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Una pista stop and go, caratterizzata da accelerazioni per via dei lunghi rettilinei, e frenate per via delle chicane. Così si presenta il circuito semi-permanente di Montreal, caratterizzato da tratti normalmente adibiti alla circolazione stradale, e tratti utilizzati in passato anche dalla Nascar a scopo agonistico. Tre i punti in cui è possibile superare: sul rettilineo del traguardo, tra curva 7 e 8 e tra curva 11 e curva 13.
Uno dei grossi limiti della pista è la presenza in alcuni punti di una scarsa aderenza, come ad esempio all'altezza del celeberrimo Muro dei Campioni (riconoscibile dal cartellone su cui in passato compariva la scritta “Benvenuti in Quebec”, modificata negli ultimi anni in “Bonjour Quebec”, e così soprannominato perchè nel 1999 vi andarono a sbattere in gara sia il campione del mondo 1996 Damon Hill, sia quello 1997 Jacques Villeneuve, sia quello 1994-1995 Michael Schumacher).
Per quanto riguarda l'assetto, è preferibile utilizzare un carico aerodinamico medio-basso, in quanto in Canada è a dir poco basilare trovare un giusto compromesso tra le alte velocità nei rettilinei, e la frenata, che deve essere la più precisa possibile. Probabile, però che alcuni top team possano portare due tipologie di ali posteriori (una più carica e una decisamente più scarica a forma di cucchiaio) per poi confrontarle in pista, in modo da decidere poi per quale soluzione optare per qualifica e gara.
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