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Stefano Domenicali e la Formula 1© Getty Images

Stefano Domenicali e la Formula 1

Intervenuto a Radio Rai nella trasmissione “La politica nel pallone”, il Presidente e Ceo della Formula 1 ha affrontato numerosi argomenti tra i quali spiccano i rinnovi di Monza e Imola, il valore della F1, i rapporti con la Federazione, somiglianze e differenze tra Schumacher e Verstappen, le gare Sprint

21.12.2023 ( Aggiornata il 21.12.2023 21:45 )

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Una chiacchierata a 360 gradi per analizzare lo stato attuale della massima serie motoristica e le sue prospettive future. Nei giorni scorsi il Presidente e Ceo della Formula 1 Stefano Domenicali è intervenuto alla trasmissione radiofonica di Radio Rai Gr Parlamento “La politica nel pallone”, condotta da Emilio Mancuso, rispondendo non solo alle domande del conduttore, ma anche a quelle postegli dagli ospiti intervenuti in trasmissione (nella fattispecie Gianluca Gasparini, Umberto Zapelloni e Benny Casadei) in merito a numerosi argomenti.

IL 2023 DELLA FORMULA 1. “Aldilà dei voti, la stagione che si è appena conclusa è stata una stagione super positiva per la Formula 1 nel suo complesso. Siamo cresciuti come attenzione, abbiamo conquistato nuovi mercati, abbiamo sviluppato nuovi prodotti, abbiamo cercato di mantenere l’attenzione ovviamente alla pista e alle attività che sono in pista, anche se, come tutti quelli ci hanno seguito, abbiamo avuto un dominio di Verstappen impressionante, legato sicuramente alle sue grandissime qualità e a una macchina che gli ha permesso di far vedere appunto quelle che sono le sue grandi capacità. Però in generale una stagione veramente molto positiva. Mi permetto di aggiungere a questa nota sintetica il fatto che se noi guardiamo la F1 dal Covid in avanti, il Covid poteva essere una situazione che per la F1 poteva essere mortale, e invece siamo riusciti a costruire passo dopo passo una ricrescita che ci ha portato oggi ad essere una delle piattaforme sportive più seguite in giro per il mondo. Di questo possiamo essere soddisfatti tutti.“

F1: IL SUO VALORE ATTUALE. “La valutazione la puoi determinare sotto vari aspetti. C’è quella legata alla valutazione della nostra società in Borsa, che è una valutazione assolutamente e puramente economica, e c’è una valutazione però legata a quello che è il business collegato alla nostra piattaforma, con tutti i partner che sono di altissimo livello e che investono nel nostro settore e con le squadre e con noi, e c’è da valutare tutti i promotori che oggi sono sempre di più e che hanno un ecosistema sempre più importante e c’è da considerare anche che la crescita di ascoltatori e di chi ci segue è diventata davvero straordinaria. È difficile quantificarla in senso di numero assoluto, perché con le varie forme di comunicazione che ci sono oggi il vero tema che è afferente alle varie sportbusiness di oggi è valutare l’impatto che i social media, la ramificazione dei collegamenti che queste nuove tecnologie ci permettono di avere. Dare un dato oggettivo oggi è molto difficile, sicuramente la valutazione però è molto alta, e quindi… Da questa base dobbiamo pensare come mantenerla e rafforzarla”.

FERRARI: QUANDO TORNERÀ A VINCERE? Questa è una domanda alla quale non posso rispondere per il ruolo che ho, ma ovviamente da tifoso non posso che esserlo per la Ferrari e per quello che ho vissuto nei miei 23 anni dal 1991 al 2014. È chiaro che mi auguro presto, perché questo sicuramente è un qualche cosa che tutti quanti vogliono. È chiaro che la competizione oggi è diversa, la competizione è molto più serrata, però non sta a me per rispetto e lo dico per rispetto cercare di commentare quella che è la situazione a Maranello. L’augurio è quello di vederlo il prima possibile, questo è senza ombra di dubbio. “

LA DIFFERENTE TIPOLOGIA DI PUBBLICO CHE SEGUE LA F1 E L’IMPORTANZA DI SINNER COME TESTIMONIAL. “Chi come me è cresciuto non dico a pane e F1 ma più o meno, deve avere il rispetto (perché è quello che sento dentro) di chi ci ha sempre seguito, e anche accettarne certe critiche se vengono fatte da un punto costruttivo. Quello che noi dobbiamo fare è ovviamente ancorare e appassionare nuovi tifosi, e attraverso coloro che conoscono questa materia in profondità cercare di “educarli” in un concetto esteso, far capire cosa c’è dietro la Formula 1, nel rispetto di valori che fanno parte della nostra tradizione. Però, come dico sempre, la tradizione è un qualche cosa che ha valore se viene attualizzato al futuro, che sennò diventa un qualcosa che deve essere visto in bianco e nero. Questo è un tema su cui dobbiamo mantenere assolutamente la focalizzazione, ma vi posso garantire che è al centro del nostro interesse. Le discussioni sportive sono prima di tutto legate a qual è il giusto prodotto, se dobbiamo portare avanti dal punto di vista tecnico, qual è il giusto aspetto agonistico che deve essere considerato, e sotto questo punto di vista la centralità di questo tema è assoluta”.

