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Prima fila McLaren nel Gp inaugurale della stagione, con Norris che ha preceduto Piastri di soli 84 millesimi. Terzo Verstappen (Red Bull) davanti a Russell (Mercedes), Tsunoda (Racing Bulls) e Albon (Williams) Ferrari settima e ottava con Leclerc e Hamilton
Un netto dominio espresso solamente nell’ultimo giro lanciato. La McLaren riparte da dove aveva concluso lo scorso anno in qualifica ad Abu Dhabi, conquistando l’intera prima fila del Gp d’Australia (prima prova del Mondiale 2025 di Formula 1) con Lando Norris che ha preceduto di soli 84 millesimi il compagno di squadra Oscar Piastri, e di 375 millesimi la Red Bull del quattro volte campione del mondo olandese Max Verstappen. Una vera e propria prova di forza da parte del team di Woking che non solo conferma la superiorità tecnica emersa nel corso dei test precampionato svoltisi nelle scorse settimane in Bahrain, ma che sopratutto permette alla McLaren dopo 13 anni di tornare a rioccupare l’intera prima fila sul circuito dell’Albert Park (l’ultima volta, infatti, risaliva al 2012, quando Lewis Hamilton ottenne la pole position del Gp d’Australia con 152 millesimi di vantaggio sull’allora compagno di squadra Jenson Button).
Una prova di forza (quella ad opera della McLaren) impossibile da prevedere alla luce dell’andamento delle tre sessioni di prove libere (che avevano visto i principali contendenti al titolo relativamente vicini), ma anche in base all’andamento del primo run del Q3, che aveva visto il miglior tempo ad opera di Max Verstappen (1’15”671), che aveva preceduto la Mercedes di George Russell di 24 millesimi (1’15”695) e la Ferrari di Charles Leclerc di 84 millesimi (1’15”755), con Piastri quarto e staccato di 476 millesimi dal campione olandese per aver commesso un errore nel terzo settore e Norris decimo senza tempo per non aver rispettato i track limits in curva 4.
Nonostante questo, però, in molti erano certi che nel momento decisivo la McLaren sarebbe venuta fuori, ed è quello che alla fine è puntualmente accaduto, con Piastri capace inizialmente di ottenere nel corso dell’ultimo e decisivo run il miglior tempo (1’15”180) salvo poi venir battuto di 84 millesimi da Norris (1’15”096, nuovo record della pista), che ottiene così la sua decima pole in carriera nella gara di casa del proprio compagno di squadra, evidenziando quella freddezza che in certe occasioni lo scorso anno gli era mancata nei confronti di Verstappen.
Andando ad analizzare la performance delle due McLaren, dove sia il sopra raffigurato Norris che Piastri si sono dimostrati nettamente superiori nei confronti della concorrenza nel corso dell’ultimo tentativo lanciato in Q3 è stato senza ombra di dubbio il terzo settore, frutto presumibilmente di un ottimo riscaldamento nonché gestione della gomma, con la MCL39 che ha consentito a entrambi di poter trovare il massimo dalla mescola nell’ultimo tratto di pista, potendo peraltro contare su un’ottima efficienza aerodinamica.
Intervistato al termine delle qualifiche da Mara Sangiorgio (Sky), Norris ha però escluso di trovarsi particolarmente bene nell’ultimo settore, affermando anche di essere quasi uscito di pista in quel tratto, eppure per qualche motivo durante l’intero arco del weekend è stato sempre molto performante nell’affrontare curva 11, e alla fine secondo Lando è stato proprio in quella curva che è riuscito a trovare quel mezzo decimo-decimo di vantaggio che alla fine è stato in grado di garantirgli la pole odierna. Lo stesso Norris ha poi dichiarato di essersi trovato bene in macchina, ma non in modo perfetto, mettendo però un punto interrogativo in vista della gara, non sapendo come andrà la monoposto sul bagnato.
Soddisfatto del suo giro (nonostante per 84 millesimi abbia perso la possibilità di diventare il primo pilota australiano nella storia della F1 ad ottenere la pole position nel Gp di casa) è apparso Oscar Piastri, che ai microfoni di Mara Sangiorgio (Sky) ha dichiarato che se da una parte il suo primo tentativo lanciato in Q3 è stato piuttosto pasticciato, nell’ultimo tentativo lanciato il giro lo ha particolarmente soddisfatto, dichiarandosi soddisfatto sia del lavoro fatto che della sua MCL39.
