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Ricordando Patrick Tambay© Ferrari via Twitter

Ricordando Patrick Tambay

Il mondo della Formula 1 piange la scomparsa del pilota francese, avvenuta a 73 anni dopo una lunga malattia. Dopo aver sostituito Gilles Villeneuve, ottenne nel biennio 1982-1983 due vittorie (le uniche nella massima serie motoristica) al volante della Ferrari

06.12.2022 ( Aggiornata il 06.12.2022 11:57 )

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Il pilota gentiluomo. Così veniva ricordato Patrick Tambay, scomparso Domenica 4 Dicembre all’età di 73 anni dopo una lunga battaglia contro il morbo di Parkinson. Se è vero che nell’arco della sua carriera in Formula 1 il pilota parigino vincerà solamente due gare (Gp di Germania 1982 (ricordata dagli appassionati di F1 anche per il drammatico incidente che in qualifica mise di fatto fine alla carriera di Didier Pironi) e Gp di San Marino 1983), proprio la vittoria di Imola consentirà a Tambay di entrare nel cuore dei tifosi della Rossa per aver di fatto vendicato la mancata vittoria di un anno prima da parte di Gilles Villeneuve, sottrattagli dall’allora amico e compagno di squadra Didier Pironi.

Gli esordi

Nato a Parigi il 25 Aprile 1949 da una famiglia benestante, Tambay si avvicina al mondo dei motori intorno ai 21 anni in occasione dell’inaugurazione del circuito del Paul Ricard. Fino a quel momento (e più precisamente dall’età di dieci anni) Patrick aveva infatti praticato lo sci arrivando persino a far parte della Nazionale B francese, ma con il passare degli anni si era progressivamente accorto di non essere completamente soddisfatto dello sport che stava fino a quel momento praticando (nonostante avesse continuato ad allenarsi una volta trasferito negli Stati Uniti per frequentare l’Università del Colorado a Boulder). Da qui la decisione nel 1972 di lasciare definitivamente il mondo degli sci, e di partecipare al Volante Elf presso la scuola di pilotaggio di Winfield, vincendo subito il concorso al primo tentativo, e conquistando così quei fondi necessari per correre l’anno successivo in Formula Renault dove conquisterà il secondo posto finale nella Classifica Piloti.
Dal 1974 al 1976 Tambay corre nel Campionato europeo di Formula 2 (nel 1974 e nel 1976 con il Team Ecuire ELF, nel 1975 con il Team March): se il primo anno sarà per il pilota parigino una stagione di adattamento che lo vedrà classificarsi al settimo posto della Classifica Piloti con 11 punti (frutto di tre quarti posti nei Gp d’Austria al Salzburgring, nel secondo dei tre Gp della Germania Ovest a Hockenheim e nel terzo Gp d’Italia stagionale a Vallelunga, e un quinto posto nel primo Gp della Germania Ovest a Hockenheim), il 1975 lo vedrà conquistare la prima vittoria nella categoria sul circuito francese di Nogaro, e classificarsi a pari punti con il compagno di squadra Michel Leclere (36) al secondo posto in Classifica Piloti, in una stagione dominata da Jacques Laffite. Nel 1976 Tambay inizia piuttosto bene conquistando dopo le prime due gare (Gp Germania a Hockenheim e Gp Regno Unito a Thruxton) la testa della classifica grazie al secondo posto in terra tedesca e il terzo sul suolo britannico, ma i cinque ritiri stagionali (nei Gp francesi di Pau e di Rouen, nel Gp italiano di Pergusa, nel Gp portoghese dell’Estoril, e nel Gp finale a Hockenheim) lo costringeranno a finire in virtù dei 39 punti finali alle spalle non solo di Jean Pierre Jabouille (vincitore del titolo 1976 con 53 punti), ma anche di Renè Arnoux (52), indipendentemente dalla vittoria ottenuta come l’anno prima sul circuito di Nogaro.

Nel 1977 Tambay viene contattato da Carl Haas (alla ricerca di un pilota dopo l’infortunio occorso al britannico Brian Redman) per partecipare alla Can-Am americana, e il pilota francese non solo accetta, ma conquisterà il titolo nella serie americana sia quello stesso anno (aggiudicandosi sei delle nove gare stagionali sui circuiti di Watkins Glen, Mid-Ohio, Mosport, Trois Rivieres, Sears Point e Riverside), sia nel 1980 sempre con il team di Carl Haas.

