dell’eliminazione dalla rassegna iridata francese, quando il portierone basco incise in negativo sul torneo della Roja. Un suo errore al debutto contro la Nigeria spianò la strada per la vittoria delle Super Aquile. La Spagna, nonostante una rosa di tutto rispetto, non riuscì poi a battere il Paraguay, compromettendo così il cammino verso gli ottavi. “La mia è la storia dei sogni di un bambino di Aretxabaleta che tutte le domeniche sera si lasciava prendere dalla fantasia e sognava di essere Iribar" disse Andoni quel 25 giugno 1998, giorno dell’annuncio del suo addio al calcio. Iribar, per chi non lo sapesse, è stato un leggendario portiere dell’Athletic Bilbao e della nazionale, con cui si è laureato campione d’Europa nel ’64. Ecco, Zubizarreta non è riuscito a emularlo con la casacca delle Furie Rosse, mentre lo ha superato con quella del club basco, vincendo due edizioni consecutive della Liga.

Athletic Bilbao

Ci sono i suoi giovani guanti sugli ultimi storici titoli nazionali vinti dall’Athletic (1982-83 e 1983-84). Pensare che il suo idolo lascia il calcio nel 1980, mentre Andoni debutta appena un anno più tardi non ancora ventenne. Al timone dei biancorossi c’è l’uomo più importante della sua carriera: "C'è una persona che non ha mai dubitato di me, che con la sua fiducia mi ha fatto passare il nervosismo, qualcuno che ha sempre avuto una frase, una voce, un gesto nei momenti difficili. Grazie Javi. Il calcio ha bisogno di te". Javi Clemente, l’allenatore che lo ha lanciato nel grande calcio, con cui vince i memorabili titoli al Bilbao – oltre ai due campionati anche una Coppa e una Supercoppa di Spagna – e che si ritroverà sulla panchina delle Furie Rosse anni più tardi.

Barcellona

Un portiere a cui è difficile fare gol: copre maestosamente lo specchio della porta ed è sempre posizionato nel modo giusto. 187 centimetri che sembrano molti di più, anche per via della sua massiccia struttura. Considerato ormai il miglior numero 1 spagnolo, dopo aver fatto il secondo ad Arconada agli Europei del 1984 (portiere che si macchiò di una grave papera sul gol del vantaggio di Platini in finale), diventa titolare della nazionale nel 1985 e si trasferisce al Barcellona nel 1986. Nella prima stagione sotto la guida di Terry Venables non arrivano titoli, ma Zubizarreta risulta essere il portiere meno battuto del campionato: vince sia il Trofeo Zamora – premio che Marca assegna ogni anno al miglior estremo difensore della Liga – che il riconoscimento come calciatore spagnolo dell’anno. Le cose, per lui e per il Barça, cambiano con l’arrivo di Johan Cruijff: sotto la guida dell’allenatore olandese i catalani si impongono tra le migliori squadre d’Europa. Zubizarreta comincia a fare scorta di trofei. Prima la Coppa delle Coppe – finale vinta 2-0 contro la Sampdoria – poi quattro Liga consecutive (dal ’91 al ’94) con in mezzo una Coppa dei Campioni ancora a spese dei blucerchiati e una conseguente Supercoppa Uefa. Senza dimenticare le due Coppe del Re, una delle quali vinta nell’ultimo anno con Venables in panchina. Una vera e propria epopea quella di Zubizarreta nel grande Barcellona, che di fatto si chiude ad Atene la notte del 18 maggio ‘94 sotto i colpi geniali di Savicevic e co. Il pesante e inaspettato 4-0 subito dal Milan di Capello mette fine anche ai successi di Cruijff sulla panchina blaugrana.

La carriera di Zubizarreta termina dopo un quadriennio al Valencia e con quel Mondiale sopra citato, dopo più di 1.000 partite giocate e con un posto tra i migliori portieri spagnoli di tutti i tempi.

 

 

 

 

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