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Leclerc e la pole di Las Vegas© Formula 1 via Facebook

Leclerc e la pole di Las Vegas

Il pilota monegasco della Ferrari conquista la pole position del Gp di Las Vegas davanti al compagno di squadra Carlos Sainz Jr (partirà 12° per via delle dieci posizioni di penalità per la sostituzione della batteria) e alla Red Bull di Max Verstappen. Eliminati in Q2 Perez e Hamilton

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Una prima fila colma di rimpianto. La Ferrari conquista l’intera prima fila del Gp di Las Vegas con Charles Leclerc (in pole position con il tempo di 1’32”726) che ha preceduto di 44 millesimi il compagno di squadra Carlos Sainz Jr e di 378 millesimi la Red Bull di Max Verstappen, ma a partire domenica in gara al fianco del pilota monegasco della Rossa sarà il tre volte campione del mondo olandese (rivale di tante battaglie con Charles, sia a livello giovanile che nel corso della passata stagione) per via delle dieci posizioni di penalità in griglia legate alla sostituzione della batteria (su cui più avanti torneremo più diffusamente) inflitte a Sainz, incolpevole spettatore di demeriti altrui.

© @ScuderiaFerrari

Fin dai pochi minuti della FP1 si è avuta la sensazione di una SF-23 perfettamente a suo agio lungo i rettilinei di Las Vegas sopratutto con Leclerc, che non ha nascosto la sua predilezione per questa nuova pista. Una sensazione che si è andata confermando sia nella FP2 (portata da 60 a 90 minuti per recuperare il tempo perso in FP1), sia quest’oggi in FP3 e Qualifiche dove la Rossa ha letteralmente volato, supportata da un assetto più scarico rispetto alle prime due sessioni di prove libere utilizzando l’ala vista a Monza al fine di ricercare una maggiore velocità di punta oltre a una migliore prestazione cronometrica, senza per questo sacrificare la simulazione di passo gara (apparsa molto buona non solo in FP2 ma sopratutto in FP3). Se nel corso dell’ultima sessione di prove libere solo l’incidente occorso alla Williams di Alexander Albon negli ultimi minuti di FP3 ha impedito in primis a Leclerc e poi a Sainz di ottenere il miglior tempo dopo aver fatto registrare degli ottimi parziali nei primi due settori (chiudendo in una 16° e17° posizione che poco avevano a che vedere con quanto realmente mostrato in pista), in qualifica il pilota monegasco ha potuto esprimere tutto il potenziale a disposizione della Rossa conquistando la pole position con il tempo di 1’32”726 su una pista, che a differenza delle informazioni che filtravano alla vigilia non ha fatto registrare il freddo record previsto (con temperatura dell’aria intorno ai 14-15° e temperatura dell’asfalto pari a circa 16-17°), con un grip tutto sommato piuttosto accettabile.

Una Ferrari che per quanto visto in pista avrebbe meritato di partire davanti a tutti in prima fila con entrambe le monoposto, ma che purtroppo vedrà solo Leclerc partire in pole position, desideroso di difendersi dal possibile attacco di Verstappen. Sia ben chiaro: Sainz il suo lo aveva brillantemente fatto, arrivando a soli 44 millesimi dal compagno di squadra monegasco e dimostrando l’eccellente feeling della SF-23 sulla pista di Las Vegas, ma purtroppo il pilota spagnolo della Rossa si troverà costretto a partire dal dodicesimo posto in griglia per un episodio in cui si è purtroppo trovato ad essere un inconsapevole spettatore. Senza alcuna responsabilità da parte sua o della squadra.

Sainz infatti paga la negligenza da parte della Federazione, che nell’omologare il Las Vegas Strip Circuit non aveva evidentemente controllato adeguatamente i tombini presenti sul circuito cittadino (e in particolare quelli presenti lungo la Strip), con il risultato che uno di essi (sollevato dall’Alpine di Esteban Ocon) ha finito con il danneggiare piuttosto pesantemente nel corso della FP1 la Ferrari numero 55 (in particolare telaio, fondo, power unit, batteria e addirittura il sedile). Se per quanto riguarda il telaio e la power unit non ci sono stati particolari problemi (visto che nel caso del motore era stato montato quello normalmente utilizzato nella giornata del venerdì, di solito con più Km sulle spalle), il problema più grosso lo si ha avuto con la batteria, visto che Sainz avrebbe dovuto montare la terza batteria stagionale (contro le due previste dal Regolamento), con conseguente penalità di dieci posizioni di scontare in griglia di partenza.

La Ferrari ha subito provato a chiedere una deroga alla luce dell’eccezionalità verificatasi (che ha costretto la Direzione Gara a dichiarare conclusa la FP1 e a compiere un attento controllo di tutti i tombini presenti sul circuito cittadino, posticipando l’inizio della FP2 dalle 9 alle 11:30 di mattina ora italiana, da mezzanotte alle 2:30 di mattina a Las Vegas), ma la Federazione è stata piuttosto rigida.