Alla luce dell’intera prima fila, è chiaro che la McLaren parta favorita in vista del Gp (che quasi sicuramente si svolgerà con la pioggia), ma è altrettanto chiaro come né Norris, né tantomeno Piastri possano sottovalutare un campione capace di tirare fuori sul bagnato tutto il suo immenso talento: stiamo parlando di Max Verstappen, capace di conquistare un inatteso terzo posto al termine delle qualifiche, staccato come già detto di 375 millesimi dal poleman Norris.
Un risultato, quello di Verstappen, impensabile per quanto visto nel corso delle due sessioni di prove libere del venerdì, quando il campione olandese aveva chiuso al quinto posto in FP1 e al settimo in FP2, al volante di una monoposto apparsa piuttosto nervosa, nonostante si presentasse piuttosto bilanciata. Importante si è rivelato essere il lavoro svolto nella notte da parte della squadra per consentire di aggiustare il set-up, e che alla fine ha permesso a Verstappen in qualifica di poter emergere sopratutto nel settore centrale, alla luce della decisione della Red Bull di montare sulla RB21 un’ala particolarmente scarica al posteriore, che gli ha consentito di poter emergere in un tratto di pista dove il motore è piuttosto importante, mettendoci però al contempo anche tantissimo di suo, grazie alla sua capacità innata di saper tirare fuori il massimo dalle monoposto che è solito guidare.
Intervistato al termine delle qualifiche, Verstappen non ha mancato di sottolineare la sua sorpresa in merito al terzo posto (a maggior ragione dopo le difficoltà emerse nelle libere del venerdì), affermando di essersi trovato a suo agio con la monoposto, di essere soddisfatto dei giri effettuati in qualifica nei quali ha cercato di tirare fuori al massimo così come di essere davanti a Ferrari e Mercedes, ma al contempo di non aspettarsi miracoli in gara, ritenendo che la sua macchina non sia ancora al livello delle McLaren. Detto questo, però, lo stesso Verstappen ha assicurato che proverà fare del suo meglio in gara per cercare di ottenere il miglior risultato possibile.
Lawson OUT in Q1 ?
— Formula 1 (@F1) March 15, 2025
That's going to be it for Liam Lawson in qualifying after making a mistake on his fast lap! #F1 #AusGP pic.twitter.com/SecUxfbHme
Per un Verstappen terzo in griglia e soddisfatto della sua qualifica, fa da contraltare in Red Bull l’eliminazione in Q1 di Liam Lawson, che sembra quasi aver ereditato da Sergio Perez la tendenza da parte del secondo pilota Red Bull a fare peggio rispetto al capitano Verstappen. Va però detto (a difesa di Lawson) che il pilota neozelandese non ha potuto effettuare la FP3 a causa di un problema alla power unit, e che alla fine è stata proprio la mancanza dei Km effettuati nell’ultima sessione di prove libere con le gomme soft ad aver decretato la sua eliminazione in Q1 portandolo ad andare in ghiaia in curva 4 nel corso del primo tentativo lanciato e ad andare lungo nelle ultime curve nel corso del successivo tentativo. Per Lawson si prospetta così una delicata rimonta nella sua gara di esordio in Red Bull partendo dalla diciottesima posizione in griglia.
Alle spalle di Verstappen troviamo in quarta posizione la Mercedes di George Russell. Se nel corso delle libere del venerdì la W16 aveva evidenziato di andare molto forte sopratutto con le gomme medie e con le dure nella simulazione passo gara soffrendo non poco con le soft, sia nella FP3 che nelle qualifiche del sabato il giovane pilota britannico si è dimostrato decisamente più in forma, riuscendo quasi con facilità ad estrarre il potenziale dalla sua monoposto, cogliendo un risultato assolutamente ipotizzabile alla vigilia. In ottica gara, però, è lo stesso Russell a non farsi troppe illusioni, prevedendo la McLaren davanti con un grosso distacco, e al contempo un’intensa battaglia tra Red Bull, Mercedes e Ferrari.