I primi anni in Formula 1 con Surtees, Theodore Racing e McLaren

Le vittorie conseguite da Tambay nella serie Can-Am nel 1977 spingono il team Surtees a portare in Formula 1 quello stesso anno il pilota francese, il quale debutta nella massima serie motoristica in occasione del Gp di Francia, mancando però la qualificazione. Tambay verrà poi ingaggiato per le rimanenti gare della stagione dalla Theodore Racing, con cui conquisterà un sesto posto in Germania, e due quinti posti in Olanda e Canada, con numerose squadre fortemente interessate al pilota parigino, tra cui la Ferrari, con cui però la trattativa non andrà a buon fine.

Patrick Tambay al volante della McLaren M28 in occasione del Gp del Canada 1978. © McLaren F1 via Twitter.

Tambay disputerà il biennio 1978-1979 con la McLaren, senza però ottenere dei brillanti risultati: in parte per il rapporto mai decollato con il proprietario del team Teddy Mayer, in parte per la scarsa competitività delle monoposto del team di Woking. Nel biennio in McLaren i migliori risultati verranno conseguiti nel 1978 con un quarto posto nel Gp di Svezia corso ad Anderstorp, un quinto posto nel Gp d’Italia corso a Monza, e tre sesti posti nella gara inaugurale della stagione a Buenos Aires, nel Gp di Gran Bretagna corso a Brands-Hatch, e nel Gp degli Usa Est corso a Watkins Glen, mentre nel 1979 Tambay non otterrà alcun punto iridato per via della scarsa competitività ed affidabilità della M28 e della M29 introdotta a Silverstone. Alla luce della sua sostituzione in ottica 1980 con Alain Prost, Tambay decide di tornare profondamente deluso in America nella serie Can-Am, conquistando il secondo titolo con il team di Carl Haas.

Nel 1981 il pilota francese torna in Formula 1 al volante della Theodore Racing conquistando il sesto posto nella gara inaugurale della stagione (Gp Usa Ovest) a Long Beach. A metà stagione in occasione del Gp di Francia la Ligier lo ingaggia come sostituto del ritirato Jean Pierre Jabouille, ma per Patrick sarà una nuova esperienza piuttosto difficile, non riuscendo a portare a termine nessuna gara, tra problemi di affidabilità della monoposto, incidenti (foratura a Monza, mentre era in lizza per il podio) ed errori del pilota (vedi il testacoda in occasione del Gp del Canada). Al termine della stagione Tambay non verrà riconfermato, sostituito da Eddie Cheever per il 1982.

Tambay all’inizio della stagione 1982 trova un accordo con il team Arrows per sostituire l’infortunato Marc Surer, ma alla luce dello stato di agitazione in cui versa la Formula 1 alla vigilia della gara inaugurale in programma in Sudafrica, lascia nuovamente il Circus per tornare nell’amata serie Can-Am.
Quello di Tambay in Formula 1 sarà però solo un arrivederci: qualche mese dopo, infatti, busserà alla sua porta la Ferrari, che contatterà il pilota francese per sostituire l’indimenticabile Gilles Villeneuve.

Il biennio in Ferrari

Fin dagli esordi in Formula 1 la Ferrari segue con interesse la carriera di Patrick Tambay. Per Enzo Ferrari Tambay rappresenta “un collaudatore preciso, instancabile, un pilota redditizio e vincente. In definitiva: un carattere da professionista onesto, un Reutemann parigino”. Un pilota, dunque, apprezzato sia per il suo talento che per le sue caratteristiche, che la Ferrari va a cercare (su suggerimento di Pironi) in un momento piuttosto delicato per la stagione alla luce del drammatico incidente occorso a Zolder l’8 Maggio 1982 in cui ha perso la vita Gilles Villeneuve. Tambay accetta subito la proposta della Ferrari e fa il suo esordio al volante della Rossa in occasione del Gp d’Olanda (corso a Zandvoort il 3 Luglio dello stesso anno), classificandosi all’ottavo posto in parte per un problema all’alimentazione che colpisce la sua 126C2, in parte per la preparazione fisica non ancora ottimale. Già, però, dalla successiva gara in Gran Bretagna Tambay sale sul podio, conquistando il terzo posto, mentre in Francia si classificherà quarto, alle spalle del compagno di squadra Pironi.

