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F1 Azerbaijan: Verstappen in pole, disastro Ferrari© Getty Images

F1 Azerbaijan: Verstappen in pole, disastro Ferrari

Il campione olandese fa sua la pole position del Gp d’Azerbaijan precedendo la Williams di Sainz e la Racing Bulls di Lawson. Ferrari: Leclerc decimo (in muro a curva 15), Hamilton dodicesimo

20 settembre

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La zampata del campione. In una qualifica pazza durata quasi due ore (un’ora e 58 minuti per la precisione) e caratterizzata da ben sei bandiere rosse (nuovo record dopo le cinque fatte registrare in qualifica sia nel 2022 a Imola che lo scorso anno in Brasile) è Max Verstappen a conquistare la pole position del Gp d’Azerbaijan (diciassettesima prova del Mondiale 2025) precedendo di 478 millesimi la Williams di Carlos Sainz Jr e di 590 millesimi la Racing Bulls di Liam Lawson al termine di una sessione che ha premiato il pilota che di fatto non ha sbagliato nulla. 

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In una qualifica caratterizzata da sei bandiere rosse (in Q1 Albon in barriera in curva 1, Hulkenberg in curva 4 così come Colapinto; in Q2 Bearman colpisce le barriere in curva 2, mentre in Q3 Leclerc va a muro in curva 15, imitato poi da Piastri in curva 3), da un breve scroscio di pioggia nel finale della sessione e con temperature di ben sette gradi più bassi rispetto alla FP2 del venerdì pomeriggio (disputata nella medesima fascia oraria), Verstappen ha avuto il grande pregio di sapere leggere bene non solo le varie situazioni che si stavano andando a creare, ma anche e sopratutto la pista (divenuta scivolosa per via della pioggia) non commettendo il benchè minimo errore e venendo supportato brillantemente dalla sua squadra, che ha avuto il grande merito di far uscire il campione olandese per ultimo assieme a Tsunoda, consentendogli così di fare il tempo potendo contare sulla massima evoluzione garantita dalla pista. Tutto questo (associato alle doti di guida) ha consentito a Verstappen di ottenere la sua sesta pole position stagionale (la quarantaseiesima in carriera, la prima sul suolo azero) con il tempo di 1’41”117, con 478 millesimi di vantaggio nei confronti della Williams di Sainz, secondo. Non solo: grazie alle sei pole fin qui raccolte nell’arco della stagione, il campione olandese della Red Bull si prende anche la soddisfazione di battere nel computo delle pole stagionali i due piloti McLaren Lando Norris e Oscar Piastri, entrambi fermi a cinque pole.
Intervistato al termine delle qualifiche, Verstappen non ha nascosto come nell’arco di questa lunghissima qualifica sia stato difficile mettere insieme il giro, in quanto per buona parte del tempo le gomme non erano pronte, poi c’erano delle interruzioni per via delle varie bandiere rosse, e in Q3 è anche arrivata la pioggia. Nell’ultimo giro in Q3 c’era da attaccare al massimo, e il campione olandese non ha potuto usare le gomme che avrebbe preferito (le medie) ammettendo che per via delle bandiere rosse ha anche rischiato di finirle. Detto ciò, però, Verstappen è molto contento per com’è andato il weekend di Baku, e non nasconde di essere fiducioso in vista della gara. 
Restando in casa Red Bull, positivo anche il weekend di Yuki Tsunoda, che si è qualificato in sesta posizione. Intervistato al termine delle qualifiche, il pilota giapponese non ha nascosto di essere felice della sesta posizione e in ottica gara spera di poter capitalizzare al meglio l’ottimo lavoro svolto nell’arco del weekend. 

Alle spalle di Max Verstappen troviamo a sorpresa in seconda posizione la Williams di Carlos Sainz Jr. In una qualifica che aveva visto l’eliminazione del compagno di squadra Alexander Albon in Q1 dopo essere andato ad impattare contro la barriera in curva 1, il pilota spagnolo è riuscito ad accedere al Q3, trovando nel primo run (poco prima dell’incidente di Charles Leclerc) quel tempo (1’41”595) alla fine risultato decisivo per la conquista della prima fila. 
Intervistato al termine delle qualifiche da Davide Camicioli (Sky Sport F1), Sainz non nasconde la propria soddisfazione in una giornata piuttosto difficile per tutti i piloti (in cui era necessario non fare errori e sfruttare al contempo le poche opportunità per fare un giro secco) di essere riuscito a fare tutto ciò, e di aver colto il secondo posto. Il pilota spagnolo ricorda che se ha scelto la Williams è stato per riportare avanti la scuderia di Grove, di sentirsi a suo agio in prima fila (dove lo scorso anno era finito diverse volte), e auspica che l’esperienza della gara (con la partenza in prima fila) possa essere ben appresa dalla squadra in vista della prossima stagione, quando forse potrebbero avere più opportunità di conquistare la prima fila rispetto all’annata corrente. 

