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F1 Austria: la vittoria di Verstappen e la protesta Aston Martin© Getty Images

F1 Austria: la vittoria di Verstappen e la protesta Aston Martin

Max Verstappen vince il Gp d’Austria davanti alla Ferrari di Charles Leclerc e alla seconda Red Bull di Sergio Perez. Ufficializzato solamente in serata l’ordine di arrivo del Gp in seguito a una protesta Aston Martin (accettata dalla Federazione) in merito alla mancata penalizzazione di alcuni piloti per non aver rispettato i track limits in curva 9 e 10

03.07.2023 ( Aggiornata il 03.07.2023 13:47 )

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Un ordine di arrivo ufficializzato solamente cinque ore dopo la conclusione della gara. Non è la prima volta che purtroppo in Formula 1 assistiamo a episodi di questo tipo, che rappresentano senza ombra di dubbio uno sfregio nei confronti degli spettatori paganti o del pubblico a casa, il quale una volta finita la gara dovrebbe essere messo nelle condizioni di conoscere l’ordine di arrivo di una corsa alla quale ha assistito, e non di dover aspettare ore e ore, con il rischio di ritrovarsi tra le mani un verdetto che non corrisponde con quanto la pista aveva decretato.

Nel caso specifico, purtroppo, un numero elevato di infrazioni ai track limits in curva 9 e 10 (oltre 1200, molte delle quali non sanzionate in un primo momento dalla Direzione Gara) ha portato l’Aston Martin a presentare un ricorso che la Federazione ha subito accettato, e che ha portato a una review totale degli episodi in questione, con numerose penalità emesse in serata, a gara ovviamente già abbondantemente conclusa.

Se il podio del Gp d’Austria alla fine è stato confermato (con la vittoria di Max Verstappen su Red Bull, il secondo posto di Charles Leclerc che regala alla Ferrari il podio numero 800 in Formula 1, e il terzo posto della Red Bull di Sergio Perez, partito addirittura quindicesimo), dobbiamo purtroppo registrare la retrocessione dal quarto al sesto posto di Carlos Sainz Jr (punito con altri dieci secondi di penalità oltre ai cinque scontati in gara al momento di effettuare la prima sosta, ed autore di una corsa che avrebbe meritato il podio grazie anche a una strenua resistenza durata ben quattro giri nei confronti di Perez) con Lando Norris (McLaren) e Fernando Alonso che guadagnano una posizione salendo al quarto e al quinto posto, quando avevano tagliato il traguardo al quinto e sesto posto.
Anche in casa Mercedes c’è stato uno scambio di posizione: se la pista aveva decretato il settimo posto di Lewis Hamilton e l’ottavo di George Russell, una infrazione supplementare dei track limits rilevata post gara da parte della Direzione Gara ha determinato una ulteriore penalità di dieci secondi a carico dell’eptacampione del mondo (che, al pari di Sainz, aveva già scontato cinque secondi di penalità al momento di effettuare la seconda sosta), che ha chiuso in ottava posizione, con Russell salito in settima posizione. A chiudere la top 10 un altro scambio di posizioni: se la pista aveva decretato il nono posto dell’Alpine di Pierre Gasly e il decimo posto dell’Aston Martin di Lance Stroll, la review dei track limit a fine gara ha portato anche in questo caso a una ulteriore penalizzazione di dieci secondi (dopo quella di cinque secondi già scontata nel corso del Gp) ai danni del pilota francese, con Stroll salito al nono posto e Gasly sceso in decima posizione.

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