Dennis Rodman, "il verme" dai capelli colorati

Dennis Rodman, "il verme" dai capelli colorati

La storia di “The Worm”, il miglior difensore Nba degli anni '90: dall'infanzia difficile per le strade di Dallas ai trionfi con Michael Jordan

Valerio Ciaccio/Edipress

13.05.2021 ( Aggiornata il 13.05.2021 00:05 )

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Probabilmente, quando si ritrovò a dormire da solo per strada nel gelido freddo dei sobborghi di Dallas, il solo pensiero di potersi avvicinare alla notorietà non sfiorava neppure lontamente Dennis Rodman. Il verme che conosciamo oggi, invece, ci ha raccontato con la sua carriera NBA come non serva solamente nascere dotati di una tecnica di base sopraffina per sfondare nella pallacanestro e cambiare la storia di questo gioco in maniera del tutto non convenzionale. Uncoventional così come tutta la sua vita: eccessi, frequentazioni ed amicizie particolari, look ed acconciature stravaganti ma avanti anni luce e soprattutto una voglia di rivalsa nei confronti della vita che va ben oltre l'immaginabile.

 

Lato a, "The dark side of the worm"

Dennis nasce a Trenton, nel New Jersey, crescendo però a Oak Cliff, uno dei quartieri più poveri e malfamati di Dallas. Fin dai primi anni della sua vita soffre per una difficile situazione familiare che lo porta a diventare un ragazzino molto chiuso in se stesso e strambo agli occhi degli altri. Tutto ciò è sicuramente figlio, in primis, dell'addio del padre Philander che decise di abbandonare la sua famiglia quando il piccolo Rodman aveva solo 3 anni. In seguito anche il rapporto con sua madre Shirley precipitò rendendo fondamentali le sorelle maggiori Debra e Kim per la sua crescita, la sua educazione e per cercare in qualche maniera un modello di vita da seguire. Da qui nascono le prime curiosità di Dennis verso il mondo della palla a spicchi. Dopo aver passato i primi anni della sua esistenza fra il dolore ed una grande difficoltà nel trovare qualcosa da mangiare sulla tavola, dopo aver dormito sulle panchine di Dallas molte più notti di quelle che potremmo pensare, dopo aver addirittura passato una notte in carcere per aver rubato 50 orologi di valore all'aeroporto della città texana nel quale lavorava come commesso in un negozio (venne rilasciato quando ammise di averli rubati solo per fare un regalo a chi a scuola lo bullizzava e scherniva, cercando di trovare gli amici che fin dalla sua infanzia gli sono sempre mancati), decise che la sua vita avrebbe dovuto prendere un indirizzo differente. 

Dennis continua a soffrire per la mancanza di una figura maschile. Dallas gli sta stretta perchè tende ad affossarlo e riportarlo in basso verso l'oscurità facendogli tornare alla mente l'abbandono del padre, che preferì rifarsi una vita nelle Filippine piuttosto che rimanere al suo fianco.

È il momento di andare: il ragazzotto, che nel frattempo ha guadagnato 22 centimetri superando i 2 metri di altezza dopo il liceo, inizia a girovagare finendo in Oklahoma. Qui, raccontandosi aneddoti bui della loro adolescenza, nasce una profonda amicizia con un ragazzino di 9 anni meno di lui. Bryan Rich e la sua famiglia lo accolgono, inizialmente non senza qualche timore visto il carattere alquanto "sui generis", e alla fine Dennis diventerà per i Rich come un secondo figlio. Grazie agli insegnamenti del padre di Bryan, Rodman cresce come uomo ed è in grado di avere chiara ai suoi occhi, finalmente, la strada da percorrere.  Dennis è finalmente propositivo, e si attacca alla passione per il basket delle sorelle maggiori. Guarda Debra e Kim trasformare il loro hobby in un vero e proprio lavoro retribuito, si dedica quindi anima e corpo alla pallacanestro arrivando in NBA a 25 anni, chiamato al draft dai Detroit Pistons, con la voglia di riprendersi tutto quello che la vita gli aveva tolto fino ad ora. Fra The Worm e il basketball nasce una storia d'amore che difficilmente avrà eguali in quanto a picchi altissimi di blasone e tonfi verso l'oblio. Atletismo ineguagliabile e forza fisica dominante, contrapposti a tentativi di suicidio resi pubblici e comportamenti totalmente sregolati e il più delle volte insensati. Il Grillo Parlante buono e quello cattivo che fanno a cazzotti nella sua testa, con il secondo che più volte Dennis ha promesso di annientare e forse ancora oggi, arrivato al traguardo dei 60 anni, non ha del tutto abbandonato.

Lato B, "Waiting for the Worm"

 

Effettivamente l'NBA, così come le squadre che hanno potuto godere del suo agonismo impossibile da ricercare nel basket oltreoceano moderno, attendeva a braccia aperte un talento che potesse appassionare gli amanti del gioco semplicemente con la sua intensità difensiva. The Worm viene chiamato così dai tempi della sala giochi, visto che dei ragazzi affibbiarono questo nomignolo a Dennis perchè davanti al flipper non riusciva proprio a star fermo. Saltellava quasi avvolto in una danza, che riproporrà mentre darà la caccia a qualsiasi cosa abbia forma sferica su un pitturato. Prima di una deriva conclusiva della sua carriera cestistica quantomeno discutibile fuori dagli States, la carriera di Rodman si articola partendo da Detroit per poi passare da San Antonio, Chicago, Los Angeles ed infine la chiusura di un cerchio con l'addio alla lega ripassando da quella Dallas che gli rievoca un passato difficile. In un'intervista dichiarò: "Alleno la mia mente a credere di dover conquistare ogni rimbalzo solo per poter rimanere nella lega. Se non prendo la palla torno a Dallas, di nuovo in strada, di nuovo in quell’inferno”. Di rimbalzi in NBA ne prende parecchi e vince cinque anelli. Riceve il premio come miglior difensore dell'anno nel '90 e nel '91 e per sette anni consecutivi, dal '92 al '98, stravince la classifica dei rimbalzi della lega dominando totalmente a livello fisico e atletico sui suoi avversari. È un'ala grande di poco più di due metri ma riesce a difendere contro qualsiasi ruolo, non gli importa fare punti ma solo recuperar palloni per dare la possibilità di segnare a chi è più dotato offensivamente.

Diventa subito parte integrante, fin dal primo anno da rookie, dei Bad boys dei Detroit Pistons con cui vince due titoli. Poi due stagioni a San Antonio, prima di vincere il threepeat a Chicago.

Quei Bulls passano alla storia con i loro trionfi e stavolta Dennis è uno dei big Three: subito dopo la divinità del basket Michael Jordan e la sua spalla Scottie Pippen, viene sempre ricordato per il suo apporto decisivo, la sua intelligenza difensiva e il suo spirito di sacrificio. A detta di Phil Jackson è il miglior atleta, dal punto di vista fisico, che abbia mai allenato. Ripercorrendo la sua carriera, dopo gli ultimi anni fra Los Angeles, sponda Lakers, ed il significativo ritorno a Dallas, si può affermare che il ragazzo introspettivo abbia tirato fuori il carattere segnando un solco nel cuore dei tifosi e della NBA stessa. In tanti continuano ancora a sperare che il lato positivo di Dennis abbia la meglio su quello più buio, un mix di rabbia e rancore che ha portato The Worm a tante delle follie, delle stravaganze e delle tinture per capelli che hanno colorato la sua vita ricordandoci, però, che anche se in tanti lo pensano diverso, lui rimarrà sempre se stesso.

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