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Una qualifica serrata, capace di regalare delle grandi emozioni in pista. Ad emergere nelle qualifiche del Gp di Monaco (ottava prova del Mondiale 2025 di Formula 1) è stata la McLaren di Lando Norris che ha preceduto di 109 millesimi la Ferrari di Charles Leclerc (autore del miglior tempo nelle tre sessioni di prove libere), e di 175 millesimi il proprio compagno di squadra Oscar Piastri.
Se recentemente in qualifica Norris aveva avuto maggiori difficoltà rispetto a Piastri nell’estrarre il potenziale della MCL39 sul giro secco, nel corso della qualifica odierna il 25enne pilota inglese è venuto fuori progressivamente sulla distanza, facendo registrare il secondo tempo (staccato di 56 millesimi da Leclerc) in Q1, il miglior tempo in Q2 con un vantaggio di 11 millesimi sul pilota monegasco, e infine pole e record della pista (1’09”954) in Q3, con un vantaggio di 109 millesimi nei confronti del ferrarista. Un vantaggio peraltro maturato solamente nell’ultimo settore.
Se Norris può festeggiare una pole position assolutamente meritata per quanto visto in pista (dichiarando nelle varie interviste rilasciate ai media che solamente nelle prossime ore studierà assieme alla squadra la migliore strategia possibile in vista della gara, che vedrà la disputa obbligatoria delle due soste), mastica decisamente amaro il compagno di squadra Oscar Piastri, che partirà dalla terza casella della griglia di partenza al termine di una sessione di qualifica che lo ha visto commettere anche alcuni errori.
Se nel primo run del Q3 Piastri (sopra raffigurato)aveva chiuso in seconda posizione con un ritardo di 15 millesimi nei confronti di Norris, nel secondo e decisivo run il pilota australiano (dopo aver fatto registrare il parziale record nel primo settore con 18”170) ha commesso un errore nel secondo settore all’altezza della chicane del porto che ha finito con il vanificare la propria performance, staccato di 175 millesimi da Norris con il tempo di 1’10”129.
Intervistato al termine delle qualifiche, Piastri non ha nascosto di aver fatto più fatica ad entrare in sintonia con la pista, di aver toccato più muri in questo weekend che in tutta la sua carriera e che difficilmente sarebbe riuscito a superare il tempo fatto registrare dal compagno di squadra Norris.
A sandwich tra le due McLaren (come abbiamo già detto) troviamo la Ferrari di Charles Leclerc (seconda con il tempo di 1’10”063), con il pilota monegasco capace di estrarre il massimo dalla sua SF-25 tra le stradine anguste di Montecarlo, che già in passato lo avevano visto conquistare ben tre pole position nel 2021, nel 2022 e infine nel 2024. Per quanto visto in pista, anche quest’anno nella sua gara di casa Leclerc avrebbe meritato senza il minimo dubbio di poter ottenere la pole, potendo contare su una SF-25 apparsa fin dalle prove libere molto più performante del previsto, al punto da ottenere il miglior tempo sia in FP1, che in FP2 e FP3. Se nelle precedenti gare la sua monoposto era apparsa in evidente difficoltà nell’affrontare le curve a bassa percorrenza (al punto da ipotizzare un weekend di estrema difficoltà a Montecarlo), la scelta di un assetto mirato esclusivamente sulle curve a bassa percorrenza senza alcun tipo di compromessi e il fatto di poter correre a un’altezza quasi simile a quella dei principali concorrenti ha messo la SF-25 nelle condizioni di poter esprimere un carico aerodinamico quasi simile a quello per cui era stata progettata, evidenziando un buon bilanciamento all’anteriore, ma anche una buona trazione nonostante il retrotreno al momento di aggredire i cordoli tenda un pochino a scomporsi.
Nonostante ciò, però, Leclerc (mettendoci anche tutto se stesso) è andato veramente vicino a sfiorare la pole nella gara di casa, con il pilota monegasco che ai microfoni di Mara Sangiorgio (Sky) non ha nascosto di essere deluso per il secondo posto rimediato in qualifica, in quanto poter partire davanti a Monaco è a dir poco fondamentale per la vittoria.
