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F1 Singapore: Norris in pole, disastro Ferrari© Getty Images

F1 Singapore: Norris in pole, disastro Ferrari

Il pilota McLaren ha conquistato la sua sesta pole in carriera (la prima a Singapore) precedendo la Red Bull di Verstappen, le Mercedes di Hamilton e di Russell e la MCL38 gemella di Piastri. Ferrari in quinta fila: nono Leclerc, decimo Sainz

21 settembre

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Una pole assolutamente meritata. Lando Norris conquista la pole position del Gp di Singapore (la sesta in carriera, la prima sul circuito di Marina Bay) di Formula 1 al termine di una sessione in cui ha sostanzialmente ribadito quanto già visto nelle libere delle venerdì, dove fin dalla FP1 aveva denotato di avere un ottimo feeling con la pista (già in parte emerso lo scorso anno, quando si classificò al secondo posto, alle spalle del vincitore Carlos Sainz Jr), a conferma una volta di più di come la McLaren abbia fatto nell’ultimo anno e mezzo un grande passo avanti su quelle piste da alto carico che in passato sarebbero state il tallone d’Achille del team di Woking. Fin dalla discesa in pista in FP1, infatti, Norris non ha mancato d’impressionare, evidenziando anche rispetto al compagno di squadra Piastri un pregevole ritmo sulla pista di Marina Bay, grazie a una McLaren MCL38 apparsa molto ben bilanciata, con un’ottima trazione e in grado con le sue sospensioni di ben sopportare gli avvallamenti o comunque i cordoli piuttosto alti che caratterizzano la pista singaporiana. Dopo aver ottenuto il miglior tempo sia in FP2 che sopratutto questa mattina in FP3 (con una pista che dopo la pioggia di questa notte aveva perso la gommatura derivata non solo dalla discesa in pista della F1 ma anche della serie femminile, la F1 Academy, anch’essa impegnata a Singapore), Norris era il naturale candidato alla pole position, e alla fine ha puntualmente rispettato il pronostico della vigilia, nonostante in Q2 abbia commesso un errore in curva 14 che lo ha privato della migliore performance (a beneficio del compagno di squadra Piastri) e in Q3 sia stato costretto a giocarsi la pole in un unico tentativo lanciato dopo esser stato costretto ad abortire il suo primo tentativo lanciato (che sarebbe stato quasi sicuramente il miglior tempo in pista) a causa della bandiera rossa esposta in seguito all’incidente di Carlos Sainz Jr (andato a muro, come vedremo in seguito, all’ultima curva per via delle gomme ancora troppo fredde sulla Ferrari).


Alla fine, però, Norris, è riuscito comunque a conquistare la pole position con il tempo di 1’29”525 (nuovo record della pista) riuscendo con il suo stile di guida ad aggredire quanto serve le ultime curve, senza strafare in modo significativo, ma semplicemente ribadendo quanto già fatto vedere nel corso delle libere, il che se vogliamo ha finito per dare ancora più sicurezza al giovane pilota inglese, chiamato ora a difendere al via la sua prima posizione dagli attacchi di Max Verstappen, che partirà assieme a lui in prima fila.

