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Una qualifica contrassegnata dai record. Non solo Max Verstappen fa sua la pole position del Gp d’Italia (sedicesima prova del Mondiale 2025 di Formula 1) stabilendo il nuovo record della pista (1’18”792) e precedendo rispettivamente di 77 e di 190 millesimi le McLaren di Lando Norris e di Oscar Piastri, ma grazie alla pole odierna (la quarantacinquesima in carriera, la quinta stagionale) il campione olandese supera il record di Sebastian Vettel (44 pole) diventando il pilota Red Bull ad aver ottenuto il maggior numero di pole position in Formula 1.
Non solo: la pole ottenuta a Monza permette a Verstappen di entrare automaticamente anche nella storia della massima serie motoristica per aver stabilito il giro più veloce di sempre alla media di 264.682 Km/h.
Difficilmente le monoposto 2026 (destinate ad essere decisamente più lente di quelle attuali) potranno battere a medio-lungo termine i record fatti registrare nelle scorse ore dal campione olandese della Red Bull, al quale va dato atto di aver fatto la differenza in pista in una qualifica estremamente combattuta, in cui ogni minimo particolare poteva far pendere la bilancia da una parte o dall’altra. Sotto questo aspetto fondamentale è stato il lavoro che il team austriaco ha fatto intorno alla monoposto di Verstappen, in particolare nel corso della FP3 odierna.
Dopo aver sofferto nel 2024 a Monza per la mancanza di un’ala da basso carico, quest’anno la Red Bull ha imparato la lezione, e a Silverstone ha fatto debuttare un’ala più scarica (utilizzata sia in Gran Bretagna che in Belgio) che (oltre ad evidenziare una pregevole efficienza aerodinamica in rettilineo) ha permesso a Verstappen di ottenere una pole position a Silverstone (salvo poi soffrire in gara a causa della pioggia) e la vittoria nella Sprint (oltre a un quarto posto nel Gp domenicale) sul circuito di Spa-Francorchamps. Su una pista come quella di Monza in grado di garantire alte velocità in rettilineo, la Red Bull ha montato fin dalle libere del venerdì sulla monoposto di Verstappen così come su quella di Tsunoda l’ala posteriore più scarica. Eppure mancava ancora qualcosa, in quanto in più occasioni nel corso delle libere il campione olandese avvertiva di non avere ancora velocità sufficiente in rettilineo. Fondamentale sotto questo aspetto è stato (come già detto) il lavoro dei meccanici, che nel corso della FP3 hanno cominciato a limare sulla monoposto di Verstappen l’ala posteriore trimmandola (come si dice in gergo tecnico), e cioè limando tutto il bordo d’uscita al fine di avere una maggiore velocità in rettilineo.
Ciò ha così permesso al campione olandese di avere una monoposto particolarmente scarica in rettilineo (e al contempo gestibile nel secondo settore), ottenendo così la pole position del Gp d’Italia.
Intervistato al termine delle qualifiche da Mara Sangiorgio (Sky), Verstappen ha dichiarato che fino a questo momento è stato un buon weekend per la sua squadra, partito abbastanza bene e con la macchina non troppo lontana dalle prime posizioni fin dall’inizio, e ogni sessione con il team sono riusciti a migliorare un pochino. Max spera che anche in ottica gara questi miglioramenti possano essere sufficienti, in quanto di solito è nella giornata di domenica che la McLaren sembra essere più performante quasi come se mettesse un’altra marcia. Se è vero che in gara sarà davvero dura battere le monoposto del team di Woking, Verstappen spera comunque di poter lottare per la vittoria.
Restando in casa Red Bull, anche Tsunoda si è tutto sommato ben comportato, portando la sua RB21 in Q3 e qualificandosi in decima posizione (che diventerà nona per via delle cinque posizioni di penalità inflitte a Hamilton) potendo contare sull’ala posteriore da basso carico in versione standard rispetto a quella trimmata utilizzata da Verstappen.
