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F1 Singapore: Russell in pole, delusione Ferrari© Getty Images

F1 Singapore: Russell in pole, delusione Ferrari

George Russell (Mercedes) conquista la pole position del Gp di Singapore precedendo Verstappen (Red Bull) e Piastri (McLaren). Ferrari: sesto Hamilton, settimo Leclerc

La pole che non ti aspetti. Se alla vigilia del weekend di gara tutto lasciava presupporre a Marina Bay un duello tra le McLaren di Lando Norris e di Oscar Piastri e la Red Bull di Max Verstappen (con il team di Woking dato per favorito su una pista caratterizzata da curve a medio-bassa velocità ed alte temperature), la realtà dei fatti ci ha mostrato invece un altro scenario, con le qualifiche del Gp di Singapore (diciottesima prova del Mondiale 2025 di Formula 1) che hanno visto George Russell al volante della sua Mercedes W16 ottenere a sorpresa non solo la sua settima pole in carriera (la prima sul suolo singaporiano), ma addirittura il record della pista (1’29”158) precedendo di 182 millesimi la Red Bull di Max Verstappen e di 366 millesimi la McLaren di Oscar Piastri. Il tutto in quelle condizioni ambientali che in passato avevano penalizzato e non poco il team guidato da Toto Wolff, che deve anche registrare l’ottimo quarto posto di Andrea Kimi Antonelli. Come giustificare questa ritrovata competitività Mercedes con temperature più calde? 

Aldilà del talento di entrambi i piloti, alla base della competitività Mercedes a Marina Bay sta senza ombra di dubbio la nuova ala anteriore introdotta questo weekend, caratterizzata da una evidente flessibilità dell’ultimo flap (nonostante la direttiva volta a debellare la flessibilità delle ali introdotta lo scorso 1° Giugno a Barcellona) che ben si vede sul rettilineo del traguardo all’aumentare della velocità, salvo poi tornare nella posizione tradizionale al momento di frenare e passare in terza marcia, permettendo così sia a Russell che ad Antonelli di avere velocità molto significative in rettilineo. A questo va aggiunto anche uno spostamento di carico aerodinamico da anteriore a posteriore e viceversa tramite un’adeguata gestione del brake balance. Cosa, questa, che è possibile apprezzare dall’onboard del giro pole di Russell

Fin da subito colpisce la velocità con cui il pilota inglese (sopra raffigurato nelle libere) affronta curva 1, così come è molto efficace l’ingresso in curva 3. Interessante rilevare il continuo utilizzo del brake balance attraverso dei comandi inseriti sul volante in modo da poterlo avere all’anteriore o al posteriore secondo le varie esigenze richieste dalla pista, con Russell che riesce ad arrivare al limite nei vari cambi di direzione senza di fatto mai superarlo. Bellissimo da vedersi è poi l’ultimo settore, con il pilota inglese che affronta l’ultima chicane in maniera a dir poco impeccabile, non esitando addirittura a baciare dolcemente il muretto per poter così uscire fortissimo al momento di affrontare le ultime due curve. Una vera e propria lezione di guida quella di Russell, che non a caso ha consentito al pilota inglese di conquistare una pole assolutamente inaspettata, se consideriamo come in passato la W16 tendesse a surriscaldare eccessivamente con temperature calde le gomme posteriori. 
Il potenziale della Mercedes a Singapore viene ribadito ulteriormente dal quarto posto in griglia di Andrea Kimi Antonelli, autore di un’ottima qualifica e che avrebbe potuto ambire addirittura a una prima fila (secondo posto alle spalle del compagno di squadra Russell) se non avesse compiuto troppi traversi nei due tentativi lanciati in Q3. 
Se in qualifica, dunque, la Mercedes W16 dimostra con la nuova ala anteriore di poter essere performante anche con le alte temperature, resta ora da capire come si comporterà in gara, vista un po' la guida al limite di entrambi i piloti, apprezzabile sul giro secco, ma difficoltosa da ripetere ben 62 volte in condizioni ambientali non facili (temperatura intorno ai 31°, con umidità pari al 70%). 

