Giornale di critica e di politica sportiva fondato nel 1912

Domenicali e la riduzione delle prove libere in F1© Getty Images

Domenicali e la riduzione delle prove libere in F1

Il Presidente e Ceo della F1 Stefano Domenicali nei giorni scorsi ha rilanciato la possibilità di una decisa riduzione delle prove libere. Se Russell è favorevole a questa ipotesi, il due volte campione del mondo Verstappen è totalmente contrario

31.03.2023 ( Aggiornata il 31.03.2023 13:07 )

  • Link copiato

Una decisa riduzione delle prove libere. Ospite della MotoGp in occasione della prima gara di campionato svoltasi lo scorso weekend a Portimao, il Presidente e Ceo della Formula 1 Stefano Domenicali, intervistato da Sky, ha rilanciato una tematica di cui già in passato aveva ben espresso la propria posizione. Domenicali vorrebbe infatti limitare al minimo possibile le prove libere, che a suo giudizio interessano solamente agli ingegneri dei vari team e non ai telespettatori, in modo tale che ogni volta che i piloti scendano in pista possano essere messi in condizione di lottare per qualcosa. Un’idea, alla base del pensiero del 57enne dirigente imolese, volta a massimizzare lo spettacolo in pista a favore non solo del pubblico ma anche e sopratutto degli introiti destinati alle casse del Circus. Cosa che indubbiamente non sempre avviene con il format tradizionale, che prevede due sessioni di prove libere nella giornata di venerdì (una al mattino e una al pomeriggio), la terza e ultima sessione di libere il sabato mattina, le qualifiche il sabato pomeriggio e la gara la domenica pomeriggio.

Già con l’introduzione delle gare Sprint (tre nel 2021 e nel 2022, sei a partire da quest’anno) il format del weekend ha cominciato a subire alcune variazioni, con le libere limitate al venerdì e al sabato mattina, con le qualifiche al venerdì pomeriggio, e con la gara Sprint al sabato pomeriggio sulla distanza di 100 Km, propedeutica alla griglia di partenza della gara della domenica, che anche nei pensieri di Domenicali rimane assolutamente sacra, trattandosi di un momento molto importante per gli appassionati.

Tornando però alla possibilità di una riduzione delle prove libere ai microfoni di Sky Domenicali ha spiegato che già nelle prossime riunioni della F1 Commission presenterà una proposta in merito, oltre a affrontare un discorso inerente al come apportare eventualmente alcune correzioni al format attuale del fine settimana, non nascondendo di essere curioso di potersi confrontare in merito in primis con squadre e piloti, ma anche ovviamente con la FIA, detentrice della parte regolamentare del Circus.

Era indubbio che le dichiarazioni di Domenicali generassero delle reazioni, puntualmente arrivate. Se da parte degli appassionati al momento si registrano delle profonde critiche in merito a un possibile cambio del format del weekend ritenuto sacro un po' da tutti, i piloti si presentano al momento spaccati. Il giovane talento della Mercedes George Russell in queste ore ha manifestato il proprio consenso in merito alla proposta di Domenicali, sostenendo che una sola sessione di prove libere sia sufficiente e fondamentale per testare in pista le novità e gli aggiornamenti preparati in fabbrica. Secondo Russell si può anche pensare a qualcosa di diverso, ma almeno una sessione di prove libere deve rimanere assolutamente, perché la F1 è la categoria regina dell’automobilismo, e non sarebbe opportuno scendere in pista senza neanche aver effettuato una prova libera. Sotto questo aspetto il pilota inglese della Mercedes guarda alla Formula 2 e alla Formula 3, che attualmente effettuano un’unica sessione di prove libere e si chiede perché la F1 debba godere di più tempo per le libere rispetto alle serie minori.

A favore del pensiero di Russell anche il pilota francese dell’Alpine, Pierre Gasly, secondo cui è bello poter lavorare di fino e poter fare degli esperimenti nelle libere, anche se poi ammette che forse tre sessioni di libere sono troppe, concludendo che forse una o due libere sarebbero sufficienti.

In contrapposizione al pensiero di Russell troviamo il due volte campione del mondo Max Verstappen, che, intervistato dai media olandesi, ha manifestato la sua preferenza per i weekend di gara tradizionali, sostenendo di non essere un fan né dei weekend di gara con le Sprint, né dell’eccessivo numero di gare che attualmente caratterizzano il calendario di Formula 1, né di essere favorevole a un cambiamento del format del weekend di gara tradizionale, ritenendo inoltre ridicolo il fatto che F2 e F3 abbiano solo 45 minuti di tempo per scendere in pista prima di dover affrontare le qualifiche.

Due posizioni agli antipodi, quella del Presidente e Ceo della Formula 1 Stefano Domenicali (appoggiata dal pilota Mercedes Russell) e quella del campione del mondo Max Verstappen, che portano fare una riflessione.
Se da una parte è comprensibile la posizione di Domenicali (e di Liberty Media come promoter) di incentivare lo spettacolo in pista, dall’altra non si corre il rischio riducendo le prove libere (e avendo così meno tempo per trovare il corretto set up della monoposto, cosa che nessun simulatore ti consentirà di fare in maniera impeccabile) di mettere ulteriore pressione su squadre e piloti, rischiando di innescare un maggior numero di errori, e di conseguenza di incidenti?

In attesa di capire cosa decideranno le squadre in merito a una eventuale riduzione drastica delle libere, non ci dobbiamo infine dimenticare che il vero spettacolo della Formula 1 è nella F1 stessa, nel talento e nella bravura dei suoi piloti e delle squadre, e che un’estremizzazione del weekend di gara finirebbe con l’esasperare forse inutilmente.

Condividi

  • Link copiato

Commenti

Leggi Guerin Sportivo
su tutti i tuoi dispositivi