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Perez e la corsa per il titolo fermatasi a Miami© Getty Images

Perez e la corsa per il titolo fermatasi a Miami

In un'intervista esclusiva rilasciata al magazine britannico Autosport il Team Principal Red Bull Chris Horner ha dichiarato che la gara persa a Miami è stata un grosso colpo psicologico per la corsa al titolo iridato da parte di Sergio Perez.

06.01.2024 ( Aggiornata il 06.01.2024 09:37 )

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Un netto dominio. Se volessimo sintetizzare in poche parole la stagione 2023 di Max Verstappen, non potremmo che utilizzare queste. In tante occasioni è capitato nella storia della Formula 1 che un pilota potesse essere più performante non solo rispetto al proprio compagno di squadra ma anche rispetto agli altri concorrenti, ma sopratutto negli ultimi anni (e in particolare nel corso dell’era turbo-ibrida iniziata nel 2014) mai si era vista una superiorità così netta da parte di un pilota, capace di vincere 19 delle 22 gare in programma e di chiudere la stagione con 575 punti, poco più del doppio dei punti conquistati dallo sfidante per il titolo mondiale (il compagno di squadra Sergio Perez, secondo con 285 punti). Non solo: osservando anche la Classifica Costruttori, con Red Bull che ha chiuso in testa con 860 punti contro i 409 di Mercedes e i 406 di Ferrari, emerge che Verstappen da solo (in virtù dei suoi 575 punti) ha di fatto consegnato il titolo costruttori alla scuderia austriaca guidata da Christian Horner. Numeri se vogliamo unici nella storia della Formula 1, ma che dimostrano la grande forza e l’egemonia che il tre volte campione del mondo olandese è stato in grado esercitare nel corso della stagione.

Eppure, la stagione 2023 della Formula 1 era iniziata sotto altri auspici: vero, la Red Bull era senza ombra di dubbio la monoposto da battere, ma dopo le prime quattro gare che avevano visto le vittorie di Verstappen in Bahrain e in Australia e i successi di Perez in Arabia Saudita e in Azerbaijan (sia nella Sprint che nella gara domenicale), in tanti erano convinti che la lotta per il titolo sarebbe stata molto più combattuta tra i due piloti Red Bull. Cosa che alla fine non è avvenuta, con Verstappen laureatosi per la terza volta campione del mondo in occasione della Sprint del Gp del Qatar, quando mancavano ancora sei Gp (e due Sprint) al termine del Mondiale. Cosa ha spinto la stagione 2023 ad incanalarsi in un’unica direzione, a favore di Verstappen? Se fino a questo momento in molti erano convinti che ad indirizzare la stagione nei confronti del campione olandese fosse stato il Gp di Miami, un’intervista rilasciata nelle scorse ore da Chris Horner al magazine britannico Autosport avvalora una volta di più questa ipotesi, con il Team Principal Red Bull che parla piuttosto esplicitamente di un grosso colpo psicologico accusato in quel frangente da Perez.

F1 Miami: la vittoria di Verstappen e la crisi di Perez

Per poter capire meglio non solo la cavalcata trionfale che avrebbe visto Verstappen grande protagonista per buona parte del Mondiale 2023 ma anche la crisi di Perez, è necessario tornare a quel 7 Maggio 2023, data del Gp di Miami, giunto alla sua seconda edizione, in una situazione che vede la Red Bull netta dominatrice del campionato per via di una RB19 apparsa fin dai test precampionato svoltisi in Bahrain come la miglior monoposto del lotto, e con i due piloti del team austriaco separati in Classifica Piloti da soli sei punti. Entrambi i piloti Red Bull si presentano a Miami con due vittorie ciascuno: se Max Verstappen (93 punti) aveva conquistato sia il Gp del Bahrain che il Gp d’Australia, Sergio Perez (87 punti) si era imposto sui circuiti cittadini di Gedda (in Arabia Saudita) e di Baku, aggiudicandosi in questo ultimo caso sia la Sprint che il Gp d’Azerbaijan.

