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Lando Norris e Oscar Piastri regalano al team di Woking una prima fila in qualifica che mancava dal Gp del Brasile 2012. Terzo Verstappen davanti alla Ferrari di Carlos Sainz Jr e alla Mercedes di Lewis Hamilton. Leclerc sesto. Eliminati in Q1 Perez e Russell
Un’occasione preziosa da sfruttare adeguatamente. Su una pista come quella dell’Hungaroring dove partire davanti e fondamentale vista la difficoltà a poter effettuare i sorpassi, la McLaren al termine delle qualifiche del Gp d’Ungheria di Formula 1 (che hanno visto una diminuzione delle temperature dell’asfalto di ben 15° rispetto alle libere del venerdì) conquista una preziosissima prima fila con Lando Norris in pole position e con Oscar Piastri in seconda posizione. Un risultato, quello conseguito dal team di Woking al termine delle qualifiche, che conferma sostanzialmente quanto si era intravvisto in parte nella FP2 del venerdì pomeriggio ma sopratutto nella FP3 odierna, con Norris e Piastri abili a non consumare troppo le gomme nel primo settore per poi riuscire a ricavarne il massimo nel secondo e sopratutto nel terzo settore, potendo contare su una MCL38 che si è dimostrata essere non solo impeccabile sotto il profilo della trazione, ma anche molto buona nella percorrenza delle curve a medio-bassa velocità, con particolare attenzione all’ultima curva, che conferma (come già detto) la capacità di entrambi i piloti nel gestire perfettamente le gomme sul giro secco. Dote questa che in gara (con temperature prevedibilmente più alte rispetto a quelle odierne) potrebbe tornare utile sia per Norris che per Piastri, chiamati a dare il massimo per poter consentire finalmente alla McLaren di poter concretizzare in gara all’Hungaroring la netta superiorità tecnica evidenziata dal team di Woking negli ultimi due mesi, e alla fine mai concretizzatasi per un motivo o all’altro.
Dopo esser stato il più veloce in Q2, Lando Norris (sopra raffigurato in FP3) ottiene la sua terza pole in carriera (dopo quelle ottenute nel 2021 in Russia, e quest’anno in Spagna) sostanzialmente nel corso del primo run (1’15”227), con Piastri che nel secondo run riuscirà a completare la prima fila McLaren portandosi a 22 millesimi dal compagno di squadra, e con Verstappen che si posiziona in terza posizione a soli 46 millesimi dall’amico-rivale inglese.
Una prima fila speciale, quella McLaren in Ungheria, perché non solo mette fine a un tabù lungo quasi dodici anni (l’ultima prima fila in assoluto conquistata dal team di Woking era stata nel 2012 in Brasile con Lewis Hamilton in pole position davanti a Jenson Button), ma sopratutto dopo quasi sedici anni riporta il team inglese a partire con entrambe le proprie macchine davanti a tutti in terra ungherese (l’ultima prima fila McLaren in Ungheria era infatti datata 2 Agosto 2008, quando Lewis Hamilton conquistò la pole position davanti all’allora compagno di squadra Heikki Kovalainen, vincitore poi della gara).
Ecco, quindi, perché per Norris e Piastri sarà fondamentale riuscire a controllare la gara, evitando ogni possibile ritorno ad opera di Verstappen. Questo spiega peraltro come entrambi i piloti McLaren più che a festeggiare l’intera prima fila abbiano ovviamente la testa rivolta al Gp, che rappresenta che per lo stesso team inglese un’occasione davvero unica per vincere, da non sprecare per nessun motivo al mondo.
Intervistato al termine delle qualifiche dalla 31enne pilota britannica Alice Powell, Norris non ha nascosto la soddisfazione per la pole odierna sottolineando come la qualifica odierna non sia stata semplice nonostante alla fine fosse sempre stato davanti, sopratutto nel momento più significativo, concludendo che in ottica Gp il fatto di poter partire davanti con due macchine consentirà alla sua squadra di poter controllare la gara, e che se non vincerà non sarà stata per lui una buona giornata.
