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Vasseur e i primi passi in Ferrari© Ferrari via Twitter

Vasseur e i primi passi in Ferrari

È iniziata ufficialmente in Ferrari l’era di Frederic Vasseur, con il 54enne Team Principal francese chiamato non solo a riportare il titolo mondiale a Maranello, ma anche a far valere il peso politico della Rossa per quanto concerne la power unit 2026

12.01.2023 ( Aggiornata il 12.01.2023 11:00 )

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Tante questioni da dirimere da qui all’inizio del Mondiale di Formula 1. Si presenta piuttosto fitta l’agenda di lavoro di Frederic Vasseur, che Lunedì 9 Gennaio di primissima mattina ha iniziato ufficialmente la sua esperienza di Team Principal in Ferrari, dopo che nei giorni di Lunedì 19 e Martedì 20 Dicembre aveva cominciato a visitare la Gestione Sportiva, accompagnato dal ds Laurent Mekies. Secondo quanto si apprende, nel suo primo giorno da Team Principal Ferrari Vasseur ha effettuato le primissime riunioni con Mekies, con il Responsabile dell’area telaio Enrico Cardile e con il Responsabile dell’area motori Enrico Gualtieri, mentre Martedì 10 Gennaio ha fatto un discorso alla squadra in attesa poi di incontrare la prossima settimana i piloti ufficiali, Charles Leclerc, e Carlos Sainz Jr, di rientro a Maranello dopo il periodo di riposo.
Il 54enne tecnico francese, come vedremo, in queste settimane dovrà giocoforza dare una sua impronta alla Gestione Sportiva, ma anche rappresentare politicamente al meglio la Rossa in un braccio di ferro piuttosto forte con la Federazione per quanto riguarda le power unit 2026.

Soffermandosi un momento sulla stretta attualità, ovviamente Vasseur è chiamato a preparare la nuova stagione di Formula 1, con il chiaro intento di poter lottare seriamente per il titolo mondiale (possibilmente senza aver che a fare con problemi di affidabilità e con errori di strategia) con Red Bull e presumibilmente anche Mercedes (attesa a una prova d’orgoglio dopo la scorsa stagione).
Nonostante le perplessità di una parte della stampa internazionale (e di Red Bull, che vede Mercedes come reale sfidante per il titolo), le prime indiscrezioni provenienti da Maranello sembrerebbero (in questi casi il condizionale è d’obbligo!) improntate all’ottimismo: la monoposto 2023 (sviluppata e portata avanti fino a fine anno dall’ex Team Principal Mattia Binotto assieme al suo gruppo di lavoro), infatti, sembrerebbe essere nata piuttosto bene, se messa in paragone con la già positiva F1-75 dello scorso anno, con un notevole passo in avanti sul fronte dell’affidabilità sotto il profilo della power unit (che potrà finalmente essere usata in tutta la sua potenza, quantificabile in circa 30 cavalli in più rispetto al motore 2022, dopo che nelle prime gare della scorsa stagione aldilà delle vittorie di Leclerc in Bahrain e Australia c’era già stata una prima riduzione della potenza nell’ordine di una quindicina di cavalli, a cui sarebbero seguite ulteriori riduzioni nell’arco del Mondiale), e con una riduzione di peso tale da poter scendere tranquillamente sotto i 796 Kg (peso minimo regolamentare consentito dalla FIA), in modo da poter contare sulla maggior quantità di zavorra possibile per poter così bilanciare al meglio la monoposto sulle varie piste.

