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F1 Monza: Sainz in pole, Verstappen e Leclerc a meno di un decimo© Getty Images

F1 Monza: Sainz in pole, Verstappen e Leclerc a meno di un decimo

Il pilota spagnolo della Ferrari conquista la prima pole stagionale (la quarta in carriera) precedendo la Red Bull di Verstappen e la Rossa di Leclerc rispettivamente di 13 e 67 millesimi. Mercedes quarta con Russell e ottava con Hamilton. Perez solo quinto

2 settembre 2023

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Una vera e propria emozione. Davanti a un pubblico che non ha mancato di sostenerla fin dalle prove libere del venerdì, la Ferrari conquista la pole position del Gp d’Italia grazie a un superlativo Carlos Sainz Jr, che ha preceduto di soli 13 millesimi la Red Bull di Max Verstappen, e di 67 millesimi la Ferrari gemella di Charles Leclerc, a dimostrazione di come nelle primissime posizioni la battaglia sia stata veramente intensa, e sul filo dei millesimi.
Confermando le indicazioni della vigilia, fin dalle libere del venerdì la Ferrari SF-23 ha dimostrato di sapersi ben adattare al circuito di Monza, a conferma del suo feeling con le piste da basso carico (già intravvisto a dire il vero sulla pista di Spa-Francorschamps in occasione del Gp del Belgio), con Carlos Sainz Jr regolarmente più veloce del compagno di squadra Charles Leclerc, arrivando a soli 46 millesimi da Verstappen in FP1, e risultando il pilota più veloce sia in FP2 che in FP3 non solo nella simulazione di giro secco, ma anche in quella del passo gara.


© Scuderia Ferrari via Twitter

La grande forza di Sainz rispetto a Leclerc è quella di essere più veloce non solo nel primo settore (agevolato dal basso carico aerodinamico), ma anche e sopratutto nel secondo settore (che sulla carta dovrebbe valorizzare la Red Bull per via del maggior carico aerodinamico presente sulla RB19 rispetto alla Rossa), dove Carlos riesce a fare la differenza su tutti, Verstappen compreso. Uno scenario, questo, che non solo ha caratterizzato le sessioni di prove libere, ma che si è visto anche in qualifica: se in Q1 e Q2 era stato Max Verstappen a far segnare il miglior tempo (con Leclerc e Sainz secondo e terzo in Q2, staccati rispettivamente di 40 e 54 millesimi dal campione olandese) in Q3 è stato Sainz a fare la differenza ottenendo fin dal primo run il miglior tempo, bissato poi con l’ultimo tentativo, che ha portato il pilota spagnolo a conquistare la pole position (la prima stagionale, la quarta in carriera dopo quelle ottenute lo scorso anno in Gran Bretagna, Belgio e Austin) con il tempo di 1’20”294 potendo contare anche nell'ultimo settore su un'ottima scia (involontaria) da parte di Verstappen, trovandosi a circa cinque secondi dal campione olandese della Red Bull.

Guardando alla gara, è indubbio che la RB19 per via del maggior carico aerodinamico sia la monoposto da battere con Verstappen. Detto questo, però, la Ferrari non esiterà a dare tutta se stessa (potendo sfruttare con entrambi i piloti la nuova power unit (la quarta stagionale, montata su entrambe le macchine) per provare a regalare ai tifosi l’emozione più grande possibile. Sia essa una vittoria o un posto sul podio.

© Getty Images

Se Sainz conquista la sua prima pole stagionale, come detto, Leclerc (qui raffigurato in occasione della FP3 odierna) conquista un preziosissimo terzo posto, staccato dalla pole di Sainz di soli 67 millesimi. Dopo aver accusato un distacco di alcuni decimi nei confronti del compagno di squadra nel corso delle tre sessioni di prove libere, com’è suo solito Charles con grande generosità ha dato tutto se stesso in qualifica grazie a un assetto ottimizzato nel corso della FP3, arrivando a pochi millesimi dalla pole, dimostrando una volta di più tutto il suo valore su una pista che in precedenza lo aveva sempre visto qualificarsi davanti ai suoi compagni di squadra. Un record quest’anno battuto dall’ottima forma di Sainz, in un weekend in cui la Rossa si è dimostrata essere sui livelli della Red Bull. Anche per merito del pilota spagnolo.

Un risultato, quello Ferrari in qualifica, che ha rischiato di venir vanificato per via di una possibile procedura d’infrazione legato al mancato rispetto del tempo massimo del giro di riscaldamento e di raffreddamento delle gomme, stabilito dalla Direzione Gara in 1’e 41”, e che nel corso del Q1 Leclerc avrebbe compiuto in 1’50”486, con Sainz addirittura in 1’58”458.

Alla fine, però, entrambi i piloti della scuderia di Maranello non sono stati penalizzati, in quanto nel corso del loro giro di riscaldamento/raffreddamento gomme sia Leclerc che Sainz hanno mantenuto una velocità pari o superiore a quella necessaria per poter rimanere all’interno del tempo limite fissato, rallentando e rimanendo ai lati della pista in maniera corretta per lasciar passare quattro piloti impegnati nel loro giro lanciato. Per questo motivo, quindi, ravvisato che sia Sainz che Leclerc non hanno rallentato premeditatamente per rallentare qualcuno ma per lasciare correttamente passare dei piloti impegnati in un giro lanciato, i commissari hanno deciso di non intraprendere ulteriori azioni nei confronti dei piloti Ferrari.

