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Monoposto Formula 1 2024: Red Bull RB20, Mercedes W15© Getty Images

Monoposto Formula 1 2024: Red Bull RB20, Mercedes W15

Red Bull e Mercedes si schierano al via del Mondiale 2024 con la prima intenzionata a ribadire il proprio dominio nella massima serie motoristica, e con la seconda desiderosa di fare meglio rispetto alla passata stagione

22.02.2024 ( Aggiornata il 22.02.2024 13:35 )

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Da una parte la volontà di confermare la propria leadership dando così la possibilità a Max Verstappen di poter lottare per il quarto titolo piloti consecutivo, dall’altra la voglia di tornare a lottare quantomeno per il titolo mondiale. Così Red Bull e Mercedes si approcciano al Mondiale 2024 di Formula 1, con due monoposto che non mancheranno di far parlare di se.

Red Bull RB20

Motore: Red Bull Powertrains RBPTH002 1.6 V6 a 90° turbo ibrido
Piloti: Max Verstappen (1), Sergio Perez (11).

Una monoposto a dir poco sorprendente. Non ci sono parole per commentare la Red Bull RB20, che solo in occasione dei test precampionato è stato possibile ammirare in tutta la sua interezza. Se in sede di Presentazione erano rimaste nascoste le prese d’aria con un adeguato trucco realizzato tramite Photoshop, solo una volta scesa in pista in occasione dei test è stato possibile ammirare l’ultima geniale novità realizzata da Adrian Newey, che rischia di mettere già la parola fine al campionato prima ancora che si disputi la prima gara di campionato.

Andando ad osservare nei dettagli la Red Bull RB20, la prima sensazione che si ha è quella di una monoposto che è stata un po' estremizzata in buona parte dei suoi componenti. L’ala anteriore si presenta con il profilo ovviamente a freccia e di chiara filosofia outwash, ma quello che colpisce è il muso della monoposto, il quale si appoggia (a differenza non solo delle RB18 e 19, ma anche di Ferrari, Mercedes, Aston Martin che avevano sposato questo concetto) non più sul secondo profilo dell’ala, ma sul cucchiaio del profilo principale dell’ala.
La sospensione anteriore mantiene lo schema pull-rod, con il braccio superiore che si va ad attaccare al punto più alto della scocca, all’altezza della base finale del numero 1, mentre il braccio inferiore sembra addirittura più basso rispetto allo scorso anno, quasi a voler ulteriormente estremizzare l'effetto anti-dive. Rispetto allo scorso anno l’airbox si presenta leggermente più largo.
Il colpo a sorpresa della RB20 sta però nelle prese d’aria: non più due sole bocche, ma addirittura sei (tre per lato). Se quella tradizionale risulta quasi impercettibile da quanto è stata ristretta e al contempo sottilizzata, attenzione alle altre due (quattro considerato entrambi i lati), di cui una si presenta stretta e verticale andando quasi a ricordare la fessura d’ingresso del condotto dell’S-Duct reintrodotto dalla Ferrari sia sulla SF-23 della passata stagione che sulla SF-24 di quest’anno, e l’altra si presenta internamente ai lati dei sostegni dell’halo.

Le sorprese, però, non sono finite qui. Se le fiancate continuano a mantenere la filosofia delle pance picchiate (con il flusso d’aria spinto verso il diffusore), con l’innalzamento delle bocche dei radiatori il flusso d’aria viene incanalato verso il diffusore da una posizione più alta, risultando così molto più accentuato rispetto a come avveniva sulla RB19 della passata stagione. La forma del cofano ricorda quasi quella vista sulla Mercedes W14 nelle prime tre gare della passata stagione.
La sospensione posteriore conferma lo schema push-rod, mentre l’ala posteriore è sorretta (come abitudine delle ultime stagioni) da un monopilone.

Questa, dunque, la Red Bull RB20 vista tra la Presentazione e i test precampionato, ma c’è un ma. Quella vista potrebbe infatti essere una vettura a tempo. Secondo alcune indiscrezioni, infatti, Red Bull starebbe sviluppando una versione B della propria monoposto (da far eventualmente debuttare a partire dalla quarta gara di campionato in Giappone) la quale sposerebbe la filosofia zero pods (tentata da Mercedes nella stagione 2022 e nelle prime tre gare di campionato lo scorso anno, salvo poi bocciarla alla luce dei risultati in pista piuttosto deludenti). Da capire, quindi, cosa deciderà di fare il team austriaco dopo le prime tre gare, anche se alla luce del netto dominio dimostrato da Verstappen nella prima giornata di test con la versione A della RB20 avrebbe francamente poco senso abbandonare una filosofia vincente per prendersi un rischio con la filosofia zero pods.

