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Monoposto Formula 1 2024: Alpine, Williams, Racing Bulls, Sauber e Haas© Getty Images

Monoposto Formula 1 2024: Alpine, Williams, Racing Bulls, Sauber e Haas

Ultimo appuntamento con l’analisi tecnica delle monoposto 2024: ci occupiamo di Alpine, Williams, Visa Cash App RB (Racing Bulls, ex AlphaTauri) dello Stake F1 Team Kick Sauber (ex Alfa Romeo) e della Haas.

26.02.2024 ( Aggiornata il 26.02.2024 10:31 )

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Dopo aver analizzato le nuove monoposto di Red Bull, Mercedes, Ferrari, McLaren e Aston Martin, dedichiamo questa ultima puntata alle rimanenti squadre partecipanti al Mondiale di Formula 1: Alpine, Williams, Visa CashApp RB, Stake F1 Team Kick Sauber e Haas.

Alpine A524

Motore: Renault E-Tech RE24 V6 1.6 turbo ibrido
Piloti: Esteban Ocon (31), Pierre Gasly (10).

Una monoposto apparentemente simile a quella 2023, ma in realtà progettata per favorire una miglior simbiosi tra telaio e motore. L’Alpine A524 si presenta al via del mondiale 2024 con l’obiettivo di risalire la china dopo una stagione che l’ha vista retrocedere al sesto posto in Classifica Costruttori dopo il quarto posto ottenuto nel 2022 (potendo contare anche su un Alonso in più).

La prima cosa che si nota paragonando la A524 alla A523 dello scorso anno è la posizione del pilota, che si presenta (come sulla Mercedes W15 di quest’anno) più arretrata rispetto alla monoposto 2023, così come la differente posizione del cono anti-intrusione. L’ala anteriore (filosofia outwash) è stata ridisegnata e presenta un leggero cucchiaio sul profilo principale, mentre il muso si presenta più largo, oltre ad essere più arrotondato e schiacciato nella sua porzione inferiore a contatto con l'elemento principale dell'ala. La sospensione anteriore si presenta con lo schema push-rod, con il braccio anteriore del triangolo superiore portato più in alto sulla scocca per estremizzare l’effetto anti-dive.
Le bocche dei radiatori si presentano larghe e schiacciate, mentre l’airbox si conferma quadrato con due orecchiette ai lati dell’airbox.

Le pance si confermano picchiate, con il sottosquadro che si presenta più accentuato, favorendo così un progressivo incanalamento dei flussi sotto la carrozzeria.

Da rilevare poi sopra gli specchietti retrovisori la presenza sulla A524 con livrea rosa di due L rovesciate, le quali assumono la funzione di deviatore di flusso, e che hanno l’importante funzione di pulire il flusso d’aria destinato al retrotreno. Questa soluzione, però, non è stata utilizzata durante i test. 

La sospensione posteriore conferma lo schema push-rod, ed è possibile apprezzare lo sfalzo in altezza tra i triangoli anteriore e posteriore volto ad estremizzare il fenomeno anti-dive. L’ala posteriore è sorretta da un monopilone su cui a sua volta è stato inserito il comando di funzionamento del DRS.


Williams FW46

Motore: Mercedes AMG F1 M14 E Performance V6 turbo 1600 cm³
Piloti: Alexander Albon (23), Logan Sargeant (2).