Jannik lo conosco da tanto tempo, è un ragazzo che sta crescendo con uno stile che mi è sempre molto piaciuto: poche parole, tanti fatti. Però, visto che lui è un appassionato di corse (il nostro rapporto risale a un po' di tempo fa) abbiamo pensato di coinvolgere due mondi che sembrano lontani, ma che devono essere vicini. Il mondo dello sport sempre più deve collegare con esempi positivi. Quando ci siamo sentiti anche quest’estate, abbiamo parlato di trovare una soluzione per poter essere ambasciatori di uno sport (il tennis n.d.r) che magari non ha appassionati di Formula 1, e che ci porterà a farci conoscere in territori nuovi.
Questa è la nostra nuova filosofia: dobbiamo attrarre persone che magari all’inizio guardando la Formula 1 non sembravano interessati, e che invece siamo riusciti ad attrarre. (…) Lui deve essere ovviamente concentrato nel suo obiettivo, che è di continuare questa striscia vincente, e di affermarsi. E poi insieme parleremo di F1, verrà a qualche Gp, e faremo cose insieme per attrarre giovani che di F1 non sono ancora interessati”.

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IL RAPPORTO CON LA FEDERAZIONE. “Credo che più la F1 cresce, più la differenziazione tecnica tra FIA e F1 debba avere una rilevanza sempre minore. Dobbiamo parlare di una piattaforma sportiva che abbia bisogno di una diversificazione di competenze che devono essere chiare, quindi ognuno deve farsi un esame di coscienza per fare meglio il proprio lavoro. È chiaro che in questo momento abbiamo bisogno della Federazione, che l’esame di coscienza lo deve fare nella maniera giusta. Noi abbiamo la fortuna di poter fare questo lavoro perché ci sono delle Federazioni in giro per il mondo straordinarie, abbiamo (e non potremmo farne a meno) dei commissari di percorso, di tutti quelli che lavorano con passione, degli ufficiali di gara, che senza il loro contributo vitale noi non potremmo svolgere il nostro lavoro. Però è chiaro che certi atteggiamenti non devono essere fatti, e credo che questo è tema su cui noi dovremo costruire in maniera costruttiva (com’è nel nostro stile) un futuro, perché qui ci giochiamo la credibilità di quello che sta diventando sempre più grande. “

SCHUMACHER E VERSTAPPEN: SOMIGLIANZE E DIFFERENZE. È chiaro che il nostro sport per chi come noi lo segue da tanto tempo è sempre stato caratterizzato da cicli, legati dalla combinazione straordinaria di una macchina fortissima e un pilota straordinario. Quello che vedo come similitudine è da un lato un pilota che oggi come oggi nonostante sia tanto giovane è diventato maturo nella capacità di saper guidare sia in qualifica che in gara, con un approccio (e questo mi ricorda assolutamente Michael) di non lasciar nulla a nessuno, anche se hai dominato questa stagione. Verstappen da solo ha vinto il titolo costruttori. Come similitudine vedo anche una squadra organizzata dove ci sono competenze tecniche e sportive che permettono a Verstappen di far vedere chi è. Non è una casualità che cicli vincenti siano collegati a un contesto in cui persone, uomini e tecnologie vanno avanti di pari passo.
La differenza che vedo, guardando avanti, è che da un punto di vista tecnico il budget cap ha dato dei segnali che a mio modo di vedere vanno ad avere nella risoluzione di questi cicli. Tolto Verstappen, considerando l’ultima qualifica dell’anno ad Abu Dhabi abbiamo avuto venti macchine in meno di un secondo. Da un punto di vista statistico, abbiamo avuto delle gare di dietro con tantissimi sorpassi, con tantissime squadre che sono state in lotta fino all’ultimo per posizioni importanti. Questa è l’unica differenza che vedo oggi in un contesto operativo, ed è uno degli obiettivi per cui abbiamo introdotto la variabile del Regolamento finanziario. Dovrebbe permetterci di ridurre la lunghezza di questi cicli in maniera significativa, ed è anche ovviamente la nostra speranza.(…)
Ovviamente tutti quanti siano vicini a Michael e alla sua famiglia, perché vivere questi dieci anni così non è una cosa che augureresti al tuo peggior nemico”.

