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Una gara tattica che però alla fine non ha stravolto più di tanto il risultato delle qualifiche, a conferma (nonostante le due soste obbligatorie) che a Monaco sia veramente difficile superare. Lando Norris su McLaren fa suo il Gp di Monaco (ottava prova del Mondiale 2025 di Formula 1) precedendo di 3”131 il ferrarista Charles Leclerc e di 3”658 il compagno di squadra Oscar Piastri, al termine di una gara che ha visto il pilota inglese non solo rilanciarsi nella Classifica Piloti portandosi a solo tre punti da Piastri (che resta ancora in prima posizione), ma sopratutto reggere la pressione di Leclerc, che nel finale di gara ha provato invano ad attaccare Norris con l’obiettivo di indurlo all’errore. Cosa alla fine non verificatasi, con il giovane Lando che proprio nel corso della 78° e ultima tornata ha fatto registrare il giro più veloce della corsa con il tempo di 1’13”221, andando così a trovare in quell’unica tornata buona parte del vantaggio finale.
Se c’è un momento in cui Norris ha quasi rischiato di vedere vanificata la vittoria dopo la pole position conquistata nella giornata di sabato è stata la partenza, con il giovane pilota inglese della McLaren che scatta peggio di Leclerc arrivando a gomme fumanti in curva 1, riuscendo però a difendersi con successo dall’attacco del ferrarista. Nonostante il flatspot sulla gomma anteriore destra, Norris dunque mantiene la testa della gara nei confronti di Leclerc, portando il vantaggio nei suoi confronti fino a circa sei secondi, e fermandosi per effettuare le due soste obbligatorie (che lo vedrà montare in entrambi i casi un set di gomme dure nuove) sia nel corso del 20° che del 52°giro. Tornato in pista alle spalle di Verstappen (che ha aspettato fino al penultimo giro per effettuare la seconda e ultima sosta, sperando in una Safety Car o in una bandiera rossa per vedersi ridurre o addirittura azzerare per intero i tempi della sosta), nell’ultima parte di gara Norris si ritrova a dover fronteggiare il ritorno di Leclerc, con il monegasco che ha progressivamente ridotto il gap nei confronti del pilota McLaren approfittando del fatto che Verstappen aveva a sua volta rallentato in testa il proprio ritmo in prossimità della seconda sosta con l’obiettivo di formare alle sue spalle un trenino, con Norris, Leclerc e Piastri racchiusi in poco più di un secondo.
Una situazione che forse in passato avrebbe messo un po' di difficoltà Norris, ma non in questo frangente, con il giovane pilota McLaren abile a saper reggere la pressione senza commettere il benchè minimo errore, per poi nell’ultimo giro trovare lo strappo decisivo che gli consente di tagliare il traguardo con 3”131 nei confronti della Ferrari di Leclerc (facendo registrare il giro più veloce, e guadagnando sul pilota monegasco la bellezza di circa 2”2 solo nell’ultimo giro), ma sopratutto di regalare alla McLaren una vittoria sul suolo monegasco che mancava dal 2008 (all’epoca a trionfare per il team di Woking fu Lewis Hamilton con 3”064 sulla BMW Sauber di Robert Kubica, e con 4”811 sulla Ferrari di Felipe Massa).
Alle spalle di Norris troviamo in seconda posizione la Ferrari di Charles Leclerc (nominato dai tifosi di tutto il mondo Driver Of The Day del Gp di Monaco), con il pilota monegasco che (dopo aver perso la pole position per 109 millesimi) ha fatto tutto quello che poteva per provare a superare Norris, auspicando che nel finale il pilota inglese della McLaren potesse commettere un errore per via della forte pressione addosso. Questo alla fine non è avvenuto, per cui alla fine Charles si è dovuto accontentare di un secondo posto che forse per quanto si è visto in pista è addirittura poco, ma che rappresenta un grandissimo risultato se consideriamo le aspettative della vigilia che volevano (in base a quanto visto nelle precedenti gare di campionato) una Rossa in evidente difficoltà nelle curve lente. Sotto questo aspetto, alla fine è stato fondamentale il fatto che la squadra abbia potuto assettare la SF-25 solo ed esclusivamente per le curve lente presenti in toto a Monaco (senza ad esempio cercare come su altre piste una sorta di compromesso tra un settore caratterizzato da curve a medio-alta velocità e un settore costituito da curve a bassa velocità, come ad esempio avverrà nella prossima gara di campionato a Barcellona), con il risultato che concentrandosi solamente su un assetto mirato per le curve lente (oltre a trovare una giusta altezza da terra e poter finalmente ammorbidire le sospensioni posteriori) è stato possibile apprezzare non solo il potenziale della SF-25, ma anche una buona trazione così come una certa facilità nel trovare la giusta finestra di esercizio atta a mandare correttamente in temperatura le gomme.