In una qualifica che ha visto Sergio Perez eliminato in Q2 con il tredicesimo tempo (su quella stessa pista dove vinse nel 2022), torna a brillare a Singapore proprio la stella del tre volte campione del mondo olandese, capace di conquistare un secondo posto al termine delle qualifiche assolutamente difficile da pronosticare se consideriamo le difficoltà che lo stesso Verstappen aveva incontrato nella giornata di prove libere del venerdì, che lo avevano visto chiudere in quindicesima posizione, al volante di una Red Bull RB20 apparsa in evidente difficoltà (al pari dello scorso anno) per quanto riguarda non solo il bilanciamento, e piuttosto rigida per quanto riguarda le sospensioni, al punto da fare fatica ad aggredire i cordoli.
Fondamentale sotto questo aspetto è stato il durissimo lavoro fatto al simulatore nella notte tra venerdì e sabato, che ha consentito al team austriaco non solo di ottimizzare al meglio l’assetto, ma ancor di più di mettere Verstappen nelle condizioni di poter estrarre il massimo dalla sua monoposto, chiudendo la FP3 in una già più considerevole quarta posizione, e in qualifica nei limiti del possibile di potersi giocare le prime due file con Norris e i principali concorrenti. Se alla fine Verstappen non è stato in grado di attaccare la pole position di Lando Norris, è altrettanto vero però che i 203 millesimi di distacco dalla pole valevoli la seconda posizione in griglia rappresentano al contempo una buona iniezione di fiducia in vista della gara, con l’obiettivo da parte del campione olandese di provare a vincere su una pista come quella di Marina Bay (che lo ha visto come migliori risultati in carriera chiudere al secondo posto nel 2018 e al terzo posto nel 2019), o nella peggiore delle ipotesi di perdere il minor numero di punti possibili in Classifica Piloti da Norris, potendo contare su ben 59 punti di vantaggio, con ancora sette gare (e tre Sprint) ancora da disputare.

Una nota a parte la merita però la protesta ad opera dello stesso Verstappen nei confronti della Federazione: dopo esser stato punito ad effettuare dei lavori socialmente utili per aver utilizzato diciamo un linguaggio poco appropriato nel corso della Press Conference del giovedì, nel corso della tradizionale Press Conference post qualifiche il campione olandese ha risposto per monosillabi alle domande dei giornalisti, chiedendo poi loro di non fargli ulteriori domande, invitandoli a un apposito incontro che si sarebbe svolto fuori dalla sala delle interviste, a cui ha risposto in maniera più approfondita alle varie domande che gli sono state poste. Una vera e propria forma di protesta nei confronti della campagna portata avanti dal Presidente FIA Mohammed Ben Sulayem, volta a punire le parolacce eventualmente pronunciate dai piloti nei vari team radio, e che ha trovato la piena solidarietà anche del poleman Norris e di Lewis Hamilton, qualificatosi in terza posizione.

©Mercedes AMG F1

Proprio la Mercedes rappresenta se vogliamo una delle sorprese della giornata odierna (ben rappresentata dall’intera seconda fila del team tedesco, in virtù del terzo posto di Hamilton (sopra raffigurato) e del quarto posto di George Russell), se consideriamo le difficoltà emerse nelle libere del venerdì, che aveva visto la Mercedes in evidente difficoltà di assetto, ma anche nel riuscire a trovare la corretta finestra di esercizio delle gomme. Se in FP3 George Russell era riuscito a chiudere in seconda posizione, con il sopraggiungere del buio alla perdita di grip sulle gomme denunciata in qualifica dal giovane pilota inglese è corrisposta una ritrovata competitività da parte di Lewis Hamilton, che alla fine è riuscito a qualificarsi davanti al compagno di squadra.
Intervistato al termine delle qualifiche, Hamilton non ha nascosto come per la prima volta dopo tanto tempo abbia sentito la sua macchina viva, e, aldilà dall’aver fatto fatica a trovare un ritmo nel finale di Q3, alla fine è molto contento del risultato, nonostante lo stesso Lewis sia convinto del fatto che la sua macchina avesse ancora un po' di margine, ringraziando i meccanici per il lavoro fatto per aver esaudito le sue continue modifiche al bilanciamento della macchina. Nel prendere atto della soddisfazione per la giornata odierna, Hamilton spera anche domenica in gara di poter lottare per le prime posizioni, auspicando di esser in grado di poter sostenere nei limiti del possibile il ritmo della McLaren di Norris.

