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F1 Arabia Saudita: Verstappen in pole, Leclerc secondo© Getty Images

F1 Arabia Saudita: Verstappen in pole, Leclerc secondo

Il campione olandese della Red Bull conquista la sua 34° pole in carriera precedendo di 319 millesimi la Rossa del pilota monegasco. Terzo Perez con 39 millesimi sull’Aston Martin di Alonso. Undicesimo Bearman, chiamato in extremis per sostituire Carlos Sainz Jr (operato con successo di appendicite)

09.03.2024 ( Aggiornata il 09.03.2024 06:37 )

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Una vera e propria prova di forza. Nel giorno in cui Helmut Marko lascia intendere (nel corso di un’intervista rilasciata alla radiotelevisione austriaca ÖRF) che la prossima settimana potrebbe essere sospeso dalla Red Bull (in quanto sospettato di aver messo a disposizione della stampa numerose informazioni in merito all’indagine interna a carico del Team Principal Chris Horner), il suo pupillo Max Verstappen su Red Bull RB20 conquista la pole position del Gp dell’Arabia Saudita (la 34° in carriera, la prima a Gedda) con un vantaggio di 319 millesimi sul ferrarista Charles Leclerc (secondo), che ha a sua volta preceduto di 17 millesimi (336 rispetto alla pole di Verstappen) il pilota messicano Sergio Perez.

Una prova di forza, quella di Verstappen (premiato con il ruotino destinato al poleman dall'ex portiere ed attuale capodelegazione azzurro Gigi Buffon), che si è andata a concretizzare sin dalle prove libere, dove il campione olandese aveva impressionato sopratutto nel passo gara nella giornata di giovedì, riuscendo poi nella giornata odierna a partire dalla FP3 a trovare la giusta quadra anche nel giro secco. Nonostante il cambio di filosofia alla base della vettura, la RB20 (al pari delle precedenti monoposto Red Bull progettate da Adrian Newey) si conferma come una monoposto estremamente efficiente sotto il profilo aerodinamico, confermandosi estremamente ben performante nel primo settore, e riuscendo a ben emergere anche nel secondo e terzo settore (ad eccezione dell’ultima staccata, dove la Ferrari di Leclerc sembra migliore), nonostante la monoposto sia meno scarica rispetto ad alcuni rivali, trovando in Max Verstappen il pilota capace di esaltare tutto il potenziale della vettura.


Una vettura, la RB20, pensata principalmente in ottica gara, ma che il tre volte campione olandese riesce (mettendosi molto del suo stile di guida) a far esaltare anche sul giro secco, come si è visto nelle qualifiche in Bahrain, e sopratutto nella giornata odierna a Gedda, con la pole position conquistata con il tempo di 1’27”472. Intervistato al termine delle qualifiche, Verstappen ha sottolineato il grande lavoro svolto in nottata dalla squadra, che ha consentito di poter migliorare il comportamento della RB20 nelle curve in alta velocità, potendo così avere una migliore confidenza alla guida. Se il tre volte campione olandese è rimasto profondamente soddisfatto del primo giro compiuto in Q3, non altrettanto entusiasta è stato del secondo e ultimo tentativo lanciato, sostenendo che l’ultimo tentativo non lo aveva soddisfatto nella stessa maniera, eppure nonostante ciò è comunque arrivata una preziosissima pole.

Una gioia, quella della pole di Verstappen, che inevitabilmente però viene colpita (come detto all’inizio) dalla notizia della possibile sospensione di Helmut Marko (sopra raffigurato lo scorso anno con Verstappen in Belgio), a cui il tre volte campione del mondo olandese è molto legato, al punto da paventare lo scorso Ottobre un suo addio alla Red Bull (nonostante il contratto in scadenza a fine 2028) qualora l’ottantenne ex pilota di Graz fosse stato allontanato dalla squadra. Ipotesi alla fine non verificatasi, con lo stesso Marko che è stato riconfermato all’interno del team Red Bull per le prossime tre stagioni, ma che il litigio piuttosto intenso che aveva visto protagonisti in Bahrain il Team Principal Chris Horner e Jos Verstappen (con il padre del tre volte campione del mondo olandese fotografato al termine della gara a colloquio con il Team Principal Mercedes Toto Wolff) ha portato nuovamente alla ribalta, così come le notizie di queste ore.

