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Il 29enne pilota danese dopo un anno di assenza torna in Formula 1 e al volante della Haas (squadra per cui aveva già corso dal 2017 al 2020) in sostituzione di Nikita Mazepin.
Chiudere la giornata di test al comando seppur sfruttando la pista più gommata e le due ore aggiuntive assegnate dalla FIA per recuperare il tempo perso giovedì mattina. Non poteva esserci inizio migliore per Kevin Magnussen, che, dopo un anno di assenza dal Circus, torna ufficialmente in Formula 1 e al volante della Haas, dopo aver già guidato per la scuderia americana dal 2017 al 2020.
Un ritorno a sorpresa, se vogliamo, quello del 29enne pilota danese, in uno scenario che inizialmente vedeva Pietro Fittipaldi o Antonio Giovinazzi favoriti per sostituire Nikita Mazepin per via o della capacità nel reperire fondi (nel caso del nipote d’arte, che avrebbe portato la sponsorizzazione del Banco Do Brasil) o per il fatto di aver corso fino a pochissimi mesi fa (nel caso del pilota di Martina Franca). La scelta del patron Gene Haas di puntare su un pilota di esperienza al fianco di Mick Schumacher ha finito di fatto per cambiare le carte in tavola. Si è parlato per giorni oltre a Magnussen di un possibile approdo di Nico Hulkenberg, ma in realtà, secondo quanto emerso nelle scorse ore, la Haas aveva già fatto la sua scelta e andava in direzione del pilota danese, che aveva il grande vantaggio di conoscere molto bene la squadra americana, nonché di aver mantenuto degli ottimi rapporti una volta finita la sua esperienza nella massima serie motoristica con la squadra, il Team Principal Gunther Steiner, nonché con il patron Gene Haas. Oltre a godere di una certa esperienza in virtù delle sette stagioni corse in Formula 1 tra McLaren (2014-2015), Renault (2016) e per l’appunto con Haas (2017-2020).
Per poter tornare a correre in Formula 1 Magnussen è stato costretto a rescindere il contratto in essere sia con Peugeot per il WEC che con il team Ganassi per l’IMSA, ma per la massima serie automobilistica questo e altro. Se è vero che una volta conclusa la sua avventura in F1 il pilota danese aveva escluso il suo rientro nel Circus sostenendo che dopo aver dato una possibilità alla F1 avendo fatto del suo meglio per cercare di avere successo, era arrivato il momento di andare altrove e provare di nuovo a vincere qualcosa (riuscendo peraltro lo scorso anno a ottenere in IMSA la sua prima pole e vittoria a Detroit nonché un secondo podio a Watkins Glen), con il passare del tempo pur ottenendo dei buoni risultati, come confessato ad Autosport, Magnussen ha cominciato ad avvertire dentro di se la mancanza del Circus. La mancanza di poter guidare una monoposto di Formula 1, come rivelato dallo stesso pilota danese nel corso della giornata di ieri, Venerdì 12 Marzo, prima di salire in macchina per i test che lo avrebbero poi visto chiudere al comando. Inevitabile, quindi, a quel punto accettare la proposta di Gene Haas e di Gunther Steiner, e di tornare così al volante di una monoposto di Formula 1.
A strong first day back for K-Mag
— Haas F1 Team (@HaasF1Team) March 11, 2022
60 laps completed plus the fastest lap of the day! The 1:33.207 was set on the C4 tires.#HaasF1 #F1Testing pic.twitter.com/i2JNadquJC
Se da una parte da quest’anno le monoposto sono cambiate rispetto a quelle della generazione precedente che Magnussen ben conosceva, dall’altra al pilota danese sono bastati pochi giri per riadattarsi a quella velocità tipica delle monoposto di Formula 1, al punto che dopo poche tornate non gli sembrava di esser stato via troppo a lungo.
Magnussen non porta a differenza di altri piloti sponsor munifici, ma la sua esperienza, ed è proprio quella a cui si affida la Haas per risollevare il team dopo tre stagioni piuttosto negative, con l’auspicio di poter vedere presto sia lui che Mick Schumacher in grado quantomeno di poter entrare in zona punti. Rivali permettendo.
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