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Lewis Hamilton e la comproprietà del Manchester United© Getty Images

Lewis Hamilton e la comproprietà del Manchester United

Nel caso in cui la famiglia Glazer dovesse cedere il Manchester United al Ceo di INEOS David Ratcliffe, il sette volte campione inglese della Mercedes sarebbe disponibile ad affiancarlo nella comproprietà dei Red Devils

13.01.2023 ( Aggiornata il 13.01.2023 12:43 )

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Un grande campione capace di scrivere la storia della Formula 1. Quando parliamo di Lewis Hamilton, non si può non pensare a tutti i record che nelle sedici stagioni finora disputate ha di fatto realizzato, tra i quali spiccano il fatto di essere l’unico pilota nella storia del Circus ad aver almeno vinto una gara per quindici Mondiali consecutivi (dal 2007 al 2021), il pilota ad aver ottenuto il maggior numero di vittorie (103 di cui 82 ottenute con lo stesso costruttore stabilendo così un ulteriore record), pole position (103), podi (191), punti (ad oggi 4405,5), il maggior numero di gare con lo stesso Costruttore (200 con Mercedes), il maggior numero di gare concluse consecutivamente (48, dal Gp di Gran Bretagna 2018 al Gp del Bahrain 2020), il maggior numero di vittorie conseguite nella gara di casa (8).
A tutti questi record (elencati in parte sopra) va poi aggiunto quello più prestigioso: aver eguagliato i sette titoli mondiali (2008 con McLaren, 2014, 2015, 2017, 2018, 2019 e 2020 con Mercedes) vinti in passato dall’indimenticabile Michael Schumacher (1994 e 1995 con Benetton, 2000, 2001, 2002, 2003 e 2004 con Ferrari).

Pur allontanando l’ipotesi di un ritiro imminente dalla Formula 1, Hamilton in virtù dei suoi 38 anni però sta già cominciando a pensare a cosa vorrà fare una volta ritiratosi dal Circus: nel corso degli ultimi anni, infatti, l’eptacampione del mondo inglese è diventato comproprietario dei Denver Broncos in NFL, aperto una propria casa di produzione cinematografica (la Dawn Apollo Films), un proprio marchio di abbigliamento (+44), e investito non solo in alcune aziende vegane, ma addirittura aperto una app di alimentari online (Zapp), arrivando a guadagnare fuori pista nell’ultimo anno secondo Forbes circa 6.5 milioni di sterline, da aggiungere ovviamente al suo stipendio di pilota con Mercedes (pari a 44.8 milioni di sterline).

A tutto questo, però, Lewis Hamilton vorrebbe ora aggiungere un suo altro grande sogno: diventare comproprietario di una squadra di calcio. Non una squadra qualsiasi, ma una squadra di Premier League amata ed apprezzata in tutto il mondo: il Manchester United.

Lo scorso 23 Novembre, infatti, la famiglia Glazer (proprietaria della squadra dal 2005 dopo averla acquistata per 790 milioni di sterline) ha messo in vendita lo United in seguito alle sempre più crescenti critiche da parte dei tifosi per via dei risultati deludenti delle ultime stagioni. È infatti dalla stagione 2012/2013 (l’ultima con Sir Alex Ferguson in panchina) che i Red Devils non conquistano la Premier, mentre per trovare gli ultimi trofei vinti a livello assoluto bisogna andare alla stagione 2016/2017 (con Jose Mourinho in panchina, e con Zlatan Ibrahimovic in attacco), quando il Manch.Utd si aggiudicò il suo 21° Community Shield (battendo per 3-2 il Manch.City di Roberto Mancini), la sua 5° League Cup (battendo per 3-2 il Southampton guidato dal francese Claude Puel), nonché la sua prima Europa League (battendo a Solna per 2-0 l’Ajax).

