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F1 Giappone:Verstappen e la quarta pole consecutiva a Suzuka
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F1 Giappone:Verstappen e la quarta pole consecutiva a Suzuka  

Il campione olandese ottiene la sua 41°pole in carriera facendo registrare il record della pista e precedendo le McLaren di Norris e di Piastri.

Una pole figlia del talento del pilota ed ottenuta con una monoposto tecnicamente inferiore. Quando tutto lasciava presagire il miglior tempo e la conquista dell’intera prima fila ad opera della McLaren, è brillata ancora una volta la stella di Max Verstappen, che non solo conquista la pole position del Gp del Giappone (terza prova del Mondiale 2025 di Formula 1) mettendo così fine a un digiuno in fatto di pole che durava da ben 15 gare (l’ultima pole risaliva infatti al Gp d’Austria della passata stagione), ma addirittura riesce ad ottenere il giro record della pista (1’26”983) precedendo rispettivamente di 12 e 44 millesimi le McLaren MCL39 di Lando Norris (secondo) e di Oscar Piastri (terzo)

Una pole, quella conseguita da Verstappen (sopra raffigurato al momento di ricevere il ruotino destinato al poleman dall'ex pilota di F1 Jean Alesi), che non solo ribadisce il feeling del campione olandese con il circuito di Suzuka essendo quella ottenuta nella giornata odierna la quarta pole consecutiva sulla pista di proprietà della Honda, ma che sancisce una volta di più quanto Max sia in grado di estrarre il massimo potenziale possibile dalla sua RB21 nel momento più topico della qualifica. Se infatti in Q1 e Q2 il campione olandese aveva effettuato dei giri lanciati simili se non inferiori a quelli realizzati dalla Ferrari di Charles Leclerc evidenziando anche alcune sbavature, è nel Q3 che Verstappen improvvisamente comincia a dare segnali di risveglio grazie anche alle modifiche all’ala chieste al suo ingegnere di pista Giampiero Lambiase, ottenendo il secondo tempo alle spalle della McLaren di Oscar Piastri al termine del primo tentativo lanciato, salvo poi fare la differenza nell’ultimo tentativo utile. 

Un giro record (quello che ha determinato la pole position di Max Verstappen) che merita di essere visto e rivisto per la precisione con cui il campione olandese riesce ad ottimizzare la prestazione della sua RB21 risultando veloce nei tre settori, ma senza ottenere il parziale record (se non per un breve frangente nel terzo settore, venendo prontamente battuto da Piastri). Eppure, alla fine, proprio questa ricerca minuziosa della perfezione in pista sarà determinante per Verstappen per trovare quei millesimi capaci di fare la differenza, permettendogli di cogliere una pole position assolutamente inaspettata per quanto sia le tre sessioni di prove libere che Q1, Q2 e il primo run del Q3 avevano evidenziato. Comprensibile al termine delle qualifiche l’esultanza via radio del campione olandese, consapevole di aver colto un risultato inatteso dalla stessa Red Bull
Nelle consuete interviste a caldo (ai microfoni di Naomi Schiff)  Verstappen ha infatti raccontato che nelle varie fasi delle qualifiche assieme alla squadra avevano provato tutto quello che potevano per trovare il miglior bilanciamento possibile, ma non era stato semplice, riuscendo però alla fine a trovare dei piccoli miglioramenti e tutto ciò ha fatto la differenza, portandolo a spingere al massimo nell’ultimo run del Q3. In ottica gara, però, Max è consapevole che lo scenario potrebbe cambiare sia per il ritorno delle McLaren che per la pioggia prevista, ma da parte sua assicura che proverà a fare del suo meglio. 
Restando un momento in casa Red Bull, c’era grande attesa anche per il debutto di Yuki Tsunoda nella sua gara di casa al fianco di Verstappen. Una qualifica purtroppo conclusasi in Q2 con il quindicesimo tempo (divenuto poi quattordicesimo dopo la penalità inflitta a Sainz) e che rappresenta se vogliamo un vero peccato, perché in Q1 il pilota giapponese si era anche comportato piuttosto bene posizionandosi anche un decimo dietro al suo nuovo compagno di squadra. Purtroppo, però, in Q2 nel giro decisivo Tsunoda ha commesso alcuni errori in curva 1 e in curva 2 che alla fine purtroppo si sono rivelati assai difficili da recuperare, decretandone la sua eliminazione. 

La pole position di Max Verstappen rappresenta se vogliamo una vera e propria beffa per la McLaren, che nelle tre sessioni di prove libere aveva dimostrato ancora una volta la propria superiorità, e che sembrava destinata in qualifica a conquistare la pole position, provando così a mettere fine a un digiuno di pole sul suolo giapponese che durava in senso assoluto dalla pole 2008 di Hamilton al Fuji, e che per quanto riguarda Suzuka dal 1998, con la pole conseguita all’epoca di Mika Hakkinen. Un obiettivo che sembrava possibile sia in Q1 che in Q2, così come nel primo run del Q3, con Oscar Piastri autore del miglior tempo mentre invece Lando Norris aveva commesso una sbavatura in curva 7 che lo aveva privato del possibile miglior tempo con una monoposto (la MCL39) che conferma non solo di essere una monoposto molto veloce ma anche a volte di essere ancora un po' nervosa nel suo comportamento. Nell’ultimo run del Q3 se Norris è riuscito per 32 millesimi a precedere il compagno di squadra Piastri (nonostante il parziale record del pilota australiano nel terzo e ultimo settore) nulla ha potuto dinanzi alla pole di Verstappen (capace di precedere Norris di 12 millesimi) che alla fine rappresenta una delusione per il team di Woking. 