Patrick Tambay al volante della Ferrari 126C2 in occasione del Gp di Germania 1982. © F1 via Twitter.

Nella successiva tappa in Germania corsa l’8 Agosto 1982 sul circuito di Hockenheim per Tambay arriva la prima vittoria in Formula 1 in una domenica purtroppo molto difficile per il team Ferrari, alla luce del drammatico incidente occorso in qualifica a Pironi, che lo costringerà a mettere fine alla sua carriera nella massima serie motoristica. Se in Austria Tambay sarà da solo a rappresentare la Ferrari classificandosi in quarta posizione, in Svizzera (così come nell’ultima gara della stagione a Las Vegas) non riuscirà a prendere parte alla gara per via di un infortunio a un nervo della spalla durante una seduta di fisioterapia, mentre a Monza in occasione del Gp d’Italia si classificherà al secondo posto alle spalle del futuro compagno di squadra Renè Arnoux (ingaggiato dalla Ferrari per il 1983) e davanti a Mario Andretti (ingaggiato dalla scuderia di Maranello per le ultime due gare della stagione 1982, alla luce del ritiro di Didier Pironi).
Tambay chiuderà al settimo posto nella Classifica Piloti, ma il suo contributo fu fondamentale in casa Ferrari per la conquista del titolo costruttori.

Confermato per il 1983, Tambay inizia la stagione ottenendo un quinto posto in Brasile, a cui poi seguiranno la prima pole position in carriera con ritiro in gara nel Gp degli Usa Ovest a Long Beach dopo un contatto generato da Keke Rosberg, e un quarto posto nel Gp di Francia a Le Castellet.
A Imola Tambay conquista non solo la seconda vittoria in carriera, ma anche sopratutto il cuore dei tifosi della Ferrari, che celebrano il pilota francese per aver riportato la Ferrari numero 27 sul gradino più alto del podio un anno dopo lo sgarbo compiuto da Pironi ai danni di Gilles Villeneuve soffiandogli la vittoria in quello che con il senno di poi sarebbe stato l’ultimo Gp disputato dal pilota canadese.
Una gara, il Gp di San Marino 1983, caratterizzata non solo dal duello tra Tambay e Patrese, ma anche da alcuni problemi al motore turbo della Ferrari del francese, che da metà gara in poi sembra quasi spegnersi nelle curve a sinistra per poi riaccendersi in quelle di destra. Nel corso del 54°dei 60 giri in programma all’altezza della curva del Tamburello Patrese supera Tambay, e sembra avviato verso la vittoria, ma il pilota padovano all’altezza delle Acque Minerali scivola su un pezzo di asfalto che si era sbriciolato, e va ad impattare contro le gomme. Tambay torna così in testa alla gara, che manterrà fino al traguardo, rimanendo addirittura senza benzina, con i tifosi che accorrono dal pilota francese per portarlo in trionfo, e con i Carabinieri che lo scorteranno fino al podio, come possiamo vedere nel servizio trasmesso dalla Domenica Sportiva del 1° Maggio 1983.

Tambay nelle gare successive conquisterà un quarto posto a Monaco (penalizzato dalla strategia) e un secondo posto in Belgio confermandosi uno dei principati candidati al titolo mondiale. 

Nel Gp degli Usa Est a Detroit, qualcosa, però, si rompe tra la scuderia di Maranello e il pilota francese, in quanto Tambay non si presenta alla consueta riunione tecnica per preparare la gara preferendo vedere in tv la finale degli Open di Francia al Roland Garros vinta dal connazionale Yannick Noah. Questo non solo porterà il Ds Marco Piccinini ad accusare Tambay di essere poco professionale, ma anche a un deterioramento dei rapporti con lo staff della Rossa, che avrà delle pesanti ripercussioni sui risultati, favoriti anche dal maggior feeling che il compagno di squadra Rene Arnoux svilupperà con la 126C3 (portata all’esordio in Gran Bretagna). Se quindi a Detroit Tambay sarà costretto al ritiro, in Canada e Gran Bretagna arriveranno due terzi posti consecutivi, a cui seguiranno due ritiri in Germania e Austria dopo aver ottenuto in entrambi i casi la pole position, con Arnoux pronto a scavalcare il compagno di squadra in Classifica Piloti. In Olanda Tambay si classificherà secondo alle spalle di Arnoux a cui farà da gregario per il bene della squadra, mentre a Monza si classificherà quarto (con Arnoux secondo). Nelle settimane successive al Gp d’Italia la Ferrari ufficializzerà l’ingaggio di Alboreto al fianco di Arnoux per il 1984, con Tambay che ufficializzerà l’approdo in Renault al fianco di Derek Warwick, non prima di aver concluso la stagione con due ritiri nei Gp d’Europa e del Sudafrica, classificandosi al quarto posto della Classifica Piloti con 40 punti, e garantendo al contempo alla Ferrari la conquista del Mondiale Costruttori anche nel 1983.