Restando in casa Mercedes, complicata la prima qualifica in Formula 1 di Andrea Kimi Antonelli. Se nel corso delle prime prove libere il giovane pilota bolognese non si era tutto sommato comportato male, accusando un gap nei confronti di Russell inferiore ai tre decimi, in Q1 la scelta strategica iniziale della Mercedes di risparmiare un set di gomme soft scendendo in pista con le medie non gli ha consentito di ottenere subito un tempo particolarmente performante. Se poi consideriamo che nel giro decisivo svolto con gomme medie Antonelli ha preso della ghiaia in curva 6 (alzata dal pilota che lo precedeva)che alla fine ha rovinato il fondo della sua W16, ecco spiegata l’eliminazione con il sedicesimo tempo in Q1 del 18enne pilota bolognese, chiamato così nella sua gara di esordio in F1 a una difficile rimonta.
In terza fila troviamo a sorpresa Yuki Tsunoda (Racing Bulls, sopra raffigurato) con il quinto tempo e la Williams di Alexander Albon in sesta posizione.
Se la Racing Bulls fin dall’inizio delle prove libere ha dimostrato come la VCARB02 si trovi perfettamente a suo agio a Melbourne (sensazione ribadita dall’undicesimo posto di Hadjar, eliminato in Q2, ma nel corso delle libere vicino ai tempi del compagno di squadra giapponese), un discorso a parte lo merita senza ombra di dubbio la Williams, che, dopo aver impressionato nei test del Bahrain, continua a farlo anche in Australia, a conferma di come la FW47 sia senza ombra di dubbio una monoposto nata molto bene, che sia il pilota anglo-thailandese (sopra raffigurato in occasione della FP3) che l’ex ferrarista Carlos Sainz Jr (decimo per un errore commesso nel corso dell’ultimo run in Q3) riescono con estrema facilità a portare al limite.
Guardando la classifica delle qualifiche del Gp d’Australia, non c’è dubbio che la delusione di giornata sia rappresentata dalla Ferrari, che troviamo solamente in quarta fila, alla luce del settimo tempo di Charles Leclerc (sopra raffigurato) e all’ottavo di Lewis Hamilton (autore anche di un testacoda in Q2). Un risultato inspiegabile, non solo per quanto visto nelle libere del venerdì (dove la SF-25 si era dimostrata essere particolarmente performante, e sopratutto molto ben equilibrata), ma anche per quanto visto nella terza sessione di libere, dove pur avendo perso performance rispetto alla giornata di venerdì aveva comunque chiuso in quarta posizione con Leclerc, staccato di 267 millesimi dal miglior tempo di Piastri.
In qualifica, invece, se in Q1 Leclerc aveva chiuso in quarta posizione staccato di 117 millesimi dal miglior tempo di Norris (con Hamilton sesto staccato di 301 millesimi dalla vetta), in Q2 sono cominciate ad emergere le difficoltà con Leclerc classificati rispettivamente in quinta e sesta posizione (staccati rispettivamente 412 e 504 millesimi dal miglior tempo di Norris). Se il primo run in Q3 con Leclerc terzo e staccato di 84 millesimi dal miglior tempo di Verstappen aveva fatto illudere che quello occorso in Q2 potesse essere un problema momentaneo, nel run decisivo in Q3 non solo il pilota monegasco ha commesso un errore senza peraltro migliorare (preferendo rientrare ai box piuttosto che chiudere il giro) classificandosi in settima posizione e staccato di 659 millesimi dalla pole di Norris, ma Hamilton, pur migliorando non è riuscito ad andare oltre l’ottava posizione, staccato di 877 millesimi dalla vetta.
Soffermiamoci un momento sul fatto che la macchina dovesse perdere per forza prestazione. Questa affermazione di Leclerc porta con se un dubbio: essendo prevista pioggia in gara, è possibile ipotizzare che la Ferrari abbia deciso di aumentare il proprio carico aerodinamico, sacrificando la qualifica ma consapevoli di recuperare con gli interessi nel corso del Gp?