Sul sito Mercedes (nell’ammettere di non essere riuscito a fare un giro decente in Q3) George Russell (sopra raffigurato in FP3) ha definito la seconda fila odierna come un buon segnale di ripresa rispetto alle difficoltà emerse nelle libere del venerdì, e, nel ringraziare la squadra per l’ottimo lavoro fatto che ha consentito ad entrambi i piloti di poter tornare in carreggiata, spera di poter lottare domenica in gara per il podio.

Se Lando Norris conquista una meritata pole position, la faccia scontenta della McLaren ha il volto di Oscar Piastri (sopra raffigurato nel corso della FP3), quinto e staccato di 428 millesimi dal compagno di squadra. Se Norris è riuscito fin da subito a trovare il giusto assetto per la sua monoposto risultando piuttosto prestazionale, Piastri fin dalle prime prove libere non è riuscito a trovare il medesimo feeling con la pista di Marina Bay, per cui il suo obiettivo massimo sembra chiaramente quello di un possibile podio. A costo di superare al via entrambe le Mercedes di Hamilton e di Russell, cosa non semplice sul circuito singaporiano.

Il protagonista di giornata delle qualifiche del Gp di Singapore non può che essere Nico Hulkenberg (sopra raffigurato nel corso della FP3), capace di conquistare sul giro secco addirittura il sesto posto al volante della sua Haas. Un risultato, quello del pilota tedesco, che conferma una volta di più tutto l’immenso talento del 37enne pilota originario di Emmerich am Rhein sul giro secco, chiamato ora a provare a conquistare il maggior numero di punti possibili per il team americano guidato da Ayao Komatsu, in un weekend che ha visto il ritorno di Kevin Magnussen dopo la squalifica, con il pilota danese eliminato con il quattordicesimo tempo in Q2.

Alle spalle di Hulkenberg, troviamo in quarta fila l’Aston Martin di Fernando Alonso (settimo) e la Racing Bulls di Yuki Tsunoda (ottavo). Se il pilota asturiano ha cercato con il giro secco di ottimizzare al massimo il risultato in vista della gara grazie al suo talento e al suo stile di guida (in una qualifica che ha visto il compagno di squadra Lance Stroll eliminato in Q1 con il diciassettesimo tempo), merita veramente un plauso la performance di Tsunoda, approdato in Q3 in una qualifica che ha visto il compagno di squadra Daniel Ricciardo eliminato in Q1 e destinato (secondo quanto riportano i vari rumors) a lasciare la sua monoposto a Liam Lawson per le ultime gare di campionato, in modo da accelerare l’apprendistato del giovane pilota neozelandese in vista della prossima stagione che lo vedrà affiancare a tempo pieno proprio Tsunoda (con Ricciardo che starebbe valutando la possibilità di approdare in Nascar).

Per trovare le due Ferrari dobbiamo addirittura scendere in quinta fila, con entrambi i piloti senza tempo cronometrico, con Charles Leclerc nono e Carlos Sainz Jr (sopra raffigurato) decimo. Un’occasione a dir poco sprecata per i due piloti della Rossa, per i quali se non la pole position almeno la prima fila era sicuramente alla portata. A far purtroppo la differenza (come vedremo) le difficoltà nel mandare in temperatura le gomme, ma ancor di più il timing con cui sopratutto nel finale di Q3 Leclerc è stato mandato in pista.


Andando però per gradi, bisogna dire che nelle libere del venerdì la Ferrari si era comportata piuttosto bene, ribadendo quanto già visto ad esempio a Monaco, con una monoposto (la SF-24) dotata di una buona frenata, di una buona trazione in curva, e di sospensioni in grado di aggredire i cordoli. Se sul giro secco la Ferrari sopratutto con Charles Leclerc (sopra raffigurato) aveva fatto registrare il miglior tempo in FP1 e il secondo tempo (staccato di soli 58 millesimi dalla McLaren di Lando Norris) in FP2, sul passo gara la Rossa non aveva nulla da invidiare al team di Woking, mostrandosi molto performante con Carlos Sainz Jr. Se è vero che in FP3 questa mattina la monoposto sembrava essere un po' più in difficoltà (accusando un distacco piuttosto pesante nel secondo settore), con il tramontare del sole e la conseguente diminuzione delle temperature prevista in occasione delle qualifiche (disputate come da tradizione in notturna), la SF-24 era tornata a mostrare tutto il suo potenziale sopratutto con Leclerc sia in Q1 che Q2.