Da registrare anche il terzo posto della Racing Bulls di Liam Lawson (sopra raffigurato nel corso della FP3), il quale ha provato in tutti i modi a battere Sainz, fermandosi (grazie a un ottimo giro finale) a soli 112 millesimi dal pilota spagnolo. 
Intervistato al termine delle qualifiche, il pilota neozelandese non ha esitato a definire frenetica la qualifica odierna, con la sua monoposto che si è comportata molto bene nell’arco del weekend, e in particolare in qualifica. Nel ringraziare la squadra per il risultato odierno, Lawson è consapevole che la gara sarà piuttosto dura, ma da parte sua la volontà è quella di lottare per quanto possibile con i propri avversari, per cercare di mantenere la posizione. 
Positiva anche la qualifica del compagno di squadra Isack Hadjar, che partirà dall’ottavo posto in griglia con l’obiettivo di conquistare il maggior numero di punti possibili. 

In una qualifica come quella odierna assai imprevedibile spicca la Mercedes, con Andrea Kimi Antonelli (sopra raffigurato) e George Russell che partiranno rispettivamente dalla quarta e quinta posizione in griglia. La W16 ha dimostrato una volta di più di trovarsi molto bene su un circuito stop&go come quello di Baku (che sotto certi aspetti può ricordare la pista di Montreal, dove non a caso vinse il pilota inglese). Con Russell (quinto) ancora debilitato dall’influenza che lo ha costretto a rinunciare nella giornata di giovedì alle interviste con i media, ad emergere è stato Andrea Kimi Antonelli, autore fino a questo momento di un buon weekend di gara dopo le ultime due corse sottotono di Zandvoort e Monza. Ciò ha portato il giovane pilota bolognese ad essere particolarmente performante nel corso delle qualifiche, e in particolare nel Q3,  dove nel corso dell’ultimo run stava facendo un giro che quasi sicuramente lo avrebbe portato in prima fila. Purtroppo, però, una raffica di vento ha finito per penalizzarlo, facendolo così chiudere in quarta posizione. 

Tra le squadre che hanno maggiormente deluso nelle qualifiche del Gp d’Azerbaijan non possiamo non citare McLaren e Ferrari. 
Soffermandoci sul team di Woking (settimo in griglia con il sopra raffigurato Norris e nono con Piastri), alla luce della caratteristiche della MCL39 (che predilige delle piste con curve a medio-bassa velocità), sapevamo già quanto Baku fosse una pista in cui la McLaren potesse essere facilmente più attaccabile dagli avversari, eppure, nonostante questo, Lando Norris in particolare ma anche Oscar Piastri non si erano comportati male nell’arco del weekend, e (dopo essersi nascosti nella FP2 del venerdì pomeriggio) nella FP3 del sabato mattina avevano colto rispettivamente il primo posto  e il terzo posto, con Verstappen a sandwich in seconda posizione. 
Anche il Q1 (con Norris primo davanti a Verstappen e a Leclerc, con Piastri settimo) e il Q2 (con Verstappen in testa davanti a Norris e a Piastri) lasciavano ipotizzare una McLaren tutto sommato in forma, con la prima o alla peggio la seconda fila abbondantemente nelle mani della squadra guidata da Andrea Stella. A sorpresa, però, il team di Woking esce di scena durante il Q3.

Se Piastri (una volta ripartita la sessione dopo l’incidente occorso alla Ferrari di Leclerc) va ad impattare contro il muro in curva 3 senza mai dare l’impressione nell’arco del weekend di poter essere superiore al compagno di squadra, peggio ancora fa Norris, sprecando un’ottima occasione per recuperare punti nei confronti di Piastri facendo un giro sottotono in cui rischia in curva 15 (come occorso a Leclerc) di perdere la sua monoposto, chiudendo alla fine in una deludente settima posizione. 
Si prospetta dunque per la McLaren una gara assai complicata, sia per il fatto che la MCL39 non è particolarmente efficiente in rettilineo (vedi Monza), sia perché a Baku superare non è facilissimo. Fondamentale sarà un’ottima partenza, e dopo questo sarà possibile capire quali reali ambizioni potrà avere il team di Woking in Azerbaijan. 

Ferrari e le difficoltà di Baku

Dopo aver impressionato nella FP2 del venerdì pomeriggio di Baku conquistando i primi due posti rispettivamente con Lewis Hamilton e Charles Leclerc, la Ferrari delude profondamente in qualifica in Azerbaijan, con Charles Leclerc che (dopo quattro pole consecutive conquistate dal 2021 al 2024) partirà dalla decima posizione in griglia (dopo essere andato a muro in curva 15 durante il primo run del Q3) e con Lewis Hamilton addirittura eliminato in Q2 con il dodicesimo tempo
Come spiegare questo deciso passo indietro rispetto alle indicazioni assai promettenti della FP2, che avevano spinto Hamilton addirittura a voler puntare alla pole position (alla fine non concretizzatasi)?

