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Un pilota capace di cogliere nelle 218 gare finora disputate ben 65 vittorie, 117 podi, 43 pole position, laureandosi per ben quattro volte consecutive Campione del mondo dal 2021 al 2024 al volante della sua Red Bull e detenendo il record di pilota più giovane ad essersi aggiudicato un Gp di Formula 1 (a 18 anni, 7 mesi e 15 giorni) così come quello di essere il pilota ad essersi aggiudicato il maggior numero di gare all’interno di una stessa stagione (19 nel 2023).
Forse dei numeri non riescono a descrivere con precisione un pilota, ma certamente consentono di comprendere perfettamente come Max Verstappen rappresenti senza ombra di dubbio uno dei piloti più forti nella storia della Formula 1.
Un campione fortemente stimato ed apprezzato in primis nella natia Olanda (con i tifosi orange capaci di fare il giro del mondo pur di far sentire il loro calore al proprio beniamino), ma in linea di massima un po' dappertutto per il suo immenso talento al volante, con il quale riesce a coprire (come abbiamo visto nell’ultimo anno e mezzo) i limiti della monoposto che guida. Un esempio su tutti può essere la vittoria ottenuta in Giappone, che ha visto Verstappen precedere a Suzuka le McLaren di Norris e di Piastri.
Non deve quindi stupire il fatto che la testata olandese Formule 1 Magazine abbia voluto intervistare Max Verstappen (che ha escluso ad esempio un ritorno della massima serie motoristica sul Nürburgring Nordschleife, sede del terribile incidente occorso nel 1976 all’allora pilota Ferrari Niki Lauda, ritenendolo un circuito troppo pericoloso per le F1 attuali), chiedendogli quali siano le tre gare più belle nella sua esperienza all’interno della massima serie motoristica.
© Formula 1
La prima gara che Verstappen ricorda è senza ombra di dubbio il Gp di Spagna, andato in scena il 15 Maggio 2016 sul circuito del Montmelò a Barcellona, e che vide non solo la sua prima vittoria in Formula 1 all’età di 18 anni, 7 mesi e 15 giorni, ma al contempo anche la prima vittoria di un pilota olandese in Formula 1. Il tutto senza dimenticare che il Gp di Spagna 2016 fu anche la primissima gara di Max Verstappen al volante della Red Bull, avendo affrontato l’intera stagione 2015 nonché le prime quattro gare della stagione 2016 in Toro Rosso (l’attuale Racing Bulls) al fianco di un altrettanto giovanissimo Carlos Sainz Jr.
Una vittoria (quella ottenuta nel Gp di Spagna 2016) resa possibile anche dall’harakiri Mercedes nel corso del primo giro in curva 4, (Repsol) quando Lewis Hamilton finì per toccare l’allora compagno di squadra Nico Rosberg, con entrambe le Mercedes W07 costrette al ritiro. In testa si ritrovarono così le due Red Bull di Daniel Ricciardo e di Max Verstappen seguite dalla Toro Rosso di Carlos Sainz Jr e dalle due Ferrari di Sebastian Vettel e di Kimi Raikkonen, abili (dopo i giri effettuati alle spalle della Safety Car per rimuovere le due Mercedes incidentate) a superare entrambi Sainz rispettivamente tra l’ottavo e il decimo giro.
Tra il 12° e il 16°giro Ferrari e Red Bull si fermano per effettuare la prima sosta: il primo a fermarsi è Ricciardo nel corso del 12°giro, imitato nel corso della tornata successiva da Verstappen e da Raikkonen, e poi da Sebastian Vettel nel corso del 16°giro.
La gara vedrà poi Ricciardo fermarsi nel corso del 29°giro montando un set di gomme soft, imitato da Vettel nel corso della tornata successiva, con il pilota tedesco che si fermerà poi nel corso del 38°giro per montare un set di gomme dure, mentre Ricciardo csi fermerà ai box per montare le gomme dure nel corso del 44°giro, rientrando alle spalle del campione tedesco in quarta posizione.
Differente, invece, la strategia di Verstappen e di Raikkonen, i quali faranno una sosta in meno rispetto ai rispettivi compagni di squadra fermandosi rispettivamente tra il 35°e il 36°giro per montare le gomme dure con cui arrivare fino a fine gara.
Se Raikkonen proverà invano a superare Verstappen, alle loro spalle Ricciardo proverà a superare Sebastian Vettel per il terzo posto, ma la sua insistenza nel provare a stare vicino al pilota tedesco determinerà una sosta supplementare nel corso dell’ultimo giro, che però non pregiudicherà il suo quarto posto.
Verstappen invece si aggiudicherà il Gp di Spagna precedendo di 616 millesimi la Ferrari di Kimi Raikkonen, e di 5”581 la Rossa di Sebastian Vettel.
Nel ricordare quella che è stata la sua prima vittoria in Formula 1 in coincidenza con il debutto in Red Bull, Verstappen si sofferma sul momento del podio, raccontando che quando ha guardato giù vedendo in piedi sia suo padre (Jos Verstappen n.d.r) che il manager Raymond Vermuelen ha capito che finalmente ce l’aveva fatta, aggiungendo che era sempre stato il suo sogno vincere in Formula 1. Verstappen non si ritiene essere un tipo emotivo, eppure quel giorno racconta di essere stato molto vicino a piangere.
Nel ricordare quella gara ai microfoni di Formule 1 magazine, Verstappen evita di rivivere quella domenica nello specifico, perché teme di poter accusare un infarto, ricordando una stagione molto intensa, che ha avuto il suo epilogo solamente durante l’ultimo giro dell’ultima gara, e che ha visto due squadre spingere fino all’estremo, commettendo pochi errori. Una cosa molto bella e al contempo speciale, che risulta più divertente da raccontare sopratutto se sei stato tu a vincere quel titolo.
© Getty Images
La terza e ultima gara che Verstappen ricorda è stato il Gp di San Paolo della passata stagione, che ha visto il campione olandese partire dalla diciassettesima posizione in griglia salvo poi andare a vincere il Gp precedendo le due Alpine di Esteban Ocon e di Pierre Gasly, al termine di una gara pesantemente condizionata dalla pioggia, e in cui è emersa una voglia di più il talento di Max sul bagnato, che ha finito per fare letteralmente la differenza.
Nel ricordare questa gara, Verstappen racconta di non essersi divertito durante il Gp, perché la tensione era altissima, e non poteva minimamente permettersi alcun passo falso. Una volta però tornato a casa a Monaco, Max ha voluto rivedere questa gara con molta attenzione, in quanto al volante non sempre si può osservare tutto quello che accade intorno a se.
Se vogliamo, proprio questo voler rivedere la gara con molta attenzione rappresenta uno dei grandissimi pregi da parte del campione olandese, che ha sempre fatto della perfezione nel dettaglio il suo punto di forza. D’altra parte, è proprio nella cura dei dettagli che si può percepire la differenza tra un pilota e un campione di Formula 1. A maggior ragione se il campione si chiama Max Verstappen.
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