Giornale di critica e di politica sportiva fondato nel 1912

F1 Austin: Norris in pole, Verstappen staccato di soli 31 millesimi© @F1

F1 Austin: Norris in pole, Verstappen staccato di soli 31 millesimi

Il pilota inglese della McLaren (approfittando anche dell’incidente occorso alla Mercedes di George Russell) conquista la sua settima pole in carriera (la sesta stagionale) precedendo Verstappen e le Ferrari di Sainz e di Leclerc. Hamilton eliminato in Q1

20 ottobre

  • Link copiato

Una pole mancata per pochissimi millesimi. Dopo aver impressionato nell’arco dell’intero weekend conquistando il miglior tempo in FP1, nella Qualifica Sprint ed essersi aggiudicato la stessa gara Sprint, in pochi avevano dubbi sul fatto che anche le qualifiche del Gp degli Stati Uniti avrebbero visto prevalere Max Verstappen, autore fino a quel momento di un ottimo weekend a bordo di una ritrovata Red Bull. A maggior ragione, dopo Q1 e Q2 che avevano visto il campione olandese ottenere le migliori prestazioni. Alla fine, però, a conquistare la pole position del Gp degli Stati Uniti (diciannovesima prova del Mondiale 2024 di Formula 1) è stata la McLaren-Mercedes guidata da Lando Norris, che grazie a un ottimo primo run partirà davanti alla Red Bull del campione olandese e alle Ferrari di Carlos Sainz Jr e di Charles Leclerc, approfittando anche dell’incidente occorso nel finale del Q3 alla Mercedes di George Russell (andato ad impattare contro le barriere all’altezza della penultima curva) che ha di fatto impedito ai principali avversari di migliorare nell’ultimo run le proprie prestazioni cronometriche.
Trentuno sono i millesimi di differenza con Verstappen che hanno consentito a Norris con il tempo di 1'32"330 di conquistare la settima pole in carriera (la sesta stagionale, la prima ad Austin) nel corso di un weekend che finora aveva visto brillare meno del solito la MCL38 (che proprio sul Circuit Of The Americas aveva portato numerose novità, al pari della Red Bull).

©@fia

Se la Sprint Qualifying aveva evidenziato nel corso del giro decisivo un eccessivo sottosterzo nelle ultime curve che avevano privato Norris di una possibile pole position a favore di Verstappen così come nella Sprint una certa difficoltà nelle gestione delle gomme medie frutto presumibilmente di un assetto non del tutto perfetto (e presumibilmente troppo scarico), era evidente che nell’intervallo tra la conclusione della Sprint e l’inizio delle qualifiche valide per il Gp domenicale la McLaren avrebbe dovuto giocoforza apportare delle modifiche al proprio assetto per poter lottare con la Red Bull (e in particolare con Verstappen). Da qui la decisione di caricare un po' di più aerodinamicamente parlando la MCL38, per provare a trovare una finestra ottimale di esercizio delle gomme che permettesse di gestirne in modo migliore il degrado, e al contempo ottimizzarne la prestazione cronometrica. Obiettivo per il momento perfettamente riuscito, con Norris che (andando a vedere i parziali) seppur soffrendo nel primo settore (caratterizzato dallo snake) è riuscito a fare la differenza rispetto ai principali avversari non solo in curva 8, ma anche e sopratutto nell’affrontare la penultima curva (la 19), in cui è fondamentale avere una buona aderenza. Da capire, però, se tutto questo basterà per avere la meglio anche in gara sulla ritrovata Red Bull, e sotto questo aspetto anche in casa McLaren ci sono ancora dei dubbi, come si evince anche dalle dichiarazioni rilasciate dallo stesso Norris al termine delle qualifiche, con il giovane pilota del team di Woking che ha affermato che il giro della pole era stato davvero bellissimo, che non sarebbe potuto andare più veloce di così, che forse oggi non erano i più veloci (con Red Bull e Ferrari apparse un po' più performanti), ma che c’è stata un po' di fortuna e che lui l’ha voluta prendere, concludendo però che in gara sarà dura.

