Lippi, Napoli e Juve nel destino

Lippi, Napoli e Juve nel destino

Alla guida degli azzurri una sola indimenticabile stagione, iniziata tra mille dubbi e terminata con il ritorno in Europa. Poi le vittorie in bianconero

Paolo Colantoni/Edipress

11.09.2021 ( Aggiornata il 11.09.2021 12:08 )

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Otto stagioni alla guida della Juventus, una sulla panchina del Napoli. Gli azzurri e i bianconeri rappresentano i club più importanti nella storia calcistica di Marcello Lippi. A Torino sono arrivati i successi e la gloria. Napoli è stato il trampolino di lancio per una carriera fantastica. Se con la Juventus è stato capace di portare a casa cinque scudetti, una Champions League, una Supercoppa Europea, quattro Supercoppe italiane, una Coppa Italia e l'Intercontinentale, a Napoli Marcello Lippi è stato protagonista di un'impresa ancor più complicata: riportare entusiasmo e risultati in una piazza sull'orlo del baratro a causa di una forte crisi societaria.

La marcia verso l'Europa

Quando nell’estate del 1993 Marcello Lippi accetta l'offerta dei partenopei, trova una squadra reduce dall'undicesimo posto collezionato nella stagione precedente e stravolta dal calciomercato. Le difficoltà economiche che hanno attanagliato Ferlaino hanno costretto il club a un forte ridimensionamento. Il Napoli perde Zola, Careca, Crippa, Galli e Massimo Mauro. Trova in extremis i fondi per iscriversi al campionato ed è costretta ad accontentarsi di arrivi in prestito o scommesse. Lippi si ritrova a lanciare giovani di prospettiva (come Fabio Cannavaro) e a puntare su calciatori in cerca di riscatto (come Di Canio, Buso, Gambaro e Thern). Il tecnico toscano è bravissimo a cementare il gruppo e a far esprimere alla sua squadra un gioco bello, divertente e propositivo. Il Napoli gioca all'attacco. Dietro a Fonseca, confermato centravanti, si alternano Buso, Policano e Paolo Di Canio. Corini e Pecchia cementano il centrocampo, mentre in difesa, insieme all'inossidabile Ciro Ferrara, si fa largo Cannavaro. Un mix di giovani, esperti e calciatori in cerca di rilancio. Una squadra in grado di divertire il San Paolo e di portare a casa risultati prestigiosi: gli azzurri battono la Roma all'Olimpico, il Parma al Tardini e fermano Inter e Juventus. Al San Paolo si regalano una domenica straordinaria sconfiggendo i futuri campioni d'Italia e d'Europa del Milan, grazie a un eurogol di Paolo Di Canio. Lippi è amato dal pubblico e dai suoi ragazzi. Una stagione nata con l'obiettivo di raggiungere una tranquilla salvezza si trasforma in una marcia inarrestabile verso l'Europa, che il Napoli centra grazie alla vittoria di Foggia.

L'epopea bianconera di Marcello Lippi

Il sesto posto finale porta gli azzurri in Coppa Uefa e Marcello Lippi sul taccuino dei club più prestigiosi. La Juventus lo convince, prospettandogli un progetto vincente e duraturo. L'estate del 1994 il tecnico viareggino lascia Napoli per trasferirsi a Torino. Inizia un'avventura eccezionale, che porta i bianconeri e Marcello Lippi sul tetto del mondo. Al termine della prima stagione arriva subito lo scudetto. Il primo per la Juventus dopo nove anni di digiuno. La stagione successiva ecco il trionfo in Champions League, nella finalissima contro l'Ajax allo stadio Olimpico di Roma. Poi altri due campionati italiani consecutivi, una Coppa Intercontinentale, una Supercoppa Europea e una Coppa Italia. Il primo ciclo juventino di Lippi si chiude a febbraio del 1999, quando la sua Juventus, in crisi rispetto alle stagioni precedenti, viene sconfitta dal Parma a Torino. L'allenatore viareggino si dimette, lasciando la panchina bianconera. La ritroverà nell'estate del 2001. Tre stagioni, due scudetti, due Supercoppe italiane e una finale di Champions League persa ai calci di rigore contro il Milan. Lippi lascia definitivamente la Juventus per iniziare l'avventura più esaltante della sua carriera: si siede sulla panchina della nazionale azzurra e insieme a tanti suoi pupilli (su tutti il Cannavaro che ha lanciato nel Napoli) si laurea campione del mondo, battendo in finale la Francia ai calci di rigore. Una Nazionale che ha ricordato la spregiudicatezza del suo Napoli e l'attenzione difensiva della sua Juventus. La sintesi delle sue sfide più emozionanti.

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