Calciomercato, il colpo dell'ultimo giorno: Milito al Genoa

Calciomercato, il colpo dell'ultimo giorno: Milito al Genoa

L'argentino torna in rossoblù dopo la parentesi al Real Saragozza: necessaria una trattativa estenuante e dal finale epico con il famoso lancio del contratto

Daniele Drago/Edipress

31.08.2021 ( Aggiornata il 31.08.2021 17:21 )

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Il lancio del contratto più famoso della storia del calciomercato. È quello che il 1° settembre 2008 Federico Pastorello, intermediario della trattativa che dovrebbe riportare Diego Milito al Genoa dal Saragozza, effettua alle 19.02 nel box della Lega Calcio. È l’ultimo, estremo, tentativo di porre fine a una trattativa faticosissima e piena di colpi di scena.

Il grande ritorno

Diego Milito, al Genoa, ci è già stato dal 2004 al 2005. Con i suoi gol trascina i genoani in Serie A, ma il celebre caso di illecito nella partita contro il Venezia fa sì che la giustizia sportiva condanni il Grifone alla retrocessione in C1. L’argentino vola così in Spagna, al Real Saragozza, dove in tre anni segna una caterva di gol. Il Genoa, che nel frattempo è tornato da una stagione in Serie A, nel 2008 decide di riprenderlo, forte della volontà del giocatore di tornare in Liguria. Ma la trattativa non è semplice. Il Saragozza si fa forte infatti di un’offerta del Tottenham che è di 2 milioni superiore a quella del presidente Preziosi, ovvero 8 milioni più bonus. Il Genoa aveva già preso giocatori come Bocchetti, Criscito e Jankovic, ma serviva un attaccante, anche perché nella prima giornata del campionato 2008-09 gli uomini di Gasperini perdono a Catania. Ma il Saragozza non vuole far partire il giocatore. Serve tutta la mediazione di Pastorello e di Fernando Hidalgo, agente di Milito, per sbloccare la situazione. Il contenzioso è legato anche a un debito che il club spagnolo ha nei confronti dell’attaccante argentino. 

Il celebre lancio del contratto

Il 1° settembre alle ore 19 il calciomercato chiude, e a pochi minuti dal termine Milito è ancora un giocatore del Saragozza. Che dà l’ok finale solo alle 18.55, dopo che il Genoa offre 10 milioni più bonus. Tutti gli addetti ai lavori firmano i vari documenti. Una parte di questi viene spedita in Lega, ma c’è ancora il contratto di Milito da depositare. Pastorello lo consegna a un collaboratore dicendogli di sbrigarsi a portarlo negli uffici. Tranquillizzatosi, alle 19.02 si avvicina al box della Lega e trova il collaboratore fuori dalla porta con il contratto in mano. Gli dice che è tutto chiuso. Pastorello allora agisce d’istinto, sfrutta la sua altezza e, letteralmente, lancia il contratto di Milito all’interno del box un attimo prima che le porte si chiudano. È lo sliding doors del campionato del Genoa: perché grazie ai (tanti) gol del Principe, i rossoblù si qualificheranno all’Europa League. E pazienza se a causa di quell’episodio arriverà una multa da 10.000 euro. E Pastorello? Qualche tempo dopo, quando Milito è già all’Inter, seduto in tribuna a San Siro l’agente sente una pacca sulla spalla e una voce che esclama: «Ecco la persona che devo ringraziare per avermi riportato in Italia». Superfluo specificare di chi sia quella voce. 

 

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