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McLaren e l’omaggio a Niki Lauda© LaPresse

McLaren e l’omaggio a Niki Lauda

Il team di Woking ha dedicato una scultura in bronzo al pilota austriaco nel terzo anniversario della sua scomparsa

20.05.2022 ( Aggiornata il 20.05.2022 22:04 )

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Un pilota capace con il suo estro e il suo talento di scrivere innumerevoli pagine di storia della Formula 1, e rimasto nel cuore degli appassionati, ma anche dell’intero Circus. Sono ormai passati tre anni dalla scomparsa di Niki Lauda, avvenuta il 20 Maggio 2019 all’età di 70 anni per un’insufficienza renale, ma il ricordo del campione austriaco è vivo ancora oggi nel cuore di tutti noi, al punto che nella giornata odierna la McLaren ha presentato sui social una statua in bronzo a lui dedicata, installata presso il Technical Center di Woking.

La carriera sportiva di Niki Lauda

Nato a Vienna il 22 Febbraio 1949, Niki Lauda si era affacciato al mondo dei motori andando contro il volere dei suoi genitori, che sognavano per lui un futuro da banchiere nella banca di famiglia. Dopo lo sbarco in Formula Vee e in Formula 3 (senza ottenere risultati significativi) Lauda approda nel biennio 1971-1972 nel team March con cui correrà sia in Formula 2 che in Formula 1, debuttando nella massima serie motoristica il 15 Agosto 1971 in occasione del Gp d’Austria, corso sul circuito dell’Österreichring. La scarsa competitività della sua monoposto lo spinge ad offrirsi come pilota pagante alla BRM per il Mondiale 1973, ed è qui che incontra il pilota svizzero Clay Regazzoni, il quale rimane fin da subito colpito dal talento di pilota e di collaudatore del giovane austriaco, capace in pochi giri di capire subito quali modifiche dare alla propria monoposto in modo da farla andare più veloce (da qui il soprannome di pilota Computer), al punto che, una volta rientrato in Ferrari, non esita a segnalare Lauda direttamente ad Enzo Ferrari, il quale decide di ingaggiare anche l'austriaco per la stagione 1974.

Lauda non solo darà un grande contributo fin dal suo approdo a Maranello trovando nelle sospensioni il tallone d'Achille della nuova monoposto 312 B3-74 riuscendo con la nuova tipologia di sospensione a migliorare il proprio tempo di 8 decimi rispetto a quello effettuato con le vecchie sospensioni, ma, supportato da una squadra costituita dal progettista (l'Ing. Mauro Forghieri) e dal Direttore Sportivo (un giovanissimo Luca Cordero di Montezemolo) darà al via a una nuova stagione di successi che porterà la Rossa dopo un'annata preparatoria rappresentata dal 1974, a conquistare il titolo mondiale sia nel 1975 con la 312T, sia nel 1977 con la 312T2.

Se il 1976 sarà un anno difficile per Lauda per via del drammatico incidente occorsogli al Nürburgring, dal quale si salverà miracolosamente grazie all’intervento determinante di Arturo Merzario (che riuscì a estrarlo dall’abitacolo in fiamme), il 1977 è l’anno dell’addio alla Ferrari a due gare dal termine della stagione e con il secondo titolo mondiale già matematicamente conquistato per via di un rapporto sempre più burrascoso con la scuderia di Maranello, fortemente intenzionata a puntare su Reutemann (che aveva debuttato al volante della Rossa in occasione del Gp d’Italia 1976, e che nel 1977 aveva preso il posto di Regazzoni).

Lauda si trasferisce così nel biennio 1978-1979 alla Brabham motorizzata Alfa Romeo, senza però ottenere le prestazioni ottenute al volante della Ferrari, e così dopo aver conseguito due vittorie nel 1978 (Svezia e Italia) e nel 1979 solo due piazzamenti a punti (Sudafrica e Italia) a causa della scarsissima affidabilità della sua monoposto, decide di ritirarsi dal mondo della Formula 1.

Il suo, però, non sarà un vero e proprio addio: il 30 Settembre 1981 Niki Lauda annuncia infatti il suo ritorno come pilota di Formula 1, e a fine Novembre dello stesso anno dopo un test effettuato sulla pista di Donington sarà la McLaren ad annunciare l'ingaggio dell'austriaco.

Lauda disputerà con la McLaren le stagioni 1982-1985, conquistando il suo terzo e ultimo titolo iridato nel 1984, battendo per solo mezzo punto il suo nuovo compagno di squadra, il francese Alain Prost.
I problemi tecnici accusati nel 1985 dalla sua monoposto lo spingono ad annunciare il suo ritiro definitivo dalla Formula 1, al termine di una carriera che lo aveva visto disputare la bellezza di 171 gare, con ben 25 vittorie e la conquista dei già citati tre titoli piloti.

L'amore, però, per il Circus negli anni è rimasto fortissimo, e così, smessi i panni di pilota, Lauda è stato negli anni 90 consulente per la Ferrari negli anni della presidenza Montezemolo, e poi a cavallo del nuovo millennio per la scuderia Jaguar. Nel 2012 l'austriaco torna in Formula 1 come Presidente non esecutivo della scuderia Mercedes, dove fino al 2018 ha collaborato a stretto contatto con il Team Principal della scuderia, il connazionale Toto Wolff.

McLaren e la statua in bronzo dedicata a Lauda

In questi anni il mondo della Formula 1 non ha mai dimenticato quanto Niki Lauda ha dato al Circus, e in particolare il Team Principal Mercedes Toto Wolff in più occasioni ha sottolineato di sentire non poco la mancanza dell’ex pilota austriaco al suo fianco.
Non deve quindi stupire che nel giorno del terzo anniversario della scomparsa di Niki Lauda oltre al ricordo via social pubblicato questa mattina dalla Ferrari, la McLaren non abbia esitato a rendere omaggio al pilota austriaco dedicandogli una statua in bronzo a grandezza naturale che lo vede raffigurato al momento di conquistare il terzo titolo mondiale con il team di Woking (Domenica 21 Ottobre 1984 sul circuito dell’Estoril al termine del Gp del Portogallo).

La statua di Niki Lauda è stata inaugurata questa mattina presso il Technical Center McLaren, ed è stata collocata al centro di un trittico (fortemente voluto dall’azionista Mansour Ojieh, scomparso lo scorso anno) di statue in bronzo che raffigura ai lati il pilota neozelandese e fondatore del team di Woking Bruce McLaren (la cui statua è stata inaugurata il 2 Giugno 2020) e l’indimenticabile campione brasiliano Ayrton Senna (la cui statua è stata inaugurata il 10 Gennaio 2019), vincitore di tre titoli mondiali al volante della McLaren, all’epoca motorizzata Honda (1988, 1990 e 1991).

Un omaggio, quello McLaren a Niki Lauda, nei confronti di un eroe, che, come ha dichiarato oggi il Ceo della McLaren Zak Brown, diceva sempre quello che pensava, non verrà mai dimenticato, e sarà per sempre ricordato. Non solo a Woking con questa statua a lui dedicata, ma anche e sopratutto nel cuore degli appassionati di Formula 1.

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