Diversi i fattori da considerare. Il più semplice riguarda le temperature: con 7-9 gradi in meno in qualifica rispetto alla FP2 (disputata in una fascia oraria simile) la Ferrari non è riuscita più a trovare la giusta finestra per mandare in temperatura le gomme. Vero, a Baku ha fatto il suo esordio dopo diversi anni un nuovo condotto dei freni anteriori, ma sotto questo aspetto appare evidente il ritardo accumulato dalla scuderia di Maranello nei confronti dei concorrenti, i quali sono soliti cambiare più volte a seconda delle piste i propri condotti dei freni. Si conferma, in linea di massima, una SF-25 che tende con temperature più alte a comportarsi meglio, mentre con temperature più fredde la monoposto fa regolarmente fatica a mandare in temperatura le proprie gomme.

Soffermandoci poi sugli assetti, nella FP2 Leclerc aveva optato per un’ala posteriore scarica trimmata (su cui era stato limato il bordo d’uscita per avere più velocità in rettilineo), Hamilton aveva invece optato per un’ala posteriore scarica ma al contempo non trimmata, e quindi con maggior carico rispetto a quella del compagno di squadra. 

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Questa mattina in FP3 Hamilton (come possiamo vedere nella foto sotto pubblicata) ha deciso di seguire la strada di Leclerc con l’ala posteriore scarica trimmata, probabilmente sentendosi più sicuro a livello di frenata. Visto l’abbassamento delle temperature e la leggera pioggia prevista, forse l’ala scarica ma con più carico usata in FP2 alla luce del peggiorare delle condizioni atmosferiche sarebbe stata la soluzione migliore. 

Al netto, però, di problematiche tecniche e di assetti (e considerando la possibilità che nella FP2 gli avversari si possano essere nascosti sotto il profilo delle prestazioni cronometriche), dove la Ferrari è mancata a Baku è stata anche nell’esecuzione. Prendiamo Hamilton: perché in Q2 il campione inglese ha dovuto fare tutti i giri a disposizione in un unico run con lo stesso treno di gomme, quando aveva disposizione un set di gomme soft nuove (a questo punto non utilizzato) con cui avrebbe potuto fare un ultimo run, che quasi sicuramente gli avrebbe consentito di accedere in Q3?

Soffermandoci poi su Leclerc, merita di essere rilevato il fatto che nel corso delle prove libere (a differenza di Hamilton) il pilota monegasco ha girato quasi esclusivamente con gomme soft. Solo in qualifica (e più precisamente in Q2) Leclerc ha potuto girare con più continuità con gomme medie, commettendo non pochi errori (sopratutto dei lunghi), non avendole seriamente potute testare nel corso delle libere. 

In Q3, infine, come già detto, nel corso del primo run il pilota monegasco dopo essere tornato in pista nuovamente con un set di gomme medie, perde il controllo della sua monoposto durante il giro lanciato, andando ad impattare in curva 15 contro le barriere. Viste le temperature più fredde (e sopratutto alla luce delle difficoltà già emerse nel corso del Q2), non sarebbe stato meglio dare a Leclerc la possibilità di poter effettuare il primo run in Q3 con gomme soft usate (o alla peggio andare un po' più piano con le gomme medie senza prendersi troppi rischi), per poi cercare la prestazione vera e propria di qualifica nell’ultimo run con un set di gomme soft nuove, più facili da mandare in temperatura rispetto alle medie? 

Partendo dalla decima e dalla dodicesima posizione in griglia su una pista sulla carta amica, la Ferrari si ritrova purtroppo nelle condizioni di dover effettuare una gara di rimonta. L’auspicio è che la Rossa possa comunque arrivare a lottare per il podio, ma non sarà per nulla un’impresa facile, visto e considerato che (come già detto in precedenza per la McLaren) a Baku è molto difficile superare. 

Le qualifiche degli altri 

Scorrendo la classifica, si confermano le difficoltà dell’Aston Martin sulle piste da basso carico, con Fernando Alonso undicesimo (sopra raffigurato in FP3) e Lance Stroll quattordicesimo. Tutto sommato positiva la performance della Sauber di Gabriel Bortoleto (tredicesimo) in una sessione di qualifica caratterizzata da numerose interruzioni, che non a caso hanno visto il compagno di squadra Hulkenberg andare ad impattare contro le barriere in curva 4 nel corso del Q1 (partirà diciassettesimo). 

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Giornata da dimenticare in casa Haas: se Oliver Bearman (sopra raffigurato nelle libere del venerdì) partirà dalla quindicesima casella in griglia (dopo essere andato ad impattare contro le barriere in curva 2, andando a danneggiare la sospensione posteriore destra), il suo compagno di squadra Esteban Ocon è stato addirittura squalificato in quanto l’ala posteriore (della stessa specifica di quella di Bearman) a causa di un difetto di produzione e di relativo assemblaggio presentava una flessione di 0.6 mm sul lato sinistro e di 0.825 sul lato destro, maggiore dei 0.5 mm previsti dal Regolamento Tecnico (e in violazione, pertanto dell’articolo 3.15.17). Ocon potrà comunque prendere parte alla gara, anche se partirà dal fondo dello schieramento. 

 

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