Ciò ovviamente non toglie il fatto che da una parte Charles sia soddisfatto dell’ottimo lavoro fatto dalla squadra considerando che nella giornata di giovedì si era posto come aspettativa il raggiungimento della top 10, ma dopo aver disputato tre sessioni di prove libere ottenendo il miglior tempo il pilota monegasco della Ferrari aveva chiaramente accarezzato il sogno della pole e sotto questo aspetto è un po' arrabbiato con se stesso per il mancato risultato raggiunto, ammettendo che forse nell’ultimo run avrebbe anche potuto fare un pochino meglio, ma alla fine era stato comunque un buon giro e gli dispiaceva non fosse stato abbastanza per la pole.
La conferma della buona prestazione della Ferrari a Monaco viene anche dal quarto posto ottenuto al termine dalle qualifiche da Lewis Hamilton, il quale però partirà dalla settima posizione in griglia, dopo aver subito tre posizioni di penalità ad opera della Direzione Gara a causa di un impeding nei confronti della Red Bull di Max Verstappen (avvenuto in Q1 e generato da un’errata comunicazione dell’ingegnere di pista Riccardo Adami). Bisogna dire che al termine delle qualifiche Hamilton aveva chiesto scusa a Verstappen per l’accaduto, e il campione olandese (una volta accettate le scuse) ai microfoni di Sky non aveva esitato a prendere le difese di Hamilton addebitando la responsabilità al muretto Ferrari. La Federazione è stata però di altro parere, decidendo di punire ugualmente l’eptacampione del mondo inglese.
Come possiamo leggere nel comunicato diffuso dalla Direzione Gara, “i commissari di gara hanno ascoltato il pilota della vettura 44 (Lewis Hamilton), il pilota della vettura 1 (Max Verstappen), i rappresentanti dei team e hanno esaminato i dati del sistema di posizionamento/commissione, i video, i tempi, la telemetria, la radio del team e le registrazioni video in vettura.
La vettura 44 stava effettuando un giro lento ed era fuori dalla traiettoria di gara mentre si avvicinava alla curva 2. La vettura 1 si stava avvicinando alla vettura 44 durante un giro veloce.
Il team ha prima informato il pilota della vettura 44 che la vettura 1 stava effettuando un giro veloce. Poi ha inviato un altro messaggio dicendo che la vettura 1 stava "rallentando", quando in realtà la vettura 1 stava spingendo e non stava "rallentando" come suggerito dal team.
Questo ha portato la vettura 44 ad accelerare e a spostarsi nella traiettoria della vettura 1 all'ingresso della curva 3.
La vettura 1 ha dovuto reagire al fatto che la vettura 44 sembrava spostarsi nella traiettoria di gara. Ciò significava che la vettura 1 doveva uscire dalla traiettoria abituale e il giro veloce doveva essere interrotto dalla vettura 1. Abbiamo esaminato attentamente la traiettoria seguita dalla vettura 1 nei giri precedenti nella stessa area e abbiamo stabilito che la Vettura 44 aveva effettivamente imboccato la traiettoria utilizzata dalla Vettura 1 nei precedenti giri di spinta. Questo ha reso indubbio che la vettura 1 fosse stata ostacolata. Il pilota della Vettura 44 ha espresso il suo disappunto per il messaggio errato del team subito dopo l'incidente.
Durante l'udienza, il fatto che il messaggio errato del team avesse causato l'incidente è stato accettato dal pilota della vettura 44.
Come in precedenti incidenti di questa natura, in cui un pilota ha ricevuto informazioni inaccurate o incomplete che hanno portato una vettura a ostacolarne un'altra, il fatto che il messaggio radio sia stato la causa dell'impedimento non costituisce un'attenuante. Imponiamo pertanto la penalità standard di 3 posizioni in griglia”.