Anche Oscar Piastri sopra raffigurato nella FP3 odierna) ai microfoni di Alice Powell si è detto soddisfatto per l’intera prima fila conquistata dalla McLaren in Ungheria nonostante sia un po' deluso per essere arrivato a due centesimi dalla pole. In ottica gara gli piacerebbe poter lottare per la vittoria con il compagno di squadra Norris, senza però dimenticare quello che è diventato l’obiettivo della squadra, e cioè la conquista del titolo Costruttori, motivo per il quale è lecito immaginare un intelligente gioco di squadra in casa McLaren per evitare di poter essere riavvicinato da Verstappen (sotto raffigurato nel corso della FP3 odierna).
Comprensibile la delusione di Verstappen, che, una volta constatata la mancata pole position, non ha esitato a dare un pugno piuttosto deciso al volante, probabilmente anche indispettito per aver fornito un minimo di scia alla McLaren di Norris, poi vanificata dall’incidente occorso alla Racing Bulls di Tsunoda.
Al termine delle qualifiche ai microfoni di Alice Powell il campione olandese non ha nascosto di aver cercato di arrivare il più vicino possibile alla McLaren riuscendoci solo in parte e pagando un po' di aderenza rispetto alla MCL38. Detto questo, però, Max ha voluto provare a vedere anche il bicchiere mezzo pieno dovuto ai soli 46 millesimi di distacco dalla pole di Norris, auspicando in gara di poter essere più vicino alla McLaren, e aggiungendo nella consueta Press Conference al termine delle qualifiche che alla fine gli aggiornamenti portati per questa gara hanno si funzionato, ma che c’è ancora parecchio lavoro da fare se si vuole battere la McLaren (a cominciare dalla finestra di funzionamento apparsa piuttosto stretta, e che non consente di trovare facilmente un buon bilanciamento), in quanto pur essendo soddisfatto del suo giro era comunque arrivato al limite, spingendo anche più dello scorso anno. Verstappen ha poi concluso che solo nel caso in cui in gara dovesse trovare un buon bilanciamento, proverà a seguire le McLaren.
Per un Verstappen che ancora una volta ha provato ad ottimizzare al massimo con tutto il suo talento le prestazioni di una RB20 apparsa comunque in crescita con il nuovo pacchetto aerodinamico, c’è un Sergio Perez (a bordo della RB20 tradizionale dotata di nuovo fondo) che vede aggravarsi sempre più il suo momento di crisi, dal quale non sembra uscire. Se nella FP2 di venerdì pomeriggio aveva impressionato per aver trovato un passo gara addirittura migliore a quello di Verstappen, già in FP3 il gap a favore di Verstappen si era andato a dilatare a favore del campione olandese. In qualifica, poi, a poco meno di sette minuti dalla conclusione della FP1, ecco materializzarsi l’ennesimo errore di Checo, con il pilota messicano che finisce per perdere tra curva 8 e 9 il retrotreno della sua Red Bull (probabilmente dopo aver pizzicato troppo il cordolo) andando ad impattare con la fiancata sinistra e retrotreno contro il muretto, con danni piuttosto ingenti alla macchina e con una possibile sostituzione del cambio da mettere in preventivo alla luce dell’impatto piuttosto pesante, che riesce di compromettere forse definitivamente il suo futuro in Red Bull (e in Formula 1), aldilà del rinnovo contrattuale firmato lo scorso Giugno.
Perez is ok, but his Red Bull certainly isn't...
— Formula 1 (@F1) July 20, 2024
He'll start tomorrow's race from P15 at best #F1 #HungarianGP pic.twitter.com/tPGEEw3Lqg
Intervistato al termine delle qualifiche da Sky, Perez non nasconde il difficile momento che sta attraversando e dal quale non riesce a resettare, auspicando domenica in gara di poter tornare al suo livello.
