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Fia, Formula 1 e il futuro della massima serie motoristica© Getty Images

Fia, Formula 1 e il futuro della massima serie motoristica

Dopo l’ultima gara di campionato disputata in Qatar emergono in maniera ancora più significativa rispetto al passato le differenze di visione tra Stefano Domenicali e Mohammed Ben Sulayem in merito al futuro della F1 e non solo

13 ottobre 2023

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Il numero delle gare in calendario e l’inclusione di nuove squadre

La divergenza tra la FIA e la Formula 1 prosegue anche nel definire quelle che potranno essere le caratteristiche delle prossime stagioni. Se da una parte Stefano Domenicali qualche mese fa dichiarava a Sport NXT che per via della grande crescita di popolarità la Formula 1 avrebbe potuto avere in calendario più di 30, persino 32 Gran Premi perché tutti ne vogliono uno, e che alla fine in ottemperanza al Patto della Concordia è stato deciso di fissare in 24 il numero massimo di gare (a cui aggiungere ovviamente le sei gare Sprint stagionali), di tutt’altro è avviso è la Federazione, con il Presidente Mohammed Ben Sulayem che in un’intervista rilasciata alla Reuters nel weekend del Gp del Qatar ha così espresso il suo desiderio in merito a un futuro calendario della Formula 1. Partendo dalle dichiarazioni rilasciate lo scorso maggio dal Team Principal Red Bull Chris Horner, secondo cui sarebbe stato difficile inserire nuove squadre, Ben Sulayem ha risposto così "I circuiti dovrebbero avere abbastanza garage e spazio per 12 squadre... Penso che il numero di gare sia eccessivo rispetto al numero di squadre. Abbiamo bisogno di più squadre e meno gare (…). Le squadre stanno guardando al pezzo di torta. Capisco le loro preoccupazioni... ma le nostre preoccupazioni sono diverse."

Parlando però della Formula 1 del futuro e del numero di squadre che dovrebbe farne parte, non possiamo non parlare del caso Andretti, che vede su due posizioni totalmente differente FIA e FOM. Se Stefano Domenicali in più occasioni per conto della FOM ha fatto chiaramente presente che al momento non è necessario un ulteriore team in Formula 1 a patto che questo non porti un arricchimento della categoria tramite l’aumento nei prossimi anni della tassa d’ingresso (attualmente fissata in 200 milioni di dollari) riservata alle squadre desiderose di entrare nella massima serie motoristica (andando così a prendere la difesa delle attuali dieci squadre, a dir poco riluttanti dinanzi all’ipotesi di dividere in undici e non più in dieci l’attuale torta dei proventi del Circus, cresciuta molto negli ultimi anni), differente è la posizione della Federazione, con il Presidente Ben Sulayem che nei mesi scorsi non solo ha presentato un bando volto a selezionare una possibile undicesima squadra (vinto dal Team Andretti), ma che nella suddetta intervista rilasciata alla Reuters nel weekend del Gp del Qatar auspica addirittura l’ingresso di un dodicesimo team.

Dire di no a una squadra che è stata approvata dalla FIA, è molto difficile. Potete chiamarmi ottimista, ma penso che Andretti entrerà in Formula 1. (...)La FIA dovrebbe chiedere, supplicare i costruttori di entrare. Non dovremmo semplicemente dire loro di no. Se dici qual è il mio sogno, è riempire i 12 (slot) e avere un team statunitense con un costruttore, una power unit e un pilota di quel paese. E poi magari andare in Cina e fare la stessa cosa. (…) Non si può forzare Andretti/GM ad acquistare un'altra squadra solo perché loro (i proprietari) vogliono venderla. Non farò nomi, ma mi stavano cercando di convincere GM a farlo. Non è il mio lavoro. Non sono stato eletto per farlo. Non sono un broker. Ci è permesso avere 12 squadre (nelle regole). Alcune squadre hanno detto 'Oh, sarà affollato'. Davvero? Stiamo già gestendo una squadra di Hollywood con noi”.

© Getty Images

Chiaro il riferimento del Presidente FIA al film dedicato alla F1 diretto da Joseph Kosinski attualmente in fase di realizzazione (uscita prevista per fine 2024/inizio 2025), che ha visto il team Apex (costituito da Brad Pitt nei panni di Sonny Hayes e Damson Idris nei panni di Joshua Pierce) venir ospitato nei box a Silverstone e a Monza, con Brad Pitt e Damson Idris (sopra raffigurati) che hanno preso parte anche alla Driver’s Parade in occasione del Gp di Gran Bretagna, e che si sono schierati con i piloti al momento dell’inno nazionale.
Tornando alla questione Andretti, dopo aver vinto il bando della Federazione, il team americano (che potrà contare sulla partnership con Cadillac, e di conseguenza con General Motors) è atteso ai colloqui prettamente commerciali con FOM (e Liberty Media), al termine dei quali arriverà o meno il consenso definitivo per poter entrare in Formula 1. Cosa succederà se la FOM dovesse dare parere negativo?
Secondo il Presidente FIA Mohammed Ben Sulayem Andretti potrebbe entrare tranquillamente in F1 anche senza aver raggiunto alcun accordo commerciale. Speriamo che Andretti non entri senza accordo commerciale. Ma potrebbe succedere. Può succedere. Non siamo un fornitore di servizi. Possediamo il campionato. Lo abbiamo affittato, siamo i proprietari. Quindi anche questo deve essere rispettato. La mia intenzione non è mai stata quella di mettere in imbarazzo o mettere qualcuno in un angolo, Liberty o FOM (Formula One Management). Sono qui per lo spirito di questo sport."

Una dichiarazione, quella del Presidente FIA, che sicuramente non aiuta a rasserenare gli animi con FOM e Liberty Media dopo gli screzi registrati in passato, con l’auspicio nel medio periodo di non dover assistere a una rottura tra FIA e FOM, che rischierebbe davvero di fare molto male alla stessa Formula 1. Uno scenario da evitare a tutti i costi, con l’auspicio che alla fine si possa trovare un punto d’incontro tra la Federazione guidata da Mohammed Ben Sulayem e la FOM guidata da Stefano Domenicali. Necessario per la stessa Formula 1, e in particolare per il futuro della massima serie motoristica.

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