Da quel momento in poi il Manchester United non è più stato in grado di conquistare dei trofei, ottenendo come migliori risultati in Premier il secondo posto nelle stagioni 2017/2018 e 2020/2021, e perdendo il 26 Maggio a Danzica per 11-10 ai calci di rigore la finale di Europa League contro il Villarreal guidato da Unai Emery. La famiglia Glazer ha pensato a fine agosto 2021 di ingaggiare Cristiano Ronaldo (che aveva già giocato con i Red Devils dal 2003 al 2009 agli inizi della sua carriera, dopo le prime due stagioni giocate con lo Sporting Lisbona) per mettere fine a questo periodo privo di successi, ma non solamente il campione portoghese se eccettuiamo i primi mesi (in cui aveva segnato 14 reti in 20 presenze) non è riuscito a portare alcun trofeo nella bacheca dello United, ma addirittura lo scorso 22 Novembre il club ha annunciato di aver risolto consensualmente il contratto del giocatore (approdato poi di recente nella formazione saudita dell’Al Nassr) in seguito a un’intervista in cui non aveva esitato ad attaccare piuttosto duramente la dirigenza e lo staff tecnico dei Red Devils.

Il giorno successivo alla rescissione del contratto di Ronaldo (23 Novembre), la famiglia Glazer ha quindi deciso di mettere in vendita il Manchester United attraverso un comunicato secondo cui il Cda dei Red Devils si dichiara pronto ad avviare un processo per esplorare alternative strategiche per il club, al fine di migliorarne la crescita futura, con l’obiettivo finale di posizionare il club per capitalizzare le opportunità sia sul campo che commercialmente, riservandosi la possibilità di vendere la squadra anche nel corso della presente stagione, a patto ovviamente di trovare dei giusti compratori.

Una vicenda, questa, apparentemente estranea al mondo della Formula 1, ma fino a un certo punto. La notizia della vendita del Manchester United genera, com’è lecito intuire, l’interesse di numerosi miliardari, tra i quali spicca il Ceo del gruppo petrolchimico INEOS, Jim Ratcliffe. Ratcliffe non è solamente al momento l’uomo più ricco della Gran Bretagna, ma è anche un grande appassionato di sport (e in particolare è grande tifoso proprio dello United), e sopratutto tra le tante cose è anche azionista con il 33% delle quote del team Mercedes in Formula 1 (le rimanenti quote sono divise equamente tra la Daimler e il Team Principal Toto Wolff).
Bisogna dire che già lo scorso Ratcliffe aveva seriamente pensato di acquistare il Chelsea tramite una cordata (in cui era presente proprio Lewis Hamilton, divenuto con il tempo amico e socio in affari di Ratcliffe), con i Blues aggiudicati poi dalla cordata guidata da Todd Boehly.

Nonostante i tentennamenti, Ratcliffe starebbe infatti pensando molto seriamente di acquistare la propria squadra del cuore (con la famiglia Glazer che avrebbe posto come cifra massima per le richieste la somma di 8 miliardi di sterline), e, qualora dovesse decidere di avanzare una richiesta (cosa data quasi per certa dalla stampa inglese), Lewis Hamilton sarebbe pronto ad entrare nella cordata per diventarne comproprietario.

Come lo stesso Hamilton ha dichiarato nei giorni scorsi in un’intervista rilasciata al Mirror, "Jim è in parte il capo, ma anche socio: direi che siamo più soci perché siamo insieme in questo e spero in futuro di fare qualcosa con Jim e di poter costruire con lui. Non so dove o cosa accadrà, quindi non posso davvero dirlo.
Non ho ancora ricevuto una sua telefonata che mi chieda se voglio essere coinvolto in questa cosa (l’offerta di acquisizione dello United n.d.r.), ma voglio essere sempre più coinvolto nelle squadre perché credo davvero nella proprietà delle persone di colore, e nell’equità nei confronti delle persone di colore. Ancora una volta, c'è una vera mancanza di questo nello sport".

Una mancanza a cui Lewis Hamilton vuole provare a mettere fine, in modo tale, in caso di esito positivo, da poter garantire anche nel mondo del calcio quell’inclusione a favore delle persone di colore che lo stesso Lewis ha voluto portare nel mondo del Motorsport attraverso il progetto Ignite, realizzato da Mercedes in collaborazione con la Hamilton Commission e con la Mission 44, la fondazione creata per questo scopo proprio dall’eptacampione inglese, al fine di incentivare la passione per il mondo del motorsport in quegli ambienti dove finora non è stato possibile, oltre a incentivare l’accesso agli studenti di colore meritevoli, che altrimenti non avrebbero le possibilità economiche nel proseguire gli studi.

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