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F1 Australia: Ferrari e il diritto di revisione sulla penalità di Sainz© Getty Images

F1 Australia: Ferrari e il diritto di revisione sulla penalità di Sainz

La Scuderia di Maranello in ottemperanza all’articolo 14.1.1 del Codice Sportivo Internazionale ha chiesto alla Federazione la revisione della penalità di 5 secondi inflitta in Australia a Carlos Sainz Jr che lo ha fatto retrocedere dal 4° al 12° posto

08.04.2023 ( Aggiornata il 08.04.2023 15:11 )

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Una punizione troppo pesante, visto il metro di giudizio usato con gli altri piloti nella stessa gara e con incidenti potenzialmente più pericolosi. È notizia di queste ore la decisione della Ferrari di chiedere alla FIA (Federazione Internazionale dell’Automobile) il diritto di revisione in merito alla penalità comminata nelle fasi finali del Gp d’Australia dalla Direzione Gara a Carlos Sainz Jr, reo di aver generato il contatto con Fernando Alonso nel corso del penultimo giro, in occasione della terza ripartenza.

Una gara, quella di Melbourne, che Sainz era stato in grado di ricostruire dopo che nel corso del 9° giro la Direzione Gara aveva esposto per la prima volta la bandiera rossa, per permettere la rimozione dei detriti lasciati in pista dalla Williams di Alexander Albon, andato a muro in curva 6 nel corso del settimo giro. Una scelta, questa, che aveva finito con il penalizzare sopratutto quei piloti (Sainz su Ferrari e Russell su Mercedes) avevano approfittato della Safety Car per anticipare la sosta visti i tempi ridotti per l’esecuzione della sosta, dovendo ripartire dalla settima posizione (nel caso di Russell) e dall’undicesima Sainz. Se il giovane pilota Mercedes era stato costretto al ritiro nel corso del 18°giro per un problema al motore, Sainz non si è per perso d’animo, e giro dopo giro era riuscito progressivamente ad arrivare fino al quarto posto, risultato che a Melbourne rappresentava il massimo a cui allo stato attuale potesse ambire la SF-23. Almeno fino al 54° dei 58 giri in programma, quando la rottura del cerchione sulla Haas di Kevin Magnussen (con la conseguente perdita di alcuni detriti, uno dei quali ha oltrepassato le barriere ferendo al braccio uno spettatore) ha obbligato la Direzione Gara a mandare nuovamente in pista la Safety car, e poi a esporre nuovamente la bandiera rossa nel corso del 55°giro, con le monoposto entrate in pitlane nel corso del 56àgiro, e tornate in griglia per la partenza al 57°giro.

Una volta ripartita la gara, Sainz ha provato ad attaccare Alonso per conquistare la terza posizione finendo con il tamponarlo, senza però (e questo è l’elemento più importante di tutta la vicenda) danneggiare pesantemente l’Aston Martin numero 14. Cosa, invece, accaduta alle sue spalle alle Alpine di Esteban Ocon e di Pierre Gasly, che si sono fatte fuori a vicenda, e al duo Sargeant (Williams)- De Vries (AlphaTauri) con il pilota americano che ha messo fine sia alla sua gara che a quella del pilota olandese.

Se nel caso di Sainz la Direzione Gara ha emesso prontamente una penalità senza neanche ascoltare il pilota addebitandogli la colpa dell’incidente, negli altri casi (molto più gravi sotto il profilo della sicurezza) la Direzione Gara di fatto non è intervenuta, ascoltando i piloti coinvolti e optando per l’incidente di gara.
Proprio questa disparità di trattamento ad opera della Direzione Gara ha spinto la Ferrari a optare per il diritto di revisione della penalità comminata a Sainz. Se è vero che la decisione dei commissari non può essere oggetto di appello perché presa nel corso della gara, è altrettanto vero, però, che in base al diritto 14.1.1 del Codice Sportivo Internazionale può essere richiesta la revisione di un determinato episodio o penalità sulla base di elementi non disponibili al momento in cui era stato preso il provvedimento punitivo. La Ferrari, quindi, punterà non solo sul fatto che Sainz a differenza degli altri piloti protagonisti di contatti/incidenti nel corso del penultimo giro non è stato per niente ascoltato, ma anche sul diverso metro di valutazione usato nel valutare gli episodi oggetto di contatto nel corso del penultimo giro, che ha finito con il penalizzare solamente Sainz.

Nel corso di una Conferenza Stampa svoltasi Giovedì 6 Aprile a Maranello, il Team Principal Ferrari Frederic Vasseur ha confermato la richiesta di diritto di revisione della penalità a carico di Sainz presentata alla Federazione (perfettamente nei tempi, visto che il diritto di revisione secondo l'articolo 14.4.1 del Codice Sportivo Internazionale può essere esercitato nell'arco di 14 giorni dalla data di svolgimento della corsa), con l’auspicio quantomeno di poter ottenere un incontro con gli Stewards, qualora dovesse venir riaperto il procedimento.
Secondo Vasseur la prima udienza sarà per riaprire il caso, e nel caso il verdetto dovesse essere favorevole, ci sarà poi una seconda udienza, presumibilmente a Baku o qualche giorno prima, con lo stesso collegio giudicante il Gp d’Australia, con l’auspicio che il parere dei commissari possa venir in qualche modo rivisto.

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