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Sarà il 25enne pilota cinese ad affiancare Antonio Giovinazzi come pilota di riserva alle spalle dei due piloti titolari Charles Leclerc e Lewis Hamilton
Un ritorno dove tutto è cominciato. Sarà il 25enne pilota cinese ex Sauber Guanyu Zhou ad affiancare Antonio Giovinazzi nel ruolo di pilota di riserva in Ferrari alle spalle dei due piloti titolari Charles Leclerc e Lewis Hamilton. Ad ufficializzare la notizia (dopo alcune indiscrezioni diffuse nelle scorse settimane) è stato un comunicato stampa diffuso dalla scuderia di Maranello nei giorni scorsi che ha annunciato da una parte la riconferma nel ruolo da parte del 31enne pilota originario di Martina Franca, dall’altra il ritorno del pilota cinese in quella stessa scuderia dal quale era iniziata la sua carriera motoristica al volante delle monoposto tramite la Ferrari Driver Academy dopo i primissimi anni trascorsi al volante dei kart. .
Una scelta (quella di Zhou) resasi necessaria per il semplice fatto che Giovinazzi non potrà essere presente in tutti i weekend di gara della Formula 1, essendo contemporaneamente impegnato come pilota titolare per conto della Ferrari nel Campionato del mondo endurance (World Endurance Championship), che lo vide peraltro vincere nel 2023 l’edizione del Centenario della 24 Ore di Le Mans a bordo della Rossa numero 51 assieme a Alessandro Pier Guidi e all’inglese James Calado.
Nei weekend in cui Giovinazzi non potrà essere presente, sarà quindi Zhou il pilota di riserva, con il pilota cinese che dopo l’ultimo triennio trascorso in Alfa Romeo/Sauber torna così ad indossare i colori della Ferrari.
Non tutti, sanno, infatti, che nel Dicembre 2014 all’età di 15 anni Zhou entrò a far parte della Ferrari Driver Academy, all’interno della quale sarebbe rimasto fino al 2018 compreso. In quegli anni il pilota cinese partecipò in primis nel 2015 al campionato italiano di F4 con il team Prema classificandosi al secondo posto in classifica generale (potendo contare su tre vittorie ottenute sul circuito di Monza tra il 30 e il 31 Maggio, e ben nove podi) alle spalle del compagno di squadra Ralf Aron, e poi dal 2016 al 2018 al campionato europeo di Formula 3. Se nel 2016 (con il team Motopark) otterrà come miglior risultato due terzi posti, nel 2017 (tornato con il team Prema) otterrà cinque podi per poi nel 2018 conquistare ben due gare: la gara inaugurale sul circuito di Pau e gara 1 dell’ultima tappa in programma sul circuito tedesco di Hockenheim.
Lasciata a fine 2018 la Ferrari Driver Academy, Zhou si unisce a quella Renault e nel triennio 2019-2021 partecipa al Campionato di Formula 2 con il team UNI-Virtuosi. Se nel 2019 si farà notare per la pole position conseguita a Silverstone e per il giro più veloce ottenuto nel corso di Gara 1 in Bahrain (al punto da venir premiato a fine stagione con il Premio Anthoine Hubert, intitolato al giovane e talentuoso pilota francese venuto a mancare quell’anno in seguito a un drammatico incidente occorsogli in occasione del Gp del Belgio sulla pista di Spa-Francorschamps), nel 2020 non solo conquista la pole nella gara inaugurale corsa in Austria sul circuito del Red Bull Ring, ma anche la prima vittoria in categoria (in occasione di Gara 2 del Gp di Russia, corso sul circuito di Sochi) oltre al giro più veloce in occasione di Gara 2 del Gp d’Ungheria, in Gara 2 del Gp di Gran Bretagna e in Gara 1 del Gp del 70°Anniversario (corso sempre a Silverstone) e a ben sei podi stagionali.
Nel 2021 dopo aver ottenuto la pole position del Gp inaugurale in Bahrain, Zhou conquisterà gara 3 del Gp del Bahrain, Gara 1 del Gp di Monaco, Gara 3 del Gp di Gran Bretagna a Silverstone e Gara 2 del Gp di Abu Dhabi, chiudendo la stagione al terzo posto in Classifica Piloti, avendo conquistato nell’arco della stagione anche cinque podi (terzo posto in Gara 2 del Gp del Bahrain, Gara 1 del Gp dell’Azerbaijan, secondo posto in Gara 1 e Gara 3 del Gp d’Italia e in Gara 3 del Gp di Abu Dhabi).