IMOLA E MONZA: LE POSSIBILITÀ DELL’ITALIA DI MANTENERE UNA O ENTRAMBE LE CORSE. Il tema è mantenere il passo con i tempi, Angelo Sticchi Damiani (l’attuale Presidente ACI n.d.r) lo sa, e c’è bisogno di continuare ad investire senza guardare solo alla storicità di quello che è stato fatto fino ad adesso. L’Italia (e Imola in particolare) ha avuto un’opportunità straordinaria nel Covid di esser stata pronta a una chiamata inaspettata ed ha costruito degli anni (purtroppo quest’anno la tragedia dell’alluvione non ci ha permesso di correre. Non vediamo l’ora di correre ad Imola il prossimo anno). Però tutto sta nel capire la volontà in questo caso del nostro Paese di investire nella Formula 1 come piattaforma sportiva, promozionale e di business, perché oramai la Formula 1 non può più essere gestita a livello privato. Tutti i paesi che ci vedono essere presenti investono direttamente per far crescere queste opportunità, e quindi in questo caso è il nostro paese che deve fare una scelta precisa. C’è bisogno di investire. Noi purtroppo siamo da un lato un paese straordinario, dall’altro quando si parla di infrastrutture sopratutto sportive vengono fuori tanti limiti che devono essere superati per poter dare la possibilità al nostro Paese di poter ospitare non solo due ma anche un Gp per il futuro, perché questo diventa fondamentale.

Noi stiamo trattando, ma però c’è bisogno di avere fattivamente degli elementi su cui poter portare avanti questa trattativa, perché ovviamente senza fare certe cose non se ne può parlare.
Aci è consapevole, con Angelo ci sentiamo molto spesso, però, qui siamo a Dicembre, i lavori a Monza dovevano essere iniziati subito dopo il Gp d’Italia e dovrebbero iniziare speriamo presto. Diciamo così. E quindi, la mia spinta è una spinta costruttiva perché gli antagonismi di burocrazia interna non possono fermare certi progetti perché sennò diventerebbero veramente dannosi a dei livelli molto rischiosi."

GARE SPRINT: QUALI NOVITÀ PER IL 2024? Rimaniamo su sei Sprint, abbiamo una riunione per definire alcuni cambiamenti operativi, legati alla gestione del parco chiuso, legati anche forse a un formato diverso. Non posso anticipare niente, non perché non voglia, ma perché come sempre prima dobbiamo trovare l’accordo con tutti, firmarlo e poi portarlo avanti. Però i dati dimostrano che c’è questo interesse, che ha portato sopratutto tutto l’ambiente ad avere qualche cosa di fattivo tutti i giorni, dal venerdì al sabato alla domenica. Quello che emerge sopratutto con i tifosi nuovi è che oramai il concetto di giornate dedicate solamente alle prove libere non danno quello spunto sportivo e d’interesse che sembra interessare ai giovani. Non a caso tanti sport stanno cambiando. Basti vedere l’NBA come ha cambiato la sua formula proprio quest’anno, perché nella prima fase di campionato non c’era tanto interesse. Il baseball ha cambiato per ridurre i tempi di attesa. Tutti gli sport hanno bisogno di essere attenti a quello che succede nel mondo. Quindi , noi siamo stati tra i primi e dobbiamo continuare a mantenere questa attenzione propositiva negli interessi di chi ci segue. Questa è la cosa fondamentale. “

LA MANCANZA DI PILOTI ITALIANI IN F1. “Mi piacerebbe dare una risposta positiva, ma questo è quello che è successo negli ultimi anni. Nel 2024 potremo seguire un pilota che sarà in Formula 2, Kimi Antonelli. Ci sono molte aspettative su di lui, lasciamolo crescere perché è un ragazzo straordinario, di una famiglia eccezionale, avrà la possibilità di dimostrare il suo talento, quindi diciamo che posso vedere sicuramente il primo pilota italiano che si avvicina in una maniera credo molto importante alla piattaforma della Formula 1. Senza mettergli troppa pressione mi auguro possa fare bene perché da italiano tutti quanti noi ovviamente speriamo di tornare ad avere un pilota che possa competere più a grandi livelli“.

IL 2024 DELLA FORMULA 1. Sarà un anno intenso, 24 GP, inizieremo a inizio Marzo, avremo 2 GP di sabato sera, anche qui per non rimanere mai fermi . Sarà un campionato spero ovviamente e sportivamente molto interessante, e sarà un campionato che dovremo seguire per cercare di guardare agli anni successivi per prendere le scelte giuste per far si che questo sport che sta continuando a crescere continui a farlo anche nel futuro.

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