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F1 Suzuka: Verstappen in pole, Ferrari soffre sul giro secco© Getty Images

F1 Suzuka: Verstappen in pole, Ferrari soffre sul giro secco

Il circuito di Suzuka si conferma congeniale alle caratteristiche tecniche della RB20, che conquista l’intera prima fila con Verstappen davanti a Perez. McLaren terza e sesta con Norris davanti a Piastri. Ferrari quarta con Sainz e ottava con Leclerc

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Cronaca di una pole annunciata. Il circuito giapponese di Suzuka conferma una volta di più di essere una pista capace di esaltare le caratteristiche della Red Bull, dominatrice delle ultime due edizioni. Non deve stupire, quindi, l’intera prima fila conquistata dalla scuderia austriaca con Max Verstappen (1’28”197) che conquista la sua 36° pole position in carriera (la quarta consecutiva da inizio stagione) precedendo di soli 66 millesimi il compagno di squadra Sergio Perez.

Una pole, quella di Verstappen (sopra raffigurato assieme a Jean Alesì dopo aver ricevuto il ruotino Pirelli destinato al poleman), che nasce fin dalla prima sessione di prove libere, dove una volta scesa in pista la RB20 ha confermato di trovarsi particolarmente bene sopratutto nel primo settore (caratterizzato dallo snake compreso tra curva 3 e curva 7), così come nel terzo (in particolare all’uscita della Triangle Chicane, ribattezzata poi Casio Triangle, che porta i piloti sul rettilineo del traguardo), con il tre volte campione del mondo olandese regolarmente il più veloce in pista. Alla luce di ciò era impossibile non pensare a Verstappen come il favorito numero uno per la pole position, cosa puntualmente verificatasi non solo in Q1, ma anche e sopratutto in Q2 e Q3, dove (a conferma dell’ottimo feeling della RB20 con la pista di Suzuka, e della bontà degli aggiornamenti introdotti in quella che è la gara di casa della Honda) è emersa anche la performance della monoposto gemella di Sergio Perez, staccato di soli 12 millesimi dal campione olandese in Q2 e di 66 millesimi al termine della decisiva Q3.

A vedersi così, sembrerebbe, dunque, l’ennesima prova di superiorità da parte della Red Bull, eppure il team austriaco non può stare del tutto tranquillo. A fronte di un’ottima performance sul giro secco (puntualmente ribadita in qualifica), le prove libere (FP1 per pochi minuti e FP3, vista l’impossibilità di poter contare sulla FP2 causa pioggia) hanno messo in evidenza non poche difficoltà nella simulazione del passo gara da parte del team campione del mondo. Vero, non conosciamo il quantitativo di benzina inserito nel serbatoio della RB20, ma la sensazione che emerge è quella di una macchina che, pur essendo più veloce di tutti in qualifica, in gara (al netto di eventuali colpi di scena, o di una simulazione non del tutto veritiera) dovrebbe essere un po' meno dominante del solito.

Una sensazione, questa, confermata anche dallo stesso Verstappen ai microfoni di Sky. Se da una parte il campione olandese ha dichiarato che nella conquista della pole position è stato a dir poco decisivo il primo giro lanciato in Q3 (nell’ultimo tentativo lanciato la preparazione al giro non è stata l’ideale, al punto da finire già le gomme anteriori a metà tornata), dall’altra non ha nascosto quanto le simulazioni del passo gara compiute in FP1 e FP3 non gli siano molto piaciute, definendole un’incognita in vista del Gp vero e proprio di domenica. Verstappen ha inoltre aggiunto che il passo gara evidenziato da Ferrari e McLaren sembrava migliore, ed auspica con un adeguato miglioramento del bilanciamento di poter restare davanti a loro in gara.

Anche Helmut Marko non è sembrato del tutto tranquillo in ottica gara. Ai microfoni della radiotelevisione austriaca ÖRF se da una parte il consigliere austriaco Red Bull ha elogiato in primis il progresso in qualifica di Sergio Perez (sopratutto nello snake del primo settore, cosa che poi gli ha consentito di tenere il ritmo di Verstappen nel proseguo del giro lanciato) così come la capacità della squadra di saper far funzionare da subito gli aggiornamenti introdotti per questa gara, dall’altra, però, non nasconde quanto la McLaren abbia ritrovato ritmo, e che per la gara sarà una lotta per la vittoria, tra le due Red Bull, la McLaren e la Ferrari.

