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F1 Bahrain: Verstappen in pole, Leclerc secondo© Getty Images

F1 Bahrain: Verstappen in pole, Leclerc secondo

Il tre volte campione del mondo olandese della Red Bull conquista la sua 33°pole in carriera davanti al pilota monegasco della Ferrari e alla Mercedes di George Russell. Sainz quarto, Hamilton nono

02.03.2024 ( Aggiornata il 02.03.2024 07:51 )

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Una qualifica dall’esito apparentemente simile a tante altre (già viste nel corso della passata stagione), ma con una differente chiave di lettura. Se Max Verstappen su Red Bull conquista la pole position del Gp del Bahrain (la 33°in carriera, la seconda consecutiva sul circuito del Sakhir) in quella che rappresenta la prima tappa del Mondiale 2024 di Formula 1, il secondo posto della Ferrari di Charles Leclerc (staccato di 228 millesimi dal rivale olandese e davanti alla Mercedes di George Russell, terzo, andando così a richiamare il podio dell'ultima gara dello scorso campionato ad Abu Dhabi nello stesso preciso ordine) assume quasi la sensazione di un’occasione persa, alla luce del fatto che il miglior tempo fatto registrare dal pilota monegasco in Q2 (1’29”165) è stato di 14 millesimi più veloce del tempo che ha garantito la pole position in Q3 al tre volte campione del mondo olandese (1’29”179), e in uno scenario generale che ha visto un riavvicinamento prestazionale tra le varie monoposto (ben rappresentato dal fatto che in Q1 tutti e venti i piloti fossero racchiusi in poco più di un secondo, e che in Q3 nove dei dieci piloti qualificati fossero compresi addirittura in 531 millesimi).

In questo quadro è chiaro che non solo il singolo errore, ma anche la perfezione della messa a punto della monoposto può essere decisiva, e sotto questo aspetto la Red Bull nelle mani di Max Verstappen ha finito con il fare la differenza. Se nel corso delle prove libere sia Verstappen (in FP1 e FP2) che Perez (sopratutto in FP3) si erano lamentati in più frangenti della cambiata classificandosi alla meglio in terza posizione (con Verstappen in FP3, dopo due sesti posti ottenuti dal campione olandese in FP1 e FP2), la Red Bull RB20 vista in qualifica si è rivelata essere una monoposto estremamente efficace (in particolare nel primo settore), seppur caratterizzata da un set-up più difficile da trovare rispetto alla monoposto dominatrice della passata stagione. Se a questo aggiungiamo poi una scia fortuita in rettilineo ad opera della McLaren di Oscar Piastri, ecco quindi come (a detta di Verstappen) la pole odierna sia da considerarsi inattesa, come da lui stesso dichiarato a Jolyon Palmer nel corso della consueta intervista post-qualifiche.

Discorso diverso dovrebbe avvenire con il passo gara, sulla carta più congegnale alla RB20, che si candida con il tre volte campione olandese al ruolo di favorita del Gp del Bahrain, vista l’ottima gestione gomme emersa anche nella simulazione del long run effettuata nel corso della FP2.

Con Verstappen ancora una volta davanti a tutti, la Red Bull deve registrare anche il quinto posto in griglia di Sergio Perez, a 358 millesimi dalla pole del campione olandese. Il pilota messicano al termine delle qualifiche ha commentato piuttosto positivamente l’esito della sua qualifica, sostenendo che il quinto posto non è risultato da sottovalutare, visto che la squadra ha deciso con lui di salvare un set di gomme soft in vista della gara, su una pista come quella del Sakhir dove si può superare, e alla luce del fatto che la RB20 ha dimostrato di possedere un buon passo gara.

