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Una situazione divenuta improvvisamente delicata. C’è preoccupazione in casa Red Bull per quanto riguarda il proseguo del campionato di Max Verstappen, con il campione olandese che (complice i tre punti di penalità rimediati sulla Superlicenza in seguito al contatto con la Mercedes di George Russell) ha lasciato la Spagna (e più precisamente il circuito del Montmelò a Barcellona) con ben undici punti di penalità sulla Superlicenza. Come prevede il Regolamento sportivo, con dodici punti di penalità sulla Superlicenza scatta automaticamente la squalifica per un Gp, motivo per il quale basterà una qualsiasi infrazione tra il Gp del Canada (in programma Domenica 15 Giugno) e il Gp d’Austria (in programma Domenica 29 Giugno) per obbligare Verstappen a saltare tassativamente una gara. Uno scenario, questo che Red Bull vorrebbe evitare: non solo perché in questo momento il campione olandese è l’unico che (andando anche oltre i limiti della sua monoposto) sembra essere in grado di difendersi dallo strapotere tecnico della McLaren, ma anche perché in vista della gara casalinga in Austria la presenza di Max rappresenta indubbiamente un benefit di non poco conto anche nella vendita dei biglietti, tenuto conto che anche quest’anno la marea orange non esiterà ad assiepare le tribune del Red Bull Ring per far sentire al proprio beniamino il massimo supporto possibile.
Se è vero che il prossimo 30 Giugno scadranno i due punti di penalità comminati a Verstappen un anno fa in Austria in seguito al contatto in gara con la McLaren di Lando Norris (ricordiamo che i punti di penalità sulla Superlicenza hanno validità annuale, dopodichè vengono cancellati) con il computo totale che (salvo ulteriori infrazioni) scenderà a nove punti, è altrettanto vero, però, che per vedere ulteriori rimozioni di punti di penalità dalla Superlicenza del campione olandese bisognerà aspettare autunno inoltrato. Nella fattispecie il 27 Ottobre 2025, quando scadranno i due punti comminati a Verstappen lo scorso anno in Messico per aver spinto Norris fuori pista in curva 4 nel corso del decimo giro. Altri punti verranno poi rimossi il 2 Novembre quando scadrà il punto inflitto al campione olandese per non aver rispettato il delta time di 0.63 secondi in regime di Virtual Safety Car nel finale della Sprint in Brasile, il 1° Dicembre quando scadrà il punto inflitto a Verstappen per aver rallentato Russell in Qatar in qualifica (costringendolo ad andare sul fondo per evitare il contatto, finendo però così per rovinare il fondo della sua Mercedes), e infine l’8 Dicembre quando scadranno i due punti di penalità inflitti al campione olandese per il contatto in curva 1 con la McLaren di Oscar Piastri al via del Gp di Abu Dhabi della scorsa stagione.
Prima però di arrivare al 30 Giugno (con la rimozione dei due punti di penalità dalla Superlicenza) ci sono però ben due gare (Canada ed Austria) da disputare, così come ce ne saranno ben nove (Gran Bretagna, Belgio, Ungheria, Olanda, Italia, Azerbaijan, Singapore, Usa e Città del Messico) prima di arrivare alle ulteriori riduzioni di punti nel periodo autunnale. Gare che Verstappen dovrà disputare con la massima cautela per evitare una squalifica che farebbe male in primis al proprio team, visto che in questo momento il compagno di squadra Yuki Tsunoda non sembra essere in grado di avvicinarsi alle prestazioni offerte dal quattro volte campione del mondo olandese.
Per questo motivo, quindi, in Red Bull si sta cominciando a valutare con la massima attenzione la possibilità di un piano B (sperando non debba servire) da seguire nel caso in cui Verstappen dovesse essere effettivamente squalificato per una gara.