Intervistato da Sky Sport F1, Verstappen ha commentato la notizia di una possibile sospensione di Helmut Marko dichiarando che Helmut è una parte importante non solo per lui ma anche per la squadra, e che sarebbe davvero una cosa pazza qualora andasse via Marko. Termine, cosa pazza, non usato a caso. Ricordiamoci, infatti, che nella conferenza stampa tenuta mercoledì il campione olandese aveva dichiarato che solamente delle cose folli lo avrebbero spinto a lasciare la Red Bull prima della scadenza naturale del contratto, prevista a fine 2028. L’allontanamento di Helmut Marko sarebbe, dunque, una di quelle. Non solo: a voler ulteriormente mettere benzina sul fuoco ci ha pensato il Team Principal Mercedes Toto Wolff (fortemente intenzionato a portare Verstappen in Mercedes in sostituzione di Lewis Hamilton, dal 2025 in Ferrari), che per la prima volta ai microfoni di Sky Deutschland ha aperto alla possibilità di portare in Mercedes proprio Helmut Marko. Una prima mossa per poi arrivare a Verstappen?

Tornando alla pista, a conferma del valore della Red Bull RB20 troviamo in terza posizione Sergio Perez (sopra raffigurato nel corso della FP3 odierna) su una pista congegnale al pilota messicano, in passato autore delle pole 2022 e 2023 sul circuito di Gedda (nonché vincitore lo scorso anno). Nel riconoscere il giro strepitoso compiuto da Verstappen, Checo non nasconde un po' di rammarico per non aver potuto raggiungere la seconda posizione (e di conseguenza la prima fila) a causa del mancato miglioramento del proprio tempo nell’ultimo tentativo lanciato, mostrando però di avere grande fiducia per la gara (che immagina divertente, e che ipotizza con tantissima azione in pista e con le macchine vicine a lui simili come valori).

Alle spalle della Red Bull troviamo la Ferrari, che si conferma anche in Arabia Saudita seconda forza bissando con Charles Leclerc la prima fila già conquistata dal pilota monegasco lo scorso weekend in Bahrain. Una giornata, quella odierna, iniziata piuttosto male per la scuderia di Maranello, con la notizia del ricovero in ospedale a Gedda di Carlos Sainz Jr (che già nei giorni scorsi non stava benissimo) e la diagnosi di un’appendicite, prontamente operata.

Come emerge dal tweet Ferrari, per fortuna l’intervento è perfettamente riuscito, e ora il pilota spagnolo (al quale vanno i migliori auguri di pronta guarigione) dovrà trascorrere un periodo di riposo in ospedale, con l’auspicio di rivederlo quanto prima (già tra due settimane in Australia?) al volante della sua Rossa numero 55.

Al suo posto la Ferrari ha richiamato d’urgenza il 18enne pilota di riserva Oliver Bearman, impegnato questo fine settimana a Gedda con il team Prema in F2. Il 18enne talento della Ferrari Driver Academy dopo aver conquistato la pole position in F2 si è dovuto adattare di fretta e furia a una monoposto che non aveva mai avuto modo di provare dal vivo (l’unico test su una monoposto di F1 ad effetto suolo era avvenuto lo scorso fine Gennaio a Barcellona utilizzando la F1-75 del 2022), testandola solamente in FP3 prima delle qualifiche.

Alla luce di tutto ciò, pertanto, l’undicesimo tempo in qualifica (1’28”642) aldilà dell’eliminazione in Q2 può essere considerato un’ottima prestazione, visto e considerato anche che in alcuni frangenti sia in Q1 che in Q2 Bearman (sopra raffigurato in FP3) si è preso anche la soddisfazione di essere davanti all’eptacampione del mondo inglese della Mercedes (e prossimo ferrarista) Lewis Hamilton, mancando l’accesso alla Q3 per soli 36 millesimi rispetto al tempo realizzato in precedenza dal più esperto connazionale. Da ricordare, infine, che prima di Bearman l’ultimo pilota ad aver esordito in Formula 1 al volante di una Ferrari era stato Arturo Merzario in occasione del Gp di Gran Bretagna (corso sul circuito di Brands Hatch) nel 1972.