Nel 2022 Zhou approda in Formula 1 (diventando così il primo pilota cinese a correre nella massima serie motoristica), e più precisamente nel team Alfa Romeo/Sauber per cui guiderà fino al termine della stagione 2024. Se nella stagione di esordio in Formula 1 Zhou otterrà due decimi posti al debutto in Bahrain e in occasione del Gp d’Italia corso a Monza oltre a un ottavo posto in Canada realizzando anche il giro più veloce in occasione del Gp del Giappone (senza però riuscire a tramutarlo nel punto aggiuntivo, avendo concluso fuori dalla top ten in 16°posizione), bisogna anche dire che quello stesso anno il pilota cinese è protagonista di un bruttissimo incidente al via del Gp di Gran Bretagna che lo vede (dopo esser stato toccato dalla Mercedes di Russell) cappottarsi e andare a finire contro le barriere di protezione. Per fortuna Zhou ne uscirà incolume in una fase della stagione che vedrà la Sauber perdere progressivamente prestazione. Una tendenza, questa, che si ripeterà non solo nel 2023 (con il pilota cinese che al termine della stagione avrà conquistato ben tre noni posti in Australia, Spagna e Qatar oltre a far registrare il giro più veloce in Bahrain senza però ottenerlo a causa del sedicesimo posto finale), ma in maniera più significativa anche nel 2024, che vedrà il pilota cinese ottenere grazie all’ottavo posto conquistato in Qatar l’unico piazzamento a punti della Sauber nel corso della stagione, a causa dell’evidente scarsa competitività della monoposto.
Sul finire del campionato la Sauber decide di non rinnovargli il contratto, impedendo di fatto allo stesso Zhou di poter trovare realmente un sedile in ottica 2025. Ed è proprio in quel frangente che la Ferrari comincia a corteggiare il pilota cinese, il quale alla fine accetta solamente nei giorni scorsi la proposta di affiancare Antonio Giovinazzi come terzo pilota in Rosso.
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— Scuderia Ferrari HP (@ScuderiaFerrari) February 5, 2025
Non c’è dubbio, però, che dietro l’ingaggio di Zhou in Ferrari per la stagione 2025 (oltre alla necessità di dover trovare un sostituto per il pilota pugliese nei weekend in cui F1 e WEC corrono contemporaneamente) si nascondano tutta una serie di motivi. Il primo riguarda senza ombra di dubbio la conoscenza delle attuali monoposto (avendo corso fino al termine della passata stagione), oltre ovviamente al fatto che Zhou conosce già piuttosto bene la scuderia di Maranello (avendo fatto parte in passato della propria Academy), motivo per il quale non avrà bisogno di un periodo di ambientamento e potrà subito dare il proprio contributo, appena richiesto. Inoltre, bisogna anche considerare che nel proprio paese Zhou è molto apprezzato, per cui non è neanche da escludere l’ipotesi che il pilota cinese possa rappresentare per la Ferrari un prezioso biglietto da visita per emergere ulteriormente anche sul suolo cinese.
Detto ciò, però, bisogna anche dire che questa partnership con Ferrari potrà essere utile anche allo stesso Zhou, il quale (seppur nelle vesti di terzo pilota) potrà continuare a rimanere comunque presente nel paddock, e questo in ottica 2026 (con diversi contratti in scadenza da parte di alcuni piloti) potrebbe essere un’opportunità per tentare un possibile rientro come pilota titolare già dal prossimo anno, che dovrebbe quasi sicuramente vedere l’esordio in pista del Team Cadillac (non appena la Federazione avrà dato il proprio assenso). Se è vero che quasi sicuramente uno dei due piloti dovrebbe essere l’americano Colon Herta (all’esordio nella massima motoristica, e attualmente impegnato in IndyCar con il Team Andretti), il team americano vorrebbe però poter contare anche su un pilota esperto. Se è vero che il nome dell’ex Red Bull Sergio Perez potrebbe rappresentare sotto questo punto di vista una valida candidatura, non è neanche da escludere la pista che porta proprio a Zhou, tenuto conto che nel biennio 2026-2027 sarà proprio la Ferrari a fornire la propria power unit alla Cadillac, in attesa che dal 2028 il colosso americano porti in pista il proprio motore. Il tutto ovviamente salvo ulteriori colpi di scena.
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