Chi è apparsa in crescita a Suzuka è stata dunque la McLaren, che conferma quanto quella nipponica sia senza ombra di dubbio una pista amica per la MCL38, capace con Norris (sopra raffigurato) e con Piastri di conquistare il terzo e il sesto posto in griglia. In particolare il giovane talento inglese ha molto ben impressionato in qualifica, riuscendo a mettersi subito alle spalle delle due Red Bull di Verstappen e di Perez.
Intervistato al termine delle qualifiche, Norris ai microfoni di Sky non ha nascosto una certa sorpresa per essersi posizionato al terzo posto, subito alle spalle delle due Red Bull, sostenendo che alla fine per lui è stato decisivo il fatto di essere riuscito a mettere insieme tutto nel giro lanciato. In ottica gara il giovane Lando non nasconde che con le Mercedes, le Ferrari e l’Aston Martin alle sue spalle più veloci non sarà una gara facile come quella della passata stagione, ma al contempo ritiene che il suo passo gara sia forte, e spera di poterlo convertire in un buon risultato.

Restando all’interno del team di Woking è apparso piuttosto deluso Oscar Piastri, il quale al termine delle qualifiche non ha nascosto il rammarico per non essere riuscito (a differenza del compagno di squadra Norris) a fare la differenza, sostenendo di non essere più riuscito a partire dal Q2 a trovare il giusto ritmo.

In ottica gara la McLaren ha dimostrato nel corso delle simulazioni effettuate in FP1 e FP3 di aver un buon passo, ma non al livello di quello mostrato dalla Ferrari, che al termine delle qualifiche vede Carlos Sainz Jr (sopra raffigurato) in quarta posizione, e Charles Leclerc addirittura all’ottavo posto.

Se nel corso delle libere la SF-24 si è fatta preferire per quanto riguarda la simulazione del passo gara sia in FP1 che in FP3 (risultando in alcuni frangenti anche più veloce della Red Bull di circa un secondo), è sul giro secco che la Rossa ha evidenziato non poche difficoltà, con Carlos Sainz Jr ancora una volta più abile a trovare il limite della monoposto rispetto a Charles Leclerc quasi come se in primis il monegasco facesse più fatica a scaldare le gomme rispetto al compagno di squadra spagnolo, ma non solo.

Andando nei dettagli a paragonare le prestazioni dei due piloti Ferrari, la grande forza di Sainz è stata quella di perdere poco nei confronti di Verstappen sopratutto nello snake del primo settore (circa uno-massimo due decimi) a differenza di Leclerc, che paga circa due-tre decimi nei confronti del campione olandese della Red Bull, accusando del sottosterzo in curva 2 e una certa instabilità del posteriore della macchina in curva 7. Nel secondo settore (costituito da curve più lente) è Leclerc ad emergere rispetto a Sainz risultando anche più veloce di Verstappen, mentre nel terzo settore è nuovamente Sainz ad essere più veloce di Leclerc riuscendo a trovare un miglior punto di corda all’uscita della Triangle Chicane, e di conseguenza un miglior ingresso in curva rispetto al monegasco al momento di affrontare l’ultima curva che porta sul rettilineo del traguardo.

Così può essere spiegata la differenza di 104 millesimi tra Sainz e Leclerc, con il pilota spagnolo quarto e alle spalle della McLaren di Lando Norris, e con il pilota monegasco come detto solo ottavo, e apparso più in difficoltà nell’arco delle qualifiche al punto da necessitare di ben due tentativi lanciati in Q1 (e di due set di gomme soft nuovi) per passare il taglio, risultando però penalizzato in Q3, potendo fare solamente un unico tentativo lanciato.

In ottica gara se Sainz ai microfoni di Sky ha dichiarato che la Red Bull è ancora superiore in quanto nelle simulazioni fatte nel corso delle libere la Rossa era meno carica di benzina, e che realisticamente parlando l’obiettivo è il terzo gradino del podio da giocarsi con la McLaren di Lando Norris, Leclerc (chiamato alla rimonta dall’ottava posizione in griglia) ha fiducia sul passo gara, meno sulla possibilità di poter superare su una pista come quella di Suzuka, aggiungendo che sarà importante fare un’ottima partenza, e sperare che il passo sia sufficiente per superare le vetture davanti, in modo tale da poter ribadire l’ottimo passo gara mostrato nelle libere.