Bisogna dire che la giornata odierna non era particolarmente fortunata per Hamilton, in quanto nella fase finale della FP3 l’eptacampione del mondo inglese (distratto dalla presenza di due monoposto dinanzi a lui) era andato ad impattare contro le barriere all’altezza della curva del Casino nella zona del Massenet, comportando (una volta che la sua Rossa è stata riportata ai box) la sostituzione di muso, ala anteriore, sospensione anteriore destra, il retrotreno, il cambio e l’intera sospensione posteriore (destra e sinistra).
Alla luce della penalità inflitta a Hamilton, è proprio Verstappen a salire in quarta posizione, con la RB21 apparsa indubbiamente migliorata rispetto alla performance evidenziate al termine delle libere del venerdì (dove aveva ottenuto il decimo tempo in FP2), ma non in modo tale da poter lottare per la pole position, non riuscendo peraltro a sfruttare adeguatamente le gomme soft nell’ultimo run in Q3.
Intervistato al termine delle qualifiche, Verstappen ha spiegato come la monoposto fosse piuttosto lenta nel secondo settore, sottolineando di aver avuto dei problemi con i cordoli, ma che in linea di massima mancava il feeling e il bilanciamento nell’affrontare le curve lente. In ottica gara il quattro volte campione del mondo olandese non è in grado di dire come potrà cambiare il Gp di Monaco con l’introduzione della doppia sosta obbligatoria, affermando che sarà difficile sorpassare e che sarà necessario contare sulla strategia.
Se Verstappen alla fine è comunque riuscito ad accedere in Q3, non altrettanto è occorso al compagno di squadra Yuki Tsunoda (dodicesimo ed eliminato in Q2) che via radio si è lamentato di essere stato ostacolato da Hadjar (qualificatosi in sesta posizione, e poi promosso in quinta posizione alla luce della penalizzazione inflitta ad Hamilton).
Proprio il pilota franco-algerino è riuscito a precedere di un solo millesimo l’Aston Martin di Fernando Alonso (settimo, promosso in sesta posizione alla luce della penalità inflitta ad Hamilton) confermando il feeling della Racing Bulls con la pista di Monaco, ribadito ulteriormente dal nono posto di Liam Lawson, apparso in ripresa dopo la bocciatura in Red Bull e il conseguente ritorno nel team di Faenza.
Scorrendo la classifica, merita di essere sottolineata l’ottava posizione della Haas grazie a un Esteban Ocon emerso solamente in qualifica, in una sessione che ha visto il compagno di squadra Bearman chiudere in diciassettesima posizione (partirà nell’ultima fila dello schieramento dopo aver subito in FP2 una penalizzazione di dieci posizioni in griglia per aver superato in regime di bandiera rossa la Williams di Sainz). In decima e undicesima posizione troviamo la Williams con Albon davanti a Sainz: seppur in lenta ma progressiva crescita, il team di Grove ha ribadito su una pista a lei ostica il passo avanti compiuto nelle ultime settimane. Positiva può essere considerata anche la tredicesima posizione di Nico Hulkenberg, il quale ha fatto il massimo con la Sauber a sua disposizione.
Qualifiche da dimenticare, infine, in casa Mercedes: se George Russell (14°) ha accusato un problema elettrico sulla sua monoposto (generato da un passaggio su un dosso) che l’ha costretto a parechieggiare la sua W16 all’interno del tunnel, peggio ancora è andata ad Andrea Kimi Antonelli (15°) che è stato costretto a rinunciare al Q2 dopo aver danneggiato la sospensione anteriore sinistra (in seguito al contatto con il guardrail all’ingresso della chicane del Porto, che gli ha fatto perdere la giusta direzionalità, facendolo impattare contro le barriere). Per entrambi si prospetta una rimonta piuttosto complicata, e chissà che proprio la strategia obbligatoria su due soste non possa consentire alla squadra guidata da Toto Wolff di ideare una strategia che possa consentire sia a Russell che ad Antonelli di poter risalire repentinamente la classifica, e poter così ambire almeno a qualche punto in classifica.
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