Alle spalle della Mercedes troviamo in seconda posizione la Red Bull guidata da Max Verstappen (sopra raffigurato nelle libere), al termine di una sessione di qualifiche che ha visto la RB21 gemella di Yuki Tsunoda eliminata in Q2 con il quindicesimo tempo (partirà tredicesimo per via della squalifica di entrambe le Williams, come vedremo in seguito). 
Su una pista su cui in passato il team austriaco ha sofferto non poco, Verstappen ribadisce una volta di più il passo avanti compiuto dalla squadra nelle ultime gare di Monza e di Baku, potendo contare su una RB21 che si presenta adesso molto ben bilanciata, e con una pregevolissima trazione, grazie anche al perfetto feeling della nuova ala anteriore introdotta nelle libere del venerdì con il fondo introdotto a Monza. Non solo: la monoposto è diventata molto più semplice da comprendere, con i meccanici abili a soddisfare le richieste presentate via radio dal campione olandese, e sotto questo aspetto sembra essere rilevante il contributo fornito dal nuovo Team Principal Laurent Mekies. Osservando gli onboard della RB21 guidata da Verstappen, ora più che mai è possibile apprezzare come il campione olandese riesca a sentire molto di più la macchina, riuscendo così ad estrarne il massimo potenziale. 
Una sensazione, questa, avvertita anche nel corso delle qualifiche odierne, che hanno però visto Verstappen lamentarsi (sia via radio con il suo ingegnere di pista Giampiero Lambiase, che nel corso delle interviste a caldo con David Coulthard) per un presunto impeding ai suoi danni ad opera di Lando Norris (impegnato nel giro di rientro), che a suo dire nelle fasi finali del Q3 lo avrebbe eccessivamente rallentato nelle ultime curve del terzo settore, e più precisamente all’altezza dell’ultima chicane. Se la sensazione che emerge è che anche con un giro pulito difficilmente Verstappen avrebbe potuto fare sua la pole (andata a Russell), il campione olandese può comunque essere considerato tra i favoriti. Fondamentale sarà effettuare una buona partenza su una pista dove superare è assai complicato. 

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Qualifiche piuttosto opache in casa McLaren, con Oscar Piastri terzo e Lando Norris quinto. Su una pista che sulla carta doveva sancire la superiorità tecnica della MCL39 alla luce delle caratteristiche tecniche del Singapore Street Circuit (caratterizzato da curve a medio-bassa velocità) e delle alte temperature, il team di Woking si è rivelato essere più in difficoltà del previsto. Se fino a Zandvoort la McLaren aveva evidenziato una netta superiorità tecnica nei confronti delle altre squadre, nelle ultime tre gare questo scenario non si è più visto. A Monza e a Baku poteva essere comprensibile (trattandosi di piste da basso carico aerodinamico, e di conseguenza poco congeniali alle caratteristiche della MCL39), decisamente meno a Singapore, che veniva vista con estrema fiducia da parte degli uomini McLaren, e che invece ha evidenziato fino a questo momento una MCL39 meno competitiva di quanto era lecito immaginarsi. Non è un caso che Lando Norris (che lo scorso anno proprio a Marina Bay ottenne con una certa facilità pole e vittoria) abbia ammesso al termine delle qualifiche di non sentirsi abbastanza veloce, non nascondendo di fare molta fatica con le gomme anteriori. Un concetto ripreso anche da Oscar Piastri, secondo il quale la MCL39 non aveva il potenziale per fare la pole, ammettendo che il weekend fino a questo momento non è stato perfetto, ma che da parte sua è comunque riuscito ad arrivare vicino a quello che è il limite del potenziale della monoposto. 
Se il titolo costruttori non è assolutamente in discussione, per il Mondiale piloti la McLaren ha bisogno di ritrovare se stessa (magari già a partire dalla gara), per evitare una importante quanto clamorosa riapertura dei giochi (con Max Verstappen potenziale interessato).  

