Giornale di critica e di politica sportiva fondato nel 1912
Leggi Guerin Sportivo
su tutti i tuoi dispositivi
Dal 2026 Madrid tornerà ad ospitare il Gp di Spagna (che si correrà su un circuito cittadino che verrà costruito intorno al centro espositivo IFEMA) fino al 2035 compreso, con il circuito del Montmelò che sulla carta potrebbe comunque restare in calendario
Una notizia che girava già da un po' di tempo, e che trova in queste ore la sua conferma definitiva. Madrid tornerà ad ospitare dal 2026 al 2035 compreso una gara di Formula 1, e in particolare il Gp di Spagna (già ospitato in passato sul celebre circuito di Jarama nel biennio 1967-1968, nel 1970, 1972, 1974 e dal 1976 al 1981), che si svolgerà su un nuovo circuito cittadino che sarà costruito nei pressi del centro espositivo IFEMA (nel quartiere di Barajas) e destinato a diventare una delle piste più facilmente accessibili da parte dei tifosi, essendo facilmente raggiungibile tramite metropolitana, treno e linee urbane, trovandosi peraltro a circa cinque minuti dall’aeroporto Adolfo Suarez.
Un progetto, quello determinato a riportare la Formula 1 a Madrid, fortemente voluto dall’IFEMA e che fa della sostenibilità il suo concetto chiave: non solo viene stimato che il 90% dei tifosi potrà arrivare al circuito e al paddock semplicemente usando i mezzi pubblici, ma anche i padiglioni espositivi saranno in grado di garantire energia rinnovabile nell’ordine del 100%, e le strutture temporanee realizzate appositamente per la gara verranno costruite con materiali riciclabili. Un progetto, questo, che ben si sposa con l’obiettivo della massima serie motoristica di diventare Carbon neutral entro il 2030 compreso.
Let’s go racing in Madrid!
— Formula 1 (@F1) January 23, 2024
Say hello to the brand-new circuit built around the @IFEMA Exhibition Centre ?#F1 pic.twitter.com/klysY8HAiT
Secondo i promoter della gara madrilena il circuito (ancora in fase di omologazione da parte della FIA e caratterizzato da 20 curve, con un tempo di qualifica previsto di 1 minuto e 32 secondi) potrà ospitare più di 110.000 fan al giorno tra tribune, ingresso generale e ospitalità VIP, anche se sono allo studio dei piani per aumentare la capienza del circuito nel primo quinquennio di contratto fino a 140.000 posti.
Tornando al nuovo circuito di Madrid, come ha spiegato Craig Wilson (responsabile delle prestazioni delle monoposto di F1 per conto di Liberty Media) sono stati presi in considerazione ben 24 modelli di pista e alla fine è stato scelto un layout che presenta di tutto, dalle curve veloci alle chicane strette, dai lunghi rettilinei alle brevi accelerazioni, offrendo un'esperienza varia per chi è al volante. “È una via di mezzo tra quello che considereresti un normale layout di pista stradale e qualcosa di più verso un layout in stile circuito permanente. Molti luoghi avranno un'installazione temporanea di tipo circuito, ma poi ci sono altre sezioni che potrebbero apparire o sembrare leggermente diverse a seconda delle decisioni finali di implementazione per adattarsi al sito IFEMA."
Andando più nello specifico, il nuovo circuito di Madrid si estenderà (al pari del circuito di Miami) una parte lungo le strade cittadine, e una parte su dei terreni privati che ricorderanno maggiormente il layout di un circuito permanente.
Secondo quanto si apprende, le due zone sopra menzionate (situate tra il Recinto Ferial, sede dell’IFEMA, e la zona nord di Valdebebas, dove sorge peraltro il centro tecnico del Real Madrid) saranno unite da due brevi tunnel, mentre i garage verranno ospitati nei padiglioni IFEMA. Prevista una curva sopraelevata (la 10), il cui banking è ancora oggetto di riflessione da parte dei promotori.
Così il Presidente FIA Mohammed Ben Sulayem ha commentato l’approdo del Gp di Spagna dal 2026 sul nuovo circuito di Madrid. “Le moderne vetture di Formula 1 che corrono su un nuovo circuito nella capitale spagnola di Madrid sono una prospettiva allettante. Mentre ci muoviamo verso l’introduzione dei regolamenti FIA 2026 di Formula 1, che sono stati inquadrati con l’obiettivo Net Zero carbon entro il 2030, è piacevole vedere che gli organizzatori locali hanno posto una forte attenzione alla sostenibilità ambientale nei loro piani per la Formula Uno. Come di consueto, il circuito proposto sarà soggetto all’omologazione FIA, ai controlli di sicurezza e all’approvazione del calendario da parte del Consiglio Mondiale”.
Grande soddisfazione è espressa dal Presidente del Comitato Esecutivo di IFEMA Madrid, Jose Vicente de Los Mozos. "Il nostro sogno di ospitare un grande evento di F1 attorno a IFEMA Madrid si è avverato. Abbiamo l’ambizione di organizzare un Gran Premio che diventerà un riferimento nel calendario mondiale della F1, specificatamente concettualizzato e progettato per offrire un’esperienza distintiva e unica sia per i fan che per i team che partecipano alla competizione. Con questo, Madrid vuole immergersi profondamente nello sviluppo di un nuovo concetto che unisce sport e intrattenimento, offrendo allo stesso tempo un evento memorabile”.