In Q3, però, ecco il primo colpo di scena. Al momento di effettuare il primo tentativo lanciato, Carlos Sainz Jr perde la monoposto al termine del suo outlap e va ad impattare con il retrotreno contro il muro presente all’altezza dell’ultima curva (la 19). L’impatto è piuttosto forte, ma per fortuna il pilota spagnolo esce illeso dalla sua monoposto.
Ai microfoni di Sky, Sainz (poleman lo scorso anno proprio a Singapore) ha provato a ricostruire cosa è successo, dichiarando di aver dovuto lasciar passare un paio di macchine nel terzo settore andando così a raffreddare le gomme, e che per avere una buona uscita dall’ultima curva ha provato ad accelerare prima, finendo però per sottovalutare la mancanza di grip e per prendere in pieno un bump presente in curva 17, che alla fine lo ha portato a perdere il controllo della monoposto e ad impattare contro il muro in curva 19.

Una volta esposta la bandiera rossa Sainz attraversa a piedi la pista per tornare ai box (che si trovano dall’altra parte della strada), senza aspettare l’arrivo della vettura di sicurezza. Ciò però obbliga la Federazione ad aprire un’investigazione nei suoi confronti, comminandogli una multa di 25.000 Euro. Sainz però dovrà pagare solo metà multa, con i rimanenti 12.500 Euro che rimarranno in sospeso fino al termine della stagione,a condizione che il pilota non commetta un’ulteriore infrazione di simile natura.

Come infatti leggiamo nel comunicato diffuso dalla Federazione, “gli steward hanno ascoltato il pilota della vettura 55 (Carlos Sainz), il rappresentante del team e hanno esaminato i dati del sistema di posizionamento/smistamento, il video e le informazioni dei commissari.
Dopo l'incidente durante la Q3 che ha causato una bandiera rossa, Carlos Sainz ha attraversato la pista e poi ha attraversato la strada di ingresso ai box. Gli steward hanno esaminato il video, hanno interrogato i commissari di pista e hanno sentito dal pilota che ha attraversato senza prima ottenere il permesso da un commissario. Il regolamento è esplicito sul fatto che ciò non è consentito ed è una situazione potenzialmente molto pericolosa. Inoltre, ciò è stato ribadito dal direttore di gara in una precedente riunione dei piloti.
Gli steward accettano che Sainz pensasse che la pista fosse libera perché era dopo l'ingresso ai box e c'era una bandiera rossa. Tuttavia, c'erano ancora cinque auto in circolazione ed era possibile che una potesse commettere un errore e non entrare in pit lane, o che fosse entrata in pit lane più velocemente di quanto Sainz pensasse. Inoltre, c'erano potenzialmente altri veicoli che entravano in pista di cui il pilota non era a conoscenza. Gli steward hanno paragonato questo ad altre penalità che sono state comminate di recente, che sono state comminate quando la pista era in condizioni di gara, ma sotto safety car e ritengono che questo sia un caso un po' meno grave, a causa della bandiera rossa. Inoltre, l'idea del pilota che si trovasse oltre l'ingresso ai box è un'altra circostanza attenuante. Ma alla luce della regolamentazione esplicita rafforzata nelle precedenti riunioni dei piloti, gli steward impongono la multa che è inferiore alle precedenti penalità e ordinano che la metà venga sospesa per il resto della stagione 2024, alla luce delle circostanze attenuanti.”

