Tokyo 2020, Stadio Nazionale: storia ed evoluzione

Tokyo 2020, Stadio Nazionale: storia ed evoluzione

Dal vecchio impianto datato 1958 al nuovo progetto di Kengo Kuma: un inno al design universale con aree verdi e massiccio utilizzo del legno

Vincenzo Lo Presti/Edipress

23.07.2021 ( Aggiornata il 23.07.2021 11:08 )

  • Link copiato

L’estate 2021 ha già regalato enormi soddisfazioni allo sport italiano: dalla finale Wimbledon di Matteo Berrettini alla Nazionale di calcio di Roberto Mancini, laureatasi campione d’Europa a 53 anni di distanza dalla prima volta. La ciliegina sulla torta sarebbe un medagliere olimpico ricco. Una marea azzurra, grazie allo sport, è tornata ad abbracciarsi, festeggiare per un gol o un dritto vincente, dimenticando così per un attimo 15 mesi di restrizioni, distanziamento sociale e coprifuoco. Ma come un boomerang l’emergenza sanitaria è tornata a farsi sotto, costringendo il CIO a vietare l’ingresso del pubblico in occasione di Tokyo 2020, manifestazione slittata di un anno, così come gli Europeo di calcio, a causa del Covid-19. Non ci resta dunque che fare il tifo per gli azzurri da casa, trasportandoci idealmente allo Stadio Nazionale di Tokyo, dove si terrà la cerimonia inaugurale della 32ª edizione dei Giochi Olimpici, in programma il 23 luglio alle ore 13:00 (20:00 locali). Ma conosciamo meglio la storia dell’impianto su cui saranno puntati i riflettori di tutto il mondo nelle prossime settimane.

Dalle Olimpiadi del 1964 all'avveniristico progetto di Kengo Kuma

 

L'impianto che ospiterà la cerimonia d'apertura e chiusura di Tokyo 2020, nonché le gare di atletica e alcune partite di calcio, nasce sulle ceneri dello Stadio Nazionale, costruito nel 1958 e che ospitò i Giochi estivi nel 1964. In quell'occasione la spedizione azzurra, con 27 medaglie (10 ori, 10 argenti e 7 bronzi) si piazzò al quinto posto nel medagliere dietro Stati Uniti, Unione Sovietica, Giappone e Germania. Inizialmente si pensò di riqualificare la struttura già esistente, ma alla fine si decise di buttare giù il vecchio impianto per dar vita a un nuovo stadio. Completata la demolizione nel maggio 2015, il nuovo progetto fu affidato all'archistar iraniana Zaha Hadid. I costi, però, sono elevatissimi, pertanto, il 17 luglio 2015, il primo ministro Shinzo Abe annuncia che sarebbe stato avviato un nuovo concorso. Ad aggiudicarselo è l'architetto nipponico Kengo Kuma in collaborazione con la Taisei Corporation. Il via ai lavori l'11 dicembre 2016.

Stadio Nazionale di Tokyo: capienza, caratteristiche e costi

 

Situato nel distretto Meiji Jingu Gaien di Tokyo, il nuovo Stadio Nazionale può ospitare 60mila spettatori. Un vero e proprio giardino-stadio, con ampie aree verdi e parchi intorno alla struttura principale. Il rispetto dell'ambiente è totale, tanto che per costruite la copertura sono state utilizzate 12.928 tavole di cedro (2mila metri cubi) provenienti da tutte le 47 prefetture del Giappone. La struttura comprende una terrazza che circonda lo stadio lunga 850 metri che sarà aperta al pubblico anche quando non si terranno eventi. Uno stadio accessibile a tutti, una celebrazione del “design universale”. Il primo piano è infatti posto a livello stradale per permettere un facile accesso alle persone con scarsa abilità motoria e alle carrozzine. I 500 posti designati alle sedie a rotelle sono disposti in modo che gli spettatori seduti davanti non ostruiscano loro la vista, mentre i sedili delle toilette sono stati spostati in avanti di un centimetro e le indicazioni in braille degli ascensori innalzate di due millimetri. Il costo totale è di 1,3 miliardi di euro, ben al di sotto di quanto stanziato dal governo giapponese.

Condividi

  • Link copiato

Commenti