Sampdoria, 30 anni fa il primo storico scudetto

Sampdoria, 30 anni fa il primo storico scudetto

Da Paolo Mantovani e Vujadin Boskov ai Gemelli del Gol Mancini e Vialli, ecco gli eroi blucerchiati che trasformarono il disincanto in abbagliante realtà

Vincenzo Lo Presti/Edipress

19.05.2021 08:39

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19 maggio 1991. Una data che rimarrà per sempre impressa nella mente e nei cuori dei tifosi della Sampdoria. In quel pomeriggio che guarda all’estate, la squadra di Vujadin Boskov archivia la pratica Lecce in appena mezz’ora, con i gol di Cerezo, Mannini e Vialli che mandano in visibilio Marassi facendo partire la festa per il primo e fin qui unico scudetto della storia blucerchiata. Manca ancora un turno alla fine del campionato, ma per gli inseguitori non c’è spazio di rimonta, la Samp taglia il traguardo davanti a tutti, la Samp è campione d’Italia.

 

Gli architetti della favola Sampdoria

 

I doriani si impongono come l’irresistibile anomalia che sovverte il sistema, un manipolo di ragazzi dalla faccia pulita in grado di vivere il calcio col sorriso sulle labbra e la spregiudicatezza di chi sa di poter sbagliare. È da queste basi che nasce una delle storie più affascinanti del calcio di casa nostra, un bagliore di luce nella notte fonda, un sogno troppo bello per un popolo che mai prima di quella stagione d’oro aveva vissuto simili emozioni. Il trionfo sampdoriano, però, ha nomi, cognomi e volti di chi in quel sogno ci ha creduto prima che si avverasse: Paolo Mantovani e Vujadin Boskov. Sono loro gli architetti della favola blucerchiata, coloro i quali riuscirono a creare una macchina pressoché perfetta, guidata magicamente dai Gemelli del Gol: Gianluca Vialli e Roberto Mancini. Il 10 disegna calcio, il 9 castiga e si laurea capocannoniere del torneo con 19 reti. Quella Sampdoria è una fuoriserie dal motore potentissimo in grado di sbaragliare avversari ben più abituati a salire sul gradino più alto del podio: dall’Inter di Matthäus al Milan di Van Basten, dal Napoli di Maradona, che si era laureato campione la stagione precedente, alla Juve di Baggio, fino ai cugini del Genoa, guidati in panchina da Bagnoli e in campo da Aguilera e Skuhravy. Mentre gli altri vanno a pescare campioni fuori dai confini nazionali, Mantovani guarda al vivaio, ai giovani dell’Under 21 azzurra, senza spese folli, ma mirando a una crescita oculata, lenta, costruendo quella formazione che si guadagnerà la coccarda tricolore mattoncino su mattoncino.

 

Sampdoria 1990-91, una stagione super e quel trionfo onirico

 

E fu coerente al suo modo di vivere la vita anche nel momento della vittoria, quando la pacatezza lascia spazio alla gioia irrefrenabile. Anche in quegli attimi bagordi, richiamò i suoi tifosi a far festa, sì, ma con compostezza e civiltà. Mentre nel calcio fa breccia la rivoluzione sacchiana e la marcatura a zona, Boskov, il maestro dei Balcani dalla comunicazione futuristica e gli aforismi taglienti, fa della praticità il suo marchio di fabbrica, sguinzagliando Vierchowod e Mannini, campioni del mondo della marcatura a uomo. Miglior attacco del campionato (57 gol), seconda miglior difesa dietro al Milan e 51 punti totali frutto di 20 vittorie, 11 pareggi e solo tre sconfitte. Questi i numeri straordinari di quella Sampdoria, in grado di stendere le milanesi sia al Meazza che a Marassi, così come il Napoli (4-1 sia all’andata che al ritorno). Istantanee abbaglianti di una favola senza tempo. 

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