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Una sessione appassionante, caratterizzata sopratutto nel finale da inaspettati colpi di scena. Se le terze prove libere avevano evidenziato la netta superiorità tecnica della McLaren (con Oscar Piastri autore del miglior tempo con 668 millesimi di vantaggio sul compagno di squadra Lando Norris, e con 834 millesimi sulla Ferrari di Charles Leclerc), le qualifiche del Gp del Bahrain (quarta prova del Mondiale 2025 di Formula 1) svoltesi qualche ora dopo in condizioni un po' più fresche (31° la temperatura dell’aria contro i 38°della FP3, 36° circa la temperatura dell’asfalto contro i 50°della FP3) hanno visto i principali concorrenti riavvicinarsi alle prestazioni fornite dal team di Woking, con alla fine Oscar Piastri ottenere la sua seconda pole position in carriera precedendo la Ferrari di Charles Leclerc e la Mercedes di George Russell. La pole di Piastri ha un significato speciale anche per la McLaren, che mai prima d’oggi aveva conquistato la pole position del Gp del Bahrain con un proprio pilota.
Alla base di questo prezioso risultato (che ribadisce una volta di più l’ottimo stato di forma del team di Woking) un perfetto bilanciamento evidenziato dalla MCL39 anche sul circuito del Sakhir così come la scelta da parte della squadra di optare per un assetto aerodinamicamente parlando molto carico, il che se da una parte priva la monoposto di una buona velocità di punta in rettilineo, dall’altra però la mette in condizione di fare la differenza non solo nel secondo settore acquisendo una velocità di curva non ravvisata su altre macchine, ma sopratutto esaltando una perfetta trazione nel primo settore, mettendo così le gomme posteriori (particolarmente sollecitate sul circuito del Sakhir) di poter perfettamente funzionare mantenendo una corretta finestra di esercizio sia nel secondo che nel terzo settore.
Se Piastri conquista una preziosissima pole position, Lando Norris si deve accontentare del sesto posto in griglia dopo non essere riuscito a mettere insieme il giro nel corso dell’ultimo tentativo lanciato in Q3. Comprensibile al termine delle qualifiche l’amarezza del giovane pilota inglese che, ai microfoni di Sky Sports F1, ha dichiarato di essere stato lento in pista, sostenendo addirittura di sentirsi come se non avesse mai guidato una monoposto di F1 e di aver deluso la squadra, nonostante il team avesse fatto un lavoro fantastico con la macchina. Nel proseguo dell’intervista Norris ha ammesso che un po' in tutto il weekend ha faticato con la monoposto, ma che la macchina nel complesso era fantastica, come ben dimostrato dalla pole di Piastri. Se in ottica gara Norris resta un po' incerto sulle possibilità di essere più veloce rispetto alla qualifica, bisogna anche dire che il circuito del Sakhir favorisce i sorpassi (e di conseguenza i tentativi di rimonta), motivo per il quale il giovane pilota inglese può tranquillamente ambire a un posto sul podio.
Se le qualifiche del Gp del Bahrain avevano visto alle spalle della McLaren di Piastri in seconda posizione la Mercedes di George Russell (con Kimi Antonelli in quarta posizione), nelle ore successive la Direzione Gara ha inflitto una posizione di penalità in griglia a entrambi i piloti del team tedesco alla luce della errata decisione della squadra guidata da Toto Wolff di far uscire in Q2 dai box entrambe le monoposto di Russell e Antonelli prima che venisse dato il segnale di ripartenza dopo l'interruzione dovuta all'incidente occorso alla Haas di Esteban Ocon. Un errore molto grave quello Mercedes che costringerà George Russell a retrocedere in terza posizione (a beneficio del ferrarista Charles Leclerc) e Andrea Kimi Antonelli in quinta posizione (a beneficio del pilota francese dell’Alpine Pierre Gasly). Un vero e proprio peccato, perché in qualifica anche grazie all’asfalto più fresco rispetto alla FP3 la Mercedes W16 si era molto ben comportata evidenziando una discreta trazione nel primo settore, e al contempo un’ottima aderenza nell’ultimo settore. Il tutto favorito dalla capacità da parte di Russell di riuscire a trovare con maggiore facilità rispetto alla passata stagione la corretta finestra di esercizio delle temperature. Positiva anche la qualifica di Andrea Kimi Antonelli, che al suo quarto Gp in Formula 1 riesce a ridurre il gap sul giro secco nei confronti del più esperto compagno di squadra Russell a poco più di due decimi (204 millesimi per la precisione).