Soffermandoci, invece, su Leclerc, il pilota monegasco ha fatto il massimo con una Rossa assettata più in ottica gara (vedi gestione delle gomme) piuttosto che sul giro secco (per via del maggior carico dell’ala posteriore), finendo per soffrire maggiormente nel primo settore salvo poi comportarsi meglio nel secondo e sopratutto nel terzo settore. Se la SF-24 si conferma una monoposto dell’anteriore molto preciso, è il retrotreno che non convince ancora del tutto, dando quasi la sensazione di ballare un pò (presumibilmente per via della nuova sospensione posteriore, che deve essere ancora ben inquadrata dai tecnici, per quanto concerne le regolazioni).

Ai microfoni di Sky Sport F1 Leclerc non è sembrato particolarmente soddisfatto per il secondo posto in griglia, sostenendo che dal Q1 non è mai riuscito a trovare il feeling giusto con la gomma nuova (sopratutto con quella posteriore), accusando tanto sovrasterzo, al punto da aver provato a fare un doppio giro di riscaldamento nel primo tentativo in Q3, che, purtroppo, non ha funzionato. A quel punto il pilota monegasco è tornato alla consueta procedura, ma non è cambiato nulla. Nonostante questo, però, Leclerc, è molto contento per il secondo giro in Q3 con cui è riuscito a conquistare la prima fila (seppur staccato di 319 millesimi da Verstappen) e auspica di poter ottenere un buon risultato in gara, pur utilizzando l’ala posteriore più carica.
Nel corso della consueta intervista effettuata al termine delle qualifiche, il pilota monegasco non ha mancato di fare a Carlos Sainz Jr i migliori auguri di una pronta guarigione.

In serata, peraltro, lo stesso Sainz via X ha dichiarato di sentirsi già meglio dopo l'operazione, e ha voluto ringraziare sia i tifosi per i messaggi inviatigli, sia tutti coloro che si sono presi cura di lui in questi giorni (e in particolare i medici dell'ospedale delle forse armate King Fahad. Nel fare i complimenti per le qualifiche ad Oliver Bearman e a Charles Leclerc, Sainz ha concluso il suo tweet augurando alla Ferrari buona fortuna per la gara. 

Alle spalle dei primi tre qualificati troviamo in quarta posizione l’Aston Martin di Fernando Alonso, che conferma la buona competitività dell’AMR24 sul giro secco (grazie anche al decimo posto di Lance Stroll), già emersa anche in Bahrain. Resta solo da capire quale sarà il comportamento sul passo gara: se sul circuito del Sakhir Alonso aveva progressivamente perso prestazione chiudendo la gara al nono posto (davanti al compagno di squadra Stroll), anche in Arabia Saudita l’AMR24 non ha particolarmente impressionato nella simulazione effettuata nel corso della FP2, con un importante decadimento prestazionale delle gomme sulla monoposto di Alonso quantificabile in circa un secondo apparso nel corso dello stint effettuato con gomme medie.

In quinta e sesta posizione troviamo le McLaren, con Oscar Piastri (sopra raffigurato) davanti a Lando Norris: come abbiamo potuto vedere sia nelle prime due sessioni di prove libere che in qualifica, la MCL38 si comporta molto bene sopratutto nel primo settore (e in particolare nello snake) a conferma di una buona efficienza con le curve medio-veloci, salvo poi essere meno performante nel secondo e terzo settore.

Scenario, opposto a quello della Mercedes (settima con il sopra raffigurato Russell, e ottava con Hamilton, apparso in evidente difficoltà al punto da cercare un assetto più carico in FP3 salvo poi ritornare all’assetto più scarico preferito dal più giovane compagno di squadra): se nel primo settore la W15 soffre in maniera piuttosto evidente (con Hamilton che si è lamentato di mancanza di stabilità), nel secondo e nel terzo settore le cose migliorano, con la monoposto che per via dell’ala molto scarica è piuttosto veloce in rettilineo. Resta però da capire la validità del passo gara, che (per quanto visto nel corso della FP2) potrebbe essere paragonabile a quello della McLaren, nonostante il differente carico aerodinamico esistente tra le due monoposto (un po' più carica la MCL38, decisamente scarica la W15).

A completare la top 10 troviamo al nono posto la Racing Bulls di Yuki Tsunoda (sopra raffigurato in FP3), il quale ha ribadito ancora una volta sul giro secco di essere sorprendentemente più veloce di Daniel Ricciardo (quattordicesimo ed eliminato in Q2).

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