Una sensazione, questa, ben riassunta dalle parole al termine delle qualifiche di Norris (secondo), il quale ha tranquillamente ammesso ai microfoni di Mara Sangiorgio (Sky) che si aspettava tranquillamente una Red Bull vicina al loro passo di qualifica, per cui alla fine da parte sua non è stata una sorpresa vedere Verstappen davanti a loro, affermando che nonostante sia lui che Piastri provassero a migliorare le proprie performance non riuscivano ad essere veloci quanto la Red Bull vista oggi, pur dichiarandosi comunque soddisfatto del proprio giro. In ottica gara, però, lo stesso Norris non nasconde che l’obiettivo McLaren è chiaramente quello di vincere, provando a superare al via Verstappen. Meteo permettendo.
Ai microfoni di Sky Oscar Piastri ha dichiarato che il risultato odierno in qualifica sia stato determinato non solo dall’ottimo giro svolto da Verstappen, ma anche dal fatto di aver lasciato qualcosina sul tavolo da parte sua. Nelle interviste a caldo post-qualifica, il giovane pilota australiano ha dichiarato di avere un buon passo gara in vista del Gp e di puntare chiaramente alla vittoria, non nascondendo che non gli dispiacerebbe neanche la pioggia, essendo sempre stata forte la squadra un po' in tutte le condizioni. 

In quarta e ottava posizione troviamo le Ferrari, rispettivamente con Charles Leclerc (sopra raffigurato) e con Lewis Hamilton. Per quanto riguarda il pilota monegasco, bisogna dare atto a Charles di aver estratto il massimo possibile dalla sua SF-25, la quale però ha evidenziato ancora un po' di sottosterzo a sorpresa sopratutto nelle curve 2-3-4. Se infatti nelle prime tre sessioni di prove libere la Rossa si comportava molto bene nel primo e secondo settore, soffrendo un po' nell’ultimo settore ed evidenziando alcune criticità all’altezza del tornantino e della Spoon Curve (nei tratti, insomma, un po' più lenti del tracciato di Suzuka), nell’ultimo run del Q3 Leclerc è riuscito ad ottimizzare molto bene secondo e terzo settore riuscendo quasi ad emulare le performance del poleman Verstappen, pagando però pegno a sorpresa in quel primo settore che in precedenza aveva visto la sua SF-25 ben comportarsi
Intervistato da Mara Sangiorgio (Sky) al termine delle qualifiche, Leclerc se da una parte è apparso deluso dal risultato in quanto il quarto posto non è quello per cui vuole combattere (pur riconoscendo come in questo momento le due McLaren di Norris e di Piastri e la Red Bull di Max Verstappen siano più performanti), dall’altra parte, però, è consapevole di aver estratto il massimo potenziale dalla sua monoposto, con l’auspicio in gara (meteo ovviamente permettendo) di poter fare un ulteriore passo avanti in classifica. 
Restando in casa Ferrari, al quarto posto di Leclerc fa da contraltare (come già detto) l’ottavo posto di Lewis Hamilton, con l’eptacampione del mondo inglese sui tempi di Leclerc in Q1 e Q2 salvo soffrire maggiormente in Q3. 
Come spiegato però dallo stesso Hamilton a Mara Sangiorgio (Sky), le due Rosse presentavano un assetto differente. Nel sottolineare l’ottimo lavoro svolto da Leclerc in qualifica così come nel rilevare le sue difficoltà nell’estrarre il potenziale della macchina (cosa che dovrà essere analizzata in seguito con la squadra), l’eptacampione del mondo inglese auspica che la sua direzione sotto il profilo dell’assetto possa essere maggiormente redditizia in gara. 

 

Alle spalle della Ferrari di Leclerc, troviamo in quinta e sesta posizione le Mercedes di George Russell (sopra raffigurato)e di Andrea Kimi Antonelli. Per il pilota inglese il quinto posto in griglia rappresenta una vera e propria delusione, perché sia nelle libere che in Q1 e Q2 Russell era sembrato in grado di giocarsi la pole position assieme alle McLaren. In Q3 però dopo aver ottenuto il quarto tempo al termine del primo run il pilota inglese ha commesso un errore in curva 2 che di fatto ha vanificato ogni possibilità di recupero. 
Al termine delle qualifiche Russell è stato molto critico con se stesso, affermando che il quinto posto rappresenta un risultato insufficiente, e che la sua macchina avrebbe potuto lottare per la prima fila, senonchè non è riuscito a mettere insieme il giro nel momento decisivo, pagando nell’ultimo run del Q3 le gomme troppo fredde in curva 2 con un errore costatogli un paio di decimi che alla fine non è riuscito a recuperare. In ottica gara, però, il pilota inglese della Mercedes è certo di poter essere in lizza per il podio ritenendo che alla fine la quinta posizione non sia una brutta posizione di partenza, concludendo che in caso di pioggia la pista sarà ancora più impegnativa, ma che da parte sua cercherà di trarre vantaggio da una gara potenzialmente caotica sul bagnato. 