Le qualifiche del Gp del Bahrain vedono in seconda posizione (e in prima fila al fianco di Max Verstappen) la Ferrari di Charles Leclerc, ma per il pilota monegasco e per la scuderia di Maranello il risultato odierno (che vede anche Carlos Sainz Jr in quarta posizione) rappresenta sostanzialmente un’occasione persa.
Se nelle prime tre sessioni di prove libere era stato Sainz ad emergere facendo registrare addirittura il miglior tempo al termine della FP3, nel corso delle qualifiche a mettersi più in evidenza (dopo il miglior tempo in Q1 fatto registrare dal pilota spagnolo) è stato in Q2 e in Q3 Leclerc, il quale risolte le difficoltà sul fronte set-up accusate nel corso delle prove libere, in qualifica ha dato come sempre il massimo per tentare di conquistare la prima pole position dell’anno.
Se in Q2 il pilota monegasco aveva ottenuto la migliore prestazione cronometrica con il tempo di 1’29”165 (tempo più veloce di 14 millesimi rispetto alla pole fatta segnare da Verstappen), in Q3 le sbavature compiute nell’ultimo tentativo lanciato (significativa quella in curva 11) in aggiunta alla scia di Piastri (di cui Verstappen ha potuto usufruire) e a una gestione non del tutto perfetta a detta di Charles della qualifica ad opera dei tecnici della Rossa (vedi la discesa precauzionale in pista nel finale della Q1 con un set di gomme soft nuove, che di fatto lo ha privato nel primo stint del Q3 di un tentativo con gomme nuove) hanno impedito a Leclerc di poter attaccare una pole che poteva decisamente essere alla sua portata, avendo fatto registrato un tempo di 1’29”407, che gli è valso la seconda posizione a 228 millesimi dalla pole di Verstappen.

Una situazione, questa, occorsa in parte anche a Carlos Sainz Jr (qualificatosi in quarta posizione), il quale dopo essersi ben comportato sia in Q1 che in Q2, non è riuscito a trovare in Q3 quel salto di qualità che gli avrebbe potuto consentire di lottare quantomeno per la prima fila. Intervistato da Sky al termine delle qualifiche, il pilota spagnolo della Ferrari non ha nascosto che un po' tutti si aspettavano la pole position di Verstappen, ma che dopo il Q1 e il Q2 si sentiva in lotta per la pole, salvo poi non riuscire a trovare in Q3 per una ragione ancora ignota quei 2-3 decimi che la squadra normalmente è solita garantire, facendo registrare con gomma nuova un tempo simile a quello effettuato in Q2 con gomma usata.

Nonostante le difficoltà registrate in Q3, nel corso delle qualifiche la Ferrari ha dimostrato con la SF-24 di soffrire sul giro secco ancora un pochino nel primo settore (più di velocità), salvo però emergere molto bene nel secondo e terzo settore, a conferma che aerodinamicamente parlando la nuova monoposto ha sicuramente fatto un passo in avanti per quanto concerne bilanciamento e carico aerodinamico, riuscendo a trovare con più facilità rispetto al passato maggiore velocità in curva (e in particolare nello snake) e di soffrire molto meno di prima il vento (vero e proprio tallone di Achille della SF-23). Resta ora da capire come si comporterà in gara la SF-24, ma delle simulazioni effettuate sia nei test che nella FP2 sembra emergere un deciso passo in avanti rispetto alla SF-23 della passata stagione, anche se non ancora al livello della Red Bull di Max Verstappen, con un distacco al momento quantificabile sui 2-3 decimi al giro.

Qualifica in chiaroscuro in casa Mercedes: se George Russell (sopra raffigurato nel corso della FP3) conquista un preziosissimo terzo posto in griglia (a sandwich tra le due Ferrari di Leclerc secondo e di Sainz quarto), Lewis Hamilton deve accontentarsi di un nono posto. Una monoposto, la W15, che nella giornata di giovedì aveva molto ben impressionato sul giro secco (a differenza dei test, dove si era fatta preferire sul passo gara), ma che al contempo lavorava troppo sulle gomme posteriori. Da qui la modifica sull’assetto (come ha rilevato il Team Principal Toto Wolff) che solo in gara potrà essere valutata con più precisione.
In merito poi alla differenza prestazionale tra i due piloti, Lewis Hamilton (nono) nel fare i complimenti a Russell per il terzo posto in griglia ha dichiarato di aver scelto un assetto diverso al più giovane compagno di squadra, auspicando che questa scelta non finisca per penalizzarlo anche in gara.
Resta quindi da valutare quale potrà essere il comportamento della W15 per quanto riguarda il passo gara, con il Team Principal Mercedes Toto Wolff che ha dichiarato che allo stato attuale firmerebbe per il podio, dando per scontato il vantaggio della Red Bull e di Verstappen, favoriti per la vittoria in Bahrain.