Una monoposto tradizionale, senza soluzioni particolarmente innovative. Così può essere considerata la Williams FW46, presentata a ridosso dei test invernali, dopo che nelle scorse settimane era stata presentata al Puma Store di New York la nuova livrea. Anche la Williams (come Mercedes e Aston Martin) godrà del nuovo cambio accorciato di circa 30 mm per cui assieme a un differente posizionamento del motore è molto probabile che anche Albon e Sargeant guideranno in una posizione più arretrata rispetto alla FW45 della passata stagione.
L’ala anteriore (di chiara filosofia outwash) si presenta con un piccolissimo cucchiaio centrale, mentre il muso (come sulla FW44 del 2022) torna ad appoggiarsi sul secondo elemento dell’ala. Lo stesso muso, peraltro, si presenta più largo rispetto a quello presente sulla FW45 della passata stagione, andando quasi a ricordare quello dell’Alpine. La sospensione anteriore segue lo schema push-rod, con il triangolo superiore alzato il più possibile andando così ad estremizzare l’effetto anti-dive. I convogliatori di flusso posti dinanzi all’ingresso dei canali Venturi sembrano essere disposti diversamente rispetto alla FW45, così come di nuova concezione è il deviatore di flusso posto lateralmente in prossimità del canale Venturi.
Le bocche dei radiatori si presentano più larghe rispetto alla FW45 e un pochino più schiacciate così come le pance si confermano picchiate, con la parte inferiore delle fiancate che sembra in apparenza piuttosto schiacciata.

L’airbox è simile come forma a quello della passata stagione, ma di dimensioni minori.
La sospensione posteriore conferma a sorpresa lo schema pull-rod, mentre l’ala posteriore è sorretta da un monopilone su cui (come visto su altre monoposto) è stato inglobato il comando del DRS.

Una piccola nota in merito alla FW46: sin dall’avvento dell’era turbo-ibrida (2014), la Williams a differenza di tutte le altre squadre era solita inserire il display con tutti i dati (mappatura motore, marcia, tempo sul giro, ecc) all’interno del telaio, con il rischio, però, che una volta che si andava a ruotare il volante, o sterzando, il pilota non potesse avere accesso a queste informazioni a dir poco basilari.

Dopo dieci anni con la FW46 il team di Grove si allinea a tutte le altre squadre inserendo questo display all’interno del volante (come possiamo vedere dalle foto diffuse sui social dalla Williams), il quale assume così una forma simile a quello della Mercedes.

Visa CashApp RB F1 Team VCARB01

Motore: Red Bull Powertrains RBPTH002 1.6 V6 a 90° turbo ibrido
Piloti: Daniel Ricciardo (3), Yuki Tsunoda (22).

Una monoposto che ricorda non poco la RB19 della passata stagione, pur se con una propria autonomia. Alla luce della chiusura della filiale inglese di Bicester e del conseguente trasferimento a Milton Keynes, lo junior team Red Bull (che assume da quest’anno la nuova denominazione di Visa CashApp RBF1 Team, e che chiameremo più semplicemente Racing Bulls) si lega ancora di più alla casa madre con l’obiettivo di salire ulteriormente la classifica, arrivando con regolarità dentro la top 10 e lottare per la zona punti (se non per qualcosa di più importante).

In un contesto che ha visto l’addio al termine della passata stagione dello storico Team Principal Franz Tost (sostituito dall’ex Ds Ferrari Laurent Mekies), la prima cosa che colpisce della nuova Racing Bulls vista dall’esterno è la sua nuova livrea, che ricorda moltissimo quella già usata a suo tempo dal team dal 2017 al 2019 quando si chiamava Toro Rosso. L’unica differenza, rispetto a quella livrea, è la presenza delle strisce bianco-rosse (di cui una orizzontale laterale) invece della sola riga orizzontale laterale rossa.

Confrontando l’AT04 della passata stagione con la nuova VCARB01 è impossibile la netta differenza tra le due vetture, a cominciare dal muso della monoposto che (pur confermando l’appoggio sul profilo principale dell’ala) si presenta più profilato e stretto. L’ala anteriore conferma la filosofia outwash.
A differenza dell’AT04, la sospensione anteriore presenta adesso lo schema pull-rod, con il triangolo superiore sfalsato in altezza rispetto a quello inferiore per ottimizzare l’effetto anti-dive, e a prima vista sembra addirittura identica a quella montata lo scorso anno sulla Red Bull RB19.

Le bocche dei radiatori si presentano leggermente più squadrate, mentre le pance si presentano differenti anche rispetto alla stessa Red Bull, con il chiaro fine di indirizzare più aria possibile verso il diffusore.

