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Una pole di carattere, necessaria per mettersi alle spalle il brutto errore che aveva caratterizzato il finale della precedente gara di campionato in Canada. Sul circuito del Red Bull Ring Lando Norris conquista la pole position del Gp d’Austria precedendo di 521 millesimi la Ferrari di Charles Leclerc, di 583 millesimi il compagno di squadra Oscar Piastri e di 611 millesimi la Rossa di Lewis Hamilton al termine di un Q3 che ha visto solamente McLaren e Ferrari scendere in pista con due set di gomme soft nuovi per cercare di lottare per la pole position.
Su una pista che ama molto (e che peraltro lo vide ottenere il 5 Luglio 2020 il suo primo podio nella massima serie motoristica) Norris ha dimostrato fin dalla FP1 del venerdì di poter fare la differenza, ribadendo sessione dopo sessione il suo feeling con il circuito del Red Bull Ring, e candidandosi fin da subito al ruolo di poleman del Gp d’Austria, puntualmente rispettato.
Sotto questo punto di vista, è significativo sottolineare come già al termine del primo run del Q3 di fatto il pilota inglese aveva già in mano la pole position, con un tempo (1’04”268) che non solo nessuno è stato in grado di emulare, ma che Norris stesso nel corso del suo ultimo run è stato ulteriormente in grado di migliorare. 1’03”971: questo è il tempo che alla fine ha consegnato al 25enne pilota inglese della McLaren una pole che di fatto è sempre stata nelle sue mani.
Una prestazione cronometrica figlia non solo dell’ottimo feeling di Norris con il circuito del Red Bull Ring ma anche del lavoro aerodinamico svolto nell’ultimo periodo dai tecnici McLaren e che in Austria ha dato i suoi frutti: ci riferiamo in particolare alle novità relative alla carenatura della sospensione anteriore che avevamo già visto in Canada, così come alla nuova ala anteriore (testata a Montreal, ed utilizzata a tempo pieno a Spielberg).
Tutto questo ha messo nelle condizioni Lando Norris di fare la differenza sia nel primo che sopratutto nel secondo settore, potendo contare anche sulle temperature più alte con cui la MCL39 si trova perfettamente a suo agio.
La pole ottenuta da Norris ha anche un significato speciale sotto il profilo storico, in quanto dopo 25 anni riporta la McLaren in qualifica davanti a tutti sul suolo austriaco: l’ultima volta, infatti, risaliva infatti al 15 Luglio 2000 quando Mika Hakkinen (1’10”410) precedette di 385 millesimi il compagno di squadra David Coulthard (1’10”795), conquistando così una preziosissima prima fila per la squadra allora diretta da Ron Dennis.
Bisogna dire che anche nel corso delle qualifiche odierne la McLaren ha sperato di poter conquistare una prima fila. Purtroppo, però, alla fine questa speranza è venuta meno, in quanto al momento di effettuare il suo ultimo run in Q3 Oscar Piastri è stato pesantemente penalizzato dalle bandiere gialle esposte in seguito al testacoda avvenuto all’altezza dell’ultima curva ad opera dell’Alpine di Pierre Gasly (decimo), impedendogli così di poter fare un giro pulito.
Piastri partirà così in terza posizione, a sandwich tra le due Ferrari, con il sopra raffigurato Charles Leclerc secondo e Lewis Hamilton quarto. Proprio la performance della scuderia di Maranello rappresenta se vogliamo la notizia positiva del weekend austriaco, aldilà di alcuni errori nel giro secco da parte di entrambi i ferraristi, che hanno portato a dei distacchi un po' troppo severi (521 millesimi tra Leclerc e il poleman Norris, 611 millesimi tra il pilota McLaren e Hamilton).