Come possiamo leggere nel comunicato diffuso dalla Federazione, “sentito il Rappresentante della Squadra, il Direttore del Dipartimento Monoposto della FIA, avendo visto le prove video ed esaminato il foglio di dichiarazione della squadra, gli Steward stabiliscono che, nonostante il danno sia stato causato da circostanze esterne del tutto insolite, l’articolo 2.1 del Regolamento Sportivo della Formula 1 obbliga tutti i funzionari, compresi gli Steward, ad applicare i regolamenti così come sono scritti.
Di conseguenza, la sanzione obbligatoria prevista dall'Articolo 28.3 del Regolamento Sportivo (10 posizioni di penalità in griglia per sostituzione della batteria n.d.r) deve essere applicata.
Gli Steward sottolineano che se avessero avuto l'autorità di concedere una deroga in ciò che considerano in questo caso essere delle circostanze attenuanti, insolite e sfortunate, lo avrebbero fatto, comunque le normative non consentono tale azione.”

Comprensibile la delusione della stessa Ferrari, che con il Team Principal Vasseur ai microfoni di Sky è tornato a ribadire quanto già dichiarato al termine delle libere, sostenendo che è ingiusta, ma che ora bisogna pensare alla gara, e che la questione relativa al tombino (che di fatto ha danneggiato la gara di Sainz, costringendolo a partire dal dodicesimo posto in griglia) verrà nuovamente riaffrontata già da lunedì.

©@ScuderiaFerrari

Anche lo stesso Sainz non ha nascosto la propria delusione per la decisione presa dalla Federazione, il quale sempre ai microfoni di Sky ha dichiarato di non essere in un buon mood, di aver perso la pole e poi la penalità di ieri, di essere deluso per la situazione in questo sport, dalla FIA e dalle squadre, sostenendo che la F1 come sport non è stato capace di reagire in maniera sportiva a fatti come quelli occorso in FP1 ai suoi danni. Sainz assicura che darà il massimo, che spera di controllare il graining e di andare avanti il più possibile (tutto dipenderà a suo parere dalla partenza, dal graining e da quanto sarà difficile superare), anche se non nasconde che con due macchine davanti la Rossa avrebbe potuto lottare per la vittoria.

©@redbullracing

Al terzo posto (in seconda posizione dopo la penalità di Sainz) troviamo la Red Bull di Max Verstappen che ha deciso di adottare per qualifiche e gara un set-up leggermente più scarico rispetto al compagno di squadra Perez, ma al contempo più carico rispetto alla Rossa di Leclerc. Rispetto al precedente circuito cittadino di Singapore, la RB19 non si è comportata male per via del manto stradale più liscio rispetto a quello di Marina Bay, anche se sul giro secco non ha mai seriamente dato l’impressione di poter battere la Ferrari, per via presumibilmente di un assetto pensato in ottica gara. Non deve quindi stupire se, al termine delle qualifiche l’attenzione del tre volte campione del mondo è andata più al Gp, con Verstappen che ha dichiarato come la pista di Las Vegas non sia molto adatta per la sua monoposto, per via delle delle curve a bassa velocità, le grosse frenate, gli avallamenti e le buche che a suo giudizio penalizzano non poco la sua RB19 sul giro secco. Se Verstappen riconosce il fatto che le Ferrari sono state veloci per tutto il weekend, è altrettanto vero secondo il campione olandese che in gara conterà tanto la gestione delle gomme e che alla fine vincerà chi sarà riuscito a compierla al meglio, sottolineando in tal senso di essersi sentito piuttosto bene nel corso della simulazione compiuta in FP2, ed auspicando che la situazione possa essere simile anche in gara.

© Oracle Red Bull Racing via Facebook

Per un Verstappen che proverà ancora una volta a dare tutto se stesso in gara, c’è un Sergio Perez che domenica in gara partirà dal dodicesimo posto in griglia (undicesimo per via della penalità di Sainz): con un assetto come detto più carico rispetto alla RB19 di Verstappen, il pilota messicano ha mancato l’accesso in Q3, discutendo via radio con la squadra per la decisione di non aver potuto effettuare un ultimo tentativo nel finale di Q2, alla luce del continuo miglioramento della pista. Al termine delle qualifiche Checo si è però mostrato piuttosto fiducioso in vista della gara, sostenendo che bisogna capire e imparare da quanto visto nella giornata di ieri, in modo da vedere cosa si può migliorare in vista della gara, visto l’ottimo passo gara evidenziato dalla RB19 nella simulazione compiuta in FP2.

