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A partire dal Gp del Giappone sarà il 24enne pilota giapponese ad affiancare Max Verstasppen in Red Bull, con il pilota neozelandese retrocesso in Racing Bulls, dove troverà Isack Hadjar
Una notizia che era nell'aria già da qualche giorno, e che ha trovato nella giornata di ieri (Giovedì 27 Marzo) la sua conferma definitiva. Dopo un inizio sottotono in Australia e in Cina la Red Bull ha deciso di fare uno scambio tra Liam Lawson e Yuki Tsunoda, con il pilota giapponese che a partire dalla prossima gara di campionato (che lo vedrà peraltro correre in casa, sul circuito nipponico di Suzuka) verrà promosso all'interno del team austriaco affiancando Max Verstappen, e con Lawson che proseguirà la stagione al volante della Racing Bulls (squadra per la quale aveva già guidato nel 2023 sostituendo l'allora infortunato Daniel Ricciardo e nel 2024 prendendo il post del pilota australiano di origini italiane) affiancando il 20enne pilota franco-algerino Isack Hadjar. Ad ufficializzare un’indiscrezione che già aveva cominciato a circolare nel paddock una volta conclusosi il Gp di Cina è stato un comunicato stampa diffuso nella mattinata di ieri sui siti di entrambi i team di proprietà del gruppo Red Bull.
Sia nei cinque Gp corsi come sostituto di Ricciardo in AlphaTauri (dal 2024 Racing Bulls) nel 2023, sia nelle sei gare corse con il team di Faenza lo scorso anno Lawson aveva piuttosto convinto, evidenziando anche un discreto talento, salvo poi soffrire in maniera piuttosto significativa una volta approdato in Red Bull, fornendo delle prestazioni piuttosto distanti da quelle di Verstappen, e tali da far rimpiangere anche le opache prestazioni di Perez della passata stagione. Non c’è dubbio che l’emozione possa aver giocato un brutto scherzo, al punto da far venire meno quella forza mentale che Helmut Marko aveva esaltato come punto a favore di Lawson dopo i test di fine stagione ad Abu Dhabi che avevano visto il neozelandese superare Tsunoda sotto il profilo delle prestazioni, ma è altrettanto vero che anche la Red Bull alla fine non ha del tutto aiutato Lawson, bruciandolo preventivamente dopo solo due gare, ma sopratutto mettendogli a disposizione una monoposto (la RB21) apparsa troppo nervosa e difficile da guidare, e che solo grazie al suo talento Max Verstappen è stato in grado seppur parzialmente di domare.
Con il senno di poi, quindi, l’errore da parte di Red Bull è stato quello di pensare di aver trovato automaticamente un secondo Verstappen in Lawson, dimenticandosi invece che un pilota che in due stagioni ha disputato solamente undici gare (cinque nel 2023 e sei nel 2024) aveva bisogno di tempo per crescere e sopratutto per trovare la giusta confidenza con una monoposto piuttosto nervosa come la RB21. A maggior ragione se la monoposto si rivela essere piuttosto carente con l’affidabilità. Ricordiamo, infatti, che dalla sua nomina a pilota ufficiale Red Bull alla retrocessione ufficializzata in queste ore Lawson ha potuto guidare la RB21 solamente nel giorno e mezzo di test (di cui più di mezza giornata persa per una perdita di pressione dell’acqua nel motore),in tre sessioni di prove libere (FP1 e FP2 in Australia con FP3 non disputata per problemi al motore, FP1 Cina) salvo poi dover dare il massimo nelle varie sessioni di qualifica/qualifica Sprint e gara /Sprint, senza però avere il tempo necessario per poter realmente prendere confidenza con la nuova monoposto.
Un approccio se vogliamo incentrato sul tutto e subito, totalmente differente da quello usato dalla McLaren con Oscar Piastri, che nelle due stagioni precedenti (2023 e 2024) è potuto crescere potendo contare sulla fiducia e sul supporto del Team Principal Andrea Stella e del Ceo Zak Brown, ottenendo non a caso la vittoria domenica scorsa in Cina su una pista che lo scorso anno lo aveva visto classificarsi in ottava posizione. Merito dell’attuale MCL39, ma anche di un pilota a cui è stato consentito di poter sbagliare, ma sopratutto di poter imparare dagli errori commessi in passato.
Tornando a Lawson, per l’ennesima volta la Red Bull accantona un pilota appartenente al proprio vivaio per l’eccessiva pressione inculcatagli addosso. Una strategia risultata vincente con Sebastian Vettel (quattro volte campione del mondo dal 2010 al 2013) e con Max Verstappen (campione del mondo dal 2021 al 2024) , ma che ha portato il team austriaco a disperdere il talento di numerosi talenti, che con più calma sarebbero potuti rimanere all’interno della scuderia di Milton Keynes.
Una scelta (la retrocessione di Lawson in Racing Bulls) peraltro non molto apprezzata neanche dallo stesso Verstappen (che negli scorsi mesi aveva instaurato un buon rapporto con il pilota neozelandese), secondo il quale più che la sostituzione del compagno di squadra era necessario migliorare la RB21. Proprio in tal senso nella giornata di ieri si è svolta nella factory Red Bull di Milton Keynes una riunione tecnica d’emergenza con l’obiettivo di mettere a punto delle soluzioni che possano consentire al campione olandese di poter tornare a lottare con le McLaren per il titolo mondiale. Una riunione che (secondo quanto riferisce il sito olandese GpBlog) avrebbe visto la presenza dello stato maggiore Red Bull ad eccezione a sorpresa di Helmut Marko, e in cui Verstappen ha provato a restare positivo dinanzi al progetto di sviluppo della RB21 presentato dalla squadra, pur rimanendo un pò scettico in merito.
Per quanto riguarda Lawson, solamente in serata tramite un post pubblicato su Instagram sono arrivate le prime dichiarazioni ufficiali ad opera del pilota, dalle quali non può non trasparire la delusione per la decisione assunta dalla Red Bull, ma anche la volontà di andare avanti e di fare bene con la Racing Bulls, con l'auspicio di poter fare bene fin dalla prossima gara di campionato in Giappone.
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"Essere un pilota Red Bull Racing è stato il mio sogno fin da bambino, è ciò per cui ho lavorato per tutta la vita. È dura, ma sono grato per tutto ciò che mi ha portato fin qui. A tutti quelli che mi sono stati accanto, grazie per tutto il supporto che ha un significato grandissimo. Grazie alla Visa Cash App Racing Bulls per il caloroso benvenuto, sono emozionato e pronto per andare a lavorare in uno dei miei posti preferiti". Il riferimento è chiaramente al Giappone, come si può vedere dalla sigla JP pubblicata al termine del post.
Eppure, aldilà della delusione del momento, non è detto che la retrocessione in Racing Bulls non possa diventare qualcosa di positivo per Lawson. La VCARB02 (a differenza della RB21) sembra una monoposto nata piuttosto bene, per cui non è da escludere che il pilota neozelandese non possa tornare a mostrare il proprio talento in una squadra che già ben conosce.
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