L’airbox è di forma quadrata e sembra piuttosto simile a quello della Red Bull, così come identica alla RB19 è la sospensione posteriore, che ovviamente presenta lo schema push-rod, con i braccia multilink che già abbiamo avuto modo di vedere lo scorso anno sulla RB19. L’ala posteriore (il cui profilo principale si presenta a cucchiaio) come lo scorso anno viene sorretta da un monopilone, su cui è appoggiato anche il comando del DRS.

Stake F1 Team Kick Sauber C44

Motore: Ferrari 066/12 1.6 V6 turbo ibrido
Piloti: Valtteri Bottas (77), Guanyou Zhou (24).

Nella prima delle due stagioni di transizione (in attesa che dal 2026 si trasformi nella squadra corse Audi), la Sauber si presenta al Mondiale 2024 di Formula 1 con una monoposto che, come vedremo, riprende alcune soluzioni già viste sulla RB19. La prima novità, però, che merita di essere osservata è senza ombra di dubbio la livrea, che, conclusasi la partnership con Alfa Romeo, diventa di un colore verde sgargiante, impossibile da confondere con Aston Martin, la quale presenta una tonalità più scura.
Se muso e ala anteriore sembrano identici a quelli presenti lo scorso anno sulla C43, la prima novità significativa compare sulla sospensione anteriore, che, uniformandosi alla scelta compiuta due anni fa dalla Red Bull, abbandona lo schema push-rod per adottare lo schema pull-rod (con il triangolo superiore sfalsato in altezza rispetto a quello inferiore per ottimizzare l’effetto anti-dive.

Nuovo è senza ombra di dubbio l’airbox, che si presenta di forma triangolare con due orecchiette ai lati, così come la bocca dei radiatori si presenta più larga e più stretta, presumibilmente per via dello spostamento dei radiatori stessi alla luce del differente posizionamento del cono anti-intrusione sul fondo. Le pance sono chiaramente simili a quelle adottate fino allo scorso anno dalla Red Bull. Confermata sulla sospensione posteriore lo schema push-rod, con il puntone infulcrato piuttosto in alto, al pari del braccio superiore che si va addirittura a legare all’ala posteriore, sorretta dal doppio pilone.

Haas VF-24

Motore: Ferrari 066/12 1.6 V6 turbo ibrido
Piloti: Kevin Magnussen (20), Nico Hulkenberg (27).

Una monoposto che può mantiene in comune con Ferrari sospensioni, cambio e power unit. Così si presenta la Haas VF-24, che si presenta al via del Mondiale di Formula 1 senza il Dt Simone Resta (sostituito da Andrea De Zordo) e lo storico Team Principal Gunther Steiner (sostituito dal giapponese Ayao Komatsu).
Passando alla monoposto, l’ala anteriore si presenta pressochè identica a quella vista nel finale della scorsa stagione, di chiara ispirazione outwash, con la presenza di quattro deviatori di flusso per lato sul terzo elemento dell’ala e con il muso che si va ad appoggiare sul secondo profilo. La sospensione anteriore conferma lo schema push-rod, con il triangolo superiore sfalsato in altezza rispetto a quello inferiore per ottimizzare l’effetto anti-dive. Le bocche dei radiatori si presentano più larghe e schiacciate, mentre l’ingresso dei canali Venturi da alcune inquadrature sembra di nuova concezione, anche rispetto all’aggiornamento introdotto lo scorso anno ad Austin, così come il deviatore di flusso esterno sembra essere di nuova concezione. L’airbox si presenta di forma triangolare, ma a differenza della SF-24 presenta ai lati due orecchiette laterali.

Le pance picchiate sono di chiara ispirazione Red Bull, con l’obiettivo di far convogliare il maggior flusso di aria possibile verso il diffusore, il che fa presupporre anche lo spostamento del cono anti-intrusione verso il basso (in prossimità del fondo).

La sospensione posteriore conferma lo schema pull-rod ed è ovviamente identica a quella montata sulla Ferrari SF-24, mentre l’ala posteriore è sorretta da un monopilone, su cui è stato montato il comando del DRS.

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