©@MercedesAMGF1

Luci ed ombre anche in casa Mercedes, con George Russell (sopra raffigurato) e Lewis Hamilton rispettivamente quarto e undicesimo (partiranno terzo e decimo per via della penalità occorsa a Sainz). Su una pista sulla carta sfavorevole alla W14, Russell riesce a portare a casa un risultato che va decisamente oltre ogni previsione e che evidentemente è legato al miglior feeling del giovane talento di casa Mercedes con il Las Vegas Strip Circuit (che lo aveva anche portato ad ottenere il miglior tempo nel corso della FP3). Intervistato al termine delle qualifiche, Russell non ha nascosto la sua soddisfazione per il risultato delle qualifiche odierne visto che a suo parere il quarto posto fosse il miglior risultato ottenibile. A suo parere la gara sarà molto complicata perché ci sarà tanto graining per tutti e che alla fine chi riuscirà a tenere in vita le gomme avrà grossi benefici. Russell non nasconde che i long run Mercedes siano stati piuttosto difficili, sostenendo che la Ferrari sia più veloce di loro non solo sul giro secco ma anche sul passo gara, ma che comunque farà del proprio meglio per poter lottare con Leclerc.

©@MercedesAMGF1

Più in difficoltà è apparso decisamente Lewis Hamilton (sopra raffigurato in occasione della FP2), eliminato con l’undicesimo tempo in Q2, e che ai microfoni di Sky non ha nascosto la delusione per l’eliminazione sostenendo che pensava di poter superare il taglio, ma che domani proverà a dare il massimo per riuscire a recuperare quantomeno qualche posizione.

©@AlpineF1Team

Tra le sorprese delle qualifiche del Gp di Las Vegas spicca senza ombra di dubbio l’Alpine, con Pierre Gasly quinto (partirà quarto per via della penalità occorsa a Sainz) in una sessione che ha visto l’eliminazione del compagno di squadra Esteban Ocon in Q1 con il diciassettesimo tempo. Gasly è stato eccellente nello sfruttare adeguatamente la sua A523 che per qualifiche e gara è scesa in pista con un assetto piuttosto scarico. Lo stesso pilota francese ai microfoni della F1 non ha esitato a ringraziare la squadra per la monoposto messagli a disposizione, sostenendo di aver compiuto i giri più belli dell’anno a livello personale in Q3.

©@WilliamsRacing

Per Gasly si aspetta però una bella battaglia in gara, visto che dovrà affrontare le arrembanti Williams, sesta e settima con Albon (sopra raffigurato) e Sargeant (partiranno quinta e sesta per via della penalità inflitta a Sainz), a conferma di come il layout del Las Vegas Strip Circuit ben si sposi con le caratteristiche tecniche della FW45, apparsa molto ben performante sopratutto nel terzo settore.

©@WilliamsRacing

Se Albon rappresenta una preziosa conferma per il team di Grove, impressionante è stata la qualifica del sopra raffigurato Logan Sargeant, con il pilota di Fort Lauderdale capace di ottenere il miglior risultato stagionale sul giro secco nella sua stagione di esordio in Formula 1.
Intervistato al termine delle qualifiche, Sargeant non ha nascosto tutta la sua soddisfazione, pur sapendo di avere una buona macchina per questa pista. La cosa più importante, secondo il pilota americano, ora è quello di trarre i frutti di tutto il duro lavoro fatto ed esprimere il potenziale evidenziato anche nelle ultime gare.

©@alfaromeostake

A completare la top 10 delle qualifiche del Gp di Las Vegas troviamo l’Alfa Romeo del sopra raffigurato Valtteri Bottas, la Haas di Kevin Magnussen (che conferma la bontà del nuovo pacchetto aerodinamico introdotto ad Austin in una sessione di qualifica che ha visto il compagno di squadra Nico Hulkenberg chiudere al tredicesimo posto adottando il vecchio pacchetto aerodinamico, come da lui richiesto) e l’Aston Martin di Fernando Alonso, che ha dato il massimo su una pista indubbiamente non molto congegnale alla sua AMR23, in una sessione che ha visto il suo compagno di squadra Lance Stroll eliminato in Q2 con il quattordicesimo tempo, e che partirà comunque dalla diciannovesima posizione in griglia, per via delle cinque posizioni di penalità inflittegli dalla Direzione Gara (oltre a due punti tolti in Superlicenza) per aver superato in FP3 la Ferrari di Carlos Sainz Jr in regime di bandiere gialle.

©@McLarenF1

Non c’è dubbio, però, che la delusione più cocente di giornata sia rappresentata senza ombra di dubbio dalla McLaren, che vede eliminati in Q1 entrambi i piloti, con il sopra raffigurato Lando Norris sedicesimo e Oscar Piastri addirittura diciannovesimo (partirà 18° in griglia per via della penalità inflitta a Stroll), con una monoposto, la MCL60, apparsa in evidente difficoltà su una pista ad alta velocità come quella di Las Vegas. Intervistato da Sky, Norris non riesce a capire cosa sia successo in qualifica, ma ammette che la squadra ha sofferto tutto il weekend, e che sapeva che non sarebbe andata alla grande a Las Vegas rispetto alle ultime gare. Norris non nasconde che in McLaren nessuno si aspettava una doppia eliminazione in Q1, ma al contempo non nasconde che entrambe le monoposto avevano faticato sia nelle varie sessioni di prove libere, concludendo che evidentemente il Las Vegas Strip Circuit non è una pista adatta alla propria monoposto.

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