Positiva invece la qualifica di Andrea Kimi Antonelli, il quale dopo aver sofferto non poco nelle libere, alla fine riesce a classificarsi in sesta posizione, staccato di 237 millesimi dal compagno di squadra. Intervistato da Mara Sangiorgio (Sky), il giovane pilota italiano è parso piuttosto contento del risultato, alla luce del fatto che nelle libere era completamente perso, e sottolineando come invece in qualifica sia riuscito a progredire nel corso della sessione, realizzando alla fine un giro forse non del tutto perfetto, ma migliore rispetto alle libere. In ottica gara Antonelli non guarda con dispiacere alla possibilità di una gara bagnata, affermando di avere al contempo ancora tanto da lavorare dovendo studiare i dati in vista della gara, vedendo poi cosa succederà. 

Qualifica parzialmente positiva in casa Racing Bulls: se Isack Hadjar conferma una volta di più grazie al settimo posto la bontà della VCARB02 dopo aver sofferto in Q1 e Q2 per un problema con le cinture (presente anche nella FP3 della mattina), Liam Lawson pur venendo eliminato in Q2 con il quattordicesimo tempo (partirà tredicesimo per via della penalità inflitta a Sainz) si toglie comunque la soddisfazione personale di partire davanti alla Red Bull di Yuki Tsunoda

A chiudere la top ten troviamo la Williams di Alexander Albon e la Haas di Oliver Bearman, autore di un eccellente Q2. Per quanto riguarda Albon (sopra raffigurato), il pilota anglo-thailandese conferma una volta di più di essere piuttosto performante in qualifica conquistando un preziosissimo nono posto in una sessione che visto il compagno di squadra (ed ex ferrarista) Carlos Sainz eliminato in Q2 con il dodicesimo tempo, ribadendo nonostante il cambio di telaio le sue difficoltà al volante della FW47.

Proprio Sainz, peraltro, in Q2 è stato protagonista di un evidente impeding ai danni della Ferrari di Lewis Hamilton, cosa che ha portato la Direzione Gara a investigare l’episodio e ad infliggere tre posizioni di penalità al pilota spagnolo, che partirà pertanto dalla griglia in quindicesima posizione

 

Ottima, invece, la qualifica di Oliver Bearman (Haas): in una giornata che ha visto l’eliminazione del compagno di squadra Esteban Ocon in Q1 con il diciottesimo tempo, il giovane pilota inglese è abile a ottenere in Q2 l’ottavo tempo, e a qualificarsi per il Q3 su una pista come quella di Suzuka dove non aveva mai corso in passato. In Q3 poi Bearman non è riuscito ad andare oltre il decimo tempo, ma non c’è dubbio che essere riuscito a battere su una pista per lui nuova il più esperto compagno di squadra Ocon rappresenta per il giovane talento della Ferrari in prestito al team americano un’ulteriore conferma del proprio talento. 

Le qualifiche del Gp del Giappone hanno poi visto (come successo ben due volte in FP2 e due volte in FP3) una interruzione in Q2 per via dell’improvviso incendiarsi dell’erba ai lati della pista, dovuto alle scintille perse dalle monoposto al momento di toccare con lo skid a terra che su un’erba particolarmente secca per via della scarsa pioggia caduta nell’ultimo periodo a Suzuka portava (aldilà dei trattamenti compiuti dopo la FP2 e in mattinata tra la FP3 e qualifica) l’erba stessa a prendere fuoco, riproponendo una situazione già vista lo scorso anno in Cina

Un fenomeno, questo, che difficilmente si rivederà anche in gara, alla luce della pioggia prevista, che secondo alcune previsioni dovrebbe cadere nella nottata tra sabato e domenica, con intensità in diminuzione fino a mezzogiorno e gara (che prenderà il via alle 14 locali, le 7 di mattina in Italia) asciutta, mentre secondo altre previsioni la pioggia dovrebbe cadere anche nel corso del Gp. 
Indipendentemente da quello che succederà, squadre e piloti si troveranno comunque di fronte in gara a una  pista che potrebbe anche cambiare comportamento dopo quanto visto nelle giornate di venerdì e sabato, in quanto la pioggia porterà via la gommatura che si era depositata in questi due giorni, lavando di fatto la pista e rendendola green. Non è quindi da sottovalutare un cambio di valori in merito a quanto visto finora visto, con la possibilità di qualche outsider, rendendo così il Gp del Giappone ancora più appassionante, e se vogliamo ancora più combattuto. 

 

 

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