Dopo un assetto non del tutto convincente emerso nelle libere del venerdì, la scuderia di Maranello è stata abile a trovare la giusta direzione nella notte tra venerdì e sabato, scendendo in pista nella mattinata del sabato in FP3 con un assetto molto più interessante, e che complice anche l’aumento delle temperature ha portato la SF-25 a trovare con ancora più semplicità la corretta finestra di esercizio delle temperature. Non solo: proprio in Austria ha debuttato sulla SF-25 il nuovo fondo, che (in attesa di vedere più avanti la sospensione posteriore riveduta e corretta) è risultato a dir poco fondamentale sopratutto nel terzo settore, consentendo a Leclerc e a Hamilton di poter partire più avanti in griglia e di poter lottare quantomeno per un podio, visto anche il buon passo gara emerso sulla SF-25 nelle simulazioni effettuate nel corso della FP2 del venerdì.
In tutto questo poi merita di essere sottolineato il lavoro di esecuzione da parte della squadra (come ben evidenziato ai microfoni di Sky Sport F1 anche dal Team Principal Ferrari Frederic Vasseur), che ha consentito agli uomini in Rosso di mettere nelle condizioni sia Leclerc che Hamilton di poter andare in pista nel modo più sicuro possibile, e sopratutto in una tempistica piuttosto pregevole. Esecuzione e tempistica che saranno fondamentali anche e sopratutto in vista della gara.
In quinta e nona posizione troviamo le Mercedes rispettivamente di George Russell e di Andrea Kimi Antonelli: se nel primo settore la W16 sembra addirittura molto forte, nel secondo e nel terzo settore la monoposto tedesca soffre non poco, rimediando buona parte del distacco accumulato, e ribadendo una volta di più una certa sofferenza nel performare con le alte temperature. Limite, questo, già visto in precedenza a Imola e a Barcellona.
Nel caso di Antonelli, poi, il 18enne pilota italiano è stato senza ombra di dubbio penalizzato dalla scelta Mercedes di farlo scendere in pista tra gli ultimi per effettuare il proprio run, rimediando così la bandiera a scacchi senza poter neanche cominciare il suo ultimo tentativo lanciato.
Le qualifiche del Gp d’Austria vedono a sorpresa al sesto posto la Racing Bulls di Liam Lawson, apparso in decisa crescita rispetto alle ultime performance, e per di più al termine di una sessione che ha il compagno di squadra Isack Hadjar eliminato in Q2 in tredicesimo tempo.
Lawson si è persino presa la soddisfazione di precedere il suo ex compagno di squadra Max Verstappen, settimo con la Red Bull. Bisogna però dire (a onore del campione olandese) che al pari di Piastri anche Verstappen è stato pesantemente penalizzato dalla bandiere gialle esposte per il testacoda dell’Alpine di Pierre Gasly (come già detto in precedenza decimo, al termine di una sessione che ha visto il compagno di squadra Franco Colapinto eliminato in Q2 con il quattordicesimo tempo ed autore ancora una volta di una performance piuttosto deludente).
Un vero e proprio peccato per Verstappen, perché quasi sicuramente la RB21 (dotata di un nuovo fondo per la gara di casa) avrebbe avuto sicuramente il potenziale per lottare per un migliore risultato in qualifica, quantificabile però al massimo in un terzo posto alla luce di un certo nervosismo ad opera della monoposto, apparsa in evidente difficoltà nel trovare il giusto grip. Se Verstappen suo malgrado si è dovuto qualificare in settima posizione, peggio ancora è andata al compagno di squadra Yuki Tsunoda, eliminato in Q1 con il diciottesimo tempo, ottenendo così il peggior risultato per la Red Bull in qualifica nella propria gara di casa.
Meritano un cenno le qualifiche di Gabriel Bortoleto: al volante di una Sauber apparsa nelle ultime gare piuttosto in crescita sotto il profilo prestazionale, il pilota brasiliano è riuscito a cogliere un ottavo posto in griglia che gli consentirà di poter ambire senza troppe difficoltà a un posto in top 10.
In difficoltà la Williams: se Alexander Albon è stato eliminato in Q2 qualificandosi con il dodicesimo tempo, peggio ancora è andata per il suo compagno di squadra (ed ex ferrarista) Carlos Sainz Jr, eliminato in Q1 addirittura con il diciannovesimo tempo.
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