In sesta e settima posizione troviamo la Ferrari, con Lewis Hamilton (sopra raffigurato nelle libere) davanti a Charles Leclerc. Se l’eptacampione del mondo inglese (che ben conosce le caratteristiche dei circuito di Marina Bay, avendovi colto ben quattro pole e quattro vittorie) si può togliere la soddisfazione di essere davanti al più giovane compagno di squadra monegasco ribadendo così un maggior feeling con la sua monoposto (ben emerso a partire dalla ripresa del campionato dopo la pausa estiva), sotto il profilo prestazionale la SF-25 ha ribadito una volta di più i limiti prestazionali che hanno caratterizzato un po' tutta la stagione, rivelandosi una monoposto mediocre, che non possiede né degli evidenti punti di forza, né tantomeno degli evidenti punti di debolezza, il che la mette nelle condizioni di stare a metà del guado. Tutto questo per dire che se sulla carta il Singapore Street Circuit poteva essere una pista favorevole alla Rossa, nella realtà dei fatti se escludiamo la FP1 mai la Ferrari è stata seriamente in lotta per la pole position. 
Emblematiche sotto questo aspetto le dichiarazioni al termine delle qualifiche di Charles Leclerc, che ai microfoni di Davide Camicioli (Sky Sport) ha dichiarato in maniera quasi sconsolata che fino a questo momento è stato un weekend difficilissimo, che nella FP1 erano anche abbastanza veloci con peraltro del margine a disposizione, ma che poi hanno dovuto fare per forza delle modifiche alla macchina e che dalla FP2 in poi hanno faticato tanto, concludendo che da parte sua ha provato a dare tutto se stesso, ma che la macchina era veramente difficile da guidare. 
Impossibile non leggere nelle dichiarazioni del pilota monegasco (per quanto riguarda le modifiche fatte per forza alla macchina, che hanno poi portato a un peggioramento della prestazione) un chiaro riferimento al fatto che per ottenere la massima prestazione la macchina deve girare troppo bassa limite di non poco conto della SF-25 che purtroppo gli aggiornamenti introdotti nel corso della stagione non hanno minimamente risolto, e che anche a Marina Bay ha costretto i meccanici ad alzare da terra la monoposto, andando così a perdere prestazione per evitare un eccessivo consumo del plank che avrebbe portato come in Cina a una squalifica. 

Di differente opinione Lewis Hamilton, il quale ai microfoni di Vicky Piria (Sky Sport) ha dichiarato di essersi sentito bene in macchina per tutto il fine settimana, e che dopo il primo tentativo in Q1 pensava sarebbe stato in grado di lottare per le primissime posizioni. Invece, il modo in cui viene svolto il programma, i tempi d’attesa in pit-lane, la temperatura delle gomme, l’utilizzo della gomma per un solo giro e l’effetto che ciò ha sulla temperatura delle stesse sono solo alcuni elementi che a parere di Lewis non hanno consentito di ottimizzare il risultato della sessione, con il campione inglese che ha aggiunto che affronterà questo argomento internamente con il team per cercare di migliorare, e concludendo che in squadra stanno lavorando nel modo migliore possibile, ma che è necessario anche guardare quello che fanno gli altri. 

Aldilà delle cause che hanno portato ancora una volta la scuderia di Maranello a una qualifica decisamente sottotono, non c’è dubbio che sul fronte della Classifica Costruttori la ripresa della Mercedes sembra quasi chiudere a un possibile recupero della Rossa nella lotta per il secondo posto. Su una pista come quella di Marina Bay dove superare è pressochè difficile, la Ferrari è dunque chiamata (per quanto possibile) a una prova d’orgoglio per provare a difendere almeno il terzo posto dal ritorno della Red Bull, e al contempo lavorare duramente in ottica 2026, stagione da non sbagliare per nessun motivo, in quanto darà il via alla nuova fase regolamentare.

  Scorrendo la classifica, partirà dall’ottava posizione in griglia Isack Hadjar (sopra raffigurato nelle libere), autore di una positiva qualifica per la Racing Bulls in una sessione che ha visto il compagno di squadra Liam Lawson (reduce da un doppio incidente in FP2 e FP3) eliminato in Q2. A chiudere la top ten un ottimo Oliver Bearman in nona posizione con la Haas (in una sessione che ha visto il compagno di squadra Esteban Ocon eliminato in Q1) e in decima posizione Fernando Alonso (abile a portare la sua Aston Martin in Q3). 
Qualifica da dimenticare in casa Williams: dopo aver ottenuto rispettivamente la dodicesima posizione con Alexander Albon e la tredicesima posizione con Carlos Sainz Jr, il team di Grove è stato squalificato in quanto su entrambe le monoposto il DRS presentava un’apertura maggiore dei flap maggiore rispetto agli 85 mm previsti dal Regolamento.  Albon e Sainz potranno partecipare alla gara, ma partendo dal fondo dello schieramento. 

 

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