© Getty Images

A sandwich tra le due Ferrari, troviamo come già detto in seconda posizione Max Verstappen. Il campione olandese anche nel corso delle qualifiche del Gp d’Italia ha ribadito di essere in un’incredibile stato di forma, come dimostra l’esiguo distacco (13 millesimi dalla pole), ottenuto dalla Rossa di Sainz, a bordo di una RB19 che presentava un assetto un po' carico rispetto alla SF-23 (e al contempo un po' più scarico rispetto alla monoposto gemella di Perez). Se in qualifica quindi Verstappen ha pagato un leggero distacco nei confronti della Ferrari, in ottica gara il maggior carico aerodinamico rispetto alla Sf-23 potrebbe tramutarsi un prezioso alleato del campione olandese, favorendo un minor degrado delle gomme (in questo caso quelle posteriori). Non è un caso, quindi, che al termine delle qualifiche, lo stesso Verstappen abbia dichiarato di non essere sorpreso dalla pole di Sainz visto che il buon adattamento della Ferrari al circuito di Monza (favorito ulteriormente dall’ala posteriore più scarica portata per questa gara), preferendo guardare alla gara di domani (domenica) che a giudizio del campione olandese è decisamente più aperta, con Max desidera vincere il Gp d’Italia per provare a scrivere un nuovo record, diventando il primo pilota nella storia della Formula 1 ad aggiudicarsi ben dieci gare consecutive di campionato.

Restando in casa Red Bull, da registrare ancora una volta l’opaca qualifica di Sergio Perez, solo quinto. Un vero e proprio peccato, perché nelle sessioni di prove libere Checo si era comportato molto bene risultando addirittura più veloce sia sul giro secco che sul passo gara rispetto a Verstappen. Non è da escludere che il pilota messicano possa aver pagato la scelta della squadra di montare sulla sua RB19 una vecchia power unit già utilizzata dopo la perdita d’olio trovata nei pressi della sua monoposto negli ultimi minuti della FP3.

© Getty Images

Gara in chiaroscuro in casa Mercedes: se George Russell (sopra raffigurato in occasione della FP3) conquista un buonissimo quarto posto, Lewis Hamilton non riesce a far meglio dell’ottavo tempo.
Intervistato al termine delle qualifiche, Russell ha dichiarato che nel corso che in Q1 con gomma dura non era riuscito a mettere la gomma nella giusta finestra di temperatura, cosa invece successa in Q3 con la gomma soft, qualificandosi quarto. A differenza di altri piloti, Russell ha dichiarato che considerando la scia un’arma a doppio taglio, in ogni run ha preferito scegliere l’aria pulita, che alla fine si è dimostrata essere la scelta vincente, così come tra un assetto più aggressivo per le qualifiche e un assetto pensato più in ottica gara, con la squadra ha optato per quest’ultimo, ponendosi come obiettivo il podio.

Hamilton al termine delle qualifiche ha dichiarato di aver perso tutto nel secondo e nell’ultimo settore dopo esser stato in vantaggio nel primo, rilevando di essersi trovato complessivamente in difficoltà con la macchina. Se il carico aerodinamico della sua monoposto era identico rispetto a quella di Russell, il set up tra le due monoposto gemelle era differente.

© Getty Images

Com’era lecito immaginarsi, nella top 10 delle qualifiche di Monza troviamo al sesto posto la Williams, che grazie ancora una volta a un ottimo Alexander Albon ribadisce una volta di più il feeling della FW45 con le piste veloci, evidenziando anche una pregevole efficienza aerodinamica che ha spinto il pilota anglo-thailandese ad essere in alcuni frangenti anche il più veloce nel primo settore. Massima attenzione è ora per la gara, dove Albon ha l’occasione di poter nuovamente regalare alla propria squadra dei punti preziosissimi.

© Getty Images

In settima e nona posizione troviamo le McLaren di Oscar Piastri (sopra raffigurato in occasione della FP3) e di Lando Norris, le quali hanno evidenziato una bassa efficienza aerodinamica in rettilineo, e non poche difficoltà nell'affrontare le due curve di Lesmo. Se sul giro secco la prestazione in qualche modo emerge, la preoccupazione maggiore è per il passo gara, dove la MCL60 nelle simulazioni fatte nel corso di FP2 e FP3 non ha particolarmente impressionato.

© Getty Images

A chiudere la top 10 troviamo l’Aston Martin con Fernando Alonso (sopra raffigurato in occasione della FP3). Apparentemente un passo indietro rispetto alla gara di Zandvoort, ma allo stesso tempo tranquillamente preventivabile, visto che fin dall’inizio della stagione l’AMR23 ha sempre evidenziato una significativa resistenza all’avanzamento, che su una pista da alta velocità come Monza non poteva emergere che in maniera significativa. Per questa gara, quindi, l’obiettivo del pilota asturiano (qualificatosi in decima posizione) è quindi quello di stringere i denti cercando di ottenere il maggior numero di punti possibili, in vista poi della prossima gara (in programma il 17 Settembre a Singapore) su una pista che, nonostante il restyling del terzo settore, dovrebbe adattarsi decisamente di più alla monoposto del team di proprietà di Lawrence Stroll.

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