Diverse le ipotesi emerse negli ultimi giorni: alcune poco credibili, altre da prendere in considerazione. Una di queste vorrebbe il ritorno per una gara di Sergio Perez o di Daniel Ricciardo. Il pilota messicano ha sicuramente il vantaggio di conoscere la squadra avendoci corso per ben quattro anni dal 2021 fino al termine della passata stagione, quando non venne riconfermato (nonostante il contratto biennale fino al 2026 firmato dopo Monaco) per via delle prestazioni sottotono rispetto a quelle di Verstappen. Prestazioni sotto un certo punto di vista migliori rispetto a quelle fin qui conseguite in stagione da Lawson prima e Tsunoda poi, ma pur sempre sottotono rispetto a quelle del campione olandese. La domanda da porsi in questo caso è: Checo (che desidera fortemente tornare in Formula 1 già il prossimo anno) per una sola gara accetterebbe di ritornare nel team che lo ha di fatto licenziato lo scorso Dicembre?
L’altra ipotesi suggestiva vorrebbe il ritorno per una sola gara di Daniel Ricciardo. Per carità, il pilota australiano di origini italiane nonostante l’allontanamento dalla Racing Bulls viene ancora oggi ricordato con grande affetto dal team di Milton Keynes non solo per le sue doti umane, ma anche perché ad oggi tra i vari compagni di squadra in Red Bull è stato quello capace di difendersi maggiormente dinanzi all’esplosione tecnica di Verstappen. Ricciardo ha inoltre il vantaggio di conoscere già molto bene la squadra. Detto questo, però, questa ipotesi aldilà del sapore nostalgico desta qualche perplessità anche alla luce del lungo periodo di inattività iniziato lo scorso Ottobre.
Già più credibile appare l’opzione relativa che prevede la sostituzione di Verstappen nel Gp di squalifica con uno dei due attuali piloti Racing Bulls (Liam Lawson o Isack Hadjar) al fianco di Tsunoda. Lawson conosce non solo la squadra ma anche la RB21 avendoci corso non solo i test precampionato in Bahrain, ma anche le prime due gare in Australia e Cina.
Hadjar (che ha esordito quest’anno in Racing Bulls) si sta comportando molto bene al volante della monoposto dello junior team Red Bull con sede a Faenza, ma, alla luce del buon percorso di apprendimento che il 20enne pilota franco-algerino sta portando avanti, avrebbe senso bruciarlo in Red Bull con una sola gara, come già occorso proprio con Lawson nelle prime due gare del presente campionato?
Legata peraltro anche a questa ipotesi (la sostituzione di Verstappen con uno dei due piloti Racing Bulls) la richiesta alla Federazione da parte della Red Bull di concedere una deroga al raggiungimento della Superlicenza da parte del 17enne talento anglo-svedese Arvid Lindblad (che molto bene sta facendo all’esordio in Formula 2 con il team Campos, trovandosi a soli otto punti dalla testa della classifica, attualmente guidata dal 19enne irlandese Alex Dunne): qualora la Federazione dovesse dare l’ok in occasione del Consiglio Mondiale (in programma a Macao nei prossimi giorni) più che un esordio in Red Bull (con il serio rischio di bruciarlo) ipotizzabile un utilizzo in Racing Bulls al posto di Lawson o di Hadjar qualora uno dei due dovesse sostituire Verstappen.
Infine un’altra opzione piuttosto credibile potrebbe essere la momentanea promozione del terzo pilota Ayumu Iwasa, che peraltro aveva già guidato la RB21 durante la FP1 del Gp del Giappone, sostituendo proprio il campione olandese.
Diverse, dunque, la possibilità di scelta a disposizione della Red Bull nel caso in cui si rendesse necessario sostituire per una gara Max Verstappen. Una possibilità che il team austriaco spera di poter evitare, con l’obiettivo semmai di potersi in qualche modo riavvicinare alla McLaren. Il tutto potendo contare sull’estro del proprio campione. Insomma, sull’estro di Max.
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