In seconda fila al fianco di Max Verstappen partirà Carlos Sainz Jr (quarto, sopra raffigurato in FP3), ma il distacco piuttosto pesante rimediato nei confronti del poleman Norris (469 millesimi) così come di Verstappen sono chiaramente una dimostrazione del fatto che difficilmente la Ferrari su quella che sulla carta doveva essere una pista a lei favorevole difficilmente potrà puntare sulla vittoria o su un podio. Nonostante sia per il nuovo fondo che per le caratteristiche della pista il bouncing è stato fortunatamente piuttosto contenuto, è altrettanto evidente come in questo momento McLaren e Red Bull siano decisamente davanti alla Rossa, con Sainz abile a dare il massimo nel primo settore (risultando in alcuni frangenti anche il più veloce), mentre è nel secondo e in parte nel terzo settore che la SF-24 evidenzia tutte le sue criticità, pur riuscendo alla fine a tenersi alle spalle la Mercedes di Lewis Hamilton. La sensazione che emerge è quella di una Ferrari che per limitare l’effetto del bouncing abbia quasi rinunciato al carico aerodinamico, sintomo di una coperta corta che solo gli aggiornamenti previsti dopo la pausa estiva potranno forse colmare.
Intervistato al termine delle qualifiche, Sainz non nasconde che il quarto posto alla fine era il risultato migliore possibile, essendo stata la Ferrari ad eccezione della FP1 (che aveva visto il pilota spagnolo chiudere in prima posizione e Leclerc terzo) sempre dietro di tre-quattro decimi alla Red Bull e alla McLaren, e che in ottica gara proprio il quarto posto rappresenta forse il massimo obiettivo raggiungibile, ritenendo le prime tre posizioni bloccate (con Carlos che comunque assicura che proverà a sfruttare le possibilità offerte da chi sta davanti, per trasformare questo risultato in un podio o nella più ottimistica delle ipotesi in qualcosa di più) e che c’è ancora parecchio lavoro da fare per colmare il gap attualmente esistente.
Se Sainz si qualifica in quarta posizione, Charles Leclerc si deve accontentare del sesto posto al termine di una sessione di qualifica che ha visto il pilota monegasco (al pari delle libere) maggiormente in difficoltà alla guida della SF-24 rispetto al compagno di squadra spagnolo, come ben evidenziato dall’incidente occorso nella FP2 di venerdì pomeriggio, che ha messo fine con mezz’ora di anticipo alla sua seconda sessione di prove libere, e che ha giocoforza ribadito come al momento tra Leclerc e la sua SF-24 manchi quel feeling emerso nella prima parte di campionato.
Intervistato al termine delle qualifiche da Mara Sangiorgio (Sky Sport F1), Leclerc ha sottolineato come il feeling con la sua monoposto sia migliorato, ma che manca ancora la performance. Il pilota monegasco nell’analizzare il suo giro in Q3 non lo ha trovato male, ad eccezione dell’ultima curva dove si è ripresentato un problema simile a quanto già occorsogli lo scorso anno in Qatar, quando si mise a scalare marcia quando non voleva, affermando però che alla fine era una cosa più da volante che verrà comunque analizzata. Leclerc ha poi concluso che il giro poteva al massimo essere da quarta-quinta posizione, ma non di più, sostenendo che alla fine era il massimo che si potesse fare.
Più fiducioso è apparso il Team Principal Ferrari Frederic Vasseur, secondo il quale in buona parte il bouncing è stato sistemato, che la squadra è in condizioni migliori rispetto alla precedente gara di Silverstone, e che ora bisogna recuperare in termini di sviluppo, spingendo di più e crescendo anche sotto il profilo del carico aerodinamico, e che in ottica gara la temperatura più alta prevista in pista dovrà essere gestita al meglio dalla squadra, perché con più degrado sarà maggiore la possibilità di superare e di rimontare.