In quinta posizione (alle spalle della Ferrari di Carlos Sainz Jr) troviamo l’Aston Martin di Fernando Alonso (sopra raffigurato nel corso della FP3 odierna), in una giornata che ha visto il compagno di squadra Lance Stroll eliminato con il sedicesimo tempo nel corso del Q1. Da quanto fin qui emerso, le novità portate sull’AMR24 (nuove pance e nuovo diffusore) sembrerebbero a primo acchito aver funzionato, con il pilota asturiano capace di una buona prestazione sul giro secco, ma anche di un discreto passo gara sopratutto con le gomme dure.
Intervistato al termine delle qualifiche, Alonso nel sottolineare il passo avanti fatto rispetto alla scorsa stagione (con il gap sceso dal secondo e mezzo dalla pole dello scorso Settembre agli attuali quattro decimi) ritiene però che sia ancora necessario migliorare la monoposto. In ottica gara secondo il pilota asturiano la sua Aston Martin sarà chiamata a una gara di difesa: se è vero che nella simulazione del passo gara in FP3 aveva ottenuto delle buone performance con le gomme dure mentre le altre squadre avevano scelto altre mescole, domenica in gara la strategia sarà più o meno simile per tutti i team, per cui giocoforza la loro corsa sarà più sulla difensiva, con l’obiettivo di fare comunque una bella gara, auspicando che gli aggiornamenti introdotti diano delle buone risposte.

In settima e nona posizione troviamo le Mercedes di Lewis Hamilton e di George Russell, con l’eptacampione del mondo inglese apparso decisamente più a suo agio a bordo della W15 (meno in difficoltà rispetto alle previsioni della vigilia almeno sul giro secco) rispetto al più giovane compagno di squadra.
Al termine delle qualifiche Hamilton ai microfoni di Sky Sports Uk non ha nascosto la soddisfazione per essere riuscito finalmente a trovare il giusto assetto con la W15 (frutto anche di alcuni miglioramenti apportati alla vettura e al suo bilanciamento), e che rispetto alla scorsa stagione c’è stato indubbiamente un miglioramento, se consideriamo il gap di un secondo accusato lo scorso Settembre rispetto ai sette decimi attuali. In ottica gara l’eptacampione del mondo inglese è consapevole che sarà fondamentale il degrado gomme, e, avendo evidenziato nelle simulazioni di long run un passo simile a quello degli avversari, l’auspicio è quello di conquistare qualche punto.

Al nono posto, come detto, troviamo la Mercedes di George Russell, con il giovane pilota inglese che ha pagato un errore commesso in Q3. Al termine delle qualifiche Russell ha dichiarato che alla luce del gap piuttosto stretto tra McLaren, Ferrari e Aston Martin, era consapevole che tra queste vetture ci sarebbe stato al massimo uno-due decimi, per cui anche un errore come nel suo caso poteva costare caro, come effettivamente avvenuto nel suo caso. Detto ciò, però, il giovane pilota inglese è convinto del fatto (a differenza di altri colleghi) che Suzuka non sia la pista più difficile in cui superare, ed auspica di poter recuperare in gara, approfittando del degrado gomme, così come delle varie strategie possibili.

Nei primi minuti del Q1 Russell è stato suo malgrado protagonista di un unsafe release, con la squadra che lo ha mandato in pista proprio mentre in griglia stava sopraggiungendo la McLaren di Oscar Piastri, rischiando per poco il contatto tra le due monoposto, fortunatamente non avvenuto.

Al termine delle qualifiche il pilota è stato convocato dalla Direzione Gara, la quale alla fine ha deciso di comminare una multa di 5000 Euro alla Mercedes, assodando una responsabilità della squadra e non del pilota in questione.

A chiudere la top 10 troviamo al decimo posto la Racing Bulls di Yuki Tsunoda, che, nella gara di casa, ha preceduto ancora una volta il più esperto Daniel Ricciardo (eliminato in Q2 con l’undicesimo tempo).
Nelle dichiarazioni rilasciate sul sito ufficiale dello junior team Red Bull, Tsunoda ha ammesso di aver accusato un po' di pressione durante questo weekend, ma alla fine non ha nascosto la propria soddisfazione di essere riuscito ad entrare in Q3 davanti alla sua famiglia, ai suoi amici, e comunque davanti al pubblico di casa. La qualifica non è stata facile come all’interno del team si aspettavano, ma alla fine Yuki è convinto che la squadra abbia fatto un lavoro fantastico, con l’obiettivo di poter conquistare davanti alla sua gente un piazzamento a punti nei primi dieci che finora a Suzuka non è ancora riuscito a ottenere, con l’obiettivo di regalare al pubblico presente una bella gara.

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