Mercedes W15

Motore: Mercedes AMG F1 M14 E Performance V6 turbo 1600 cm³
Piloti: Lewis Hamilton (44), George Russell (63).

Una monoposto di rottura. Così può essere definita la Mercedes W15 presentata nei giorni scorsi. Se rispetto alla W13 e alla W14 viene definitivamente cancellata la filosofia zeropods (già sparita in sommi capi dal Gp dell’Azerbaijan della passata stagione) adottando una filosofia di monoposto più vicina ai canoni Red Bull visti nell’ultimo biennio e un telaio che possa permettere una più bassa altezza da terra, dall’altra non mancherà di fare proseliti la scelta di utilizzare un filo di carbonio come quarto elemento dell’ala anteriore. Se inizialmente questa soluzione aveva fatto non poco discutere, nelle scorse ore la Federazione ha tenuto a precisare di ritenere legale questa soluzione, che a questo punto potrebbe venir presa in considerazione da altre squadre nell’arco della stagione.

Andando ad analizzare la monoposto, la Mercedes W15 presenta un’ala anteriore di nuova concezione, costituita da tre elementi più un quarto elemento costituito da un sottile filo di carbonio. Se nel rendering il quarto elemento dell’ala anteriore era presentato in versione tradizionale, solamente nel corso del filming day svoltosi a Silverstone (così come in seguito nei test precampionato) è stato possibile rilevare questa novità da parte degli uomini Mercedes.

Se inizialmente c’è chi ha visto in questa soluzione un contrasto rispetto al Regolamento Tecnico, nelle scorse ore il Dt della Formula 1 Pat Symonds ai microfoni di Sky Sports Uk (a ulteriore conferma di quanto già detto dalla Federazione) ha dichiarato che la soluzione adottata da Mercedes era nello spirito delle regole, ed è da considerarsi peraltro conforme al comma e dell’articolo 3.9.1. del Regolamento Tecnico 2024 secondo cui ad eccezione dell’ultimo elemento dell’ala visto dall’altro, gli altri elementi devono essere attaccati tra loro per evitare che si possano vedere delle separazioni dall’alto.

Di nuova concezione è senza ombra di dubbio il muso della monoposto, che non solo come altre monoposto si ispira alla filosofia adottata fino allo scorso anno dalla Red Bull andandosi ad appoggiare al secondo elemento dell’ala (e non più al primo), ma che al contempo si presenta più tondeggiante e scavato rispetto a quello visto sulla W14.
La sospensione anteriore conferma lo schema push-rod, con il triangolo superiore che rispetto agli aggiornamenti introdotti nel corso della passata stagione va ad estremizzare ancora di più l'effetto anti-dive presentandosi più sfasato come altezza.
Bisogna dire che per confondere le idee la Mercedes ha aggiunto alla sospensione un ulteriore braccio (effetto di Photoshop), che nella realtà, analizzando non solo le immagini del filming day ma anche quelle dei test, non trova minimamente conferma. Vien quasi da chiedersi il motivo per cui sia stata assunta questa decisione, a dir poco incomprensibile.

Di nuova concezione troviamo le bocche dei radiatori, di forma triangolare così come è possibile rilevare una differente posizione del cono anti-intrusione. Il tutto per consentire l’adozione definitiva del concetto delle pance picchiate lanciato da Red Bull, e a cui alla fine un po' tutte le squadre più o meno sono arrivate ad adottare.

Osservando lateralmente la monoposto, è impossibile non rilevare come rispetto alla W14 della passata stagione sia stata arretrata (di circa una decina di centimetri) la posizione di guida del pilota, andando così ad accogliere le lamentele espresse negli ultimi due anni da Lewis Hamilton, ma al contempo è possibile anche apprezzare il grande lavoro fatto da Mercedes come detto sulle pance, che si presentano molto simili a quelle delle RB18 e 19, con di conseguenza la parte superiore del cofano motore che va a perdere quella larghezza diventando molto più stretta, andando così ad emulare i dettami che hanno caratterizzato la Red Bull nell’ultimo biennio.

Di nuova concezione è senza ombra di dubbio anche la sospensione posteriore, che abbandona lo schema pull-rod per adottare lo schema push-rod simil Red Bull. L’ala posteriore (sorretta da un monopilone) è di nuova concezione e sulla carta dovrebbe consentire un più proficuo uso del DRS rispetto alla passata stagione.

L’obiettivo della Mercedes (fermo restando il vantaggio tecnico della Red Bull in questo momento) è quello di poter quantomeno tornare a lottare per il titolo iridato in quella che sarà peraltro l’ultima stagione di Lewis Hamilton con il team tedesco, in attesa poi dal 2025 di iniziare una nuova avventura a Maranello con la Ferrari. Se ci riuscirà o meno, sarà solo la pista a dirlo.

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