Giornale di critica e di politica sportiva fondato nel 1912
Leggi Guerin Sportivo
su tutti i tuoi dispositivi
Tre tappe destinate a rappresentare il crocevia di un’intera stagione. Dopo le prime corse extraeuropee in Australia, Cina, Giappone, Bahrain, Arabia Saudita e Miami, la Formula 1 può finalmente approdare nel Vecchio Continente, con un trittico di gare consecutive che la vedrà correre a Imola, Montecarlo e a Barcellona, con il circuito del Montmelò che vedrà il debutto definitivo ad opera della Federazione della direttiva tecnica volta a debellare una volta per tutte il fenomeno delle ali flessibili. Nella fattispecie l’attenzione della FIA sarà rivolta all’ala anteriore, dopo che in occasione della prima gara di campionato a Melbourne le squadre avevano dovuto irrigidire l’ala posteriore.
In attesa di capire in Spagna se questa Direttiva Tecnica porterà o meno un rimescolamento degli attuali valori di forza visti nelle prime sei gare di campionato, la Formula 1 questo fine settimana approda ad Imola sul circuito intitolato ad Enzo e Dino Ferrari per la quinta edizione del Gp del Made in Italy e dell’Emilia Romagna, in quella che potrebbe essere l’ultima occasione per poter vedere le monoposto della massima serie motoristica sfrecciare sul circuito posto nei pressi del Santerno. Il contratto firmato dai promoter della gara emiliana e Liberty Media scade infatti quest’anno, e il futuro al momento appare piuttosto incerto. Non certo per volontà da parte dei promoter del circuito imolese, quanto per volontà della stessa Fom, con il Presidente e Ceo della Formula 1 Stefano Domenicali che giusto poche settimane fa intervenendo alla trasmissione radiofonica “La politica nel pallone” aveva sottolineato come pur riconoscendo il prezioso supporto dato da Imola durante la pandemia nei prossimi mesi sarebbe arrivato il momento di prendere delle decisioni piuttosto difficili, alla luce del fatto che la Formula 1 è sempre più richiesta in tutto il mondo e che molto presto arriveremo al punto che un singolo Paese non potrà più ospitare due Gp all’interno del calendario della Formula 1. Un ragionamento condivisibile quello fatto da Domenicali, ma che risulta difficile da capire alla luce del recente rinnovo contrattuale di Miami fino al 2041, in un contesto americano che vede Las Vegas in calendario fino al 2032, e Austin in scadenza a fine 2026 e destinata quasi sicuramente al rinnovo.
Il rischio al momento per Imola è quindi quello di salutare nuovamente il Circus dopo l’edizione di quest’anno (o alla peggio dopo quella del prossimo anno, qualora venisse recuperata la gara cancellata nel 2023 a causa della violenta ondata di maltempo che colpì l’Emilia) o al limite di rientrare nel meccanismo di rotazione dei Gp europei, fermo restando la presenza fissa di Monza in calendario fino al 2031. In questi giorni sia il Presidente della Regione Emilia-Romagna Michele De Pascale così come il Commissario Straordinario dell’Aci Tullio Del Sette in occasione della presentazione dell’edizione 2025 del Gp hanno spiegato che le trattative con la Fom sono in corso già da tempo e che la presenza di Monza in calendario non rappresenterebbe un pericolo per Imola. L’augurio, forte e sincero, è che si possa arrivare a un accordo con Fom/Liberty Media che garantisca la presenza fissa in calendario oltre a Monza anche di Imola, con entrambi i circuiti italiani che meritano in maniera assoluta di essere presenti all’interno del calendario mondiale della Formula 1, non solo per la qualità di entrambe le piste, ma anche per la competenza e la professionalità dei commissari di pista, rinomata in tutto il mondo.
Soffermandoci un momento sotto il profilo agonistico, il Gp del Made in Italy e dell’Emilia Romagna vedrà numerose squadre di vertice presentare degli aggiornamenti, trattandosi della prima gara europea, con l’obiettivo (nel caso della McLaren) di ampliare il proprio vantaggio nei confronti della concorrenza, mentre nel caso dei team rivali l’obiettivo è chiaramente quello di ridurre il gap nei confronti del team di Woking, dato ad Imola per favorito per quanto riguarda il passo gara, ma che potrebbe soffrire non poco sul giro secco, unico tallone d’Achille di una MCL39 che in questa prima parte di campionato si è sempre comportata tutto sommato piuttosto bene, potendo contare sulla maturità tecnica di Oscar Piastri (premiato nei giorni scorsi a Bordighera con l’assegnazione del premio intitolato a Lorenzo Bandini), desideroso anche sulle rive del Santerno di poter confermare il suo ottimo avvio di stagione (quattro vittorie nelle prime sei gare) nei confronti del compagno di squadra Lando Norris. Imola rappresenterà un test probante anche per Red Bull (che punterà tutto sulle capacità tecniche e sul grande talento di Max Verstappen nel fare la differenza in qualifica, e che porta ad Imola un’importante novità all’altezza dell’ingresso delle pance, che si presentano più alte ma al contempo più strette), così come per Mercedes (che nella gara di casa di Andrea Kimi Antonelli vorrà ribadire una volta di più i buoni passi avanti compiuti dalla W16 rispetto alla monoposto della passata stagione) che potrà anche contare sulla concretezza di George Russell, così come sul giovane pilota italiano.
Gara di attesa, invece, in casa Ferrari: contrariamente a quanto ipotizzabile nei giorni scorsi, la scuderia di Maranello (reduce dall’ultima gara di campionato a Miami che l’ha vista da una parte cogliere un preziosissimo terzo posto nella Sprint con Lewis Hamilton grazie a un’ottima intuizione strategica del campione inglese, dall’altra chiudere il Gp domenicale in settima posizione con Leclerc e in ottava con Hamilton, risultando la quinta forza in pista alle spalle non solo del trio McLaren-Mercedes-Red Bull ma anche della Williams) ha deciso di non portare aggiornamenti significativi in pista (se non i classici adeguamenti alla pista) puntando tutto sulla nuova ala anteriore non flessibile (in ottemperanza alla già citata Direttiva Tecnica contro la flessibilità delle ali) che debutterà in Spagna. Smentiti invece i rumors che volevano una possibile modifica della sospensione posteriore in arrivo tra Canada e Austria, con Lewis Hamilton che parlando con i media nel paddock di Imola ha chiaramente affermato di non star facendo alcun tipo di lavoro sulla sospensione posteriore, e che da qui al Montmelò l’obiettivo della squadra sarà quello di riuscire a sbloccare quelle prestazioni che la macchina al momento non è ancora riuscita a sfruttare, aggiungendo però di essere a conoscenza di alcune cose che sono in cantiere, ma di non essere in grado di stabilire quanto saranno in grado di migliorare l’attuale performance della monoposto.
Se l’obiettivo per Leclerc (costretto a rinunciare alla giornata di giovedì destinata ai media per un lieve malore, ma comunque pronto a scendere in pista per le prime prove libere) e Hamilton a Imola sarà quello di massimizzare il potenziale del pacchetto a disposizione, l’auspicio è che sul circuito intitolato ad Enzo e Dino Ferrari la scuderia di Maranello possa essere quantomeno in grado di poter lottare per il podio.
Un cenno, infine, alle previsioni meteo, che vedranno splendere il sole (con progressivo aumento delle temperature) tra venerdì e domenica, con semmai un breve scroscio previsto poco prima della gara.
1 di 4
AvantiCondividi
Link copiato