Il fatto poi che la macchina fosse fuori finestra per mandare correttamente in temperatura le gomme, porta con se un’altra considerazione, questa decisamente meno confortante. Se nella giornata di venerdì la SF-25 era apparsa molto ben bilanciata sia con Leclerc che con Hamilton, nel corso della FP3 la monoposto ha evidenziato un po' di sovrasterzo, divenuto poi in qualifica sottosterzo. Un comportamento, questo, che ricorda non poco l’incostanza di cui soffriva lo scorso anno la Mercedes W15, e da qui sorge il sospetto che al pari della Mercedes della passata stagione la SF-25 abbia una esigua finestra di funzionamento delle gomme. In alternativa l’altra spiegazione potrebbe essere un assetto non del tutto corretto.
Una cosa, comunque, è certa: la gara di domenica ci fornirà sotto questo aspetto delle indicazioni un po' più significative.
A chiudere la top ten oltre al decimo tempo di Sainz, troviamo in nona posizione l’Alpine di Pierre Gasly, autore di una qualifica piuttosto regolare. Restando all’interno del team francese, positiva anche la qualifica di Jack Doohan, il quale purtroppo non è potuto accedere al Q3 (venendo così eliminato in Q2 con il quattordicesimo tempo) a causa del traffico generato proprio dal compagno di squadra Gasly. Elemento, questo, che in Alpine dovrà essere indubbiamente chiarito per evitare penalizzazioni “in casa” nelle prossime qualifiche.
Scorrendo la classifica, fuori dalla top ten troviamo le Aston Martin di Fernando Alonso (12°) e Lance Stroll (13°) apparse piuttosto deludenti rispetto alle previsioni iniziali andando così a confermare le sensazioni emerse nel corso dei test del Bahrain.
Nonostante l’eliminazione in Q2 positivo il debutto di Gabriel Bortoleto al volante della Sauber (15°), con il campione brasiliano della F2 che al debutto in Formula 1 riesce a fare meglio del più esperto compagno di squadra Nico Hulkenberg (17° ed eliminato in Q1).
Troviamo in fondo alla griglia a sorpresa la Haas (che molto bene aveva fatto lo scorso anno) con Ocon 19° e Bearman in ultima posizione, ed autore fino a questo momento di un weekend assolutamente da dimenticare, caratterizzato da un incidente in FP1 (impatto contro le barriere in curva 9 e 10 che lo ha costretto a rinunciare alla FP2), da un insabbiamento al primo giro effettuato in FP3 (chiudendo così fin da subito la sua sessione), e dalla rottura del cambio nel corso del primo giro lanciato in Q1, con conseguente eliminazione. L’auspicio, a questo punto, è che il giovane pilota inglese possa effettuare la gara nel modo più pulito possibile.
Una gara, il Gp d’Australia, che rischia di essere pesantemente condizionata dal maltempo (l’ultima volta di un Gp inaugurale caratterizzato dalla pioggia risale al Gp del Sudafrica 1993, corso sul circuito di Kyalami). Le ultime previsioni indicano infatti un deciso abbassamento delle temperature nella giornata di domenica di almeno dieci gradi, così come di pioggia e forte vento (con raffiche nell’ordine dei 30 Km/h) nell'orario in cui si dovrebbe correre il Gp. Sappiamo molto bene come le attuali monoposto di Formula 1 siano particolarmente sensibili al vento, motivo per il quale sia la FIA (Federazione Internazionale dell’Automobile) che la FOM avrebbero messo a punto delle possibili soluzioni alternative, che prevedono la partenza dietro Safety Car per i primi giri per poi (nel caso di condizioni particolarmente proibitive) procedere con alcuni giri in Virtual Safety Car mantenendo l’attuale orario di partenza (le 15 locali, le 5 di mattina ora italiana), oppure posticipare di un’ora l’inizio della gara (che partirebbe così alle 16 locali, le 6 di mattina in Italia) in modo da evitare la fase peggiore della perturbazioni.
Solo domenica mattina verrà presa una decisione in merito in base alle previsioni meteo più aggiornate, con l’auspicio che il Gp d’Australia non si trasformi in una vera e propria gara pazza, ma che possa al contempo regalare delle emozioni, tenendo però al primo posto la sicurezza dei piloti all’interno dell’abitacolo.
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