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Hitech e la candidatura al Mondiale 2026 di Formula 1© Formula Motorsport Ltd

Hitech e la candidatura al Mondiale 2026 di Formula 1

Il team inglese (che presenta diverse squadre in F2, F3 con Gabriele Minì e nel campionato britannico di F4) ha formalizzato la domanda di partecipazione al Mondiale 2026 della massima serie motoristica

27.06.2023 ( Aggiornata il 27.06.2023 17:40 )

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La terza pretendente per un unico posto (sempre se verrà assegnato). Dopo le candidature del Team Andretti (in collaborazione con Cadillac) e del Panthera Team Asia, nella giornata di Lunedì 26 Giugno (in contemporanea con la notizia della cessione del 25% delle proprie quote al 62enne uomo d’affari kazako Vladimir Kim) la scuderia britannica Hitech ha comunicato di aver formalizzato la propria domanda di partecipazione al Mondiale 2026 di Formula 1. Quello di Hitech non è un nome del tutto nuovo per gli addetti ai lavori del Circus: fondata nel 2015 da Oliver Oakes (riprendendo la denominazione della Hitech Racing, creata nel 2003 da David Hayle per partecipare ad alcuni campionati di Formula 3), la Hitech Grand Prix nel 2015 fa il suo esordio nella F3 europea, per poi ampliare la sua partecipazione nel 2018 alla F3 asiatica. Nel 2019 la Hitech si iscrive al neonato Campionato Fia di Formula 3, a cui seguirà nel 2020 l’approdo anche in Formula 2, e infine lo scorso anno il debutto anche nel campionato britannico di Formula 4. Se in ambito europeo i migliori risultati finora ottenuti sono il secondo posto nel campionato costruttori in F3 europea nel 2016 grazie al team costituito da George Russell e da Ben Barnicoat a bordo di una Dallara motorizzata Mercedes, un secondo posto nel Campionato FIA di Formula 3 2019 (con il team costituito da Juri Vips, Leonardo Pulcini e Ye Yifei, a bordo su una Dallara motorizzata Mecachrome) e in Formula 2 i quarti posti nel 2020 (con il team formato da Nikita Mazepin e da Luca Ghiotto) e nel 2021 (con il team formato da Yuri Vips e da Liam Lawson) su Dallara-Mecachrome, nella F3 asiatica la Hitech ha conquistato nel 2018 (con Raoul Hyman davanti a Jake Hughes) e nel 2019 (con Ukyo Sasahara davanti a Jack Doohan) sia i primi due posti del Campionato Piloti sia il Campionato Costruttori.

© Formula 3 via Twitter

Attualmente la Hitech sta ben figurando nel Campionato di Formula 3 grazie al talentuoso pilota palermitano Gabriele Minì, che, al debutto in categoria, ha finora ottenuto quest’anno due pole position (Bahrain e Monaco), ottenendo proprio lungo le stradine di Montecarlo la sua prima vittoria in Formula 3.

Tornando alla candidatura per entrare a partire dal 2026 in Formula 1, non c’è dubbio che anche l’ingresso tra gli azionisti di Vladimir Kim (l’uomo più ricco del Kazakistan a detta di Forbes, che stima il suo patrimonio nell’ordine di circa 5 miliardi di dollari) rappresenti una dimostrazione nei confronti della Federazione stessa che la scuderia britannica è in grado di sostenere economicamente parlando l’ingresso nella massima serie motoristica, ma, quante possibilità ci sono che alla fine nel 2026 possa davvero approdare una undicesima squadra in Formula 1 (che sia Andretti-Cadillac, Panthera Asia Team o nel caso specifico Hitech)?

Non dobbiamo, infatti, dimenticarci, quanto la decisione del Presidente FIA Mohammed Ben Sulayem di realizzare un bando volto a determinare l’ingresso di una possibile undicesima squadra in Formula 1 in ottica 2026 sia stato molto mal digerito da parte non solo delle squadre stesse (timorose di dover dividere la ricca torta dei proventi del Circus in undici parti contro le dieci attuali), ma anche da Liberty Media, con cui già i rapporti erano piuttosto tesi, con Ben Sulayem che alla fine si è visto costretto a delegare le ordinarie attività tecniche a Nicholas Tombazis e quelle sportive a Steve Nielsen. A uomini, insomma, in possesso di una certa esperienza legata ad anni di frequentazione del Circus.

Proprio pochi giorni fa (prima che Hitech ufficializzasse la propria candidatura in vista di un possibile approdo nel 2026 in Formula 1) sulla questione legata all’ingresso di un possibile undicesimo team era intervenuto il Presidente Fia Mohammed Ben Sulayem, il quale, intervistato dal sito internet Grand Prix 247, aveva rilasciato le seguenti dichiarazioni, molto più concilianti nei confronti delle squadre rispetto a quelle rilasciate diversi mesi fa.

“Ci sono alcune squadre che vogliono entrare. Siamo felici che abbiano espresso interesse. Abbiamo lavorato con FOM e con Stefano Domenicali (CEO Formula 1). È molto importante fare una due diligence. E si rendono conto che la FIA è anche uno dei partner principali in questo. Ed entrambi siamo d'accordo sul fatto che avere una squadra o una nuova squadra... non possiamo davvero costringere le grandi squadre a dire sì o no. Dipende da loro. Voglio dire, vedi cosa abbiamo già fatto: è stata una transizione che hanno fatto.

Posso capire le domande delle squadre. È qualcosa di importante. Anche noi della FIA abbiamo queste preoccupazioni. Sai, quando parli della manifestazione di interesse, voglio dire, ci sono ancora regolamenti lì e non possiamo chiudere il procedimento e dire di no, perché abbiamo un'altra scelta e non possiamo anche dire di no se soddisfano i requisiti della manifestazione d’interesse. Quindi davvero, capisco le preoccupazioni delle altre squadre quando si tratta di far entrare una nuova squadra. Inoltre non infrangiamo le regole. E mi aspetto che capiscano anche la nostra posizione quando si tratta di questo. Questo è il modo in cui possiamo andare avanti insieme. Vedi. Come ho detto, capisco, ma sono anche sicuro che capiranno la nostra posizione. Una cosa che non farò è infrangere le regole”.

Una posizione chiara, quindi, quella del Presidente Fia Ben Sulayem, il quale se da una parte comprende le preoccupazioni da parte delle squadre attualmente presenti in F1 in merito all’ingresso di un undicesimo team, dall’altra è intenzionato ad andare avanti, sicuro di rispettare le regole. La sensazione che emerge, quindi, è che la battaglia politica tra squadre e FIA in merito all’ingresso dell’undicesimo team siano destinate ancora a proseguire. Chi sarà a vincere sarà solo il tempo a dirlo.

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