Intervistato al termine della gara da Mara Sangiorgio (Sky), Leclerc non ha nascosto come già dalla scorsa notte aveva cominciato a pensare in quale curva sarebbe stato più semplice superare Norris (o in quale prendersi più rischi) per provare a vincere la gara di casa. Purtroppo l’opportunità non si è mai concretizzata nei due posti che Charles aveva in mente (al tornantino del Fairmont o alla Rascasse), trovando sopratutto alla Rascasse la chiusura da parte del pilota inglese della McLaren.
Nel complesso Leclerc si ritiene contento del weekend, dell’approccio avuto assieme alla squadra in questa gara, con il team che gli ha messo a disposizione una monoposto con cui ha avuto un buon feeling, concludendo che c’è mancato poco per la vittoria, ma che (osservando la stagione a livello generale) ritiene quello di Monaco un weekend molto positivo per la Rossa e che dovrà rappresentare un buon punto di ripartenza per la squadra in vista delle prossime gare.
In terza posizione troviamo la McLaren di Oscar Piastri, che nel finale di gara alla luce del rallentamento ad opera della Red Bull di Max Verstappen si era riavvicinato alla Ferrari di Charles Leclerc, in attesa di un possibile errore da parte del pilota monegasco che alla fine non si è minimamente verificato, in quanto Leclerc ha dimostrato una volta di più di essere senza ombra di dubbio il pilota capace di interpretare al meglio e di fare la differenza lungo le stradine anguste di Montecarlo, grazie a quella confidenza derivata dal fatto di essere nato lì e di conoscere millimetro per millimetro le caratteristiche della pista.
In quarta posizione troviamo la Red Bull di Max Verstappen: mai (se non forse in partenza) il campione olandese ha dato la sensazione di poter seriamente lottare per il podio. Dopo aver fatto la prima sosta nel corso del 29°giro, il campione olandese ha provato ad allungare al massimo lo stint (prima di fermarsi obbligatoriamente per la seconda e ultima sosta al termine del penultimo giro) sperando di poter contare su una Virtual (Safety Car) o su una bandiera rossa che gli potesse permettere di dimezzare o addirittura azzerare i tempi della sosta, in modo da poter ritornare in qualche modo in lotta per il podio o per la vittoria, ma invano. Il tutto peraltro frenando il ritmo di Lando Norris alle sue spalle finendo così per creare un trenino che comprendeva in poco più di un secondo le McLaren di Norris e di Piastri con in mezzo la Ferrari di Leclerc.
Alla fine Verstappen si è dovuto fermare solamente nel corso del penultimo giro, chiudendo in quarta posizione una gara dalla quale (a maggior ragione dopo la vittoria di Imola della scorsa settimana) era forse lecito aspettarsi di più dalla Red Bull.
In quinta posizione troviamo la Ferrari di Lewis Hamilton, abile grazie a un overcut (fermandosi nel corso del 18°giro) a guadagnare ben due posizioni nei confronti della Racing Bulls di Isack Hadjar (fermatasi nel corso del 15°giro) e dell’Aston Martin di Fernando Alonso (fermatasi nel corso del 17°giro, con il pilota asturiano poi costretto al ritiro nel corso del 39°giro dopo una fumata al retrotreno, non prima di aver parcheggiato la sua monoposto in una via di fuga all’altezza della Rascasse). Una volta salito in quinta posizione, Hamilton ha visto fermarsi la sua ricorsa al quarto posto di Verstappen rimanendo bloccato nel traffico dei piloti soggetti a doppiaggio, con il gap nei confronti del campione olandese della Red Bull andato progressivamente a salire al punto da non essere più colmabile.
Intervistato al termine della gara, Hamilton non ha nascosto la propria delusione per la penalità di tre posizioni (inflittagli a qualifiche concluse nel tardo pomeriggio di sabato) che lo ha fatto retrocedere in griglia dal quarto al settimo posto, e che a suo parere ha finito per condizionare la sua gara, sottolineando poi che a suo parere la doppia sosta non ha fatto una troppa differenza per quanto riguarda la sua corsa.
Proprio un’adeguata visione strategica in merito alle due soste obbligatorie in gara ha consentito alla Racing Bulls di poter portare entrambe le monoposto a punti, con Isack Hadjar (sopra raffigurato) ottimo sesto e Liam Lawson ottavo e risultato fondamentale nella corretta applicazione della strategia ad opera del team di Faenza guidato da Laurent Mekies, che ha visto nella prima parte di gara il pilota neozelandese rallentare per ben due volte il gruppo che lo seguiva (costituito dalle Williams di Albon e di Sainz, la Sauber di Hulkenberg e le Mercedes di Russell e di Antonelli) in modo tale da creare il giusto “cuscinetto” che potesse consentire ad Hadjar di effettuare le due soste (rispettivamente al 15° e al 20°giro) e di rientrare davanti a lui.
Una volta effettuata la doppia sosta di Hadjar, è poi toccato a Lawson (sopra raffigurato) accelerare il ritmo in modo tale da andare poi a crearsi quel vantaggio che gli potesse consentire di tornare in pista una volta effettuata la doppia sosta (rispettivamente al 42° e al 46°giro) davanti alle Williams di Albon e di Sainz, riuscendo così a portare entrambe le Racing Bulls in zona punti.