Soddisfazione viene espressa anche dal Presidente e Ceo della Formula 1, Stefano Domenicali, intervistato dal sito ufficiale della massima serie motoristica.
"È una grande notizia per la Formula 1 perché dimostra ancora una volta che c’è un forte appetito in tutto il mondo per il nostro sport. Dimostra che in un momento in cui l’Europa è percepita come un luogo che non è pronto a investire nel nostro sport, Madrid e altri lo stanno dimostrando. Hanno presentato un progetto affascinante, che sarà realizzato nei prossimi due anni e un progetto che considera i fan e la loro intera esperienza, dal viaggio all'intera esperienza dell'evento. La proposta che abbiamo ricevuto dal promotore è stata fantastica. Fin dal primo giorno c’è stata una discussione aperta su cosa potesse essere questo evento.
Sono molto contento che si tratti di un accordo che ci porta al 2035: è un periodo molto lungo. Questo è l’obiettivo della F1, con promotori nuovi o più affermati. Permette a tutti i soggetti coinvolti di progettare il futuro e investire nel futuro in quanto è una garanzia per il promotore, per i nostri partner, per le nostre squadre e per il nostro sport. Offre a tutti visibilità a lungo termine. Se si guarda al passato, i rinnovi erano di due anni, tre anni o cinque anni al massimo. Ora tutti i nostri nuovi accordi stanno andando nella direzione di essere molto lunghi. E se sono brevi un motivo c’è”.
Se fino ai giorni scorsi la stampa internazionale era fortemente convinta che al ritorno di Madrid in Formula 1 (dal 2026 al 2035) sarebbe corrisposta un’uscita di scena da parte del circuito del Montmelò (che, secondo gli accordi firmati nel 2021, resterà nel calendario della F1 fino al 2026 compreso), il Presidente e Ceo della Formula 1 Stefano Domenicali ha addirittura aperto alla possibilità di avere ben due gare in Spagna (Madrid e Montmelò), alla luce della rinascita che la F1 sta avendo grazie alla presenza di due grandi piloti del calibro del due volte campione del mondo Fernando Alonso e del ferrarista Carlos Sainz Jr. Queste le sue parole rilasciate al sito ufficiale della Formula 1. “A scanso di equivoci e per chiarire qui, il fatto che siamo a Madrid non esclude il fatto che potremmo rimanere a Barcellona per il futuro. La Spagna era un mercato che solo un paio di anni fa non era così centrale. Ora è molto importante. Abbiamo firmato un nuovo accordo con l’emittente spagnola DAZN almeno fino alla fine del 2026. È un bel problema avere più città – alcune nello stesso paese – che vogliono ospitare un Gran Premio. Mostra il valore della nostra proposta. Ma dobbiamo rimanere concentrati sul motivo del nostro successo ed assicurarci di non accontentarci”.
Aldilà delle dichiarazioni di Stefano Domenicali, quante sono le possibilità che realmente nel 2026 e negli anni successivi la Spagna possa avere due gare in calendario a Madrid e al Montmelò?
Se osserviamo quanto avviene ad esempio nel nostro Paese (con Monza e Imola presenti nel calendario della massima serie motoristico rispettivamente fino al 2025 e al 2026), nulla sembrerebbe impedire questa ipotesi. Ci sono però diversi aspetti che vanno considerati. In primis la denominazione. Fino al 2025 sarà il circuito del Montmelò a poter utilizzare la denominazione Gp di Spagna, mentre nel 2026 (come si è visto già nel corso della presentazione tenutasi all’IFEMA) sarà Madrid ad utilizzare tale denominazione, con la gara in programma nel 2026 a Barcellona che potrebbe utilizzare la denominazione (ancora da confermare) di Gp della Catalunya. I promoter che hanno investito sulla presenza del circuito del Montmelò in Formula 1 come Gp di Spagna accetteranno questo cambio di denominazione?
Andando ancora più a lungo termine, resta da chiedersi se sarà realmente possibile per la Catalogna continuare a garantire dal 2027 in poi la sopravvivenza economica di una gara che attualmente comporta un esborso di circa 25 milioni di dollari per la sola presenza annuale in calendario. Quello che indubbiamente farà male agli appassionati (e indirettamente anche per le squadre) sarà nella peggiore delle ipotesi abbandonare un circuito tecnico come quello del Montmelò, che in tutti questi anni anche ospitando in passato i test precampionato ha sempre rappresentato una perfetta cartina da tornasole per poter verificare la bontà tecnica di una monoposto, comprendendo al suo interno delle curve a medio-alta velocità, delle curve lente e rettilineo. Una pista, insomma, sulla quale è impossibile nascondere il reale potenziale di una monoposto, al punto che molto spesso si sostiene (anche correttamente) che una monoposto che si comporta bene al Montmelò è una monoposto destinata a fare bene su tutte le altre piste.
Con il ritorno di Madrid in Formula 1 sarà quindi da valutare la volontà da parte delle istituzioni catalane (e dei promoter) di voler mantenere la gara di Barcellona in calendario, alla luce della disponibilità fornita da Stefano Domenicali sopra espressa, in modo da poter garantire alla Spagna ben due gare in calendario. Su due circuiti indubbiamente differenti tra di loro, ma con la pista del Montmelò che per via delle sue caratteristiche e della sua tecnicità non può e non deve lasciare la massima serie motoristica.
Condividi
Link copiato