Sul circuito cittadino non permanente di Miami Red Bull e Verstappen si presentano come favoriti (vista anche la vittoria conseguita l’anno prima nei confronti delle Ferrari di Charles Leclerc e di Carlos Sainz Jr, capaci di conquistare l’intera prima fila), ma al contempo anche Checo ha le sue possibilità di vittoria, essendo un grande amante dei circuiti cittadini.

@SChecoPerez

Se le prime prove libere vedono Verstappen decisamente più in forma del compagno di squadra (risultando il più veloce peraltro in FP2 e FP3), in qualifica è a sorpresa Sergio Perez a conquistare la pole position, forte di una modifica effettuata poco prima, e al contempo pronto ad approfittare di uno dei rari errori commessi nell’arco della stagione da parte del campione olandese.

Dopo aver fatto registrare la miglior prestazione cronometrica in Q1 (1’27”363) e in Q2 (1’26”814), a sorpresa nel primo stint del Q3 Verstappen commette un doppio errore in curva 5 e curva 7, e alla fine decide di non concludere il proprio giro, rientrando ai box, consapevole di avere l’ultimo stint a disposizione per risistemare la situazione. Non sarà così: l’errore di Leclerc in curva 7 e la conseguente bandiera rossa lo priveranno di un tentativo che, con il senno di poi gli avrebbe consentito di partire quasi sicuramente dalla pole, relegandolo dunque in nona posizione.

Il doppio errore compiuto da Verstappen in qualifica porta a sorpresa i due piloti Red Bull a iniziare il Gp di Miami con una differente scelta per quanto riguarda le gomme (fermo restando la strategia di una sola sosta): se Perez opta per un primo stint di gara con gomme medie per poi passare alle gomme dure, Verstappen clamorosamente effettua la scelta opposta, optando per un primo stint di gara più lungo con gomme dure salvo poi nell’ultima parte di gara montare le gomme medie. Una scelta che, con il senno di poi, si rivelerà essere assolutamente vincente.

Se dunque al via Perez riesce a mantenere la testa della corsa davanti all’Aston Martin di Fernando Alonso e alla Ferrari di Carlos Sainz Jr, Verstappen per via del minor scatto al via innescato dalla mescola più dura perde una posizione a favore dell’Alpine di Ocon, scendendo in decima posizione, ma già al termine del primo giro una volta entrata in temperatura la gomma dura, il campione olandese si riprende la posizione, dando il via a una serie di sorpassi che lo porteranno molto presto a riavvicinarsi a Perez.

Se nel secondo giro Verstappen sale in ottava posizione superando in curva 11 l’Alfa Romeo di Valtteri Bottas, è nel corso della quarta tornata che il campione olandese lascia a bocca aperta gli appassionati compiendo un doppio sorpasso ai danni della Ferrari di Charles Leclerc e alla Haas di Kevin Magnussen risalendo in sesta posizione, che diventerà quinta nel corso del settimo giro e poi quarta al decimo giro dopo i sorpassi ai danni della Mercedes di Russell e dell’Alpine di Gasly. Tra il 14° e il 15°giro Verstappen completa la sua rimonta superando rispettivamente la Ferrari di Carlos Sainz Jr e l’Aston Martin di Fernando Alonso, mettendosi in seconda posizione, staccato di circa quattro secondi dalla RB19 gemella di Sergio Perez, il quale rispetto a Verstappen non sembra avere il passo per fare il vuoto dietro di se nonostante egli stia montando delle gomme medie rispetto alle dure montate dal campione olandese, al punto che nel corso del 17°giro comincia a segnalare alla squadra di cominciare ad avvertire dei problemi sulla gomma anteriore sinistra.