©@fia

Ed è proprio su questo aspetto che conta Max Verstappen (secondo e staccato di soli 31 millesimi dalla pole di Norris), che ad Austin grazie agli aggiornamenti introdotti (marciapiede del fondo e una modifica alla carrozzeria nella congiunzione tra cofano motore e parte superiore della pancia per ottimizzare i flussi d’aria indirizzati verso l’estrattore) ha ritrovato una Red Bull RB20 particolarmente solida, competitiva come non si vedeva da tempo, andando come detto all’inizio ad ottenere il miglior tempo nel corso della FP1, della Sprint Qualifying, in Q1 e Q2 e a vincere la Sprint. Solo nel primo run del Q3 Verstappen non è riuscito a ottenere la miglior performance (perdendo così la pole position), perché nel corso dell’ultimo run (interrotto dopo l’incidente occorso a Russell) lo stesso Verstappen stava migliorando la propria performance di oltre due decimi, e difficilmente avrebbe mancato la pole position, andata poi a Norris.
Ecco, quindi, perché aldilà della mancata pole position Verstappen è da considerarsi il chiaro favorito in vista della gara, alla luce anche dell’ottimo passo tenuto in occasione della Sprint, e tenuto anche conto del fatto che la sua Red Bull conferma di essere nettamente la miglior monoposto del lotto nell’affrontare lo snake, la successione di curve ad alta velocità che caratterizza il primo settore della pista di Austin tra curva 3 e curva 9.

Intervistato al termine delle qualifiche, Verstappen non ha nascosto il dispiacere per aver perso nel primo run del Q3 un po' di tempo per un errore in curva 19 costatogli poi alla fine la pole position, ma al contempo è assolutamente convinto dell’ottimo potenziale emerso sulla sua monoposto così come della bontà degli aggiornamenti introdotti sulla RB20, e spera di poter lottare per la vittoria.

©@ScuderiaFerrari

Al terzo e quarto posto in qualifica troviamo le Ferrari con Carlos Sainz Jr (sopra raffigurato) davanti a Charles Leclerc, andando così a ribadire una tendenza vista poche ore prima già nel corso della Sprint.
Pur non portando aggiornamenti e pur soffrendo maggiormente nel mandare in temperatura la gomma Soft, la Ferrari vista ad Austin sopratutto con gomme medie e dure (le stesse che giocoforza verranno utilizzate in gara, nonostante la scuderia di Maranello abbia comunque conservato un set di gomme soft qualora nel finale di gara dovesse scendere in pista una Safety Car) ha fortemente impressionato come si è visto anche nel corso della Sprint, per cui anche Sainz e Leclerc su una pista che sulla carta doveva essere ostica alla SF-24 potrebbero avere le loro chance non solo per lottare per il podio, ma forse anche per qualcosa di più importante. Importante, però, sarà non far scappare al via Verstappen, ma sopratutto non darsi troppa battaglia internamente (come si è visto sempre nel corso della Sprint).
Vero, qualcuno obiettare che in qualifica Sainz e Leclerc hanno chiuso staccati rispettivamente di 322 e di 410 millesimi dal poleman Norris, ma è altrettanto vero che entrambi i piloti della Ferrari hanno pagato (assieme a Verstappen) l’impossibilità di poter migliorare la propria performance nel corso dell’ultimo run in Q3 (dove stavano facendo registrare delle ottime performance che forse non avrebbero cambiato la posizione in griglia, ma che sicuramente avrebbero ridotto il gap di almeno 2-3 decimi).

Al termine delle qualifiche differente è stato lo stato d’animo dei due piloti. Intervistato da Sky Carlos Sainz Jr non ha nascosto il dispiacere per non essere riuscito a concludere il proprio tempo in Q3 affermando che in curva 16 (a quattro curve dal termine del giro) era più veloce di tre decimi rispetto al suo primo run, non nascondendo dopo quel giro chiusosi anticipatamente per via dell’incidente di Russell di essere un po' più ottimista e di credere maggiormente alla vittoria.

©@ScuderiaFerrari

Un po' meno ottimista è apparso invece Charles Leclerc: se tra gara Sprint e qualifiche non aveva apportato alcun cambiamento all’assetto ritenendosi soddisfatto dell’andamento della Sprint, in qualifica già nel corso della Qualifica Sprint si era accorto di come la sua monoposto soffrisse maggiormente sopratutto nel primo settore (caratterizzato dallo snake, e più precisamente da una successione di curve ad alta velocità), motivo per il quale aveva provato ad ottimizzare il risultato in qualifica, affermando che il terzo e quarto posto in griglia era il massimo a cui potesse ambire la squadra sul giro secco.