Tra i protagonisti delle qualifiche del Gp del Bahrain merita una menzione speciale Fernando Alonso (sopra raffigurato nel corso della FP3). Se il compagno di squadra Lance Stroll inizia la stagione con una eliminazione in Q2 (12°tempo), il campione asturiano qualifica la sua Aston Martin al sesto posto arrivando a soli cinque centesimi dalla Red Bull di Sergio Perez (quinto). Avendo un solo set di gomme soft nuove a disposizione, Alonso ha effettuato un solo run in Q3, con tanto di record nel settore centrale. Comprensibile al termine delle qualifiche il suo entusiasmo per il risultato raccolto, con lo stesso campione spagnolo che auspica di poter salire sul podio così come un anno fa.

In quarta fila (settimo e ottavo posto) troviamo la McLaren, con Lando Norris (sopra raffigurato nel corso della FP3) che precede di 69 millesimi il compagno di squadra Oscar Piastri. Un risultato, quello odierno, che ribadisce una volta di più (anche considerando le ultime due stagioni) come il circuito del Sakhir non sia congegnale alle caratteristiche tecniche della MCL38, aldilà degli errori che Norris può aver commesso nel suo ultimo run in curva 1 e curva 4. Se lo stesso pilota inglese al termine delle qualifiche ha dichiarato che solo con temperature più basse la macchina ha cominciato a prendere vita (in gara, però, le ultime previsioni meteo indicano un deciso aumento delle temperature), Piastri si è soffermato sul fatto che indubbiamente il circuito del Sakhir in Bahrain non sia adatto alla loro macchina ma che in ottica iridata Red Bull e Ferrari non sono così veloci come si aspettavano, auspicando un andamento piuttosto altalenante nell’arco della stagione.

A chiudere la top ten troviamo al decimo posto la Haas di Nico Hulkenberg, con il pilota tedesco che (come già è avvenuto più volte la scorsa stagione) sul giro secco è riuscito a fare la differenza, portando il team americano in un insperato Q3, con un potenziale piazzamento a punti che ora dovrà essere confermato anche in gara.

Scorrendo in classifica, troviamo le Visa CashApp RB rispettivamente di Yuki Tsunoda (undicesimo) e Daniel Ricciardo (quattordicesimo). Se il pilota australiano di origini italiane era stato sorprendentemente il più veloce al termine della FP1, nelle prove libere successive e in qualifica il team di Faenza ha cominciato progressivamente a regredire andando a perdere prestazione, con Tsunoda a soli sette millesimi dall’accesso in Q3. La sensazione nel caso del team di Faenza è che entrambi i piloti (e in particolare Ricciardo) in condizioni di pista più fresche non siano riusciti ad estrarre il massimo dalla propria monoposto.

Non c’è dubbio, però, che la delusione di giornata sia rappresentata senza il benchè minimo dubbio dall’Alpine, qualificatasi in ultima fila con Esteban Ocon (penultimo) davanti a Pierre Gasly (ultimo). Già alla vigilia di questo primo weekend di gara i piloti non avevano nascosto che quella del Bahrain sarebbe stata una gara piuttosto complicata dopo le difficoltà emerse già nel corso della passata stagione, ma nessuno si sarebbe indubbiamente immaginato un risultato di questo tipo, nonostante la monoposto fin dai test non avesse particolarmente impressionato. L’obiettivo per entrambi, a questo punto, è massimizzare il risultato in gara, con la squadra chiamata a impostare un duro lavoro di recupero, che possa consentire al team francese di poter quantomeno risalire fino alla top ten.

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