Alle spalle di Verstappen troviamo in seconda e terza posizione le McLaren di Lando Norris (sopra raffigurato) e di Oscar Piastri. Se sul giro secco il team di Woking ha un po' più faticato per via dell’assetto più carico scelto su entrambe le monoposto (dopo che Piastri nella mattinata della FP3 aveva provato un’ala anteriore un po' più scarica) che può sicuramente aver penalizzato i propri piloti in qualifica, in ottica gara potrebbe tornare ad essere chiaramente favorito, in quanto l’assetto più carico dovrebbe favorire una migliore gestione delle gomme tenendole maggiormente in vita ed evitando un consumo eccessivo della mescola.
Se al termine delle qualifiche Norris ha dichiarato di non essersi mai realmente considerato in lotta per la pole (per via dei troppi errori commessi in Q2 che lo hanno fatto arrivare in Q3 con poca fiducia, salvo però realizzare nell’ultimo run un bel giro che lo ha sorpreso non poco) ma di essere più fiducioso per la gara, Piastri considera invece positivo il terzo posto conseguito in qualifica (per via della competizione più serrata) al punto da ammettere che aveva considerato la Ferrari più vicina a loro, pur riconoscendo il passo avanti fatto da Verstappen.
Guardando al Gp, il pilota australiano si dichiara ragionevolmente fiducioso in quanto il passo gara è uno dei punti di forza della sua McLaren, ma ammette al contempo non solo che in FP2 il loro passo non era così superiore a quello degli altri, ma anche che Monza è una pista dove le scie fanno una grande differenza, motivo per il quale oltre al ritmo in gara potrebbero giocare altri fattori, uno dei quali sicuramente la partenza.
In quarta e quinta posizione troviamo la Ferrari con Charles Leclerc (sopra raffigurato) davanti a Lewis Hamilton (il quale però partirà dalla decima posizione in griglia di partenza per via delle cinque posizioni di penalità inflitte all’eptacampione britannico per il mancato rispetto delle bandiere gialle nel corso del giro di allineamento in griglia nella precedente gara di campionato a Zandvoort). La scuderia di Maranello si era presentata a Monza con un assetto particolarmente aggressivo, con l’obiettivo di conquistare con Charles Leclerc la pole position, potendo contare su un’ala posteriore particolarmente scarica (la stessa usata lo scorso anno sulla SF-24) che consentisse di ridurre la resistenza all’avanzamento in modo tale da avere una velocità assai elevata nei vari rettilinei che caratterizzano il Tempio della Velocità, e che potesse in qualche modo fare da contraltare alle difficoltà che questo assetto così estremo avrebbe potuto comportare non solo nel secondo settore, ma anche nelle varie curve. In qualifica Leclerc ha cercato di fare il massimo con quanto la SF-25 gli consentiva di ottenere, ma nel secondo run non ha potuto sfruttare alcuna scia (Tsunoda era più distante rispetto a lui) chiudendo in quarta posizione (staccato di 215 millesimi dal poleman Verstappen), senza riuscire a migliorare il tempo ottenuto nel primo run (1’19”007, che gli era valso il secondo tempo), e subendo il sorpasso da parte di entrambe le McLaren al termine dell’ultimo run.
Al termine delle qualifiche ai microfoni di Mara Sangiorgio (Sky), Leclerc non ha nascosto la delusione per il quarto posto in griglia affermando che la questione scia poteva essere differentemente gestita dalla squadra (presumibilmente auspicando di aspettarsi una scia dal compagno di squadra Hamilton), ma anche che probabilmente era il massimo che si poteva ottenere, sottolineando comunque il buon giro ottenuto nel primo run del Q3.
In ottica gara Leclerc non nasconde il fatto che sia la McLaren che la Red Bull questo weekend siano molto forti, ma da parte sua farà di tutto per provare a bissare la vittoria ottenuta lo scorso anno (in caso positivo, sarebbe la terza dopo quelle ottenute nel 2019 e nel 2024), dichiarando che sulla sua monoposto e su quella di Hamilton sono state adottate delle configurazioni un po' diverse, che la sua è un po' più aggressiva (e presumibilmente più scarica), e che spera che possa funzionare anche in gara.
Se effettivamente lo scorso anno Leclerc vinse la gara sorprendendo la McLaren con la scelta della singola sosta (contro le due effettuate da Norris e da Piastri), difficilmente quest’anno vedremo questa strategia per via dell’asfalto che ha un anno in più rispetto a quando è stato posato, e che di conseguenza dovrebbe garantire meno graining.