Se Carlos Sainz ha dunque chiuso la sua qualifica in decima posizione senza poter effettuare un giro lanciato in Q3, Charles Leclerc si è visto cancellare il proprio giro cronometrato dalla Direzione Gara (chiudendo in nona posizione) per mancato rispetto dei track limits in curva 2. Nel caso di Leclerc, però, è doveroso fare alcune considerazioni.

Dopo la pausa necessaria per riparare la barriera danneggiata dalla Ferrari di Carlos Sainz Jr, il Q3 riprende, con i piloti che decidono di scendere in pista con un solo tentativo lanciato. Nel caso di Leclerc, al pilota monegasco vengono tolte le termocoperte e fatto uscire in pitlane quando mancano proprio 4 minuti al termine della sessione. Tra la fila delle altre monoposto presente in pitlane e lo spazio da prendere all’uscita della stessa, Leclerc entra ufficialmente in pista quando mancano 3:08 al termine del Q3. Cinquantadue secondi in cui le sue gomme hanno perso temperatura. Ciò costringe Leclerc ad effettuare un outlap un po' più spinto per consentire alla monoposto di ritrovare (invano) la giusta temperatura sulle gomme, ma al momento di affrontare il suo giro lanciato il pilota monegasco non rispetta i track limits in curva 2, con il risultato che alla fine il suo tempo viene cancellato dalla Direzione Gara. Leclerc retrocede così in nona posizione, partendo in quinta fila al fianco del compagno di squadra Carlos Sainz Jr.

©@ScuderiaFerrari

Come dichiarerà lo stesso pilota monegasco a Sky, le gomme non erano pronte nemmeno al 50%, e Charles ha raccontato di aver fatto il possibile per portarle in temperatura, ma non c’è stato verso, e così è stato costretto a bloccare in curva 1, uscendo con parte della gomma fuoripista in curva 2, andando così a decretare la cancellazione del suo tempo (comunque sotto tono, gli avrebbe assicurato al massimo un settimo posto). Leclerc non nasconde la sua delusione: in Q3 a suo parere la monoposto aveva il potenziale per poter ottenere un primo o secondo posto, ci sarebbe stato solo da prendere dei rischi che alla fine non ha potuto prendere anche perché le gomme erano troppo fredde. Se a questo poi aggiungiamo che a Singapore la qualifica è tutto, il pilota monegasco non si fa troppe speranze per la gara: sicuramente domenica egli avrà fatto un reset e sarà tornato al 100%, ma al momento la sua delusione è davvero tanta.

Andando ad analizzare a mente fredda quanto occorso nell’ultimo tentativo lanciato di Leclerc, perché ad esempio non è stata anticipata la discesa in pista del pilota monegasco ad esempio a 4:30 prima della conclusione del Q3? Vero, probabilmente non sarebbe stato tra gli ultimi a scendere in pista, ma, così facendo Leclerc non solo avrebbe evitato la fila che poi ha trovato in pitlane, ma sopratutto avrebbe potuto riscaldarle adeguatamente nel corso dell’outlap, ritrovandosi poi ad effettuare un giro decisamente più pulito e prestazionale rispetto a quello poi cancellato. Non solo: se andiamo ad osservare il miglior tempo fatto da Leclerc in Q2 (1’29”747) non si può non rilevare quanto questo (alla luce dei tempi effettuati dai principali concorrenti in Q3) sarebbe valso al pilota monegasco il terzo posto in griglia, a dimostrazione che la Ferrari a Singapore aveva decisamente del potenziale.
Anche ripetendo quindi una prestazione similare, Leclerc avrebbe potuto portare la sua monoposto in una posizione decisamente migliore rispetto a quella dalla quale partirà domenica, chiamato (al pari di Carlos Sainz Jr) a una difficile gara di rimonta su una pista dove superare non è per nulla facile. Se ci riusciranno o meno, sarà solo l’andamento della gara (oltre a eventuali colpi di scena) a decretarlo.

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