In quinta posizione troviamo la McLaren di Oscar Piastri, apparso più in difficoltà rispetto alla monoposto gemella di Norris nell’arco dell’intero weekend. Se nella Sprint Qualifying il giovane pilota australiano era stato eliminato in SQ1 (chiudendo poi la gara Sprint fuori dai punti in decima posizione, nelle qualifiche per il Gp tradizionale è andata decisamente meglio, ma senza emulare le prestazioni di Norris.
Al termine delle qualifiche lo stesso Piastri non ha nascosto di aver faticato per buona parte della sessione, ma spera grazie al passo gara apparso piuttosto incoraggiante di poter lottare per il podio.

In difficoltà è apparsa chiaramente la Mercedes. Se la Sprint Qualifying aveva visto Russell conquistare un’inattesa seconda posizione dopo aver sofferto nel corso della FP1 anche con Hamilton (qualificatosi poi per la Sprint in settima posizione), nel corso della gara Sprint entrambe le W15 avevano deciso un deciso degrado delle gomme medie, con Russell che era sceso fino al quinto posto finale, mentre Hamilton con una condotta di gara più prudente era comunque riuscito a chiudere in sesta posizione.


In qualifica, però, è andata ancora peggio, con Russell sesto (e protagonista nel finale di Q3 dell’incidente che lo ha visto andare ad impattare contro le barriere in curva 19, dove aveva spinto troppo per recuperare il suo giro, compromesso dopo un bloccaggio avvenuto in curva 12) ed Hamilton addirittura eliminato in Q1 con il diciannovesimo tempo a causa presumibilmente di una finestra di esercizio troppo stretta per quanto riguarda il corretto funzionamento delle gomme.

Al termine delle qualifiche valide per il Gp domenicale lo stesso Russell non ha nascosto come dopo la Sprint sulla sua W15 fossero state apportate delle modifiche per quanto riguarda l’assetto per provare a ritrovare le performance viste nelle Qualifica Sprint, ma a quanto pare non avrebbero portato dei buoni risultati, in quanto il pilota inglese non ha nascosto di essersi profondamente trovato in difficoltà in qualifica, al pari di Lewis Hamilton, che al termine delle qualifiche ha dichiarato ai microfoni di Sky che si era rotto qualcosa durante la Sprint, che la squadra aveva provato a riparare la sua monoposto, ma che alla fine la macchina era davvero terribile. Non è da escludere a questo punto che Hamilton possa valutare la possibilità di partire dalla pitlane in modo da poter riparare una volta per tutte la propria monoposto e valutare anche l’opportunità di modificare il set-up della sua W15.

Protagonista delle qualifiche è stato senza ombra di dubbio Pierre Gasly, che conquista con l’Alpine un’inattesa settima posizione in griglia (in una sessione di qualifica che ha visto il compagno di squadra Esteban Ocon chiudere in tredicesima posizione). Il pilota francese è stato protagonista involontario di un unsafe release (essendo stato mandato in pista dalla squadra proprio mentre in pitlane stava sopraggiungendo la Red Bull di Max Verstappen, costringendolo a sfiorare il muretto per poter procedere) al momento di scendere in pista per l’ultimo run del Q3, con gli Stewards che alla fine hanno deciso di comminare all’Alpine una multa di 5000 Euro.

Dopo aver chiuso in diciottesima posizione la gara Sprint, in qualifica Fernando Alonso dimostra ancora una volta tutto il suo talento al volante di un’Aston Martin aggiornata, conquistando un preziosissimo ottavo posto in griglia effettuando un solo tentativo lanciato con pista completamente libera, nel momento di tregua tra il primo e il secondo run dei piloti di testa. Una scelta che alla fine ha pagato, visto poi l’incidente di Russell, che ha messo anticipatamente fine al Q3, con Alonso che a questo punto auspica in gara di poter lottare per la zona punti.

A chiudere la top 10 troviamo la Haas di Kevin Magnussen e (senza tempo) la Red Bull di Sergio Perez. Se Magnussen è riuscito ad essere più veloce del compagno di squadra Hulkenberg (dodicesimo ed eliminato in Q2 dopo aver commesso un errore in Q1), Perez paga non solo il fatto di poter disporre sulla monoposto gli stessi introdotti sulla RB20 gemella di Verstappen (come rivelato dal pilota messicano ai microfoni di DAZN), ma anche di non essere riuscito a fare un tempo nel primo run del Q3 con gomma usata, venendo poi bloccato al momento di effettuare il tempo con gomma nuova dalla bandiere gialle esposte in occasione dell’incidente di George Russell, senza le quali avrebbe potuto guadagnare alcune posizioni in griglia di partenza.

1 di 2

Avanti

Condividi

  • Link copiato

Commenti

Loading...

Leggi Guerin Sportivo
su tutti i tuoi dispositivi