©@ScuderiaFerrari
Intervistato al termine delle qualifiche da Mara Sangiorgio (Sky), Hamilton ha dichiarato che di solito spera sempre di fare qualcosa di meglio, ma che quanto ottenuto oggi era il massimo che si poteva fare con la monoposto attuale. In ottica gara l’eptacampione inglese spera di poter entrare nelle prime cinque posizioni, ma sarà molto difficile, perché anche le altre macchine che avrà davanti saranno molto veloci ( in particolare le Mercedes, che secondo Lewis saranno complicate da superare).
In sesta e settima posizione (quinta e sesta per via della penalità di Hamilton) troviamo proprio le Mercedes, con George Russell (sopra raffigurato in occasione della FP3) davanti a Kimi Antonelli di soli 43 millesimi. Il team tedesco guidato da Toto Wolff ha scelto di seguire parzialmente la strada della McLaren adottando un assetto più carico rispetto a quello di Red Bull e Ferrari ma al contempo meno carico rispetto a quello del team di Woking, non riuscendo alla fine ad estrarre performance dalla gomma. Significativa sotto questo aspetto la lamentela di Russell alla squadra durante il Q3 con il pilota inglese che è stato costretto ad effettuare i suoi run con gomma soft, mentre si aspettava di trovare in macchina addirittura le gomme medie.
Intervistato al termine delle qualifiche da Mara Sangiorgio (Sky), Russell ritiene che dietro il mancato montaggio in Q3 delle gomme medie ci sia stato un errore di comunicazione con la squadra più che la mancata volontà del team di seguirlo. Guardando al Gp, il pilota inglese crede che sarà una gara difficile, in quanto la Ferrari di Leclerc (così come quella di Hamilton) è veloce in rettilineo, per cui per lui sarebbe importante superarla nel corso del primo giro. Realisticamente però secondo Russell la squadra può puntare al podio solo nel caso in cui succedesse qualcosa, così come avvenuto la scorsa settimana a Zandvoort, visto che sia le McLaren che Verstappen sono piuttosto forti.
Ai microfoni di Mara Sangiorgio (Sky), Antonelli non nasconde di essere entrato in qualifica piuttosto teso per via della mancanza di giri occorsa in FP2 (quando si era insabbiato alla seconda di Lesmo) e non si sentiva benissimo in macchina. Alla fine, però, è contento di come è andata la sessione. Nell’ultimo giro il pilota bolognese assieme alla squadra ha provato qualcosa di differente per quanto riguarda la temperatura delle gomme, accusando però non solo maggiore fatica con il retrotreno nei primi due settori, ma anche alcuni snap. In ottica gara proverà a fare del suo meglio.
Scorrendo la classifica, positiva la qualifica di Gabriel Bortoleto, ottavo con la Sauber (partirà settimo per via della penalità inflitta a Hamilton) davanti all’Aston Martin di Fernando Alonso (nono, partirà ottavo) al termine di una sessione che ha visto i rispettivi compagni di squadra Nico Hulkenberg e Lance Stroll qualificarsi in dodicesima e diciassettesima posizione.
Fuori dalla top ten la Haas (con Bearman undicesimo e Ocon quindicesimo) così come a sorpresa anche la Williams con Sainz e Albon rispettivamente in tredicesima e quattordicesima posizione (dopo che il pilota spagnolo ex Ferrari aveva ottenuto il terzo tempo in FP1 e FP2).
Tra le sorprese in negativo compare a sorpresa anche la Racing Bulls, eliminata in Q1 sia con Hadjar (sedicesimo a una settimana di distanza dal sorprendente terzo posto di Zandvoort) che con Lawson (ultimo). Fuori dalla Q1 anche l’Alpine con Franco Colapinto diciottesimo davanti a Pierre Gasly, diciannovesimo, che giusto poche ore prima aveva firmato l’estensione del proprio contratto con il team francese fino al termine della stagione 2028, a cinque anni esatti di distanza dalla vittoria che il 29enne pilota originario di Rouen aveva ottenuto nel 2020 al volante dell’AlphaTauri.
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