Gli ultimi anni in Formula 1

Dopo l’addio alla Ferrari, Tambay approda in Renault, dove correrà le stagioni 1984 e 1985 senza però ottenere dei risultati simili a quelli ottenuti al volante della Rossa.
Nel 1984 sopratutto nelle prime gare saranno determinanti gli errori della squadra (alla luce del divieto di effettuare dei rifornimenti in gara), con il pilota francese che resterà senza benzina sia nella prima gara di campionato (Brasile) mentre si trovava al secondo posto, sia in Sudafrica mentre si trovava terzo, costretto in entrambi i casi al ritiro. L’unico acuto in gara di Tambay sarà il secondo posto nel Gp di Francia, mentre nella gara successiva a Monaco il pilota francese sarà protagonista di un incidente con il compagno di squadra Warwick, rompendosi il perone. Dopo aver saltato il Gp del Canada, Tambay tornerà in pista in occasione del Gp degli Usa Est a Detroit e come miglior risultato da lì a fine stagione farà registrare il quinto posto nel Gp di Germania corso sul circuito di Hockenheim, chiudendo la stagione con 11 punti.

Il 1985 di Tambay alla Renault sarà caratterizzato da problemi di affidabilità sulla RE60 (con ben sette ritiri (a Monaco, nel Gp d’America, in Gran Bretagna, Germania, Olanda, Belgio e Australia), ma anche dalla scarsa competitività della monoposto, che porteranno il team francese a ritirarsi dalle corse alla fine della stagione. I migliori risultati saranno così i terzi posti conseguiti nel Gp del Portogallo all’Estoril e nel Gp di San Marino a Imola.

Nel 1986 Tambay corre per la Lola in una stagione che si rivelerà assai deludente per la scarsa competitività della monoposto, con il quinto posto in Austria come miglior risultato. Al termine della stagione il pilota francese deciderà di ritirarsi definitivamente dalla Formula 1.

Abbandonata la massima serie motoristica, Tambay parteciperà per alcuni anni alla Parigi-Dakar ottenendo nel 1987 la prima vittoria a bordo di una Range Rover nella tappa Niamey-Gao, con un gap di oltre nove minuti sul keniota Shekhar Mehta, e classificandosi al terzo posto nel 1988 e nel 1989, anno che lo vedrà partecipare con Jan Lammers alla 24 Ore di Le Mans classificandosi al quarto posto.
Tambay resterà però in parte legato al vecchio mondo della Formula 1, sia come commentatore televisivo tra La Cinq e Canal +, per poi passare alle radiocronache su Radio Montecarlo, sia come azionista nel 1994 della scuderia Larousse, sia infine mentore di Jacques Villeneuve per via della sua amicizia con il padre Gilles.

Le sue ultime apparizioni al volante di una monoposto di Formula 1 riguardano il biennio 2005-2006, quando parteciperà alla Formula 1 Masters dedicata agli ex piloti della massima serie motoristica, con il team Lixxus, ottenendo tre undicesimi posti nel Gp Masters di Kyalami corso il 13 Novembre 2005, nel Gp Masters di Losail corso in Qatar il 29 Aprile 2006, e infine nel Gp Masters di Silverstone corso il 13 Agosto 2006.

Per sempre però la carriera di Tambay sarà associata al biennio disputato in Ferrari, e a quella vittoria conseguita ad Imola, che lo consegnerà per sempre nel cuore dei tifosi della Rossa.

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