A sandwich tra le Ferrari di Sainz e di Leclerc troviamo al quinto posto la Mercedes di Lewis Hamilton (sopra raffigurato in FP3), che a differenza delle ultime stagioni ha sofferto non poco in qualifica all'Hungaroring, per via delle difficoltà congenite della W15 a trovare il corretto funzionamento delle gomme, evidenziando a sorpresa un passo indietro sia nelle curve a medio-bassa velocità così come in quelle a medio-alta velocità, quasi come se questa finestra così stretta impedisse alla squadra di trovare anche il giusto set-up, su una pista normalmente favorevole a un campione del calibro di Hamilton, che in Q2 si è salvato dall’eliminazione per dieci millesimi sulla Haas di Nico Hulkenberg.
Intervistato al termine delle qualifiche, Hamilton non ha nascosto la difficoltà da parte della squadra nel trovare un bilanciamento che impedisse alla sua macchina di scivolare, non nascondendo le difficoltà nel trovare la giusta finestra per far funzionare correttamente le gomme, arrivando però alla conclusione che difficilmente avrebbe potuto lottare per la pole position. In ottica gara il campione inglese ritene sarà interessante vedere qual è la loro velocità rispetto alle monoposto che lo circondano, affermando che il loro passo sulla lunga distanza è stato solido, per cui bisognerà aspettare e vedere cosa succede.
Se la Red Bull ha visto Verstappen chiudere in terza posizione e Perez eliminato in Q1 con il sedicesimo tempo, anche la Mercedes deve registrare oltre al quinto posto di Hamilton l’eliminazione a sorpresa di George Russell in Q1 con il diciassettesimo tempo dovuta a un errore della squadra, che ha messo poco carburante a bordo della Mercedes numero 63, costringendolo a tornare ai box in una fase in cui la pista stava decisamente migliorando dopo la pioggia caduta prima delle qualifiche.
Non è un caso se a detta di Russell il vero errore sia stato proprio quello di avere poca benzina nell’ultimo run in Q1, attribuendosi al contempo la responsabilità di essersi messo in quella posizione. Non c’è dubbio che l’eliminazione in Q1 è destinata a complicare non poco il proprio weekend, con Russell fortemente convinto di avere il passo per lottare per la pole o per le prime tre posizioni. Cosa che alla fine non sarà possibile dimostrare, dovendo partire dalle retrovie.
Le qualifiche del Gp d’Ungheria mostrano una buona quarta fila dell’Aston Martin (con il sopra raffigurato in FP3 Fernando Alonso settimo davanti al compagno di squadra Lance Stroll ottavo), ma è altrettanto evidente che gli 816 millesimi di gap tra la monoposto del pilota asturiano e il poleman Norris sono forse troppi, tenuto conto del buon livello dell’Aston Martin della passata stagione.
A chiudere la top ten troviamo la Racing Bulls (apparsa più a suo agio con il nuovo pacchetto aerodinamico introdotto in precedenza) con Daniel Ricciardo (sopra raffigurato in FP3)abile a mantenere un set di gomme soft nuove, ben utilizzato nell’ultimissimo tentativo lanciato in Q3 per superare il compagno di squadra Yuki Tsunoda e salire così al nono posto. Proprio il pilota giapponese ha perso il controllo della sua monoposto andando a sbattere all’altezza della curva 5 in Q3 piuttosto violentemente contro le barriere, andando a distruggere pesantemente la propria monoposto.
Yuki goes flying into the barriers!
— Formula 1 (@F1) July 20, 2024
A scary moment for Tsunoda, but the RB man was ok#F1 #HungarianGP pic.twitter.com/gdyPcY3Ogq
Tsunoda (decimo al termine delle qualifiche) per via delle elevate forze G emerse nell’impianto è stato portato precauzionalmente al Centro Medico, ma per fortuna sta bene, e la sua partecipazione non dovrebbe essere a rischio per il Gp d’Ungheria.
Q3 CLASSIFICATION
— Formula 1 (@F1) July 20, 2024
Elation for McLaren, redemption for Aston Martin and disappointment for RB#F1 #HungarianGP pic.twitter.com/IEBJEGXq70
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