Alla luce della penalità inflitta a George Russell è Charles Leclerc a guadagnare una posizione, passando dal terzo al secondo posto, e quindi in prima fila. Un risultato a dir poco inatteso, frutto non solo della bontà degli aggiornamenti introdotti ma anche del talento del pilota monegasco, abile ad estrarre il massimo potenziale possibile dalla sua monoposto. Nella fattispecie, andando ad analizzare il giro lanciato di Leclerc, è possibile apprezzare nel primo settore il grande lavoro di gestione ad opera di Charles, in modo tale da avere un retrotreno più performante nel terzo settore, visto che nella FP2 del venerdì dopo i primi due settori piuttosto positivi era proprio nel terzo che avveniva un vero e proprio crollo prestazionale della SF-25. Cosa che con i dovuti correttivi Leclerc è riuscito a sistemare, conquistando un risultato assolutamente impensabile alla vigilia di questo evento. Il secondo posto in griglia però non deve assolutamente togliere dalla testa il fatto che il lavoro per sviluppare la SF-25 sia ancora tanto. In primis sul retrotreno, apparso ancora piuttosto instabile.
Intervistato al termine delle qualifiche da Mara Sangiorgio (Sky) Leclerc ha dichiarato di aver dato il massimo, visto che dalla monoposto non era possibile estrarre dell’ulteriore potenziale, affermando che da qualche settimana ha cominciato a spingere la monoposto in una differente direzione, che sembra pagare un po' di più, visto e considerato che la macchina va sempre di più verso il suo stile di guida. Guardando alla qualifica, il pilota monegasco non si aspettava di essere così vicino alle McLaren. Detto questo, però, è lo stesso Charles ad ammettere che in ottica gara sarà molto più difficile per la Rossa stare vicino al passo McLaren, non mancando però di ringraziare la squadra per gli aggiornamenti introdotti in Bahrain.
A sandwich tra le Mercedes di Russell e di Antonelli troviamo a sorpresa in quarta posizione l’Alpine di Pierre Gasly, autore fino a questo momento di un inizio campionato un po' sottotono, ma che sul circuito del Sakhir sembra comportarsi piuttosto bene, come già emerso nel corso dei test precampionato. Il quarto posto rappresenta se vogliamo da parte di Gasly un vero e proprio regalo di compleanno per Flavio Briatore (che ha compiuto nelle scorse ore 75 anni) in una qualifica che rilancia il potenziale del team francese. Al termine delle qualifiche, Gasly ha affermato che è stata una qualifica molto buona, cosa di cui tutta la squadra aveva davvero bisogno. All’inizio il pilota francese non era troppo a sui agio, accusando anche del problemi di grip in Q1 e scivolando molto. A partire dal Q2 però la situazione è andata a cambiare progressivamente, con la squadra che ha messo Gasly nelle condizioni di esprimere il potenziale delle gomme e a spingere di più. Solo una volta tagliato il traguardo del suo ultimo giro in Q3, Gasly ha capito che sarebbe andata bene, sottolineando il grandissimo lavoro della squadra e fissando come obiettivo in vista della gara il fatto di dover lottare con vetture molto veloci alle loro spalle, visto e considerato che l’obiettivo principale era quello di poter conquistare dei punti in Classifica Piloti e Costruttori.
A chiudere la top ten troviamo in ottava posizione la sopra raffigurata Williams di Carlos Sainz Jr, che (dopo essersi qualificato nelle prime tre gare alle spalle del compagno di squadra) in Bahrain riesce a fare decisamente meglio di Alexander Albon, eliminato in Q1 con il sedicesimo tempo, salvo poi a Q3 quasi finito venir riclassificato in quindicesima posizione alla luce di un grosso pasticcio commesso dalla Direzione Gara nel valutare l’ultimo giro lanciato della Sauber di Nico Hulkenberg in Q1. Se inizialmente gli stewards erano convinti che il pilota tedesco avesse fatto un giro regolare promuovendolo in Q2 (dove sarebbe stato eliminato con il tredicesimo tempo), osservando in un secondo momento le immagini si sono invece accorti del mancato rispetto dei track limits in curva 11. Da qui la tardiva retrocessione di Hulkenberg al sedicesimo posto, con Albon promosso in Q2 senza poter di fatto scendere in pista per migliorare la propria posizione, essendo già finito il Q2 e con il Q3 a un minuto dalla sua conclusione. Un errore, questo, piuttosto grave ad opera della Federazione, che non dovrebbe assolutamente succedere in una serie motoristica all’avanguardia del calibro della Formula 1.
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