Con la produzione dei pezzi della monoposto 2023 che procede quindi a ritmo spedito in vista della Presentazione ufficiale (in programma il prossimo 14 Febbraio a Maranello, con filming day in programma lo stesso giorno a Fiorano) e dell’unica sessione di test pre-campionato (che si svolgerà sul circuito del Sakhir in Bahrain dal 23 al 25 Febbraio, al pari della prima gara di campionato Domenica 5 Marzo), una delle questioni che Vasseur dovrà considerare in queste prime settimane di lavoro a Maranello sarà, come detto, l’impronta che vorrà dare alla Gestione Sportiva.
Con l’addio di Mattia Binotto (che ha lasciato lo scorso 21 Dicembre la Rossa dopo 27 anni di onorato servizio) la Ferrari non ha perso solo un Team Principal, ma di fatto anche un Direttore Tecnico, visto che in questi anni Binotto aveva tenuto per se questo incarico. Se nelle scorse settimane erano filtrate delle voci in merito a un immediato ritorno dalla Haas di Simone Resta e di una sua nomina come Direttore Tecnico, negli ultimi giorni sarebbero salite le quotazioni di Enrico Cardile (attuale Responsabile dell’area telaio) come nuovo Direttore Tecnico Ferrari, all’interno di un organigramma che Vasseur sarebbe intenzionato a confermare, con David Sanchez responsabile dell’area aerodinamica, Enrico Gualtieri responsabile dell’area power unit, Enrico Racca, responsabile della logistica e della qualità dei materiali, oltre ovviamente a Laurent Mekies, come Direttore Sportivo. A rischio, al momento, la posizione dello stratega Inaki Rueda: da capire cosa deciderà di fare Vasseur prima dell'inizio della stagione. 

Non c’è dubbio, però, che la sfida più importante che aspetta in queste prime settimane a Maranello Frederic Vasseur riguarda la questione politica relativa alle power unit 2026, che sulla carta saranno più semplificate per via dell’eliminazione dell’MGU-H, e alimentati da carburanti 100% ecosostenibili. Ferrari al momento è stato l’unico motorista tra quelli attualmente iscritti al Mondiale di Formula 1 a non firmare il Regolamento che entrerà in vigore tra tre anni: non tanto per alcune divergenze tecniche sulle caratteristiche dei nuovi motori, quanto per lo status di nuovo motorista che la FIA vorrebbe assegnare alla Red Bull (e in particolare alla Red Bull Powertrains Limited), che prevede circa 25 miliardi in più da investire nello sviluppo del nuovo motore (10 nel 2023, 10 nel 2024 e 5 nel 2025), nonché un quantitativo di ore maggiore rispetto agli attuali motoristi.
Se Ferrari trova corretto assegnare questo status all’Audi (che nel 2026 debutterà ufficialmente in Formula 1 con una propria squadra, rilevando il team Sauber, con il telaio che verrà realizzato dalla Sauber a Hinwil, e il motore nel quartier generale Audi di Ingollstadt), non ritiene che Red Bull debba usufruire di questo status visto che, alla luce della decisione di Honda di abbandonare la F1 a fine 2021, la squadra austriaca ha avuto modo di aprire una propria divisione motori, che, supportata dalla stessa Honda fino al 2025, sta continuando a gestire le power unit del motorista nipponico.
Questo fa si che a differenza di Audi Red Bull conosca molto bene le power unit attuali avendo presumibilmente studiato molto bene i progetti delle power unit Honda che attualmente supportano il team austriaco, e quindi, a detta di Ferrari, non può essere paragonato a un nuovo motorista. Da qui, pertanto, la decisione della scuderia di Maranello di non firmare il Regolamento motori 2026, con la FIA che di conseguenza non ha invitato la Ferrari al meeting svoltosi lo scorso 15 Dicembre.

Una partita molto tosta, quello tra FIA e Ferrari che Frederic Vasseur (presumibilmente affiancato dall’Ad Benedetto Vigna) dovrà saper giocare molto bene, in modo tale da consentire alla Rossa di ritrovare quel potere politico perso negli ultimi anni, con l’auspicio di poter trovare quel punto d’incontro che consentirebbe alla scuderia di Maranello di non usare quel diritto di veto, che tutti in questo momento vorrebbero evitare, ma che in casa Ferrari non si esclude di utilizzare nella peggiore delle ipotesi.

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