A sandwich tra le due Racing Bulls troviamo in settima posizione la Haas di Esteban Ocon, con il pilota francese autore di una gara di assoluto valore che gli ha consentito di raccogliere dei punti preziosi per il team americano in ottica Classifica Costruttori.
Chi ha provato ad emulare la strategia della Racing Bulls è stata la Williams, con Sainz (sopra raffigurato) chiamato a rallentare il gruppo alle sue spalle (costituito dalle Mercedes di Russell e di Antonelli, così come dalla Red Bull di Tsunoda) per consentire al compagno di squadra Albon di poter effettuare le due soste e tornare davanti a lui, con il pilota anglo-thailandese che nel corso del 45°giro ha restituito il favore al pilota spagnolo facendolo passare e rallentando a sua volta il gruppo formato dalle Mercedes, ecc.
Nel corso del 52°Giro Albon viene superato dalla Mercedes di Russell dopo che il pilota inglese ha tagliato la chicane del Porto (verrà penalizzato dalla Direzione Gara con un drive through), ma in occasione della prima sosta ai box di Russell (avvenuta nel corso del 61°giro) sarà il pilota anglo-thailandese del team di Grove a tornare davanti alla Mercedes, con lo stesso Albon che poi nel corso del 66°giro si vedrà restituire la posizione da parte di Sainz, una volta effettuate entrambe le soste. Albon e Sainz taglieranno il traguardo del Gp di Monaco rispettivamente in nona e decima posizione, con entrambi i piloti che al termine della gara bocceranno in pieno l’esperimento delle due soste a Montecarlo: se ad Albon la strategia utilizzata dalla Racing Bulls (e utilizzata anche dalla stessa Williams) non è per niente piaciuta e che da parte loro sono stati costretti ad adeguarsi, concludendo che (nonostante sia contento di aver ottenuto dei punti per la squadra) la gara è stata molto brutta e per questo si scusa con tutti coloro che l’hanno vista, Sainz nell’ammettere di essersi dovuto adeguare alla strategia di Albon (per non chiudere in fondo all’ordine di arrivo) ha dichiarato esplicitamente che le due soste non solo non hanno funzionato ma non hanno neanche offerto maggiore spettacolo, che è favorevole a sperimentare cose differenti, senza però manipolare la gara.
Fuori dalla zona punti troviamo la Mercedes: se è vero che Russell (undicesimo) e Antonelli (addirittura diciottesimo) hanno pagato la qualifica assai negativa, va anche detto che il team tedesco guidato da Toto Wolff non solo non poteva immaginare la strategia attuata sia dalla Racing Bulls che dalla Williams, ma sopratutto ha finito con il puntare eccessivamente su una strategia che voleva il doppio pit stop di entrambi i piloti eccessivamente posticipato, aspettando l’ingresso in pista di una Safety Car o l’esposizione di una bandiera rossa che alla fine non si è minimamente verificata.
Sotto questo aspetto anche la scelta da parte di Russell di superare la Williams di Carlos Sainz Jr tagliando la chicane del Porto ipotizzando i ben noti cinque secondi di penalità non è minimamente andata a buon fine, visto e considerato che al pilota inglese è stata addirittura comminato un drive-through, dalle conseguenze molto più pesanti rispetto ai cinque secondi normalmente attribuiti. Una decisione forte da parte della Direzione Gara, volta ad evitare che altri piloti potessero imitare la manovra (non corretta) da parte di Russell, con Antonelli che nel corso del 53° giro non ha esitato a restituire prontamente la posizione alla Williams di Alexander Albon (dopo averla superata tagliando anche lui la chicane del Porto) per evitare a sua volta la stessa penalità inflitta al compagno di squadra.
Una Mercedes che esce da Monaco clamorosamente senza punti, e chiamata già nella prossima gara di campionato a Barcellona a una prova di orgoglio, alla luce del fatto che in Classifica Costruttori Red Bull e Ferrari si sono portati rispettivamente a quattro e a cinque posti dal secondo posto, attualmente occupato proprio dal team tedesco.
In Classifica Piloti Oscar Piastri resta in testa con 161 punti, ma il compagno di squadra Lando Norris (secondo) si porta a tre sole lunghezze, portandosi a quota 158. In terza posizione troviamo Max Verstappen con 136 punti, seguito da Russell (99), Leclerc (79), Hamilton (63), Antonelli (48), Albon (42), Ocon (20), Hadjar (15), Stroll (14), Sainz (12), Tsunoda (10), Gasly (7), Hulkenberg e Bearman (6), Lawson (4).
In Classifica Costruttori la McLaren è in testa con 319 punti, seguita da Mercedes (147), Red Bull (143), Ferrari (142), Williams (54), Haas (26), Racing Bulls (22), Aston Martin (14), Alpine (7) e Sauber (6).
Prossimo appuntamento con la Formula 1 Domenica 1°Giugno con il Gp di Spagna, che verrà trasmesso in diretta pay da Sky (e in streaming su Now) e in differita pomeridiana in chiaro su TV8.
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