Nel corso del 20°giro Perez si ferma ai box per montare un set di gomme dure, e Verstappen passa così in testa alla gara. È in questa fase (che si protrarrà fino al 45°giro, quando il campione olandese si fermerà ai box per passare alle gomme medie) che è possibile ammirare la grande gestione delle gomme da parte di Verstappen, abile a trattenersi nel primo settore (caratterizzato da alcuni curvoni veloci) per poi dare il massimo nel secondo e nel terzo settore, arrivando persino a guadagnare nel secondo settore due decimi su Perez nonostante sul finire del primo stint di gara a parità di gomma dura il campione olandese avesse delle gomme più vecchie di ben 20 giri.
Verstappen, dunque, si ferma ai box al termine del 45°giro per passare alle gomme medie con 18”426 su Perez: se è vero che al ritorno in pista si troverà alle spalle del compagno di squadra messicano staccato di 723 millesimi, già nel corso del 47°giro il campione olandese troverà in curva 1 il sorpasso nei confronti di Perez, tornando in testa alla gara, che non avrebbe più lasciato fino alla bandiera a scacchi, con un gap di 5”384 sul compagno di squadra, costretto ad arrendersi dinanzi alla netta superiorità di Max Verstappen.

La crisi di Perez nel proseguo della stagione

Se sul momento Perez apparentemente non sembra incassare eccessivamente la sconfitta ad opera del compagno di squadra non esitando nel corso dell’intervista post gara rilasciata a Jenson Button ad ammettere la netta superiorità di Verstappen a Miami (sostenendo che nel primo stint di gara con gomme medie non aveva abbastanza passo, e questo alla fine aveva finito con il compromettere la sua gara, al contrario di quella di Max, che in gara era stato particolarmente forte, e che meritava assolutamente questa vittoria per via del passo straordinario evidenziato con le gomme dure), con il senno di poi è chiaro a tutti che proprio quel sorpasso subito da un Verstappen in rimonta a nove giri dal termine della gara finirà con il mandare in crisi lo stesso pilota messicano. Se a Imola il weekend di gara viene annullato a causa delle pesanti conseguenze generate dall’alluvione che in questi giorni colpi piuttosto duramente l’Emilia Romagna, è nel successivo weekend di Monaco che assistiamo al primo grave errore stagionale da parte di Perez, con il pilota messicano che nel corso del Q1 finisce a muro a Sainte Devote, compromettendo così non solo la sua qualifica (partirà ultimo), ma anche la gara (chiuderà al sedicesimo posto), visto e considerato che lungo le anguste stradine di Montecarlo è praticamente impossibile superare.

Quella di Monaco sarà la prima di cinque gare consecutive in cui il pilota messicano mancherà regolarmente l’accesso al Q3 (qualificandosi all’undicesimo posto in Spagna, al dodicesimo in Canada e al quindicesimo sia in Austria che in Gran Bretagna), con Verstappen che non solo farà registrare la pole position, ma si aggiudicherà anche tutte e cinque le gare in questione, portando così il suo vantaggio a 99 punti nei confronti del compagno di squadra, con Checo che si lamenterà in alcune occasioni della scelta della squadra di seguire una direzione di sviluppo della macchina più congegnale allo stile di guida del campione olandese. Se nelle rimanenti dodici gare della stagione Perez in sole quattro occasioni salirà sul podio (due terzi posti in Ungheria e Las Vegas e due secondi posti in Belgio e a Monza), Verstappen conquisterà ben undici vittorie, accusando evidenti difficoltà solo sul circuito cittadino di Singapore (dove a prevalere fu la Ferrari di Carlos Sainz Jr) per via del fondo sconnesso della pista che non consentiva alla sua RB19 di poter sfruttare al meglio le proprie caratteristiche.

Il suddetto mancato accesso in Q3 nei Gp di Monaco, Spagna, Canada, Austria (nella qualifica valida per il Gp domenicale) e Gran Bretagna porterà inoltre Perez a perdere la propria autostima e a guidare assai sfiduciato, al punto (come confessato lo scorso Settembre al quotidiano olandese De Limburger) da dover ingaggiare un mental coach, il quale gli ha poi dato una mano importante per poter superare quel brutto momento. Ora il pilota messicano guarda con fiducia alla nuova stagione, sperando di poter essere in grado di poter nuovamente lottare per il titolo mondiale contro il proprio compagno di squadra, Max Verstappen.

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